","8 Dicembre - Marcia Popolare NO TAV a Susa!","post",1733573554,[65,66,67,68],"http://radioblackout.org/tag/8-dicembre/","http://radioblackout.org/tag/marcia-no-tav/","http://radioblackout.org/tag/movimento-no-tav/","http://radioblackout.org/tag/no-tav-2/",[18,38,70,15],"movimento No Tav",{"post_content":72,"post_title":78,"tags":82},{"matched_tokens":73,"snippet":76,"value":77},[74,75],"8","dicembre","storica riconquista di Venaus, domenica \u003Cmark>8\u003C/mark> \u003Cmark>dicembre\u003C/mark> si terrà in Valle una","Come ogni anno ormai dal 2005, anno della storica riconquista di Venaus, domenica \u003Cmark>8\u003C/mark> \u003Cmark>dicembre\u003C/mark> si terrà in Valle una marcia popolare per ribadire l'opposizione alla grande opera inutile che è il TAV. In particolare, quest'anno il movimento NO TAV ha deciso di tenere la manifestazione a Susa, dove secondo i progetti del TAV dovrà sorgere la stazione internazionale e dove nei passati mesi si sono visti i primi espropri e soprattutto l'insensato sgombero poliziesco del presidio di San Giuliano.\r\n\r\nMettiamo i microfoni dell'informazione di Blackout ancora una volta a disposizione di un movimento che ha segnato la storia delle lotte e che, instancabilmente, da 30 anni continua a battere le strade ed i sentieri della Val di Susa: con Maurizio del movimento NO TAV facciamo il punto sullo stato dell'arte dell'opera e lanciamo l'invito a raggiungere la marcia popolare a Susa questa domenica.\r\n\r\nSABATO 7 \u003Cmark>DICEMBRE\u003C/mark> H. 19,00 - APERICENA AL CAMPO SPORTIVO DI GIAGLIONE\r\n\r\nDOMENICA \u003Cmark>8\u003C/mark> \u003Cmark>DICEMBRE\u003C/mark> H. 14 - MARCIA POPOLARE NO TAV, PIAZZA D'ARMI - SUSA\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/MaurizioPiccione8DIC.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":79,"snippet":81,"value":81},[74,80],"Dicembre","\u003Cmark>8\u003C/mark> \u003Cmark>Dicembre\u003C/mark> - Marcia Popolare NO TAV a Susa!",[83,86,88,90],{"matched_tokens":84,"snippet":85},[74,75],"\u003Cmark>8\u003C/mark> \u003Cmark>dicembre\u003C/mark>",{"matched_tokens":87,"snippet":38},[],{"matched_tokens":89,"snippet":70},[],{"matched_tokens":91,"snippet":15},[],[93,98,101],{"field":39,"indices":94,"matched_tokens":95,"snippets":97},[51],[96],[74,75],[85],{"field":99,"matched_tokens":100,"snippet":81,"value":81},"post_title",[74,80],{"field":102,"matched_tokens":103,"snippet":76,"value":77},"post_content",[74,75],1157451471441625000,{"best_field_score":106,"best_field_weight":107,"fields_matched":30,"num_tokens_dropped":51,"score":108,"tokens_matched":35,"typo_prefix_score":51},"2211897868544",13,"1157451471441625195",{"document":110,"highlight":130,"highlights":149,"text_match":104,"text_match_info":159},{"cat_link":111,"category":112,"comment_count":51,"id":113,"is_sticky":51,"permalink":114,"post_author":54,"post_content":115,"post_date":116,"post_excerpt":57,"post_id":113,"post_modified":117,"post_thumbnail":118,"post_thumbnail_html":119,"post_title":120,"post_type":62,"sort_by_date":121,"tag_links":122,"tags":126},[48],[50],"85445","http://radioblackout.org/2023/11/verso-un-dicembre-di-lotta-a-difesa-delle-montagne/","Questo dicembre vede più di una data importante per la difesa delle montagne, per la lotta contro le grandi opere inutili e dannose e per fermare l'estrattivismo.\r\n\r\nIn primo luogo, come di consueto l'8 dicembre il movimento no tav scenderà in strada per una marcia popolare da Susa a Venaus per ricordare la vittoria del 2005 e per unirsi nella lotta in un momento di attacco nei confronti del movimento. A seguito della messa sotto sequestro dei presidi di San Didero e dei Mulini sarà ancora più importante prendere parte alla mobilitazione che sarà su più giorni, proprio per effettuare un vero e proprio tour di iniziative di lotta e socialità lungo tutti i luoghi della devastazione.\r\n\r\n\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Ermelinda del movimento no tav che racconta i temi di queste giornate e il programma della tre giorni in Val Susa.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/8-dicembre-notav-2023_11_30_2023.11.30-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDalle Alpi alle Apuane la difesa delle montagne è fondamentale: il 16 dicembre si terrà, infatti, sulle alpi Apuane una giornata di mobilitazione dal titolo \"Le montagne non ricrescono - Fermiamo l'estrattivismo in Apuane e ovunque\". Un territorio come questo vive storicamente la contraddizione del rapporto tra il lavoro e la salute dell'ambiente e delle persone che lo abitano e oggi ne subisce un'accelerazione. La giornata del 16 dicembre sarà il risultato di un percorso di attivazione e relazione sul territorio con tutti quei soggetti che lo vivono da vicino e sarà anche occasione di riflessione su questi temi per mantenere alta l'attenzione.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Mattia del collettivo Athamanta, per ulteriori informazioni e materiali rimandiamo al sito.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/Athamanta-16-dic-2023_11_30_2023.11.30-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]","30 Novembre 2023","2023-11-30 19:10:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/proxy-image-4-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/proxy-image-4-300x200.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/proxy-image-4-300x200.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/proxy-image-4-1024x681.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/proxy-image-4-768x511.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/proxy-image-4.jpeg 1479w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Verso un dicembre di lotta a difesa delle montagne!",1701371444,[65,123,124,125,68],"http://radioblackout.org/tag/athamanta/","http://radioblackout.org/tag/estrattivismo/","http://radioblackout.org/tag/marcia-popolare/",[18,127,128,129,15],"athamanta","estrattivismo","marcia popolare",{"post_content":131,"post_title":135,"tags":138},{"matched_tokens":132,"snippet":133,"value":134},[75],"Questo \u003Cmark>dicembre\u003C/mark> vede più di una data","Questo \u003Cmark>dicembre\u003C/mark> vede più di una data importante per la difesa delle montagne, per la lotta contro le grandi opere inutili e dannose e per fermare l'estrattivismo.\r\n\r\nIn primo luogo, come di consueto l'8 \u003Cmark>dicembre\u003C/mark> il movimento no tav scenderà in strada per una marcia popolare da Susa a Venaus per ricordare la vittoria del 2005 e per unirsi nella lotta in un momento di attacco nei confronti del movimento. 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Analizzando il ruolo di Snam, società operatrice del sistema di trasporto del gas, è importante sottolineare come i progetti di infrastrutture per il gas scrivono un destino di estrazione e di devastazione ambientale che nulla hanno a che vedere con un processo di transizione ecologica sostenibile per i territori.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/Sardegna-recommon-2022_12_09_2022.12.09-09.00.00-escopost-2.mp3\"][/audio]\r\n\r\nParlando di lotte territoriali che difendono il proprio spazio di vita di fronte ad attacchi sempre più diretti della controparte, abbiamo fatto il punto della situazione a Coltano rispetto al movimento No Base che si batte contro la possibilità che ettari di riserva naturale, abitazioni, luoghi di vita vengano rasi al suolo per impiantare una base militare, sinonimo di spreco di risorse pubbliche e di militarizzazione.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/8-dicembre-no-tav-e-coltano-2022_12_09_2022.12.09-10.00.00-escopost-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\nE, infine, insieme a Monica Quirico storica, honorary research fellow presso l'Istituto di storia contemporanea della Södertörn University di Stoccolma, abbiamo analizzato la decisione della destra in Svezia di fermare l'alta velocità a partire da un suo articolo apparso su Volerelaluna. \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/Svezio-no-alta-velocita-2022_12_09_2022.12.09-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]","12 Dicembre 2022","2022-12-16 15:14:21","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/318844720_875765430113004_7375658959425372387_n-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/318844720_875765430113004_7375658959425372387_n-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/318844720_875765430113004_7375658959425372387_n-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/318844720_875765430113004_7375658959425372387_n-1024x683.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/318844720_875765430113004_7375658959425372387_n-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/318844720_875765430113004_7375658959425372387_n.jpg 1080w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Oltre l'8 dicembre No Tav per un futuro a difesa dei territori e di chi li abita.",1670847455,[65,66,174],"http://radioblackout.org/tag/movimento-no-base/",[18,38,176],"movimento no base",{"post_content":178,"post_title":182,"tags":185},{"matched_tokens":179,"snippet":180,"value":181},[74,75],"popolare no tav di questo \u003Cmark>8\u003C/mark> \u003Cmark>dicembre\u003C/mark> ha dimostrato grande forza e","La marcia popolare no tav di questo \u003Cmark>8\u003C/mark> \u003Cmark>dicembre\u003C/mark> ha dimostrato grande forza e soprattutto ha sottolineato i temi centrali oggi: dall'opposizione alla guerra, alla lotta per un futuro più accessibile e collettivo rappresentato dai moltissimi giovani presenti, alla quotidiana lotta per difendere i territori e chi li abita a fronte di un sistema devastatore, mortifero e che ha come unica priorità l'estrazione di profitto da quelle che vengono chiamate zone di sacrificio.\r\n\r\nAbbiamo parlato con Filippo di Recommon della situazione in Sardegna, territorio già martoriato dall'estrattivismo, dalla presenza di basi militari e dalla ferocia della speculazione, oggi anche oggetto di un processo di metanizzazione. 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Appuntamento ore 11,30 al cimitero di Susa.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Nicoletta Dosio, attivista No Tav della prima ora, che ci ha offerto il racconto vivo di quei giorni e delle sfide che attendono il movimento nei prossimi mesi.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/2019.12.03-09.00.8-dicembre-nicoletta-dosio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","3 Dicembre 2019","2019-12-03 13:04:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/no-tav-8-dic-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/no-tav-8-dic-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/no-tav-8-dic-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/no-tav-8-dic-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/no-tav-8-dic-1024x683.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/no-tav-8-dic.jpg 1152w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","8 dicembre 2005. 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A leggere i materiali di riferimento non si più che ricavare un'impressione positiva, si parla infatti di specifiche esigenze legate alla salute della donna, di prevenzione e cura, di scelta consapevole ... ma ad un esame più approfondito, e critico, non può non emergere in tutta chiarezza quale sia l'obiettivo di tanta sbandierata attenzione alle specifiche di genere: il profitto.\r\nL'ennesima organizzazione privata, i cui partners sono le grandi case farmaceutiche, indirizza e condiziona scelte politiche, finanziarie, sociali e di marketing semplicemente per garantirsi, nel grande affare della salute, un nuovo mercato e nuovi margini di guadagno di genere, appropriandosi e rimasticando narrazioni e pratiche anche femministe sulla salute, sulla cura, sul corpo e sulla medicina delle donne.\r\n\r\n\r\nIn occasione delle mobilitazioni dell'8 dicembre in Valsusa la diretta a conclusione e bilancio della giornata. 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La strada delle Gorge è bloccata dai jersey e dalla polizia, anche il ponte sulla Dora a Chiomonte è chiuso. I manifestanti che si radunano a Chiomonte e Giaglione aggirano i blocchi passando per i sentieri: una lunga marcia fatta tante volte. Migliaia di passi hanno segnato queste vie di resistenza e di lotta.\r\nIn contemporanea migliaia di manifestanti partono da Susa, diretti all’Autoporto, dove nel gennaio del 2010 sorse un presidio di resistenza alle trivelle.\r\nIn testa i bambini con lo striscione che li accompagna sin dal 3 luglio “il futuro nelle nostre mani”, poi tutti gli altri.\r\nSi percorre la statale 25 sino alla frazione S. Giuliano, che, se l’opera entrerà nella sua fase esecutiva, verrà devastata dai lavori. Poi si prosegue sino allo svincolo che conduce da un lato all’autoporto, dall’altro all’autostrada. I bambini proseguono verso l’autoporto e il punto ristoro, tutti gli altri salgono sulla A32.\r\nI No Tav sono tornati sull’autostrada, per denunciare il ruolo della Sitaf, la società che la gestisce e che ha consentito l’apertura di uno svincolo dedicato alle truppe di occupazione e alle ruspe a Chiomonte, mettendo anche i disposizione i terreni per il fortino.\r\nSubito compare un gazebo, un camion con l’amplificazione, una cucina da campo, metri di moquette. Tante famiglie con bambini salgono a loro volta sull’autostrada, sedendosi a mangiare.\r\nNel pomeriggio viene montato un campo da calcio, con tanto di porte e pallone. Si iscrivono in tanti al torneo No Tav che si svolge per tutto il pomeriggio, tra interventi dal camion, balli occitani e un incrociarsi di discussioni improvvisate. I ragazzi più giovani si danno da fare e costruiscono due sbarramenti nei due sensi di marcia dell’autostrada. Le barricate sono fatte con quello che si trova lì vicino: laterizi, segnali stradali, qualche asse. Un uomo offre i bancali che ha nel cortile: la sua casa è a un chilometro, ma non importa, si fa su e giù. Sull’altro lato si piazzano cassonetti e vecchie piastrelle.\r\nÈ una grande manifestazione popolare.\r\nNel tardo pomeriggio cominciano ad arrivare le notizie dalla Clarea. La gente si è radunata lungo le reti e ha cominciato a tagliare: la polizia la infradicia con gli idranti. Poi la consueta pioggia di lacrimogeni. Così tanti che si perde l’orientamento. I boschi sono secchi e gli scoppi dei lacrimogeni innescano numerosi incendi. Yuri si butta in avanti per spegnere: un poliziotto lo mira e lo colpisce allo zigomo con un candelotto. Yuri cade. Sta malissimo: vomita e sanguina. Yuri ha solo 16 anni e vive a Venaus con la sua famiglia, la lotta contro il Tav l’ha respirata per tutta la vita. Viene portato a braccia, ma dovrà aspettare un’ora prima che i poliziotti accettino di soccorrerlo facendolo trasportare su un’ambulanza.\r\nAnche un solidale arrivato da Padova viene colpito al volto: è un operaio di cinquant’anni e probabilmente perderà la vista da un occhio. Un altro ragazzo si spezzerà malamente una caviglia durante la fuga. Decine e decine sono quelli con bruciature di candelotto, soffocati dai gas.\r\nQuesta volta la polizia non si accontenta di colpire con i lacrimogeni ad altezza d’uomo. Ad un ulteriore tentativo di forzare le reti, gli uomini dello Stato escono dalle recinzioni ed attaccano i manifestanti, la baita viene riempita di fumo, i feriti portati a braccia per i sentieri.\r\nA fine giornata qualche metro di rete sarà stata tagliata.\r\nI reduci dalla Clarea, stanchi ed arrabbiati, si congiungono con le migliaia di manifestanti che bloccano l’autostrada sin dalla tarda mattinata.\r\nLa polizia prova a lanciare un ultimatum, ma tutti se ne infischiano. 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La strada delle Gorge è bloccata dai jersey e dalla polizia, anche il ponte sulla Dora a Chiomonte è chiuso. I manifestanti che si radunano a Chiomonte e Giaglione aggirano i blocchi passando per i sentieri: una lunga marcia fatta tante volte. Migliaia di passi hanno segnato queste vie di resistenza e di lotta. \r\nIn contemporanea migliaia di manifestanti partono da Susa, diretti all’Autoporto, dove nel gennaio del 2010 sorse un presidio di resistenza alle trivelle. \r\nIn testa i bambini con lo striscione che li accompagna sin dal 3 luglio “il futuro nelle nostre mani”, poi tutti gli altri. Lo spezzone anarchico sfila con lo striscione “No Tav. Azione Diretta Autigestione” e un nugolo di bandiere rosse e nere.\r\nSi percorre la statale 25 sino alla frazione S. Giuliano, che, se l’opera entrerà nella sua fase esecutiva, verrà devastata dai lavori. Poi si prosegue sino allo svincolo che conduce da un lato all’autoporto, dall’altro all’autostrada. I bambini proseguono verso l’autoporto e il punto ristoro, tutti gli altri salgono sulla A32. \r\nI No Tav sono tornati sull’autostrada, per denunciare il ruolo della Sitaf, la società che la gestisce e che ha consentito l’apertura di uno svincolo dedicato alle truppe di occupazione e alle ruspe a Chiomonte, mettendo anche i disposizione i terreni per il fortino. \r\nSubito compare un gazebo, un camion con l’amplificazione, una cucina da campo, metri di moquette. Tante famiglie con bambini salgono a loro volta sull’autostrada, sedendosi a mangiare. \r\nNel pomeriggio viene montato un campo da calcio, con tanto di porte e pallone. Si iscrivono in tanti al torneo No Tav che si svolge per tutto il pomeriggio, tra interventi dal camion, balli occitani e un incrociarsi di discussioni improvvisate. I ragazzi più giovani si danno da fare e costruiscono due sbarramenti nei due sensi di marcia dell’autostrada. Le barricate sono fatte con quello che si trova lì vicino: laterizi, segnali stradali, qualche asse. Un uomo offre i bancali che ha nel cortile: la sua casa è a un chilometro, ma non importa, si fa su e giù. Sull’altro lato si piazzano cassonetti e vecchie piastrelle. \r\nÈ una grande manifestazione popolare.\r\nNel tardo pomeriggio cominciano ad arrivare le notizie dalla Clarea. La gente si è radunata lungo le reti e ha cominciato a tagliare: la polizia la infradicia con gli idranti. Poi la consueta pioggia di lacrimogeni. Così tanti che si perde l’orientamento. I boschi sono secchi e gli scoppi dei lacrimogeni innescano numerosi incendi. Yuri si butta in avanti per spegnere: un poliziotto lo mira e lo colpisce allo zigomo con un candelotto. Yuri cade. Sta malissimo: vomita e sanguina. Yuri ha solo 16 anni e vive a Venaus con la sua famiglia, la lotta contro il Tav l’ha respirata per tutta la vita. Viene portato a braccia, ma dovrà aspettare un’ora prima che i poliziotti accettino di soccorrerlo facendolo trasportare su un’ambulanza. \r\nAnche un solidale arrivato da Padova viene colpito al volto: è un operaio di cinquant’anni e probabilmente perderà la vista da un occhio. Un altro ragazzo si spezzerà malamente una caviglia durante la fuga. Decine e decine sono quelli con bruciature di candelotto, soffocati dai gas.\r\nQuesta volta la polizia non si accontenta di colpire con i lacrimogeni ad altezza d’uomo. Ad un ulteriore tentativo di forzare le reti, gli uomini dello Stato escono dalle recinzioni ed attaccano i manifestanti, la baita viene riempita di fumo, i feriti portati a braccia per i sentieri.\r\nA fine giornata qualche metro di rete sarà stata tagliata. \r\nI reduci dalla Clarea, stanchi ed arrabbiati, si congiungono con le migliaia di manifestanti che bloccano l’autostrada sin dalla tarda mattinata. \r\nLa polizia prova a lanciare un ultimatum, ma tutti se ne infischiano. L’assemblea in autostrada decide di andare avanti sino a mezzanotte. \r\nA mezzanotte si chiude con fuochi d’artificio e tanta rabbia nel cuore per i feriti. \r\n","2018-10-17 23:00:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/12/DSCN0073-200x110.jpg","No Tav. 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La strada delle Gorge è bloccata dai jersey e dalla polizia, anche il ponte sulla Dora a Chiomonte è chiuso. I manifestanti che si radunano a Chiomonte e Giaglione aggirano i blocchi passando per i sentieri: una lunga marcia fatta tante volte. Migliaia di passi hanno segnato queste vie di resistenza e di lotta.\r\nIn contemporanea migliaia di manifestanti partono da Susa, diretti all’Autoporto, dove nel gennaio del 2010 sorse un presidio di resistenza alle trivelle.\r\nIn testa i bambini con lo striscione che li accompagna sin dal 3 luglio “il futuro nelle nostre mani”, poi tutti gli altri.\r\nSi percorre la statale 25 sino alla frazione S. Giuliano, che, se l’opera entrerà nella sua fase esecutiva, verrà devastata dai lavori. Poi si prosegue sino allo svincolo che conduce da un lato all’autoporto, dall’altro all’autostrada. I bambini proseguono verso l’autoporto e il punto ristoro, tutti gli altri salgono sulla A32.\r\nI No Tav sono tornati sull’autostrada, per denunciare il ruolo della Sitaf, la società che la gestisce e che ha consentito l’apertura di uno svincolo dedicato alle truppe di occupazione e alle ruspe a Chiomonte, mettendo anche i disposizione i terreni per il fortino.\r\nSubito compare un gazebo, un camion con l’amplificazione, una cucina da campo, metri di moquette. Tante famiglie con bambini salgono a loro volta sull’autostrada, sedendosi a mangiare.\r\nNel pomeriggio viene montato un campo da calcio, con tanto di porte e pallone. Si iscrivono in tanti al torneo No Tav che si svolge per tutto il pomeriggio, tra interventi dal camion, balli occitani e un incrociarsi di discussioni improvvisate. I ragazzi più giovani si danno da fare e costruiscono due sbarramenti nei due sensi di marcia dell’autostrada. Le barricate sono fatte con quello che si trova lì vicino: laterizi, segnali stradali, qualche asse. Un uomo offre i bancali che ha nel cortile: la sua casa è a un chilometro, ma non importa, si fa su e giù. Sull’altro lato si piazzano cassonetti e vecchie piastrelle.\r\nÈ una grande manifestazione popolare.\r\nNel tardo pomeriggio cominciano ad arrivare le notizie dalla Clarea. La gente si è radunata lungo le reti e ha cominciato a tagliare: la polizia la infradicia con gli idranti. Poi la consueta pioggia di lacrimogeni. Così tanti che si perde l’orientamento. I boschi sono secchi e gli scoppi dei lacrimogeni innescano numerosi incendi. Yuri si butta in avanti per spegnere: un poliziotto lo mira e lo colpisce allo zigomo con un candelotto. Yuri cade. Sta malissimo: vomita e sanguina. Yuri ha solo 16 anni e vive a Venaus con la sua famiglia, la lotta contro il Tav l’ha respirata per tutta la vita. Viene portato a braccia, ma dovrà aspettare un’ora prima che i poliziotti accettino di soccorrerlo facendolo trasportare su un’ambulanza.\r\nAnche un solidale arrivato da Padova viene colpito al volto: è un operaio di cinquant’anni e probabilmente perderà la vista da un occhio. Un altro ragazzo si spezzerà malamente una caviglia durante la fuga. Decine e decine sono quelli con bruciature di candelotto, soffocati dai gas.\r\nQuesta volta la polizia non si accontenta di colpire con i lacrimogeni ad altezza d’uomo. Ad un ulteriore tentativo di forzare le reti, gli uomini dello Stato escono dalle recinzioni ed attaccano i manifestanti, la baita viene riempita di fumo, i feriti portati a braccia per i sentieri.\r\nA fine giornata qualche metro di rete sarà stata tagliata.\r\nI reduci dalla Clarea, stanchi ed arrabbiati, si congiungono con le migliaia di manifestanti che bloccano l’autostrada sin dalla tarda mattinata.\r\nLa polizia prova a lanciare un ultimatum, ma tutti se ne infischiano. 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Intervista ad Andrea Borgnino sul futuro della radio 42 minuti [Radio Blackout, Stakka stakka]: Abbiamo avuto come redazione di Stakka stakka il piacere di fare una lunga discussione in studio con Andrea Borgnino, che cura la rubrica Interferenze per Radio3 Mondo, sul futuro della radio e il suo valore in contesti sensibili, come crisi umanitarie e conflitti.\r\nediting e mastering a cura di arsider\r\nplaylist from: dj subumano library archives\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Intervista-ad-Andrea-Borgnino-sul-futuro-della-radio_42.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 4 ore 08,30 - I Caduti dell'aprile rosso 1 26 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nLetture dal libro “Senza tregua” di Emilio Mentasti riguardanti storie dall’ambito dei comitati comunisti per il potere proletario negli anni ’70.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/1975-I-caduti-dellAprile-rosso_1_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 4 ore 16,00 - 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I Caduti dell'aprile rosso 2 29 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nLetture dal libro “Senza tregua” di Emilio Mentasti riguardanti storie dall’ambito dei comitati comunisti per il potere proletario negli anni ’70.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/1975-I-caduti-dellAprile-rosso_2_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 6 ore 08,30 - Rifiuti tossici sud Italia 32 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\n«La gestione dei rifiuti è un business trasversale che coinvolge figure politiche, imprenditori privati, professionisti, laboratori di analisi, ditte di trasporto ecc. complici nell’invezione di stratagemmi per ridurre il più possibile i costi di produzione». Salvatore Paolo De Rosa, ricercatore indipendente e da anni attento osservatore del sistema economico di gestione dei rifiuti, spiega come e perché la gigantesca produzione di rifiuti civili e industriali abbia accompagnato passo passo il dispiegarsi delle relazioni di potere e di classe del capitalismo industriale, e come il suo apogeo sia raggiunto oggi nell’autentico “colonialismo tossico” dominante il mondo che abbiamo di fronte, ove i Paesi “avanzati”, nei quali la green econonomy alligna su una “nuova coscienza ecologica”, destinano i loro “avanzi” – un carico, per loro stessa definizione insostenibile, di rifiuti d’ogni tipo – ad ampie zone “arretrate” del mondo che fungono da loro discariche.\r\n\r\nIn questo quadro, è alquanto singolare che, nel Nord come nel Centro Italia, all’ormai secolare sistema, divenuto troppo costoso, delle “terre dei fuochi” si opponga un alternativo ma ben sperimentato “sistema a roghi diffusi”, accesi in appositi e temporary “capannoni da rogo” usa-e-getta: esso è sì il velenoso lascito di quella stessa economia che ha nel capannone l’orrido luogo d’esercizio della sua tirannide e che da sempre si è votata a far affogare i viventi nella merda del suo imperituro disfacimento, ma ora essa cerca di ottimizzare i costi di cotanta brutale expertise inventando e facendo proliferare piccoli temporary Sud nei capannoni assurti a perfette “scene del crimine ecologico”.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Rifiuti-tossici-Sud-Italia_32.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 7 ore 20,00 - Puzza di città - Torino non è New York 56 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nGuida galattica per visitatori spaziali, suoni, musiche, distorsioni e visioni dai mondi sommersi delle città, per un ucronia del futuro prossimo\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Puzza-di-città-Torino-non-è-New-York.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 7 ore 23,30 - Lrwd - Mixtape tribute to Turin-Open-Medium 49 minuti [Lrwd, Radio Blackout]: Questo è un mixtape realizzato da Lrwd (si legge Lo-rrd) come tributo ai mezzi di comunicazione indipendenti di Torino, infatti questo fu messo a disposizione di download benefit Radio Blackout\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Lrwd-Mixtape-tribute-to-Turin-Open-Medium_49.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 8 ore 09,00 - Tutta colpa dei padroni? 4 9 minuti [Marcello Pini e Federico Bosis]:\r\n\r\n“Tutta colpa dei padroni?” è un podcast di alfabetizzazione sindacale che spiega nella maniera più chiara possibile come sono regolati i rapporti di lavoro: chi scrive i CCNL, cosa succede quando scadono o si rinnovano, come agiscono i sindacati e quali sono le differenze tra loro. E ancora: cosa sono i “contratti mostro”, come funziona il sistema degli appalti, che ruolo hanno lo Stato e il governo nelle leggi sul lavoro, cos’è lo sciopero e come si fa.\r\nSe il benessere tuo e dei tuoi cari dipende da uno stipendio, qui troverai alcune cose che faresti meglio a conoscere. Testo e voce: Marcello Pini. Editing sonoro e montaggio: Federico Bosis. Cos’è e come funziona il sistema degli appalti? Chi l’ha inventato? Cosa c’entrano le cooperative?\r\nEcco qualche dritta per capire chi e come ingrassa grazie agli appalti.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/Tutta-colpa-dei-padroni-n.4_9.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 8 ore 10,00 - Psychotronic Radio vol.4 29 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUn gorgo radiofonico di melma auricolare bizzarra e straziante fatta di b-movies z-movies musiche degenerate vhs a noleggio e pellicole infuocate!!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/Psychotronic-Radio-vol.4_30.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 8 ore 13,30 - Fratture: Contro la guerra alle droghe 29 minuti [Fratture]:\r\n\r\nIl collettivo Fratture si occupa di cronaca e analisi del carcere e della società che lo alimenta.\r\nIn questo podcast si affronta il tema della guerra alle droghe, della riduzione del danno, del rapporto tra sostanze e detenzione, grazie a un'intervista alle Chemical Sisters.\r\n\r\n[audio 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ore 08,30 - I Caduti dell'aprile rosso 1 26 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nLetture dal libro “Senza tregua” di Emilio Mentasti riguardanti storie dall’ambito dei comitati comunisti per il potere proletario negli anni ’70.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/1975-I-caduti-dellAprile-rosso_1_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 4 ore 16,00 - Podcast Franti pt.2 35 minuti [Franti]:\r\n\r\nIl podcast che vi apprestate ad ascoltare prende le sue mosse dalla necessità di riattivare un ragionamento collettivo che tenga conto dell’attuale situazione in cui versa la scuola italiana, alla luce del turbine di eventi alla cui manifestazione abbiamo assistito negli ultimi anni, a partire dalla pandemia fino allo scoppio di nuove terribili guerre.\r\n\r\nQuesto esperimento porterà a contatto diverse generazioni di professori e di studenti, impegnati tutti nel difficile compito di ristabilire una egemonia del discorso e della prassi rivoluzionari – a partire anche dall’interrogarsi sul senso di parole come questa – nella scuola.\r\n\r\nEsso è frutto di un lavoro collettivo, e per il collettivo questo lavoro è pensato e svolto: per gli studenti, i docenti e gli educatori, e tutti coloro che gravitano attorno al mondo della scuola, che credono ancora nella possibilità di quello che il situazionista Raoul Vaneigem chiamava “rovesciamento di prospettiva”.\r\n\r\nLe puntate sono tutte registrate nei locali dell’Archivio Moroni e del Centro Sociale di via Conchetta 18, a Milano.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/Podcast-Franti-pt.-2_35.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 5 ore 08,30 - I Caduti dell'aprile rosso 2 29 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nLetture dal libro “Senza tregua” di Emilio Mentasti riguardanti storie dall’ambito dei comitati comunisti per il potere proletario negli anni ’70.\r\n\r\n[audio 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Salvatore Paolo De Rosa, ricercatore indipendente e da anni attento osservatore del sistema economico di gestione dei rifiuti, spiega come e perché la gigantesca produzione di rifiuti civili e industriali abbia accompagnato passo passo il dispiegarsi delle relazioni di potere e di classe del capitalismo industriale, e come il suo apogeo sia raggiunto oggi nell’autentico “colonialismo tossico” dominante il mondo che abbiamo di fronte, ove i Paesi “avanzati”, nei quali la green econonomy alligna su una “nuova coscienza ecologica”, destinano i loro “avanzi” – un carico, per loro stessa definizione insostenibile, di rifiuti d’ogni tipo – ad ampie zone “arretrate” del mondo che fungono da loro discariche.\r\n\r\nIn questo quadro, è alquanto singolare che, nel Nord come nel Centro Italia, all’ormai secolare sistema, divenuto troppo costoso, delle “terre dei fuochi” si opponga un alternativo ma ben sperimentato “sistema a roghi diffusi”, accesi in appositi e temporary “capannoni da rogo” usa-e-getta: esso è sì il velenoso lascito di quella stessa economia che ha nel capannone l’orrido luogo d’esercizio della sua tirannide e che da sempre si è votata a far affogare i viventi nella merda del suo imperituro disfacimento, ma ora essa cerca di ottimizzare i costi di cotanta brutale expertise inventando e facendo proliferare piccoli temporary Sud nei capannoni assurti a perfette “scene del crimine ecologico”.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Rifiuti-tossici-Sud-Italia_32.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 7 ore 20,00 - Puzza di città - Torino non è New York 56 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nGuida galattica per visitatori spaziali, suoni, musiche, distorsioni e visioni dai mondi sommersi delle città, per un ucronia del futuro prossimo\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Puzza-di-città-Torino-non-è-New-York.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 7 ore 23,30 - Lrwd - Mixtape tribute to Turin-Open-Medium 49 minuti [Lrwd, Radio Blackout]: Questo è un mixtape realizzato da Lrwd (si legge Lo-rrd) come tributo ai mezzi di comunicazione indipendenti di Torino, infatti questo fu messo a disposizione di download benefit Radio Blackout\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/Lrwd-Mixtape-tribute-to-Turin-Open-Medium_49.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica \u003Cmark>8\u003C/mark> ore 09,00 - Tutta colpa dei padroni? 4 9 minuti [Marcello Pini e Federico Bosis]:\r\n\r\n“Tutta colpa dei padroni?” è un podcast di alfabetizzazione sindacale che spiega nella maniera più chiara possibile come sono regolati i rapporti di lavoro: chi scrive i CCNL, cosa succede quando scadono o si rinnovano, come agiscono i sindacati e quali sono le differenze tra loro. E ancora: cosa sono i “contratti mostro”, come funziona il sistema degli appalti, che ruolo hanno lo Stato e il governo nelle leggi sul lavoro, cos’è lo sciopero e come si fa.\r\nSe il benessere tuo e dei tuoi cari dipende da uno stipendio, qui troverai alcune cose che faresti meglio a conoscere. Testo e voce: Marcello Pini. Editing sonoro e montaggio: Federico Bosis. Cos’è e come funziona il sistema degli appalti? Chi l’ha inventato? Cosa c’entrano le cooperative?\r\nEcco qualche dritta per capire chi e come ingrassa grazie agli appalti.\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/Tutta-colpa-dei-padroni-n.4_9.mp3\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica \u003Cmark>8\u003C/mark> ore 10,00 - Psychotronic Radio vol.4 29 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUn gorgo radiofonico di melma auricolare bizzarra e straziante fatta di b-movies z-movies musiche degenerate vhs a noleggio e pellicole infuocate!!\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/Psychotronic-Radio-vol.4_30.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica \u003Cmark>8\u003C/mark> ore 13,30 - Fratture: Contro la guerra alle droghe 29 minuti [Fratture]:\r\n\r\nIl collettivo Fratture si occupa di cronaca e analisi del carcere e della società che lo alimenta.\r\nIn questo podcast si affronta il tema della guerra alle droghe, della riduzione del danno, del rapporto tra sostanze e detenzione, grazie a un'intervista alle Chemical Sisters.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/Fratture-Contro-la-guerra-alle-droghe.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]",{"matched_tokens":636,"snippet":637,"value":637},[74,80],"Black holes dal 2 all' \u003Cmark>8\u003C/mark> \u003Cmark>Dicembre\u003C/mark> 2024",[639,641],{"field":99,"matched_tokens":640,"snippet":637,"value":637},[74,80],{"field":102,"matched_tokens":642,"snippet":633,"value":634},[74],1157451471441100800,{"best_field_score":645,"best_field_weight":646,"fields_matched":35,"num_tokens_dropped":51,"score":647,"tokens_matched":35,"typo_prefix_score":51},"2211897868288",15,"1157451471441100922",{"document":649,"highlight":661,"highlights":669,"text_match":643,"text_match_info":674},{"comment_count":51,"id":650,"is_sticky":51,"permalink":651,"podcastfilter":652,"post_author":341,"post_content":653,"post_date":654,"post_excerpt":57,"post_id":650,"post_modified":655,"post_thumbnail":656,"post_title":657,"post_type":388,"sort_by_date":658,"tag_links":659,"tags":660},"51233","http://radioblackout.org/podcast/il-podcast-di-backwards-di-sabato-8-dicembre-2018/",[341]," \r\n\r\nIl podcast di Backwards dell'8 dicembre 2018, con queste selezioni:\r\n\r\n \tTask Force & Pegasus - True To The Art (remix di Blaq Masq)\r\n \tXander Harris - Carrion Gods In Their Heaven\r\n \tXander Harris - Frontier Death Song\r\n \tDJ Healer - 2 The Dark\r\n \tDeepbass & Ness - Les Planes\r\n \tJon Hopkins - Everything Connected\r\n \tShapednoise - Enlightenment (con Justin K. Broadrick)\r\n \tPleasure Symbols - Ultraviolence\r\n \tSky - d e v i l s\r\n \tBleib Modern - Gray Dawn\r\n \tCrippled Black Phoenix - My Enemies I Fear Not But Protect Me From My Friends\r\n \tCrippled Black Phoenix - Im Almost Home\r\n \tEsther Thérèse - Rain (cover dei The Cult)\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/12/Backwards_podcast_2018_12_08.mp3\"][/audio]","16 Dicembre 2018","2020-11-22 03:49:10","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/12/podcast_043_520x245-200x110.jpg","Il podcast di Backwards di sabato 8 dicembre 2018",1544989215,[],[],{"post_content":662,"post_title":666},{"matched_tokens":663,"snippet":664,"value":665},[75],"Il podcast di Backwards dell'8 \u003Cmark>dicembre\u003C/mark> 2018, con queste selezioni:\r\n\r\n \tTask"," \r\n\r\nIl podcast di Backwards dell'8 \u003Cmark>dicembre\u003C/mark> 2018, con queste selezioni:\r\n\r\n \tTask Force & Pegasus - True To The Art (remix di Blaq Masq)\r\n \tXander Harris - Carrion Gods In Their Heaven\r\n \tXander Harris - Frontier Death Song\r\n \tDJ Healer - 2 The Dark\r\n \tDeepbass & Ness - Les Planes\r\n \tJon Hopkins - Everything Connected\r\n \tShapednoise - Enlightenment (con Justin K. 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Ne parliamo con Federico del coordinamento libertario del Friuli e Venezia Giulia.\r\n\r\nDecreto sicurezza, allargamento del daspo urbano, riforma della prescrizione, galera per chi occupa una casa, una fabbrica o fa un blocco stradale, abolizione della protezione umanitaria e del diritto all’alfabetizzazione per i migranti, attacco al divorzio e all’aborto... \r\nQuesti alcuni dei tasselli che compongono un mosaico di guerra ai poveri e ad ogni forma di opposizione sociale.\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo di ZIC\r\n\r\nSenza famiglia. Il ddl Pillon, che mira a modificare la legge sul divorzio rappresenta un pesante attacco alla libertà delle donne e dei bambini e mira a rendere sempre più difficile mettere la parola fine ad una relazione. In questi giorni sta crescendo la marea indignata contro quest’ennesimo tentativo di affondo del patriarcato e della chiesa cattolica. Può essere un’occasione per proporre un approccio diverso a queste questioni. Il matrimonio non è un obbligo ma una scelta. I sentimenti e le relazioni non possono essere ingabbiati da leggi e prescrizioni. La famiglia è una gabbia dalla quale è possibile e necessario liberarsi. \r\n\r\nNo Tav. I Si Tav scendono in piazza domani, sostenuti da una poderosa campagna mediatica: la sindaca “No Tav” non esita a fare dichiarazioni di apertura alle associazioni imprenditoriali e alle aree politiche che hanno promosso la manifestazione.\r\nIl momento è delicato, più delicato che tante altre occasioni in cui il movimento ha dovuto affrontare nemici decisi a spezzarne la resistenza. Oggi il pericolo è più insidioso, perché le sirene a Cinque Stelle cantano una canzone che potrebbe condurlo sugli scogli.\r\nLa manifestazione dell’8 dicembre sarà un importante banco di prova dell’autonomia del movimento. Nell’anniversario della rivolta di Venaus la scommessa è sempre quella di rendere ingovernabile il territorio per obbligare il governo alla resa. 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Spezzone rosso nero al corteo No Tav a Torino\r\n\r\nVenerdì 18 gennaio\r\nIncontro con Francesco Codello, autore de “La condizione umana nel pensiero libertario”\r\nore 21 alla Fat, in corso Palermo 46\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","9 Novembre 2018","2018-11-09 17:23:50","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/no-frontoere-200x110.jpg","Anarres del 9 novembre. Educazione libertaria. Gorizia antimilitarista. Il governo dichiara guerra ai movimenti. 8 dicembre No Tav. Senza famiglia...",1541784134,[],[],{"post_content":689,"post_title":693},{"matched_tokens":690,"snippet":691,"value":692},[74,75],"Dalle 10 alle 12,30 \r\n\r\nSabato \u003Cmark>8\u003C/mark> \u003Cmark>dicembre\u003C/mark>. Spezzone rosso nero al corteo","Siamo sbarcati sul pianeta delle utopie concrete come ogni venerdì dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/11/2018-11-09-anarres-0.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nL'utopia concreta della scuola libertaria. Idee, pratiche, sperimentazioni\r\nIn Italia e nel mondo esistono scuole che pongono al centro l'autonomia dei bambini e delle bambine.\r\nAbbiamo continuato la chiacchierata cominciata la settimana scorsa con Maurizio Giannangeli della Rete per l’educazione libertaria, che in serata sarà a Torino per un incontro sulle scuole autogestite.\r\n\r\nLa scorsa settimana un corteo antimilitarista ha attraversato il centro di Gorizia, eludendo i divieti della questura e costruendo una importante occasione di comunicazione e lotta. Ne parliamo con Federico del coordinamento libertario del Friuli e Venezia Giulia.\r\n\r\nDecreto sicurezza, allargamento del daspo urbano, riforma della prescrizione, galera per chi occupa una casa, una fabbrica o fa un blocco stradale, abolizione della protezione umanitaria e del diritto all’alfabetizzazione per i migranti, attacco al divorzio e all’aborto... \r\nQuesti alcuni dei tasselli che compongono un mosaico di guerra ai poveri e ad ogni forma di opposizione sociale.\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo di ZIC\r\n\r\nSenza famiglia. Il ddl Pillon, che mira a modificare la legge sul divorzio rappresenta un pesante attacco alla libertà delle donne e dei bambini e mira a rendere sempre più difficile mettere la parola fine ad una relazione. In questi giorni sta crescendo la marea indignata contro quest’ennesimo tentativo di affondo del patriarcato e della chiesa cattolica. Può essere un’occasione per proporre un approccio diverso a queste questioni. Il matrimonio non è un obbligo ma una scelta. I sentimenti e le relazioni non possono essere ingabbiati da leggi e prescrizioni. La famiglia è una gabbia dalla quale è possibile e necessario liberarsi. \r\n\r\nNo Tav. I Si Tav scendono in piazza domani, sostenuti da una poderosa campagna mediatica: la sindaca “No Tav” non esita a fare dichiarazioni di apertura alle associazioni imprenditoriali e alle aree politiche che hanno promosso la manifestazione.\r\nIl momento è delicato, più delicato che tante altre occasioni in cui il movimento ha dovuto affrontare nemici decisi a spezzarne la resistenza. Oggi il pericolo è più insidioso, perché le sirene a Cinque Stelle cantano una canzone che potrebbe condurlo sugli scogli.\r\nLa manifestazione dell’8 \u003Cmark>dicembre\u003C/mark> sarà un importante banco di prova dell’autonomia del movimento. Nell’anniversario della rivolta di Venaus la scommessa è sempre quella di rendere ingovernabile il territorio per obbligare il governo alla resa. Altrimenti si rischia di ottenere solo una lunga tregua.\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nVenerdì 9 novembre\r\nEducare per la libertà\r\nS-cateniamo i bambini e le bambine! \r\nIncontro su pedagogia libertaria e scuole autogestite\r\ncon Maurizio Giannangeli della Rete per l’Educazione Libertaria\r\nore 21 – alla FAT in corso Palermo 46\r\n\r\nSabato 17 novembre – Giochi senza frontiere. Mattinata antirazzista ai giardini di via Montanaro con tornei di ping pong No Border, tirassegno, pignata, birilli e tante altre sorprese. Dalle 10 alle 12,30 \r\n\r\nSabato \u003Cmark>8\u003C/mark> \u003Cmark>dicembre\u003C/mark>. 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