Foodora: l’azienda generosamente rilancia sul cottimo

Scritto dasu 3 Novembre 2016

foodoraUna surreale convocazione per proporre alcune migliorie al contratto dei cottimisti di foodora, la nota applicazione utilizzata per farsi recapitare i pasti a casa da ristoranti che entrata nell’occhio del ciclone perché il livello di sfruttamento messo in campo è riuscito a sopportare anche la sopportazione (ben resistente) di chi alle mostruosità della contemporaneità guarda sempre con un certo ottimismo e una buona dose di paternalismo (da Gramellini al minsitro Poletti sino alla Littizzetto). Gli ispettori del ministro sono infine arrivati, senza conseguire alcun risultato (giacché dette mostruosità sono spesso a norma di legge) e il management ha disertato l’incontro con la commissione lavoro del comune di Torino. Ieri si è dunque svolto questa sorta di incontro a porte chiuse (a inviti) in cui management, quadri alti e medi, hanno spiegato ai biker convocati (quelli in possesso del vecchio contratto) il nuovo e generoso corso di foodora che si sostanzia poi in un aumento della retribuzione per consegna di meno di un euro (al netto siamo passati da 2,70 euro a 3,60 circa). E’ interessante notare che l’azienda ha ‘presentato le migliorie come qualcosa correlato alla crescita di fodera e non certo in relazione con la lotta sulla cui portata si è sempre minimizzato.

Vi invitiamo ad ascoltare la chiacchierata con Marco, uno dei lavoratori che si è ribellato a questo genere di sfruttamento che ci offre un ricco report dell’incontro (niente affatto liscio per la direzione) tenuto al centro congressi di via Nino Costa 9, dove i lavoratori si sono trovati davanti a controlli e perquisizioni al cospetto di un plotone della celere e la immancabile digos torinese.

foodora-marco


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