Preoccupazioni per Xi Jinping sul fronte interno

Scritto dasu 17 Ottobre 2022

Il giorno dopo l’apertura dei lavori del XX Congresso del Partito comunista cinese, abbiamo chiesto a Sabrina Moles, studiosa di Relazioni internazionali e Cina, redattrice di China Files e collaboratrice di numerose testate, di commentare sia il significato e la portata del Congresso in Cina, sia gli striscioni comparsi pochi giorni prima in centro a Pechino.

Sono infatti diventati virali sui social le foto a due striscioni che sono stati appesi a un ponte nei pressi dell’università. Il primo recitava:  “vogliamo cibo, non test covid, vogliamo libertà, non lockdown, vogliamo dignità, non bugie, vogliamo riforme, non una rivoluzione culturale, vogliamo votazioni, non un leader, vogliamo essere cittadini, non schiavi” e, nel caso il messaggio non fosse stato sufficientemente chiaro, il secondo striscione cita direttamente, senza giri di parole, Xi Jinping dandogli del traditore della nazione: “Studenti e lavoratori in sciopero contro il traditore della nazione Xi Jinping”.

In un video, gli slogan venivano ripetuti da un altoparlante.

E se non è impossibile imbattersi in azioni di protesta in Cina, è sicuramente raro che queste attacchino in maniera così diretta il presidente della Repubblica Popolare Cinese e lo facciano nella capitale, perdipiù in una città blindata per l’inizio dei lavori del Congresso del PCC. Questa e altre preoccupazioni per Xi Jinping, che nel suo discorso ha parlato di sicurezza (interna), in attesa del suo (probabile) terzo mandato.

Ascoltate e scaricate l’approfondimento:

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