Oltre l’8 dicembre No Tav per un futuro a difesa dei territori e di chi li abita.

Scritto dasu 12 Dicembre 2022

La marcia popolare no tav di questo 8 dicembre ha dimostrato grande forza e soprattutto ha sottolineato i temi centrali oggi: dall’opposizione alla guerra, alla lotta per un futuro più accessibile e collettivo rappresentato dai moltissimi giovani presenti, alla quotidiana lotta per difendere i territori e chi li abita a fronte di un sistema devastatore, mortifero e che ha come unica priorità l’estrazione di profitto da quelle che vengono chiamate zone di sacrificio.

Abbiamo parlato con Filippo di Recommon della situazione in Sardegna, territorio già martoriato dall’estrattivismo, dalla presenza di basi militari e dalla ferocia della speculazione, oggi anche oggetto di un processo di metanizzazione. Analizzando il ruolo di Snam, società operatrice del sistema di trasporto del gas, è importante sottolineare come i progetti di infrastrutture per il gas scrivono un destino di estrazione e di devastazione ambientale che nulla hanno a che vedere con un processo di transizione ecologica sostenibile per i territori.

Parlando di lotte territoriali che difendono il proprio spazio di vita di fronte ad attacchi sempre più diretti della controparte, abbiamo fatto il punto della situazione a Coltano rispetto al movimento No Base che si batte contro la possibilità che ettari di riserva naturale, abitazioni, luoghi di vita vengano rasi al suolo per impiantare una base militare, sinonimo di spreco di risorse pubbliche e di militarizzazione.

E, infine, insieme a Monica Quirico storica, honorary research fellow presso l’Istituto di storia contemporanea della Södertörn University di Stoccolma, abbiamo analizzato la decisione della destra in Svezia di fermare l’alta velocità a partire da un suo articolo apparso su Volerelaluna


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