Libia venti di guerra e propaganda

Scritto dasu 20 Maggio 2015

L’UE ha dato il via libera all’operazione EuNavFor con l’obiettivo di una serie di azioni di forza contro “gli scafisti”, indicati come gli unici responsabili delle stragi dei migranti nel Mediterraneo. Un nemico confuso, sostanzialmente uno specchietto per le allodole che allude a figure molto diverse dal migrante che fa la traversata gratuitamente, a chi offre il “servizio” di viaggio fino a chi cerca di speculare trattando i migranti come una oggetti.

Invece di ribaltare il punto di vista che vede i flussi migratori come indotti da una sorte di tratta di essere umani, l’intervento militare non avrà nessun tipo di effetto positivo sulla vita dei migranti che saranno ormai bloccati in Libia dalle operazioni pre-sbarco.

L’indignazione contro la strage dei migranti si traduce alla fine con una nuova guerra contro i migranti stessi. Sullo sfondo il caos libiche prosegue dopo dalla caduta di Gheddafi con due parlamenti che co-esistono parallelamente con un sostegno popolare equivalente e numerose milizie che controllano diverse zone del paese.

Abbiamo analizzato la situazione con Nancy Porsia, giornalista free-lance che si trovava in Libia fino a qualche giorno fa

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