Qatar. Gas a manetta

Scritto dasu 6 Dicembre 2022

Dai diritti umani calpestati al greenwashing, da quando sono iniziati i campionati mondiali di calcio le attenzioni globali sul Qatar si sono moltiplicate. C’è un aspetto centrale del regime di Doha che è rimasto però sullo sfondo e invece dovrebbe essere di interesse generale. Un interesse di sole tre lettere, GNL, un acronimo che indica il Gas Naturale Liquefatto, vale a dire il gas che, una volta estratto, viene sottoposto a un processo di liquefazione a una temperatura di circa -162°C in modo da ridurre il volume del gas di circa 600 volte e poterlo trasportare tramite enormi navi metaniere in giro per il mondo, vendendolo al miglior offerente.
L’Italia, che ha anche intrapreso una duratura collaborazione militare con l’emirato, è stata tra le prime a puntare sul GNL qatarino. Dopo la vetrina mondiale sono stati siglati contratti di lunga durata, con l’impegno all’utilizzo senza rivendita a terzi da Cina e Germania.
Il Qatar, una dittatura feroce, che perseguita le persone lgbtq+ non meno della Russia, che utilizza manodopera immigrata in condizioni di schiavitù, al punto che oltre seimila sarebbero i lavoratori morti durante la costruzione di stadi ed infrastrutture destinate alla kermesse mondiale, si appresta a sostituire il Cremlino come fornitore privilegiato di gas.
Ne abbiamo parlato con Andrea Turco, giornalista ed ecologista.

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