FROSSASCO: LA BATTAGLIA PER IL NO ALL’ INCENERITORE

Scritto dasu 8 Ottobre 2021

Nel territorio del pinerolese e in particolare nelle campagne nei dintorni di Frossasco, piccolo comune della Val Noce già interessata in passato da eventi di emergenza ambientale, si sta amplificando l’opposizione all’inceneritore Kastamonu. Infatti, nel marzo 2019 alla Kastamonu, azienda privata insediata negli stabilimenti industriali dell’ex Annovati Trombini, scoppiò un incendio con conseguenze drammatiche sia per l’agricoltura che per la salute degli abitanti del territorio. All’interno del sito dell’azienda di proprietà della multinazionale turca bruciarono cataste di legna per la fabbricazione di pannelli truciolari. La zona in tempi recenti, nel giugno 2021, ha visto lo scoppio di un ulteriore incendio della fabbrica di vernici Cia Techmia a Roletto.

È anche per questo passato che alla notizia dell’intenzione di costuire un nuovo inceneritore, progetto che per essere approvato implicherebbe una modifica al piano regolatore del comune rispetto alla quale il sindaco di Frossasco si mostra poco chiaro, ha subito destato contrarietà da parte della popolazione. Un inceneritore da 90 mila tonnellate che si andrebbe ad aggiungere ai 17 camini già presenti della ex Annovati e che non sarebbe a servizio della collettività ma a beneficio dei profitti della multinazionale turca, dato che andrebbe a bruciare i suoi rifiuti interni che ammontano a 130 volte quelli prodotti dal Comune stesso. A partire da luglio scorso si sono tenuti diversi incontri informativi, è partita una petizione per fermare il progetto, sono state scritte lettere aperte alle amministrazioni e si è giunti alla manifestazione di protesta di qualche settimana fa in cui un corteo di trattori ha attraversato il centro di Pinerolo, ponendo l’attenzione sui rischi che l’inceneritore porterebbe nei confronti delle coltivazioni, degli allevamenti e della salute delle persone.

Massimiliano Motta, biotecnologo e attivista per l’ambiente racconta la genesi dell’attivazione e la preoccupazione degli e delle abitanti del territorio, lanciando un appello a dare sostegno dato che questa lotta riguarda il benessere collettivo e non gli interessi di chi mette il profitto davanti alle priorità delle persone e dell’ambiente.


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