Geotermia, il caso del Monte Amiata, tra lotta contro le nocività e autonomia

Scritto dasu 2 Marzo 2022

Energia Geotermica in Italia, il caso del Monte Amiata.

Facciamo il punto sulla geotermia in Toscana, in particolare nella zona del Monte Amiata, partendo dal racconto della storia del territorio come luogo di estrazione prima mineraria e poi energetica, a partire dagli anni 60.

Una estrazione energetica di una fonte definita green e pulita, che in realtà nasconde molte problematiche ambientali e legate alla salute. Un impatto ambientale che ha trasformato il paesaggio stesso del territorio e che ha causato seri problemi di salute, con tassi di mortalità maschile più alti del 13% rispetto alla media Toscana in quei luoghi, a causa delle sostanze nocive all’interno dei gas liberati nell’atmosfera dalle centrali geotermiche.

Una energia inolre che immette ingenti quantità di anidride carbonica e metano nell’aria, e che hanno un alto potenziale di cambiamento climatico.

L’estrazione massiva di energia geotermica nell’Amiata ha impatti non solo ambientali, ma sociali ed esistenziali su tutta la comunità locale, in un territorio sempre più spopolato dove servizi essenziali e opportunità sono molte poche. Una colonizzazione di un territorio compromesso dall’attività delle centrali a ciclo aperto dell’Enel Green Power.

Di questo, e soprattutto delle iniziative di lotta e di costruzione portate avanti dai comitati a difesa del territorio e da Genuino Amiatino (represse e fortemente monitorate delle forze dell’ordine), ne parliamo con una compagna del territorio:

 

 

 

 

 

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