ToNite. Luci, panchine e localini

Scritto dasu 27 Aprile 2021

Il progetto di riqualificazione delle rive della Dora in zona Aurora Vanchiglia, intrapreso nel 2020, ma inceppato dalla pandemia, dovrebbe entrare ora in fase operativa. Tra pochi giorni sapremo chi si è aggiudicato gli appalti per una fetta del milione di euro messi a disposizione dall’UE.
Al di là della presentazione accattivante, con tanto di interviste a giovani immigrati, intellettuali stranieri e progettazione di aree di sosta di design, siamo di fronte ad un estendersi delle iniziative di riqualificazione escludente, che caratterizzano l’operato della giunta Appendino. Nuovi locali, nuova illuminazione, nuove panchine di design significano cacciata dei senzatetto, allontanamento dei lavoratori che vivono di economie informali, aumento ulteriore dei prezzi delle case e, conseguentemente, moltiplicarsi degli sfratti. Questo progetto mira a cancellare l’immagine e la memoria viva degli 800 straccivendoli cacciati con la celere dal Balon, dei posti occupati, delle retate e della violenza poliziesca.
Il nocciolo duro del progetto è aumentare la percezione di sicurezza percepita, rendendo inattraversabile ai poveri lo spazio illuminato e riqualificato.
Il quotidiamo La Stampa sta facendo interviste ad intellettuali ed artisti che si sono prestati e fare da cassa di risonanza al progetto.
Willy Peyote, appena reduce da Sanremo, si è fatto un giro sul lungo Dora con Marco Giusta, l’assessore che sponsorizza ToNite, lo stesso dello sgombero del Balon. Sulla strada hanno incontrato panchine vissute da gente povera. Il giorno successivo all’intervista le panchine sono state tolte. E chi ci giocava, beveva, dormiva è stato sospinto altrove.

Ne abbiamo parlato con Francesco Miliaccio, che a questi temi ha dedicato studi ed articoli.

Ascolta la diretta:


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