6 maggio. La scuola in sciopero
Scritto dainfosu 4 Maggio 2021
Cub Sur, Unicobas, Usb, Cobas Sardegna hanno indetto sciopero della scuola. Tra le rivendicazioni la messa in sicurezza delle scuole, la regolarizzazione dei precari, aumento dei salari, abolizione dei test Invalsi.
Ad un anno dall’inizio della pandemia poco o nulla è cambiato, se non in peggio, nella scuola.
Gli edifici non sono stati messi a norma, non vi è tracciamento del contagio, non vi sono aule in più né il personale aggiuntivo per evitare le “classi pollaio”. Mai risolta la questione di lavoratori e studenti “fragili”, più a rischio in caso di contagio, il cosiddetto “organico Covid” è pagato a singhiozzo, non si sono stabilizzati i precari e i concorsi sono fermi, com’è ferma la campagna vaccinale.
L’unica risposta del governo sono i doppi e tripli turni.
Per chi è obbligato alla didattica digitale continuano a mancare i dispositivi in comodato d’uso per studenti e insegnanti, docenti e personale ATA non sono remunerati per l’aggravio di lavoro né ricompensati per l’uso di mezzi propri nello svolgimento delle attività. Mancano le garanzie sulla protezione dei dati personali. Le scuole si sono trasformate in palestre gratuite per le imprese del settore che vi testano i propri prodotti, fanno tesoro delle informazioni così raccolte e possono far commercio dei dati di navigazione.
Manifestazioni in numerose città. A Torino l’appuntamento è alle 10 davanti all’ufficio scolastico regionale, in corso Vittorio, angolo corso Umberto.
Ne abbiamo parlato con Alfonso Natale della Cub SUR
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