Reggia di Venaria: quando la crescita non esclude i tagli

Scritto dasu 30 Marzo 2016

Brutta sorpresa nell’uovo di Pasqua per i lavoratori della Reggia di Venaria. Infatti il nuovo bando di gara per i servizi di biglietteria, vigilanza e sorveglianza non garantisce il totale riassorbimento dei lavoratori attualmente impegnati nella Reggia sabauda. Inoltre è previsto un taglio di ore di circa il 38% ed il mancato mantenimento del contratto collettivo nazionale Federculture. Tutto questo in un settore, quello turistico, che nella nostra città gode di ottima salute e sul quale, a parole, si vorrebbe costruire un’offerta culturale di qualità che evidentemente riguarda le cose ma non le persone.

Così mentre il direttore Turetta può contare su un lauto stipendio di svariate migliaia di euro al mese, i dipendenti rischiano il posto di lavoro ed i pochi che riusciranno a mantenerlo potrebbero portare a casa uno stipendio ben più leggero.

Registriamo ancora una volta come le esternalizzazioni siano un dispositivo di disciplinarmente e governo dei lavoratori senza eguali, dato che consente anche nel comparto pubblico di trattare gente con un contratto a tempo indeterminato alla stregua dei troppi precari, per di più disconoscendo ogni responsabilità come sta facendo in questo i giorni proprio Turetta che si ostina a non incontrare e non ascoltare quelli che sono effettivamente dei dipendenti della Reggia di Venaria.

Ne abbiamo parlato con Sacha, compagno e lavoratore della Reggia di Venaria assunto tramite cooperativa come la metà dei dipendenti della residenza sabauda.

 


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