Brasile, un altro giornalista ucciso. Il paese in ebollizione.

Scritto dasu 27 Agosto 2015

Brasile. Lo scorso 6 agosto il giornalista radiofonico Gleydison Carvalho è stato ucciso da un gruppo di uomini armati che hanno fatto irruzione nella sede di Radio Libertade mentre trasmetteva, nella cittadina di Camocìm, stato del Cearà. Da tempo Gleydison denunciava la corruzione di politici e amministratori locali.

Contando anche i non professionisti, il Brasile è il primo paese per numero di giornalisti uccisi perchè scomodi al potere, superiore anche al Messico.

L’episodio di Camocìm si inserisce in una fase di grande tensione sociale in Brasile. Da mesi scuole e università sono occupate e si susseguono le manifestazioni contro i tagli che il governo ha fatto ai settori del welfare. Il PT della presidente Dilma Rousseff è indebolito dagli arresti per corruzione e dagli scandali, e nelle scelte politiche diviene ostaggio della destra di Aecio Neves che non nasconde di volere una ulteriore svolta autoritaria. I grossi movimenti popolari pagano il fatto di non essere rappresentati nelle istituzioni.

In questo quadro anche il Movimento dei lavoratori Sem Terra (MST) ha ripreso l’iniziativa con una serie di occupazioni di fazende in varie parti del paese. Il ritorno alla terra e alla sovranità alimentare per milioni di brasiliani rappresenta una prospettiva di salvezza dall’inflazione e dalla pauperizzazione delle metropoli.

Ascolta l’intervista di ieri con Manfredo, dottorando in un’università brasiliana:

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