Tagli per i pendolari, miliardi al trasporto di lusso.

Scritto dasu 25 Dicembre 2011

Sono circa 3 milioni i pendolari che si muovono ogni giorno in Italia, ma per loro solo tagli sui treni, sulle corse e aumenti sulle tariffe. E’ il bilancio tracciato a livello nazionale dal dossier presentato nel corso di “Pendolaria 2011”, la campagna annuale di Legambiente a sostegno dei cittadini che si muovono in treno.

“Meno 20 per cento in Veneto, meno 13 per cento nelle Marche, meno 12 per cento in Liguria, meno 10 per cento in Abruzzo e Campania: sono solo alcuni dei numeri relativi ai tagli dei treni per i pendolari attuati nel 2011 nelle Regioni italiane che pure, negli ultimi due anni hanno visto aumentare le schiere degli utenti (+ 7,8 per cento) raggiungendo quota 2 milioni e 830 mila. Si tratta di numeri enormi, che illustrano senza equivoci la misura in cui il disagio e le difficoltà per chi ogni giorno ha necessità di muoversi per raggiungere il proprio posto di lavoro o studio aumenteranno”

La situazione non migliorerà nel 2012, anzi sono in programma ulteriori tagli. La manovra economica del Governo Monti ha infatti recuperato solo una parte del buco ereditato dal Governo Berlusconi nelle risorse per i treni pendolari, ma mancano ancora 400 milioni di euro per chiudere i bilanci 2011 e oltre 200 milioni per il 2012 se si vogliono garantire almeno i treni in circolazione. Per il 2013 si prevede di intervenire con un contributo sull’accisa, che però è ancora tutta da chiarire. Intanto aumentano i prezzi dei biglietti: +23,4 per cento in Lombardia, + 25 per cento in Abruzzo, + 20 per cento in Liguria, tanto per citare i più eclatanti.

I dati di Legambiente evidenziano che alla gomma viene comunque destinato il 70 per cento delle risorse: mentre il trasporto su ferro continua a subire tagli e riduzioni, quello su gomma continua a beneficiare di finanziamenti, sconti e detrazioni.

Leggendo i dati relativi al volume di finanziamenti complessivi erogati dal 2002 al 2011, la suddivisione tra strade, ferrovie, metropolitane mostra come ci sia stata una precisa strategia della mobilità che ha puntato a far crescere il traffico su gomma.  Sono pari al 72,1 per cento gli investimenti in strade e autostrade  finanziati dai Governi che si sono succeduti in questo decennio; ben poca cosa sono risultati i finanziamenti per le reti metropolitane (appena il 15,4 per cento degli stanziamenti per opere infrastrutturali), ma la situazione più drammatica è certamente quella relativa alle ferrovie, con il solo 12,5 per cento degli investimenti totali. In termini assoluti le infrastrutture stradali sfiorano quindi la quota faraonica di 60 miliardi di euro, contro i 12,7 ed i 10 di metropolitane e ferrovie.

A fronte di ciò il governo Monti, non diversamente da quelli che l’hanno preceduto, procede a tutta forza alla realizzazione di nuove linea ad alta velocità. In primis la Torino Lyon, per la quale è stato siglato l’accordo tra Italia e Francia il 20 dicembre.
La ricetta è semplice ed amara: miliardi per trasporto di lusso, tagli e disagi per chi viaggia ogni giorno per studio o per lavoro.

Ne abbiamo parlato con Pippo Gurrieri, ferroviere e sindacalista di base.

Ascolta il suo intervento: [audio:https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/12/2011-12-14-Pippo-Gurrieri-treni-pendolari.mp3|titles=2011 12 14 Pippo Gurrieri treni pendolari]


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