Ipotesi di sorveglianza totale. Il prelievo di DNA

Scritto dasu 30 Luglio 2015

Una riflessione con un compagno di Rete Evasioni, a partire dalle note sul prelievo del DNA, a cura di alcun* compagn*e che potete trovare qui

Da qualche mese pare che il governo italiano abbia deciso di applicare effettivamente una norma riguardante l’istituzione di una banca dati nazionale del DNA. La legge risale al 2009 e s’inscrive nel quadro di accordi di cooperazione internazionale sottoscritti da alcuni paesi europei, tra i quali l’Italia.

Ad oggi si contano già tre casi che riguardano compagni e compagne, in seguito ad occasioni di lotta.

La misura è pubblicizzata come strumento di sicurezza e “certezza della pena”, ma in realtà, qui come altrove, le occasioni per un suo concreto utilizzo, in sede giudiziaria, sono pochissime. Ciò indica chiaramente come il significato più profondo risieda nel rafforzamento di un più capillare dispositivo di sorveglianza generalizzata, nel perfezionamento di una raffinata tecnica di controllo di massa.


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