Droni, tra spettacolarizzazione e controllo

Per la festa di San Giovanni a Torino la giunta 5 stelle ha sostituito ai tradizionali botti pirotecnici uno spettacolo di droni luminosi. Uno show innovativo che ha suggellato l’accordo triennale tra il capoluogo sabaudo e l’ENAC (ente nazionale aviazione civile) sull’uso e la sperimentazione dei droni in città.

La gestione della piazza è stata al limite del paranoico: divieti, controlli, strade chiuse o presidiate e i tornelli che hanno limitato l’accesso a piazza Castello. È chiaro che tutte le adunate popolari, che siano manifestazioni o eventi sportivi, ma anche feste, d’ora in avanti verranno gestite sul piano militare, con strumenti e strategie simili a quelle usate in guerra.

I droni, nati come strumento bellico, si sono sviluppati in ogni campo: dall’agricoltura ai trasporti, dal monitoraggio al pattugliamento. Grazie all’ampio utilizzo sono considerati tecnologia militare e civile, così da godere di finanziamenti pubblici che però finiscono principalmente nella ricerca bellica. L’Italia ha già investito 700 milioni per infoltire il suo arsenale con questi spietati veivoli.

Anche nella gestione e nel controllo delle frontiere vari paesi si sono muniti di droni per individuare e tracciare le rotte dei migranti, così da impedirne l’arrivo. I droni in questione sono muniti di telecamere, GPS e lenti a infrarossi e termiche. L’Unione Europea sta investendo miliardi per lo sviluppo di queste tecnologie e l’addestramento di forze apposite all’utilizzo.

I droni verranno in aiuto anche ai sindaci della varie città per combattere microcriminalità, abusivismo e reprimere manifestazioni pubbliche.

La promozione di queste tecnologie avviene attraverso la spettacolarizzazione, ma anche con la promozione nell’uso civile. Un’ennesima protesi artificiale volta ad aumentare la produzione, ma anche il controllo sui territori e la gestione del lavoro. In agricoltura è già ampiamente utilizzato, sia per la semina che per il monitoraggio delle piante, ma anche per allontanare gli uccelli dai cieli sui campi e per individuare i focolai di zanzare e provvedere alla bonifica.

La festa del patrono torinese ha dimostrato come i droni possano essere utilizzati anche in campo artistico, ad esempio moltissimi registi già ne fanno uso per le riprese dall’alto.

L’adattamento commerciale di strumenti militari ha sempre causato un maggior controllo su chi ne fa utilizzo e su tutta la società in generale. L’idea di un cielo attraversato da centinaia di occhi volanti fa rabbrividire, ma non c’è nulla che un aquilone incendiario o una buona frombolata non possano abbattere.

 

per ascoltare l’audio clicca qui:

parte prima

 

parte seconda




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