15 anni senza sole… ma continua a bruciare

Scritto dasu 11 Luglio 2013

sole_1515 amni fa moriva Maria Soledad Rosas, il sole di “Sole e Baleno” uccisi dalla magistratura stalinista torinese con castelli di cartastraccia, dimostratasi tale troppo tardi e senza scuse, neanche postume… nessuno di lor signori vuole ricordare: ai Caselli, Violante, D’Ambrosio forse rimorde la coscienza? improbabile, come è impossibile che rimorda per motivi diversi a Maurizio Laudi, che dio l’abbia in gloria, o al cavalier Petronzi, pronto a infamare nuovamente nel nuovo processo ai veri antimafiosi

Ricordiamo Sole alle 18 di oggi 11 luglio 2013 in piazza Vittorio davanti al cinema Esedra e con Mario in questa ricostruzione dell’atmosfera stalinista di chi l’ha uccisa

2013.07.11-mario_soledad

 

L’11 luglio 1998 – 15 anni fa – Sole (Maria Soledad Rosas) moriva impiccata agli arresti domiciliari, detenuta in attesa di giudizio.
Subito si scatenò l’osceno carosello degli avvoltoi: media, presi a sassate dal “marito” Luca, preti – Don Ciotti recita l’orazione funebre – opinionisti – Vattimo infama, sinistresi anonimi e confusi come Luther Blissett riinfamano.
3 mesi prima era morto nello stesso modo Baleno (Edoardo Massari), il suo compagno, in isolamento in una cella delle Vallette.
Vivevano in una casa occupata a Collegno insieme a Silvano Pelissero di Bussoleno. Erano anarchici.
Un certo Maurizio Laudi, procuratore in carriera in cerca di rilancio, vecchio arnese degli anni di piombo, della scuola stalinista della calunnia come arma politica, quella di Caselli, Violante, Vigna, Marini e D’Ambrosio, al servizio dei servizi segreti dei CC, li fa arrestare nel loro squat. Contemporaneamente i Ros guidano le perquisizioni e gli sgomberi di altri 2 squat torinesi, l’Asilo e l’Alcova. Le accuse sono pesantissime: terrorismo a scopo eversivo. Più pesanti di un ergastolo. Attentati al Tav! (che non c’era, come non c’è adesso). Li chiamava Lupi Grigi e asseriva di possedere “prove granitiche”. Una montagna di accuse seppellì vivi Sole e Baleno. E regalarò 4 anni di carcere a Silvano!
La montatura franò miseramente qualche anno dopo, appena uscita dal Palazzo di Ingiustizia di Torino, dove Laudi godeva di complici e potenti protettori, come l’allora inamovibile Procuratore Capo Maddalena. Le accuse erano grossolanamente false! Ma Sole e Baleno erano già morti stritolati dall’apparato repressivo dello Stato. Il Tav aveva fatto le sue prime vittime. SOLE E BALENO SUICIDATI AD ALTA VELOCITÀ, diceva un grande striscione degli squatter che nel 2001 chiudeva una manifestazione torinese – caricata dalla polizia – del movimento No Tav. Lo gridavano i muri della città SOLE E BALENO SUICIDATI DALLO STATO.
L’obiettivo dei carnefici di Sole e Baleno era duplice: colpire il crescente movimento delle occupazioni a Torino (la parola squatter entrò nello Zingarelli nel ’98), colpendo gli anarchici che le animavano. E colpire il nascente movimento No Tav, che proprio in quegli anni si palesava come movimento popolare con le prime grosse manifestazioni.
Come al solito in Italia (Pinelli, Serantini, Giuliani, Cucchi,…) gli artefici di questa montatura pluriomicida furono tutti premiati dallo Stato. Maurizio Laudi divenne Procuratore Capo ad Asti. Il capo dell’Antiterrorismo di Torino Giuseppe Petronzi, che si distinse per la sua incredibile testimonianza contro Silvano Pelissero, divenne capo della Digos e recentemente Cavaliere! I Ros dichiararono anonimamente e cinicamente che a loro bastava arrivare in Cassazione (l’importante è lavorare), scaricando così un Pm troppo zelante come Laudi che invece continuò ad esibirsi sulla Busiarda (La Stampa) in lunghe dichiarazioni stizzite per il clamoroso e tardivo ridimensionamento della condanna a Silvano. Il potere aveva distrutto delle vite.
La meravigliosa maiolica di Sole era andata irreparabilmente in frantumi.
SOLE RIDE DELLA MORTE E BRUCIA DENTRO DI NOI.

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