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Sarebbero anche i primi manifestanti ad andare in prigione con condanne definitive per una manifestazione di piazza dopo molti anni.\r\nTutti ricordiamo l'assalto ai cortei dei cosiddetti corpi di sicurezza (il cui carattere proditorio, almeno per via Tolemaide, è stato provato anche in sede processuale grazie agli audio di servizio della polizia), i pestaggi indiscriminati, gli spari che portarono all'assassinio di Carlo Giuliani... e poi la mattanza della scuola Diaz, le violenze e le umiliazioni vigliacche a Bolzaneto! Un quadro anticipato già dalle giornate napoletane del Global Forum con le cariche in piazza e le torture della caserma Raniero.\r\nOggi Piazza Cavour a Roma, davanti alla Corte di Cassazione, ci sarà un presidio stampa di solidarietà con gli imputati in contemporanea alla seduta della Corte che deve decidere, nella stessa piazza si terrà anche una conferenza stampa e la presentazione delle firme della campagna solidale “Genova 10x100”.Diverse le iniziative in molte piazze, centri sociali e case occupate di tutta le penisola\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta con un compagno romano dal presidio di solidarietà\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/07/Compagno-Roma.mp3\"]\r\n\r\nScarica il File\r\n\r\n ","12 Luglio 2012","2025-09-24 22:01:04","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/07/1154_1_390x300-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"270\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/07/1154_1_390x300-300x270.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/07/1154_1_390x300-300x270.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/07/1154_1_390x300.jpg 333w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Genova 2001, oggi la sentenza per i compagni. 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Ne abbiamo parlato con Alessandra Algostino, docente di Diritto Costituzionale all'Università degli Studi di Torino, di cui riprendiamo un inciso da un suo articolo uscito recentemente sul Manifesto\r\n\r\n\"In coerenza con l’istituzionalizzazione della diseguaglianza veicolata dall’autonomia differenziata, apre ad un trasferimento ampio di materie, in una cornice che, con il riferimento alla spesa storica, tende a fotografare e riprodurre le sperequazioni nella concretizzazione dei diritti. Tutto attraverso un processo, ça va sans dire, inscritto nella logica della verticalizzazione del potere e dell’esautoramento del Parlamento (il cui coinvolgimento, nella bozza, è relegato al parere reso dalla Commissione parlamentare per le questioni regionali e alla ratifica del “disegno di legge di mera approvazione dell’intesa”)\".\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/algostino.mp3\"][/audio]","26 Gennaio 2024","2024-01-30 13:36:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/autonomiadiff-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"177\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/autonomiadiff-300x177.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/autonomiadiff-300x177.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/autonomiadiff-1024x605.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/autonomiadiff-768x454.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/autonomiadiff-1536x908.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/autonomiadiff.jpg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Disuguaglianza sistematica. 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Gli slalom di Chiara Appendino tra No Tav e giustizialismo\r\n\r\nAscolta la prima parte della puntata:\r\n\r\n2016 07 22 anarres prima parte\r\n\r\nE la seconda parte:\r\n\r\n2016 07 22 anarres seconda parte\r\n\r\nPer approfondimenti su Genova \u003Cmark>2001\u003C/mark> leggi lo speciale di Umanità Nova uscito il 5 agosto di quell'anno",{"matched_tokens":446,"snippet":447,"value":447},[73],"Anarres del 22 luglio. Genova \u003Cmark>2001\u003C/mark>: l'ombra lunga di una narrazione in bianco e nero. 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Un’analisi dell’azione di governo\r\nIl governo Meloni, al sicuro dietro una solida maggioranza di parlamento, perché pare improbabile una nuova mossa alla Paapete della gang Salvini, sta consolidando il proprio potere, occupando tutti i posti disponibili nelle partecipate e nelle direzioni di teatri, musei e festival. Meloni, forte in parlamento ma ancora debole nel paese, mira ad affermare un’egemonia culturale, che le lasci mano libera nel colpire le soggettività non conformi alla logica di “dio, patria, famiglia”, a portare a termine un processo revisionista sulla storia del Novecento, a trasformare le scuole in caserme, militarizzando le coscienze sin dall’infanzia.\r\nSul piano economico Meloni si muove sul solco dei governi precedenti. Non avendo molte pagnotte da distribuire deve elargire a piene mani il circo della fascisteria del terzo millennio. \r\nCe ne ha parlato Massimo Varengo dell’Ateneo Libertario di Milano\r\n\r\nGenova 2001. Una memoria tenace\r\nI tre giorni contro il G8 del 2001 a Genova fuggono al rischio della ritualità e della celebrazione, perché non vi è mai stata una memoria condivisa e, quindi, pacificata.\r\nIn quegli anni come anarchic* ci sentivamo parte di un movimento di contestazione globale che alludeva alla possibilità di rinascita di un’internazionale delle lotte, che mettesse in difficoltà non solo i governi ma la stessa governance transnazionale che proprio allora stava consolidando strumenti e trattati. Dal WTO agli accordi sulla proprietà intellettuale, che rendevano commerciabile e brevettabile anche il vivente, la globalizzazione all’alba del terzo millennio andava oltre le relazioni mercantiliste dell’era degli imperi coloniali e postcoloniali, investendo il cuore del nord, ricco e predatore.\r\nAllora parlavamo di globalizzazione dell’economia. Dopo vent’anni sappiamo che il processo che tentavamo di contrastare era la globalizzazione della povertà e dello sfruttamento. Una dinamica che si dispiega oggi in tutta la sua potenza.\r\nDepredare e distruggere, senza alcuna tensione al futuro, senza alcun senso del limite è il segno distintivo della logica del dominio e degli affari che si è imposta ovunque. La violenza che investi i movimenti No Global diventa interpretabile solo con la cartina di tornasole rappresentata da movimenti, che, proprio perché sviluppati su scala planetaria, facevano paura ai signori della terra.\r\nNe abbiamo parlato con Federico, un compagno che ha partecipato al percorso degli anarchici contro il G8.\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21 (siamo in vacanza – le riunioni riprendono martedì 29 agosto)\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","1 Agosto 2023","2023-08-01 17:14:01","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/saint-imier-striscio-no-border-200x110.jpg","Anarres del 28 luglio. In migliaia a Saint Imier. La Gang Meloni. 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Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nriunioni aperiodiche @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","20 Luglio 2022","2022-07-20 21:16:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/07/03_fuoco_al_tricolore-200x110.jpg","Anarres del 15 luglio. Le guerre dell’Italia. Il gioco dei birilli elettorali. Gli States da Capitol Hill alla guerra in Europa. Genova 2001...",1658339625,[],[],{"post_content":506,"post_title":510},{"matched_tokens":507,"snippet":508,"value":509},[73],"parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nGenova \u003Cmark>2001\u003C/mark>. Radicali e radicati\r\nLa memoria","Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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Si sono poi guadagnate le rive della Dora in corso di gentrificazione, grazie al progetto “Sponde Sicure”, cui hanno aderito i gestori “gay friendly” del bar “pausa caffè” e della limitrofa “locanda sul fiume”, proseguendo verso l’ex ospedale Maria Adelaide, pronto ad essere trasformato in studentato per le universiadi, per infine approdare ai giardini (ir)reali.\r\nUn’esplosione di vite e corpi fuori norma, erranti, in transito, nel segno di una critica radicale dell’esistente, espressione di un approccio transfemminista, intersezionale, anticapitalista ed antiautoritario. \r\nLiber e mostruos, alla sua quarta edizione, il Free(k) Pride non è l’altro Pride, ma un Pride critico, dove non c’è spazio per sponsor politici o commerciali, dove i poliziotti e le poliziotte di Alter Polis non sono i benvenuti.\r\nIl Primo Pride fu una rivolta innescata da sex worker povere e razzializzate. In questo solco nasce e cresce, anno dopo anno, il Free(k) Pride, quello della Torino transfemminista e queer.\r\n\r\nG8. Cosa ci resta di quella stagione a vent’anni di distanza?\r\nDue settimane fa abbiamo ripercorso le tappe della rete “Anarchici contro il G8” con Federico, un compagno della ciurma, che costruì il vascello salpato per Genova. \r\nLo scorso venerdì abbiamo continuato a ragionare su quelle giornate, cercando di coglierne il senso nel tempo, nell’onda lunga che segna il tempo che siamo forzati a vivere.\r\nIn questa puntata vi abbiamo proposto un’intervista con Salvo Vaccaro, anarchico e docente di filosofia politica all’Università di Palermo.\r\n\r\nDa Bolzaneto a Santa Maria Capua Vetere.\r\nA Genova, nel 2001, le torture, la violenza, le umiliazioni vennero considerati uno strappo, un’eccezione, una cesura, una “sospensione della democrazia”. Ancora oggi la lettura dominante, amplificata dalla sinistra istituzionale, avalla la tesi della situazione eccezionale, della ferita da rimarginare, come se la violenza nei confronti di chi contesta radicalmente l’ordine del mondo, non fosse del tutto “normale”. Come se la violenza verso i corpi in eccesso, gli scarti della società, i migranti, i poveri, non fosse del tutto “normale”. Dentro e fuori dalle carceri. \r\nI pestaggi e le torture nel carcere di Santa Maria Capua Vetere sono divenuti un caso giudiziario da cui è scaturito l’ennesimo regolamento di conti nell’ammucchiata di governo, non hanno nulla di eccezionale. Se le guardie pestano e torturano questo avviene perché le regole di ingaggio, quelle scritte e quelle informali, lo consentono.\r\nA Bolzaneto come a Modena.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino, un compagno che segue queste vicende da anni.\r\n\r\nMontanelli: stupratore razzista\r\nA vent’anni dalla morte il presidente della Repubblica Mattarella ha ricordato Montanelli come “maestro del giornalismo”. Noi preferiamo ricordarlo con le sue parole su Destà, una bambina di 12 anni, che gli venne venduta durante la guerra di occupazione dell’Etiopia. Montanelli la stuprò e la usò come serva.\r\nNe parla come di un cane preso al mercato, pulcioso ma fedele. Destà è un “grazioso animaletto”, non è umana, non è neppure una bambina. La narrazione dello stupro, attuato con la collaborazione della madre, che “apre” la figlia infibulata, è atroce nella sua “normalità”.\r\nMontanelli rivendica sino all’ultimo la propria avventura coloniale. La storia di Destà, la bambina comprata come schiava sessuale e serva, viene raccontata con compiaciuto distacco come un aneddoto curioso, divertente. Remoto.\r\nMontanelli, fascista non pentito, attraversa la storia italiana in un misto di cialtroneria e abile trasformismo, è l’emblema vivo di un’epoca mai finita, che continua ad alimentare l’immaginario. E, soprattutto, continua a mietere vittime.\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 17,30 (in agosto non ci siamo)\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo","28 Luglio 2021","2021-07-28 10:46:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/07/bad-trip-01-200x110.jpg","Anarres del 23 luglio. Genova 2001: un viaggio durato vent’anni. Free(k) Pride. Da Bolzaneto a Santa Maria Capua Vetere. Montanelli, stupratore razzista…",1627469185,[],[],{"post_content":533,"post_title":537},{"matched_tokens":534,"snippet":535,"value":536},[73],"Capua Vetere.\r\nA Genova, nel \u003Cmark>2001\u003C/mark>, le torture, la violenza, le","Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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Si sono poi guadagnate le rive della Dora in corso di gentrificazione, grazie al progetto “Sponde Sicure”, cui hanno aderito i gestori “gay friendly” del bar “pausa caffè” e della limitrofa “locanda sul fiume”, proseguendo verso l’ex ospedale Maria Adelaide, pronto ad essere trasformato in studentato per le universiadi, per infine approdare ai giardini (ir)reali.\r\nUn’esplosione di vite e corpi fuori norma, erranti, in transito, nel segno di una critica radicale dell’esistente, espressione di un approccio transfemminista, intersezionale, anticapitalista ed antiautoritario. \r\nLiber e mostruos, alla sua quarta edizione, il Free(k) Pride non è l’altro Pride, ma un Pride critico, dove non c’è spazio per sponsor politici o commerciali, dove i poliziotti e le poliziotte di Alter Polis non sono i benvenuti.\r\nIl Primo Pride fu una rivolta innescata da sex worker povere e razzializzate. In questo solco nasce e cresce, anno dopo anno, il Free(k) Pride, quello della Torino transfemminista e queer.\r\n\r\nG8. Cosa ci resta di quella stagione a vent’anni di distanza?\r\nDue settimane fa abbiamo ripercorso le tappe della rete “Anarchici contro il G8” con Federico, un compagno della ciurma, che costruì il vascello salpato per Genova. \r\nLo scorso venerdì abbiamo continuato a ragionare su quelle giornate, cercando di coglierne il senso nel tempo, nell’onda lunga che segna il tempo che siamo forzati a vivere.\r\nIn questa puntata vi abbiamo proposto un’intervista con Salvo Vaccaro, anarchico e docente di filosofia politica all’Università di Palermo.\r\n\r\nDa Bolzaneto a Santa Maria Capua Vetere.\r\nA Genova, nel \u003Cmark>2001\u003C/mark>, le torture, la violenza, le umiliazioni vennero considerati uno strappo, un’eccezione, una cesura, una “sospensione della democrazia”. Ancora oggi la lettura dominante, amplificata dalla sinistra istituzionale, avalla la tesi della situazione eccezionale, della ferita da rimarginare, come se la violenza nei confronti di chi contesta radicalmente l’ordine del mondo, non fosse del tutto “normale”. Come se la violenza verso i corpi in eccesso, gli scarti della società, i migranti, i poveri, non fosse del tutto “normale”. Dentro e fuori dalle carceri. \r\nI pestaggi e le torture nel carcere di Santa Maria Capua Vetere sono divenuti un caso giudiziario da cui è scaturito l’ennesimo regolamento di conti nell’ammucchiata di governo, non hanno nulla di eccezionale. 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Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming \r\n\r\nAscolta e diffondi l’escopost:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/07/2020-07-24-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nlink:\r\n\r\n2020 07 24 anarres\r\n\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nMulini di Clarea. Questa mattina è scattata un’operazione di polizia al presidio permanente in Clarea. I ragazzi resistono sugli alberi. Diretta con i ragazzi che resistono. \r\n\r\nIl governo aumenta la spesa di guerra, finanzia la diplomazia in armi dell’Eni in Africa, accelera sul Tav e le altre grandi opere.\r\nLa crisi post Covid che ha colpito la maggior parte dei paesi europei rischia di deflagrare in una crisi sociale dalle conseguenze imprevedibili.\r\nLa necessità di circolazione delle merci e delle persone, insita nella logica capitalista, ha imposto la fine del lockdown, ma non la fine dei divieti e della militarizzazione. Anzi. Il governo teme le rivolte. La svolta autoritaria sperimentata durante la prima ondata della pandemia potrebbe aprire le porte ad un’ulteriore stretta disciplinare.\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo dell’Ateneo Libertario di Milano\r\n\r\nGenova 2001. Una cesura dell’immaginario.\r\nNe abbiamo parlato con Federico del Germinal\r\n\r\nIl fascismo di confine. La lunga storia della pacificazione violenta delle popolazioni slave assoggettate, durante la lunga espansione ad est del regno d’Italia. La seconda puntata dedicata al revisionismo sulle vicende del colonialismo irredentista.\r\nCe ne ha parlato Claudio Venza, anarchico e docente di storia all’Università di Trieste\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 20 (ad agosto non ci siamo)\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 21 (ad agosto non ci siamo)\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – https://www.facebook.com/senzafrontiere.to/\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","28 Luglio 2020","2020-07-28 17:39:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/07/cartello-alenia-200x110.jpg","Anarres del 24 luglio. Mulini resistenti. Verso una nuova stretta disciplinare? Genova 2001: una cesura dell’immaginario. Il fascismo di confine...",1595957969,[],[],{"post_content":560,"post_title":564},{"matched_tokens":561,"snippet":562,"value":563},[73],"dell’Ateneo Libertario di Milano\r\n\r\nGenova \u003Cmark>2001\u003C/mark>. 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