L’Italia e la guerra in Ucraina

Scritto dasu 22 Marzo 2022

Migliaia di militari delle forze speciali e di pronto intervento, decine di caccia intercettori, velivoli d’intelligence e per il rifornimento in volo, una flotta navale e centinaia di mezzi pesanti tra carri armati, cingolati e blindati. Il governo italiano ha deciso un impegno militare di primo piano sin dalle prime ore dall’attacco russo all’Ucraina.
Il 26 febbraio, il ministero della Difesa ha reso noto il trasferimento nella base aerea di Costanza in Romania di quattro caccia intercettori di quarta generazione Eurofighter 2000 dell’Aeronautica Militare che si aggiungono agli altri quattro aerei da guerra della stessa tipologia inviati in Romania i primi di dicembre 2021 nell’ambito della missione Nato di controllo dello spazio aereo dell’Europa orientale Air Policing.
Un ponte aereo ha trasportato in Polonia armi destinate al governo Zelensky sin dal 2 marzo. Draghi ha deciso un ulteriore aumento della spesa militare e l’invio di truppe sul fronte est della NATO. 500 militari, scelti tra gli incursori della Marina, Col Moschin, Forze speciali dell’Aeronautica e Task Force 45, si vanno ad aggiungere ai 240 alpini in Lettonia e i 138 uomini dell’Aeronautica in Romania. Nel Mar Nero ci sono la fregata FREMM “Margottini” e il cacciamine “Viareggio”, oltre alla portaerei “Cavour” con i cacciabombardieri F-35. La portaerei Garibaldi partecipa alla gigantesca esercitazione militare “cold response”, con 35.000 militari impegnati sino sino a fine aprile.
L’italia è una piattaforma logistica di guerra:
da Aviano partono quotidianamente gli F16 caccia bombardieri capaci di trasportare bombe atomiche diretti in Polonia. Dall’aeroporto di Pratica di mare e da Sigonella si muovono i droni spia diretti ai confini dell’ Ucraina.

Ne abbiamo parlato con Antonio Mazzeo

Ascolta la diretta:


Radio Blackout 105.25

One station against the nation

Current track
TITLE
ARTIST