Due storie di arroganza padronale e una proposta

Scritto dasu 8 Ottobre 2017

Che i datori di lavoro si facciano sempre più spudorati nel spremere e poi buttare i lavoratori non è purtroppo una novità di questi tempi. E ciò che è successo a Barbara e Silvia, che svolgevano la mansione di OSS presso la comunità “Il Ponte” per la Cooperativa “11 Luglio” è una cartina di tornasole che mette bene in evidenza come i padroni, legittimati dalla deregolamentazione del mercato del lavoro e dalla distruzione di ciò che restava dei diritti dei lavoratori, pretendano pure il silenzio e la testa bassa dai propri dipendenti. Barbara e Silvia sono state sospese dal servizio, e una di loro è stata pure denunciata dalla proprietaria della comunità psichiatrica, perché in quanto rappresentanti e iscritte alla CUB portavano avanti da diversi mesi una lotta nella comunità psichiatrica contro la contenzione fisica dei pazienti e contro la speculazione dei padroni della struttura, che ricevono dalla ASL rette salate, nonostante nelle 5 comunità psichiatriche torinesi manchi il personale e si chiedano nuove assunzioni e un servizio dignitoso e di qualità. Con delle scuse ben orchestrate la Cooperativa 11 Luglio le ha allontanate dal proprio posto di lavoro togliendosi dalle scatole due persone disposte a lottare.

Per questo il sindacato di base CUB ha organizzato per sabato un corteo in loro solidarietà con partenza da via Cuneo 46 per ribadire forte e chiaro che Silvia e Barbara non si toccano.

Ne abbiamo parlato con Alex delegato CUB.

 

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alex

 

Episodi come quello appena citato, così come altre vicende di licenziamenti avvenute nel torinese negli ultimi mesi scoprono il fronte compatto delle classi padronali e la frammentazione invece dei lavoratori, isolati e mal organizzati all’interno di un feroce mercato del lavoro in ristrutturazione.

Per cominciare a ridurre le distanze, per fare inchiesta, tentare di incontrarsi e coordinarsi tra lavoratori e lavoratori e tra lavoratori e solidali si è costituito da poco il Collettivo 17 che ha lanciato una compagna in solidarietà a quattro lavoratori Safim, licenziati diversi mesi fa per aver fatto un esposto all’ispettorato del lavoro.

Ne abbiamo parlato con Vincenzo, un compagno che partecipa al Collettivo 17

 

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vincenzo


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