Un campeggio di lotta: la Valsusa paura non ne ha

Scritto dasu 28 Luglio 2014

marcia popAncora un contributo dalla Valle sulla serata dopo la marcia popolare di sabato pomeriggio. Giuliano ha raccontato com’è proseguita la serata-nottata vicino a cancelli e centrale elettrica.

Ascolta il contributo di Giuliano
giuliano ok tutto

Di seguito il documento condiviso dopo l’assemblea di ieri:

Un campeggio di lotta Ci siamo rimessi in marcia. Non solo nel senso che abbiamo attraversato la Valle da Avigliana a Chiomonte, ma anche nel senso che siamo tornati, valligiani e non, a incontrarci e a riattivare insieme le varie dimensioni della lotta: le cene e i momenti di convivialità, le assemblee e le iniziative. Abbiamo bloccato il TGV in solidarietà con i tre lavoratori delle ferrovie morti a Gela. Abbiamo bloccato i cancelli delle ditte collaborazioniste (nello specifico, Toro, Lazzaro e Martina), abbiamo dato la sveglia alle truppe di occupazione alloggiate all’hotel Napoleon di Susa, abbiamo bloccato l’autostrada nello stesso momento in cui si svolgeva l’udienza del riesame per Graziano, Lucio e Francesco, i tre no tav arrestati per la medesima azione contro il cantiere di Chiomonte di cui sono accusati Chiara, Mattia, Niccolò e Claudio. Abbiamo ascoltato le parole da Gaza bombardata, unendoci in un abbraccio ideale con il popolo palestinese. Abbiamo parlato, all’assemblea popolare di Bussoleno, in piazza o negli incontri al campeggio, di lotte territoriali, di appuntamenti internazionali, di trasporti nucleari, di resistenza alla guerra, di carcere e di solidarietà, di storia della repressione e del sabotaggio. Assieme a noi hanno parlato, attraverso i loro contributi scritti, i compagni detenuti. Abbiamo percorso di nuovo, di notte e di giorno, i sentieri della Clarea, perché sono nostri e di chi li ama e li difende. Siamo riusciti a disturbare ancora una volta l’Apparato del TAV che si pretende invincibile. Ognuno con il suo contributo, senza accettare divieti e zone rosse, siamo partiti e siamo tornati tutti. Di paese in paese, ci siamo sentiti coccolati dai comitati che hanno preparato cibo e accoglienza. Ci siamo emozionati all’inaugurazione della nuova casetta del presidio no tav di Susa, intitolata a Sole e Baleno. Tutti e tutte sono venuti in Valsusa per lottare, pronti a svegliarsi all’alba e a camminare sotto la pioggia. Qualche aspetto andrà senz’altro affinato in futuro, sia come comunicazione (siamo ormai un movimento che parla molte lingue), sia a livello organizzativo. Vediamo questi dieci giorni come un banco di prova per migliorare le prossime iniziative di lotta. Uniti e diversi, dai ragazzi ai “diversamente giovani”, ci siamo messi ancora una volta in marcia, perché la rassegnazione qui non è di casa. Qualcuno davanti a un fuoco costringe le truppe di occupazione a presidiare un ponte per tutta la notte. Una controprova? Le dichiarazioni ridicole e allarmate dei signori del TAV, che parlano di un modo di stare insieme che non riusciranno mai a capire, lontano com’è dalle tristi stanze del potere. Qualcuno pratica sentieri più impervi, qualcun altro resta un po’ più in piano o ti sorride al ritorno dai boschi. Uniti e diversi.

Questa è la nostra forza.

Con Pasquale, Raul e Guccio nel cuore.

Grazie a tutte e a tutti.

_campeggio itinerante, estate 2014   _


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