L’espansione del turismo e dell’aviazione in Indonesia: il mega-progetto del New Yogyakarta International Airport

 

 

Dal 2011, gli abitanti di Kulong Progo, in Indonesia, sono minacciati dal progetto di costruzione del New Yogyakarta International Airport, una mega-opera che consiste in un aeroporto con annessa una vera e propria città per ricchi turisti e imprenditori: centri commerciali, uffici, hotel, golf club, villaggi turistici, zone industriali e aree residenziali dovrebbero sorgere in un’area di ben 2.000 ettari, in cui fino al 2011 vivevano 11.000 persone che si autosostentavano con metodi di agricoltura tradizionali. Tra questi residenti, moltissimi hanno deciso di non arrendersi, di non vendere le terre e di iniziare un movimento di protesta che tuttora può contare su diversi metodi di lotta.

La repressione verso di loro è stata, e continua ad essere, molto violenta, da parte degli apparati di polizia e dello stato, ma altrettanto determinata è la resistenza di queste persone, che si oppongono al saccheggio dei loro terreni, al proprio ricollocamento e rivendicano invece la propria autonomia.

Oltre alla difesa della loro comunità e indipendenza, le ragioni per contrastare il progetto sono tante: una cementificazione di tale portata comporterebbe dei danni ambientali ingenti, perché distruggere le dune di sabbia presenti attualmente lungo la costa significa mettere a rischio la zona in caso di tsunami e di alluvioni, e perché le rotte migratorie delle numerosissime specie di uccelli presenti nella zona verrebbero ostacolate dagli aerei dell’aeroporto. A repentaglio viene messa anche la presenza di alcuni siti storici e culturali buddisti presenti nella zona.

Il progetto dell’aerotropoli si inserisce in realtà in un quadro più ampio, ovvero quello dell’espansione del turismo e dell’aviazione in Indonesia: il governo sta preparando la costruzione di 57 aeroporti entro il 2020, per aumentare sempre di più il numero di turisti nel paese, senza tenere conto del portato distruttivo di un simile piano: la realizzazione di un solo aeroporto comporta una quantità immensa di strade, autostrade, camion, centrali energetiche, oleodotti, impianti, industrie, ecc, che cambierebbero completamente il volto di un territorio finora ancora caratterizzato da luoghi selvatici e non industrializzati. Un ennesimo esempio di come il profitto non guardi in faccia nessuno.

 




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