Rovereto: i carabinieri picchiano? Corteo per le vie della città

Scritto dasu 26 Marzo 2018

L’ennesima violenza da parte dei carabinieri che, come d’abitudine, appena possono si accaniscono con calci e pugni su chi ha la sfortuna di finire nelle loro mani. Questa volta è capitato a un ragazzo di quindici anni portato in caserma a Rovereto dopo che era stato fermato, a detta dei carabinieri, a seguito di una rissa. Una vicenda che, grazie all’intervento della madre che l’ha commentata sui social network, è riuscita a bucare le mura sigillate della caserma e giungere all’orecchio di chi negli anni si è sempre battuto in città contro la violenza a senso unico delle forze di polizia. E così un gruppo di solidali del Circolo Cabana ( nato per ricordare Stefano “Cabana” Frapporti, fermato dai carabinieri in quella stessa via il 21 luglio 2009 e trovato morto in carcere cinque ore dopo ) si sono dati appuntamento qualche giorno dopo per un corteo in città con l’obiettivo di non lasciare che il silenzio copra queste violenze, nella convinzione che organizzarsi insieme per combattere i soprusi della polizia sia il miglior modo per reagire di fronte a queste vicende.

Ne abbiamo parlato con un compagno di Rovereto.

 

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