Antifascisti. Perquisizioni e arresti a Torino

Scritto dasu 20 Marzo 2018

Le mosse della Questura, dopo il corteo del 22 febbraio contro la campagna elettorale di Casa Pound, erano sin troppo prevedibili.
Come un congegno ad orologeria, a due settimane dalle elezioni, ieri mattina la Digos ha effettuato perquisizioni nelle case di alcuni antifascisti torinesi cui sono state notificate misure restrittive della libertà.
Il bilancio è di tre arresti – due in carcere, uno ai domiciliari e quattro obblighi di firma. Risultano indagati senza restrizioni almeno altre due attiviste.
Il 22 febbraio, nel cuore del Burian, tra pioggia e gelo un corteo aveva provato per ore ad avvicinarsi all’albergo, dove Di Stefano, il duce della formazione neofascista, stava facendo il suo comizio.
Bombe carta contro idranti e lacrimogeni ed infine una lunghissima carica, oltre un chilometro dal grattacielo a piazza Statuto, non erano riusciti a disperdere la manifestazione.
L’eco mediatica della giornata si era prolungata per giorni. Supponiamo che l’intento fosse costruire un immaginario da “opposti estremismi” funzionale ad una campagna elettorale, che le principali forze politiche stavano conducendo all’insegna dell’isteria securitaria.
Il PD, a caccia di un improbabile recupero di consensi, di fronte ai pessimi pronostici offerti dagli istituti demografici, aveva tentato di giocare la carta dell’antifascismo da parata istituzionale. Ma tante piazze italiane, tra cui Torino, hanno dato un segnale ben diverso.

L’operazione repressiva scattata ieri è firmata da Antonio Rinaudo, un PM sin troppo noto per le sue inchieste contro l’opposizione politica e sociale a Torino e nelle sue valli. Rinaudo aveva chiesto la detenzione in galera per tutti gli antifascisti finiti nel suo fascicolo. Il Gip, pur rigettando in parte le sue richieste, ha scritto, a margine dei mandati, qualche paginetta di carattere “politico”, in cui sostiene l’opportunità di dare parola pubblica a Casa Pound, per impedirne la “radicalizzazione”. Una tragica barzelletta.
Gli antifascisti sono accusati di reati che vanno dalla resistenza aggravata alla accensione di ordigni al concorso morale.

Ne abbiamo parlato con Valeria, una delle antifasciste sottoposte ad obbligo di firma.

Ascolta la diretta:

2018 03 20 valeria arresti antifa


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