In Sardegna vince l’astensione

Scritto dasu 18 Febbraio 2014

imagesPer quanto i quotidiani nominino il fatto di sghembo, come per rimuoverlo, il dato politico delle elezioni regionali sarde è l’altissima astensione degli abitanti dell’isola, salito al 48%, ben il 15% in più delle precedenti consultazioni.

Se Il Manifesto e altri giornali della sinistra plaudono al vento contrario (e “benefico”) che spira dall’isola dei quattro muori, uno sguardo più attento ci conferma invece elementi assolutamente concordanti col trend nazionale: l’aumento netto dell’astensionismo, la promozione di un renziano alla guida della coalizione che governerà la Regione, una flessione significativa del Partito Democratico (che perde il 2,5 %)… unico dato significativamente discorde e l’affermazione della coalizione che ha sostenuto la scrittrice di simpatie indipendentiste Michela Murgia, che ha raccolto un 10 %, senza avere però diritto ad alcuna poltrona. Un risultato significativo ma al di sotto delle aspettative dei sostenitori.

Grande assente di una campagna elettorale, che ha visto un’ampia diserzione del voto soprattutto tra i ceti meno abbienti, è stato il tema della fiscalità, significativo tema di mobilitazione in numerosi comuni di un’isola che sta pagando un prezzo molto alto alla crisi e  alle misure di austerity.

Ascolta l’intervista con Martino, compagno cagliaritano

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