Anarres del 3 settembre. Green pass, controllo sociale e sindemia. Vaccini, brevetti, big pharma. Missioni militari all’estero. Afgane: un alibi che non regge…

anarres

Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.
Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming

Ascolta e diffondi il podcast:

 

 

Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:

Green pass, biopolitica, esodo conflittuale
Il capitalismo – e lo Stato – alla prova della sindemia mettono a nudo la violenza intrinseca allo sfruttamento ed al dominio. Una violenza che i governi del nostro paese hanno provato a celare dietro ad una rinnovata retorica patriottica. Siamo stati tutti arruolati nella guerra contro il virus. Arruolati e trattati secondo le leggi belliche con misure inutili al contenimento dell’epidemia, ma efficaci per il disciplinamento sociale. Coprifuoco, divieto di muoversi per motivi diversi da quelli considerati prioritari dal governo, sono alcune delle mosse di una sperimentazione sociale su scala nazionale.
Quando viene dichiarata l’emergenza, che si tratti di un terremoto, di un attacco suicida o di una pandemia il governo si prende pieni poteri e militarizza le nostre vite, contando sullo smarrimento di fronte ad eventi e pericoli che all’improvviso rompono la “normalità”.
Lo Stato si pone come padre che comanda e protegge, come unico balu
ardo contro l’irrompere del caos, un appiglio cui aggrapparsi per uscire dalla crisi.
Lo Stato ha giocato in questi due anni la sola carta forte a propria disposizione: far credere di essere indispensabile per tutelare la nostra salute.
Non ci ha garantito la salute e si è preso parte delle nostre esigue libertà, facendo leva sulla paura, sulla dipendenza, sull’incapacità di sviluppare un discorso capace di tradursi in pratiche solidali, autogestionarie, di esodo conflittuale dalle dinamiche biopolitiche utilizzate dai governi. (…)

Vaccini e brevetti. Il business farmaceutico al tempo della sindemia
Ne
abbiamo parlato con Francesco Fricche

Sangue, petrolio e buoni affari
Le truppe del Belpaese fanno la guerra in Niger, Libia, Golfo di Guinea, stretto di Ormuz, Iraq, nel Mediterraneo ed in tanti altri luoghi del pianeta.
Nel silenzio e nell’indifferenza dei più il parlamento ha approvato il rifinanziamento delle varie avventure neo-coloniali delle forze armate italiane. Il focus è sull’Africa, dove sono concentrate 17 delle 40 missioni tricolori, due in più dello scorso anno.

Afgane. Un alibi che non regge
Le narrazioni delle donne, le immagini dell’aeroporto di Kabul, i ponti aerei per salvare una manciata di collaborazionisti e di persone di cultura sono solo fumo negli occhi, un tentativo di far credere che, nonostante la disfatta finale, vent’anni di occupazione e guerra fossero giusti.
Nascondere la sconfitta politica e militare sotto la fitta cortina di
nebbia del salvataggio di alcune donne, uomini e bambini è solo l’ultimo atto di un’occupazione militare arrogante e feroce.
L’emirato afgano segna la propria vittoria assoggettando le donne, vero terreno di battaglia sul quale si chiude questa ultima fase della guerra.
La manciata di donne “salvate” con il ponte aereo saranno, probabilmente senza volerlo, al servizio della propaganda occidentale. Finché non si spegneranno nuovamente i riflettori.
In Afganistan e nella diaspora femminista continueranno a lottare clandestinamente tante donne e ragazze, che in quasi cinquant’anni si sono passate il testimone, tessendo una tela a volte invisibile ma dall’ordito potente.

Appuntamenti:

Sabato 18 settembre
punto info antimilitarista al Balon
dalle 10,30

Venerdì 24 settembre
Afganistan. Il grande gioco: orizzonti geopolitici tra oppio, terre rare e violenza patriarcale
ore 18 ai Giardini (ir)Reali corso san Maurizio angolo via Rossini (se piove o minaccia pioggia si fa a Porta Palazzo alla Tettoia dei Contadini)

Sabato 25 settembre. Giornata di solidarietà con le donne afgane in lotta

Sabato 9 ottobre
Assemblea antimilitarista a Milano
appuntamento ore 10 presso il Kasciavit in via san Faustino 64
https://www.anarresinfo.org/milano-9-ottobre-assemblea-antimilitarista/

Contatti:

Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni mercoledì dalle 17,30
(da mercoledì 22 settembre le riunioni si fanno alle 20,30)
Contatti: fai_torino
@autistici.org – @senzafrontiere.to/

Wild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese
corso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem

Iscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail

scrivi a: anarres@inventati.org

www.anarresinfo.org

fb: @anarresinfo

Anarres

viaggio nel pianeta delle utopie concrete

More info




Radio Blackout 105.25

One station against the nation

Current track
TITLE
ARTIST