La Via Campesina: una sovranità alimentare è possibile

Scritto dasu 4 Settembre 2013

viacampesina

Intollerabile è la deregolametnazione del lavoro agricolo, diventato il banco di prova dela distruzione del diritto del lavoro.

La Via Campesina è un movimento culturale e sindacale di contadini e un gruppo di lavoro specifico che si occupa di braccianti, soprattutto migranti, più ricattabili. La tre giorni svoltasi nell’ultimo weekend si è svolta positivamente e ha evidenziato anche punti di vista diversi e anche un livello di coscienza dello spirito cooperativo, spesso frainteso e ulteriore grimaldello per distruggere il mercato del lavoro, operando al ribasso nei compensi dei soci. Ma proprio l’idea che non tutto il mondo contadino tenti di sfruttare i braccianti in modo schiavistico sottende a queste iniziative che riuniscono realtà europee e le delegazioni a loro volta a contatto con i braccianti migranti sia dall’Europa dell’Est, sia dall’Africa, individuano i tentativi di dividere etnie evidenziando piccoli privilegi e mettono in atto le contromisure opportune.

L’importante è scardinare la Bossi-Fini, perché quando alcuni sono ricattabili, diventa impossibile mantenere una piattaforma di politiche agricole che gestisca la massa di soldi drenata normalmente dalle imprese industriali o da stati richiamati più volte per la politica razzista che mantiene e che non dovrebebro più prendere soldi pubblici, che si troverebbero a sostenere lo schiavismo. E i migranti stanno diventando fondamentali sia a Rosarno che in Puglia, mentre in Piemonte forse è più difficile far enrare in una dinamica di lotta sia i migranti, sia i piccoli contadini a conduzione familiare che non riescono a tirare avanti.

La voce è di Fabrizio, contadino della Langa astigiana di Associazione rurale

2013.09.03-fabrizio_rurale


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