Target Iran

Scritto dasu 10 Gennaio 2012

Diretta con Antonio Mazzeo, giornalista free lance e blogger. Ci siamo quasi, al via le esercitazioni più imponenti della storia dell’alleanza militare tra Stati Uniti d’America ed Israele e vedranno schierati decine di batterie missilistiche, cacciabombardieri, tank, sistemi radar, unità navali e migliaia di soldati provenienti dai reparti d’élite dei due paesi. Questo ulteriore passaggio inasprirebbe ovviamente le tensioni in quell’area del medio oriente.
Intanto, l’Unione Europea sembra propensa ad appasantire le sanzioni contro l’Iran  (che già colpiscono pesantemente gli strati sociali più bassi)  come ipocrita antidoto all’opzione militare; gli Usa indugiano in posizione ambigua, in un gioco delle parti che li vede di volta in volta alzare per poi abbassare i toni; Israele esprime una classe dirigente che quasi all’unanimità spinge sull’acceleratore dell’escalation bellica, che gli assicurerebbe un’egemonia incontrastata nell’area. Neppure gli indignados locali, è un fatto, sanno sottrarsi alla cultura della militarizzazione permanente.
L’Iran dal canto suo risponde sbandierando l’esecuzione di un cittadino americano, già soldato nel conflitto iracheno, e annunciando al mondo di essere pronti all’arricchimento dell’uranio a scopi civili, un modo di tastare il polso all’asse Usa-Israele costringendoli a scoprire, almeno parzialmente, le carte. La guerra guerreggiata resta ovviamente un’opzione ben reale sul tavolo da gioco.
Il commento di Antonio Mazzeo, giornalista free-lance
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