Botte e proteste nel Cie di Torino

Scritto dasu 13 Maggio 2015

Ieri, dopo una mattinata di provocazioni e insulti da parte dei militari, diversi reclusi hanno deciso di reagire. In particolare i reclusi dell’Area Bianca hanno rifiutato il pranzo e gettato il cibo fuori dalle gabbie, mentre nell’Area Rossa un recluso avrebbe tentato di impiccarsi. La reazione dell’amministrazione non si è fatta attendere e la celere è entrata nelle aree Bianca e Rossa per manganellare i reclusi: almeno un recluso è stato catturato e portato in isolamento, altri sono finiti in infermeria.

Nel tardo pomeriggio un gruppo di solidali si è ritrovato fuori dalle mura del Centro e anche se la celere era già fuori ad attenderli hanno salutato rumorosamente i reclusi, che hanno risposto con grida e battiture.

Nel Centro la tensione resta alta: nell’Area Verde sarebbero scoppiati alcuni incendi, diversi reclusi hanno rifiutato la cena, alcuni sono saliti sui tetti delle baracche e il direttore del Centro ha minacciato di far intervenire nuovamente la celere.

Proprio mentre imperversa il dibattito istituzionale sulla possibile sistemazione dei profughi arrivati a Torino nel centro di detenzione di corso Brunelleschi, caldeggiata tra l’altro da un’assessora in quota Sel, l’unico centro ancora in piedi nel Nord Italia continua ad assolvere la sua funzione monitoria.

Abbiamo chiesto a uno dei solidali presenti, Antonio, di restituirci un report delle proteste all’interno e della piccola mobilitazione seguita all’esterno del CIE.

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