Draghi e altre creature mitologiche

Scritto dasu 16 Febbraio 2021

Il nuovo governo, l’ennesima combinazione nel gioco delle alleanze variabili, sta muovendo i primi passi. Proviamo a capirne di più al di là del chiacchiericcio di media e social sulla successione tra l’avvocato e il banchiere.
Si afferma una sorta di tecnoburocrazia, caratterizzata dall’estendersi dell’intervento statale in economia, mettendo le basi per l’utilizzo del recovery fund, secondo le linee programmatiche stabilite dall’UE. La grossa torta europea non può essere spesa a piacimento ma va investita in settori che consentano la “ripresa” dell’economia. La “ripresa” dell’economia non ha nulla a che fare con le vite dei lavoratori, dei senza reddito dei senzacasa, di chi il lavoro (e il reddito) non l’ha mai avuto o l’ha perso lungo il crinale della crisi pandemica. Anzi.
I Draghi dovranno poi passare alle “necessarie” misure di austerità, indispensabili per poter ripagare serenamente il debito. Sul piatto la cancellazione o il secco ridimensionamento della cassa integrazione pandemica, la fine del blocco degli sfratti, tagli a sanità, trasporti, scuola.
Alla fine, se non ci sarà adeguata risposta sul piano della lotta di classe, non resterà che terra bruciata
Ne abbiamo parlato con Francesco Fricche, economista.

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