Gambia: possono svanire 22 anni di dittatura nelle biglie di un’urna?

Scritto dasu 16 Dicembre 2016

gambiapresidentSembrava un’anomala transizione verso un’epoca di democrazia sconosciuta al paese: un feroce despota sanguinario sconfitto dalle biglie delle elezioni gambiane riconosce la sconfitta e si ritira a vita privata. Quasi un sogno di normalità nel panorama africano.

Infatti dopo l’ammissione di aver perso concessa a caldo, Yahya Jammeh ci ha ripensato e una settimana dopo ha ricusato i risultati, mandato l’esercito a custodire le preziose biglie contenute nelle urne, ufficialmente perché a un riconteggio i risultati favorevoli a Adama Barrow sono stati ridimensionati, pur continuando a considerarlo vincitore.

Probabilmente l’istrionico presidente del Gambia sta cercando una via d’uscita alla deposizione che non comporti il pasaggio attraverso la prigione per le sue tante malefatte. Pare che questo non disturbi il percorso dell’insediamento di Adama Barrow, presidente grazie a una coalizione di tutte le opposizioni, che gode del sostegno delle nazioni africane: dall’Ecowas di Marcel de Souza alla Organizzazione della cooperazione islamica invitano Jammeh a farsi da parte; prese di posizione utili anche per contenere le mire del Senegal che congloba il minuscolo paese fluviale, venendone diviso dalla Casamance che già è agitata da decenni di indipendentismo.

Il paese è entrato in una grave crisi politica dopo il rifiuto di Jammeh di accettare la sconfitta e per capire un po’ meglio le dinamiche abbiamo chiesto lumi a Marco Longari:

Gambia

 


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