La crisi siriana si scarica sul Libano

Scritto dasu 25 Maggio 2012

Giorni e notti di scontri in Libano. Dopo una settimana, le tensioni sfociate in scontri armati che avevano contrapposto la minoranza sciita degli alawiti (cui appartiene il presidente siriano Bashir al-Assad) alla moggioranza sunnita, nella città di Tripoli, hanno raggiunto la capitale Beirut. Questa volta il conflitto ha assunto connotati marcatamente politici, concretizzandosi in scontri tra sostenitori e oppositori del governo siriano. La scintilla è stata l’uccisione a un check-point, da parte dell’esercito libanese, di un leader religioso (noto oppositore del governo di Damasco) che non si sarebbe fermato all’alt. Il Libano è un paese in cui l’eredità della guerra civile (terminata solo nel 1990) è rappresentato anche da una considerevole quantità di armi in mano ai civili e dal Libano transitano gran parte delle armi dirette ai dissidenti siriani. Il governo libanese è certo un governo debole ma il partito politico-militare Hezbollah non lo è affatto ed è apertamente schierato col governo siriano. Alcuni analisti paventano il rischio che il Libano scivoli verso una nuova guerra civile.

Vi proponiamo questa intervista registrata qualche giorno fa.

Abbiamo raggiunto telefonicamente a Beirut Alberto Tetta, collaboratore di Rai News24 e dell’Osservatorio Balcani Caucaso.

[audio:http://dl.dropbox.com/u/15568591/interv.radio/Gianlu/alberto_libano_siria.mp3] Scarica file


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