Best 2014 in blackness, funky, jazz, nu-soul, future beats…

Parte seconda del furioso anno 2014, passato nel popolone con la redazione, sigarette verdi e orecchie tese. Il risultato di questo team-work ci ha fatto fare spinning tra le galassie. In compagnia dell’equipaggio di Black Milk abbiamo preso solo le gemme più pure, le migliori del nostro raccolto, a testimonianza dei viaggi intercontinentali che anche in questi ultimi 12 mesi sono stati massacranti ma proficui…enjoy the music….

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Francis Bebey – Psychedelic Sanza 1982-1984 (Bornbad): scrittore,scultore ed esploratore sonico Bebey ci porta in Camerun attraverso ritmi polifonici,flussi meditativi e profondi,influenze “occidentali”. Sono bagni primordiali elettronici che non sfigurerebbero accanto a mostri “sacri” come Jon Hassell e Brian Eno. Una esplorazione all’interno della quarta dimensione della world music curata dall’etichetta francese Born Bad Records!!!Se avete amato canzoni come Coffee Cola Song questo disco non vi lascierà indifferenti!!! Perfetto per gli amanti dell’onda “verde”.

Jef Gilson – Jef Gilson at Malagasy (Jazzman): uscito per il record store day questo cofanetto del grande jazzista francese ripercorre le registrazioni tra la fine degli anni sessanta e i primi settanta con particolare attenzione sulla fusione tra ritmi del Madagascar e jazz di stampo europeo!!!Praticamente introvabili questi quattro dischi rimessi sul mercato dalla Jazzman records rappresentano l’ennesimo documento su come la musica “etnica” abbia contribuito in maniera determinante a plasmare il concetto di musica jazz ad ampio respiro. Una etno-bourguignonne per amanti di Martial Solal, Jean Michel Magne, Michel Portal e di una stagione di ristampe che non finirà mai…

Survival – Simmer Down (Strawberryrain reissue 1977): gemma ripescata da polverosi archivi della musica nigeriana e praticamente rimasta sconociuta per tantissimi anni.Registrato da talentuosi studenti-musicisti negli storici ARC STUDIO di Lagos(Ginger Baker vi dice qualcosa??)questo disco vi accompagnerà tra sonorità afro rock,psichedelia,fuzz guitar con un animo decisamente funky!!Rigorosamente lo-fi come registrazione esce per la Strawberry Rain Music, etichetta che merita tutte le attenzioni del caso.

Ensemble Polifonico Vallenato, Sexteto la Constelation de ColombiaFiesta que viva (Staubgold) : negli ultimi anni la musica colombiana si è sviluppata attraverso gruppi come Frente Cumbiero,Ondatropica,Los Piranas,Meridian Brothers.Questi due ensemble rappresentano le prime registrazioni di svariati musicisti poi confluiti nella nuova scena musicale colombiana;siamo nei primi anni 90 e tra consapevolezza politica e ribellione culturale all’interno delle università colombiane le sonorità che vengono fuori sono tutt’altro che scontate.Dimenticatevi la cumbia nel senso stretto del termine,qui la tradizione viene mescolata,spezzettata,analizzata con uno spirito punk caotico che si allunga fino a toccare influenze di impro rock e free jazz!!!Il disco esce per la Staubgold records,altra etichetta da tenere d’occhio (gente che quando piscia fuori dal vaso, quasi sempre fa il botto).

Ikebe Shakedown – Stone by Stone (Ubiquity): cambia registro la band di New York e ci porta su atmosfere vaporose velate di afro funk,tex-mex e pulsazioni desertiche che spostano l’asta un gradino più in alto.Sezione fiati potente,bassi slinky e chitarre lisergiche sono un perfetto antipasto per questo 2014!!!Disco targato Ubiquity records.Se vi capita non perdeteveli dal vivo.

Afro Latin Vintage Orchestra – Pulsion (Ubiquity): arrivano dalla Francia e con il loro quarto disco il discorso si fa interessante.Sono tanti gli ensemble che si muovono su sonorità jazz spirituali ma loro riescono a interpretare il tutto con musicisti che girano all’unisono e con un moto percussivo-cinematografico che trasporta l’ascoltatore nelle profondità del jazz e del funk!!!!Scuri e progressivi per speziare la succulenta portata ancora dalla Ubiquity records.

Afrikan Sciences – Circuitous: la chiamano sci-fi house o afrofuturist music.Lasciando perdere le derive dei critici,parliamo di musica elettronica globale che prende forma da quell’universo chiamato musica nera, ovviamente con tutte le sfumature posssibili e non.Eric Douglas Porter arriva come un cosmonauta guarda caso dal Bronx e condensa in questo lavoro per la berlinese PAN records il lato sperimentale dei nuovi suoni che attraversano il melting pot delle periferie urbane. Per amanti di manipolatori come Flying Lotus e Ras-G ma anche per chi ama le visioni musicali di Sun Ra.

 




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