I podacast de Il colpo della strega: 19gennaio2015

adesivo il colpo della strega new copyIl discorso diffuso sui generi (biopolitico), il discorso che continuamente costruisce e ri-costruisce la partizione tra i generi e dei rispettivi ruoli (anche sessuali), soggettivando gli uomini e le donne come tali, ora propone un modello di orgasmo femminilizzato anche all’uomo: così come la donna avrebbe il punto G anche l’uomo ha una clitoride (proprio questo è il paragone usato dagli pseudo scienziati) da cercare e stimolare adeguatamente, per un pieno orgasmo “vaginale”. In questi discorsi, ancor chè applicati al maschio, si applica lo stesso modello di orgasmo che sulle donne per secoli e tuttora è stato gettato come una cappa che l’ha privata della scoperta autonoma di sè, del proprio corpo e della propria sessualità.

Inoltre su un articolo del 12 gennaio pubblicato da La Repubblica nella Sezione Scienze si racconta di una ricerca dell’Università del Kansas secondo cui “Anche gli uomini fingono l’orgasmo”: il 25% degli uomini fingerebbe l’orgasmo per evitare di traumatizzare la partner, per esaurimento, stress, alcol e droghe, per ansia da prestazione e disfunzione erettile.

Per spiegarci gioverà riprendere un testo fondamentale e fondativo, anche se per certi aspetti superato e figlio dei suoi tempi, ma ancora illuminante, visti i discorsi mainstream sull’argomento. Stiamo parlando di “Sputiamo su Hegel. La donna clitoridea e la donna vaginale”, testo del 1974 di Carla Lonzi e Rivolta Femminile.

La donna clitoridea non ha da offrire all’uomo niente di essenziale e non si aspetta nulla di essenziale da lui. Non soffre della dualità e non vuole diventare uno. Non aspira al matriarcato che è una mitica epoca di donne vaginali glorificate. La donna non è la grande-madre, la vagina del mondo, ma la piccola clitoride per la sua liberazione. Essa chiede carezze, non eroismi. Vuole dare carezze, non assoluzione e adorazione.

La donna è un essere umano sessuato. Al di fuori del legame insostituibile comincia la vita tra i sessi. Non è più l’eterosessualità a qualsiasi presso, ma l’eterosessualità se non ha prezzo.”

Già allora era netto il rifiuto dei discorsi “orgasmo vaginale o clitorideo” come problema scientifico. Sappiamo bene che quando argomenti che hanno come prima rilevanza quella politica, che sia di genere o di classe, il discorso scientifico funziona da giustificazione ideologica della subalternità e come dispositivo che assicura la riproduzione del sistema, attraverso l’ideologia specifica del discorso scientifico: la neutralità, l’oggettività dei dati…

L’orgasmo vaginale come problema scientifico equivale ormai alla disputa intorno al sesso degli angeli- esistono donne sulle quali il condizionamento culturale a godere durante il coito è efficace e altre, la maggioranza, sulle quali non è efficace. In quest’ultimo caso la donna o trova una condizione autonoma dall’uomo e rivendica il proprio orgasmo nella clitoride oppure esita a riconoscersi nel proprio sesso e si ferma in stadi dolorosi…la donna clitoridea che diventa aspirante vaginale vede neutralizzata nella sua creatività e ripropone, sul piano culturale, quella dipendenza dal mondo maschile che la sua autonomia sessuale aveva messo in dubbio sul piano erotico.”

Per riascoltare la puntata:

 il colpo della strega_19genn2015_primaparte

 il colpo della strega_19genn2015_secondaparte




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