Nessuno vuole il Campidoglio

Scritto dasu 17 Febbraio 2016

brutti_sporchi_e_cattivi_nino_manfredi_ettore_scola_013_jpg_sezqCon il consueto linguaggio da shock communication il movimento 5 stelle nella persona di Paola Taverna, pasionaria de noantri, ha dichiarato che esiste un complotto per far vincere a Roma il M5S. La boutade merita qualche riflessione. Perché se è vero che il linguaggio è improprio e sgraziato è altrettanto vero che contiene degli elementi di verità. A meno che non si voglia assumere che in altri tempi e circostanze il PD avrebbe schierato l’incolore Giachetti, o il centrodestra si sarebbe diviso tra Alfio Marchetti e l’impresentabile manager Bertolaso. E’ un segno dei tempi. Amministrare una città come Roma significa venire a patti con gli inferi più profondi, altro che “mondo di mezzo”. Soprattutto perché saltato il ruolo sociale di una mafia addentellata con la politica e con le cooperative sociali cui veniva appaltato il “lavoro sporco” il gioco si complica. Che significa una normalizzazione abbastanza difficile o trovare nuovi intermediari. Difficile chiudere i conti con le vecchie clientele e difficile non aprirne con le nuove. Altro che spending review! Insomma, nell’epoca dei rottamatori (che rischiano di finire rottamati), della razionalizzazione delle risorse, dei commissari plenipotenziari, dei vincoli di bilancio, del debito incombente (si vive e si amministra sull’orlo della bancarotta), nessuno vuole assumersi l’incarico di governare. Ora i 5 stelle hanno mangiato la foglia. Senza che questo vada a vantaggio o a detrimento del M5S ma a sicura onta del giornalismo nostrano, ci tocca rilevare che la stragrande maggioranza della nostra informazione ha versato fiumi di inchiostro e quintalate di retorica per raccontarci che quella era l’antipolitica. Quando invece vediamo oggi i partiti tradizionali delegare il potere ai manager, ai commissari, ai prefetti, ai magistrati, mentre un movimento nato in contrapposizione alla politica tradizionale pensa per il Campidoglio a un pool di parlamentari che si misurino passo passo col potenziale sindaco.

Ne abbiamo parlato con Giuliano Santoro, autore di “Un grillo qualunque”

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