La polizia messicana non si smentisce

Scritto dasu 16 Dicembre 2014

Gravissima aggressione la scorsa notte a Chilpachingo, capitale dello stato messicano del Guerriero, dove decine di agenti di polizia hanno aggredito e malmenato gli organizzatori del concerto  “Una luz en la oscuridad”, evento in solidarietà con i 43 normalistas di Ayotzinapa scomparsi il 26 settembre scorso.

L’attacco della polizia federale si è verificato intorno alle 5:30 del mattino, quando un gruppo di agenti in borghese – visibilmente ubriachi, secondo le testimonianze dei presenti – ha aggredito il comitato studentesco che presidiava il tratto di viale in cui si sarebbe dovuto tenere il concerto.

I poliziotti, ritiratisi in un albergo vicino, sono ricomparsi subito dopo in assetto antisommossa e, mentre i professori della Scuola Normale e i genitori dei desaparecidos tentavano una mediazione per l’allontanamento degli aggressori, gli agenti hanno iniziato a caricare violentemente i presenti utilizzando anche i gas lacrimogeni. Il bilancio finale è stato di almeno 17 feriti, tra cui due familiari dei normalistas scomparsi, studenti della Normale di Ayotzinapa e dell’Università Nazionale Autonoma del Messico; diverse persone sono state portate in ospedale nonostante la croce rossa si sia rifiutata di curare i feriti, mentre non è ancora chiaro il numero di fermati da parte della polizia.

Tra i feriti, anche Carlos Alberto Ogaz Torres, corrispondente dell’emittente antagonista Regeneración Radio, al quale è stato rotto un braccio e che necessità di cure mediche particolari per non perdere l’utilizzo della mano.

Nonostante la gravissima aggressione e le continue minacce della polizia, gli studenti e i genitori hanno poi fatto sapere che il concerto si sarebbe tenuto ugualmente (alle 11 di questa sera), e più di 60 artisti hanno deciso di rimanere nella scuola Normale Rural Isidro Burgos per dimostrare la propria solidarietà e vicinanza ai 43 di Ayotzinapa.

Ne abbiamo parlato con una compagna che vive e studia a Città del Messico e sta seguendo le mobilitazioni degli ultimi mesi.

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