","Via all'invasione via terra di Gaza City","post",1758137863,[60,61,62,63,64],"http://radioblackout.org/tag/accordi-di-abramo/","http://radioblackout.org/tag/commissione-onu/","http://radioblackout.org/tag/invasione-via-terra/","http://radioblackout.org/tag/isreaele/","http://radioblackout.org/tag/palestina/",[31,29,33,19,21],{"post_content":67,"post_title":72,"tags":75},{"matched_tokens":68,"snippet":70,"value":71},[69],"di","16 l'esercito israeliano, sulla scorta \u003Cmark>di\u003C/mark> massicci bombardamenti, ha fatto irruzione","Nella notte tra lunedì 15 e martedì 16 l'esercito israeliano, sulla scorta \u003Cmark>di\u003C/mark> massicci bombardamenti, ha fatto irruzione con centinaia \u003Cmark>di\u003C/mark> carri armati sul territorio \u003Cmark>di\u003C/mark> Gaza City. Viene così portata avanti l'ultima fase \u003Cmark>di\u003C/mark> un piano che Israele ha molteplici volte reso esplicito a partire già dall'ottobre del 2023: spostare forzatamente la popolazione gazawi, solo a Gaza City \u003Cmark>di\u003C/mark> un milione \u003Cmark>di\u003C/mark> persone, verso uno strettissimo lembo del sud della striscia. \"Gaza sta bruciando\" ha commentato così il ministro della Difesa Katz l'inizio dell'operazione denominata \"Carri \u003Cmark>di\u003C/mark> Gideone 2\": \"Non ci fermeremo finché non avremo portato a termine la missione\".\r\n\r\nAl pomeriggio \u003Cmark>di\u003C/mark> martedì il ministero della salute \u003Cmark>di\u003C/mark> Gaza riportava già 59 morti - secondo Al Jazeera le morti riportate sarebbero salite in serata a 106 - mentre 300 mila persone iniziavano ad abbandonare la città forzatamente.\r\n\r\nEliana Riva, su un articolo \u003Cmark>di\u003C/mark> pagine esteri, riportava 50 mila riservisti sul terreno e altri 60 mila pronti ad essere mobilitati. Ora l’esercito è intento a svuotare interi quartieri \u003Cmark>di\u003C/mark> Gaza City e Jabalia, e oltre l’86% della Striscia si trova ora sotto ordine \u003Cmark>di\u003C/mark> evacuazione o rientra in aree militari.\r\n\r\nNe parliamo con Chiara Cruciati, giornalista de \"Il Manifesto\":\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/InvasioneGazaCity.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":73,"snippet":74,"value":74},[69],"Via all'invasione via terra \u003Cmark>di\u003C/mark> Gaza City",[76,81,83,85,87],{"matched_tokens":77,"snippet":80},[78,69,79],"Accordi","Abramo","\u003Cmark>Accordi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Abramo\u003C/mark>",{"matched_tokens":82,"snippet":29},[],{"matched_tokens":84,"snippet":33},[],{"matched_tokens":86,"snippet":19},[],{"matched_tokens":88,"snippet":21},[],[90,95,98],{"field":34,"indices":91,"matched_tokens":92,"snippets":94},[46],[93],[78,69,79],[80],{"field":96,"matched_tokens":97,"snippet":74,"value":74},"post_title",[69],{"field":99,"matched_tokens":100,"snippet":70,"value":71},"post_content",[69],1736172819517538300,{"best_field_score":103,"best_field_weight":104,"fields_matched":38,"num_tokens_dropped":46,"score":105,"tokens_matched":38,"typo_prefix_score":46},"3315704398080",13,"1736172819517538411",{"document":107,"highlight":127,"highlights":132,"text_match":135,"text_match_info":136},{"cat_link":108,"category":109,"comment_count":46,"id":110,"is_sticky":46,"permalink":111,"post_author":112,"post_content":113,"post_date":114,"post_excerpt":52,"post_id":110,"post_modified":115,"post_thumbnail":116,"post_thumbnail_html":117,"post_title":118,"post_type":57,"sort_by_date":119,"tag_links":120,"tags":126},[43],[45],"97887","http://radioblackout.org/2025/05/trump-in-viaggio-in-medio-oriente/","info","Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sta viaggiando in Medio Oriente come annunciato da giorni incontrando diverse personalità politiche e tratteggiando la sua strategia in politica estera. \r\n\r\nAl secondo giorno nel Golfo Trump ha incontrato Al Sharaa, leader siriano. L'esito dell'incontro ha visto la sospensione delle sanzioni contro la Siria e il ritiro dei Marines dalle basi Usa. In cambio di alcune pesanti richieste che hanno un duplice obiettivo: da un lato, fare sì che il maggior numero di Paesi arabi debba riconoscere Israele entrando negli Accordi di Abramo e, dall'altro, ricomponendo una scacchiera in favore degli Usa puntando su chi pendeva sul piatto della bilancia rappresentato dai BRICS. Tra le altre richieste di Trump figurano l'espulsione dai confini siriani dei \"terroristi\", dunque palestinesi, Hezbollah e milizie filo-Iran, prendere in consegna i tre campi di detenzione in cui si trovano gli affiliati a Daesh nel nord-est della Siria, escludendo dalla gestione la coalizione curda del Rojava e, infine, viene richiesto a Al Sharaa di combattere le sacche di Daesh ancora attive sul territorio. \r\n\r\nUn altro obiettivo del viaggio di Trump riguarda la distensione con l'Iran, in particolare per quanto riguarda il programma di arricchimento dell'uranio infatti, l'Iran sembrerebbe disposto a fare delle concessioni sul programma nucleare in cambio di un alleggerimento delle sanzioni economiche.\r\n\r\nTrump nel suo viaggio ha inoltre approfittato per concludere ampissimi affari: si parla di accordi che in Qatar stanno venendo firmati per la cifra totale di 1200 miliardi di euro sul volume degli scambi e che riguardano la vendita di Boeing 737 al Qatar, investimenti sul GNL americano, sulle infrastrutture e su vendite di armamenti, in particolare droni e sistemi anti-drone.\r\n\r\nAi nostri microfoni Giorgio Monestarolo, docente di storia della rete Scuola per la Pace\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Trump-in-mo-2025_05_15_2025.05.15-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","15 Maggio 2025","2025-05-15 15:24:20","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/1747228948-stretta-mano-sharaa-trump-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"174\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/1747228948-stretta-mano-sharaa-trump-300x174.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/1747228948-stretta-mano-sharaa-trump-300x174.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/1747228948-stretta-mano-sharaa-trump-1024x592.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/1747228948-stretta-mano-sharaa-trump-768x444.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/1747228948-stretta-mano-sharaa-trump.jpg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Trump in viaggio in Medio Oriente",1747322660,[121,122,123,124,125],"http://radioblackout.org/tag/al-jolani/","http://radioblackout.org/tag/donald-trump/","http://radioblackout.org/tag/qatar/","http://radioblackout.org/tag/siria/","http://radioblackout.org/tag/strategia-usa/",[23,25,15,17,27],{"post_content":128},{"matched_tokens":129,"snippet":130,"value":131},[78,69,79],"debba riconoscere Israele entrando negli \u003Cmark>Accordi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Abramo\u003C/mark> e, dall'altro, ricomponendo una scacchiera","Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sta viaggiando in Medio Oriente come annunciato da giorni incontrando diverse personalità politiche e tratteggiando la sua strategia in politica estera. \r\n\r\nAl secondo giorno nel Golfo Trump ha incontrato Al Sharaa, leader siriano. 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La risposta di Israele non si è fatta attendere e l'esercito della Stella di David ha bombardato stamattina diversi siti palestinesi colpendo “10 obiettivi terroristici di Hamas a Gaza”. Hamas e Hezbollah hanno seguito da vicino i preparativi all'accordo e nelle ultime settimane hanno rinforzato i legami contro l'occupazione israeliana.\r\nEloquenti le parole di Netanyahu \"vogliono far retrocedere la pace, ma non ci riusciranno. Noi colpiremo chiunque tenti di colpirci, ma porgiamo una mano di pace a quanti vogliono la pace con noi”. Una pace che per i palestinesi non è mai stata così lontana.\r\n\r\nDal lato iraniano invece la guerra economica portata avanti dal governo Trump sembra destinata a inasprirsi e l'accordo siglato ieri potrebbe portare altri stati ad abbandonare Hassan Rouhani siglandone il definitivo isolamento. Israele potrebbe infatti aprire nuovi scenari economici ampliando i rapporti commerciali con gli stati arabi, da sempre attratti dalla tecnologia israeliana, oltre che gli investimenti nel settore del turismo, principalmente attraverso la Moschea di al-Aqṣa, nella Spianata delle Moschee.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/09/Cruciati-Pax-Americana.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDownload","17 Settembre 2020","2020-09-17 19:54:26","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/09/4-flags-Jem-Walls-e1600364911725-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"87\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/09/4-flags-Jem-Walls-e1600364911725-300x87.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/09/4-flags-Jem-Walls-e1600364911725-300x87.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/09/4-flags-Jem-Walls-e1600364911725-768x224.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/09/4-flags-Jem-Walls-e1600364911725.png 820w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Venti di Pax Americana sul medio oriente",1600372466,[],[],{"post_content":156,"post_title":160},{"matched_tokens":157,"snippet":158,"value":159},[69,79],"che si celano dietro \"l'accordo \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Abramo\u003C/mark>\", a partire da chi ne","Nella giornata \u003Cmark>di\u003C/mark> ieri è stato siglato l'accordo tra Israele, Emirati Arabi Uniti e Bahrain, ovviamente all'ombra della Casa Bianca e con l'autografo \u003Cmark>di \u003C/mark> the Donald a suggellare il Piano \u003Cmark>di\u003C/mark> Pace Trump.\r\n\r\nCon Chiara Cruciati (nenanews, ilmanifesto) abbiamo provato ad approfondire gli aspetti che si celano dietro \"l'accordo \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Abramo\u003C/mark>\", a partire da chi ne viene esluso ovvero in particolar modo Palestina e Iran.\r\n\r\nPer la prima la risoluzione annulla completamente ogni speranza \u003Cmark>di\u003C/mark> liberazione dall'occupazione \u003Cmark>di\u003C/mark> Israele ponendo la pietra tombale sugli \u003Cmark>accordi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> Oslo del 1993, e infatti dalla striscia \u003Cmark>di\u003C/mark> Gaza è immediatamente partito un lancio \u003Cmark>di\u003C/mark> missili verso Ashdod, il Negev occidentale e la città \u003Cmark>di\u003C/mark> Sderot. 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Può apparire forzata o arzigogolata e viene contestualizzato più facilmente l'apporto della petromonarchia nel discorso sviluppato da Laura Silvia Battaglia, perché il territorio che ospitava la base americana bombardata per scherzo telefonato dai pasdaran era ospitata nel sultanato di Al-Thani, e non solo perché l'argomento era adiacente alla analisi della messinscena tra grandi potenze per far accettare al resto del mondo il nuovo assetto del Sudovest asiatico voluto dagli Accordi di Abramo, escludendo l'Iran e i suoi proxy e la Turchia per creare una supply chain alternativa alla Belt Road Initiative; però anche in ambito centrafricano – come ci racconta Massimo Zaurrini – Doha ha ospitato i negoziati tra Repubblica democratica del Congo (Rdc) e Alleanza del fiume Congo (Afc-M23), ed è il terminale delle transazioni finanziarie derivanti dallo sfruttamento delle risorse dei Grandi Laghi, che ora vedranno gli Usa di Trump ergersi a gestori diretti delle miniere di cobalto e terre rare, che prima erano rubate alla lontana Kinshasa solo da Kagame, alleato delle potenze occidentali, attraverso le sue milizie antihutu. Peraltro anche Tsishekedi è un fiancheggiatore e grande amico di Israele, i cui imprenditori più spregiudicati hanno già operato in Rdc. Insomma affari tra autocrati, piazzisti, teocrati e fascisti in genere che pagano le popolazioni malauguratamente abitanti territori contesi tra potenti.\r\nQuindi ci troviamo di fronte a due Corridoi di merci, il cui progetto faraonico intende variare l'asse commerciale impostato da decenni, spostando i flussi che tagliano l'Africa a metà, congiungendo il porto angolano di Lobito con Beira in Mozambico o Dar es Salaam in Tanzania, Oceano Atlantico con Oceano Indiano; ma anche spostando le direttrici commerciali tra Oriente e Mediterraneo all'interno della Penisola arabica aggirando i flussi impostati un po' più a nord da Pechino e inserendo i territori controllati da Israele. A tanto ci ha portato aprire il vaso di Pandora della Guerra dei 12 giorni da un lato e la sbandierata tregua (supposta) tra Congo e Ruanda...\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nA Laura Silvia Battaglia, voce di \"Radio3Mondo\" e raffinata esperta della cultura dei paesi del Sudovest asiatico, abbiamo chiesto di inquadrare nell’ottica dei Paesi del Golfo il giudizio sulla strategia che ispira il rivolgimento dell’equilibrio nell’area: l’escalation sionista mette in scena un superamento del Diritto internazionale e del concetto di democrazia per imporre una configurazione del Vicino Oriente e dei suoi corridoi commerciali alternativi alla Bri cinese come illustrato tempo fa dallo stesso Netanyahu: annientamento dei proxy iraniani e ridimensionamento della Repubblica islamica stessa a favore della penisola arabica, alleata e complice con gli accordi di Abramo, con regimi autoritari e in funzione anticinese. La causa scatenante – il nucleare iraniano – sembra poco o nulla interessante persino nei suoi risultati (basta la narrazione presidenziale attraverso Truth, che non può essere messa in discussione), perché forse l’obiettivo vero è probabilmente un altro (magari Teheran uscirà dalla non proliferazione nucleare e non ci saranno più controlli).\r\nIl primo elemento che salta agli occhi è la centralità del Qatar, per la sua vicinanza all’Iran, per il suo coinvolgimento in ogni trattativa mondiale (Afghanistan, Palestina… Kivu), Al-Thani sempre attivo diplomaticamente e con la potenza mediatica sul mondo arabo, eppure è stato emblematicamente il primo a essere colpito dalla rappresaglia teatrale dei Turbanti. Il Qatar dipende integralmente da acquisti dall’estero, non produce nulla e la chiusura dello Stretto di Ormuz lo avrebbe soffocato.\r\nIl regime change a Tehran è nei piani israeliani (non in quelli trumpiani), ma il piano di riportare la dinastia Pahlavi al potere non potrebbe essere accettata dalla nazione civile iraniana che vive in un mondo parallelo a quello del potere detenuto che fa giochi internazionali, il potere è detenuto dai pasdaran e le città centrali sono omogenee etnicamente, ma la nazione è estesa enormemente, con un’orografia che non permette di certo un’invasione di stampo iracheno, difficile anche la frammentazione su base etnico-religiosa. La sostituzione dell’attuale regime non si riesce a immaginare da chi possa essere incarnato, perciò è difficile creare un’entità artificiale che sostituisca l’attuale sistema persiano. Benché esista una fronda interna, che però forse non è controllabile dall’esterno, o non ha ancora i mezzi e la mentalità per mettere in atto una rivolta. Solo se le forze di sicurezza solidarizzano con i rivoltosi si potrà avere un successo per il cambiamento. La stretta repressiva svilupperà nuove proteste?\r\nForse in questa tabula rasa dei paesi nemici di Israele e antagonisti dei sauditi la Turchia si può affrancare perché è un paese Nato e per l’abilità a fungere da cerniera tra mondi, appartenendo sia al mondo Brics che alla Nato, proponendosi come mediatore e mantenendo relazioni con tutti i protagonisti.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/4PFSoUBf2ZZ8hb79FwbPk0?si=4fbc4626a1f247f9\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/TrumpShowStayTuneOnMiddleEast.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPrecedenti trasmissioni attinenti a questo argomento si trovano qui\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nCon Massimo Zaurrini, direttore di “Africa&Affari”, affrontiamo lo spostamento dell’asse commerciale dell’Africa centrale in seguito al nuovo interesse statunitense per le risorse africane in funzione anticinese.\r\nIn questo quadro si inserisce l’ennesima sceneggiata dell’amministrazione Trump che pretende di imporre una pace nel Nordest del Congo su basi e impegni uguali a quelli che da 20 anni sono divenuti carta straccia nel breve volgere di tempo, l’unica differenza è che Tshisekedi – molto legato alla finanza israeliana – ha “svenduto” il controllo delle risorse del territorio dei Grandi Laghi agli Usa in cambio della risoluzione della guerra con l’M23 e l’Alleanza del Fiume Congo, emanazione del Ruanda, alleato e partner degli anglo-americani. Quindi agli americani interessa in particolare poter sfruttare le miniere in qualche modo e dunque hanno scelto di mettere in sicurezza… i loro investimenti nella regione. Il Qatar è l'hub di arrivo delle merci e degli investimenti e per questo è coinvolto in questo quadro di tregua, essendo ormai Doha la capitale di qualunque accordo internazionale da quello siglato dal Trump.01 con i talebani.\r\nAttorno alla Repubblica democratica del Congo e alle sue ricchezze si sviluppano nuove infrastrutture utili alle nazioni africane che stano tentando di innescare uno sviluppo pieno di promesse e anche pericoli innanzitutto ambientali, ma quanto è l’interesse per gli affari occidentali? Salta all’occhio quel corridoio che, adoperando come terminal il porto angolano di Lobito, ambisce a tracciare supply chain che uniscono Oceano Indiano e Atlantico, fulcro della disputa Cina/Usa sulle merci africane, che il 26 giugno ha appena ricevuto 250 milioni ulteriori per la sua creazione da parte della UE, dopo il mezzo miliardo stanziato da Biden nel suo ultimo viaggio da presidente. Il corridoio di Lobito è bloccato dalla disputa nel Kivu migliaia di chilometri a nord del confine congoloese con lo Zambia, per cui si è operata una variante al progetto iniziale che coinvolgeva il Katanga.\r\nDella strategia fa parte anche il taglio agli USAid, alla Banca africana di sviluppo… il tutto per incentivare gli accordi bilaterali in cui Trump, il mercante, può ricattare, strappare il miglior prezzo, taglieggiare, smaramaldeggiare… gettare fumo negli occhi con la promessa di sviluppo attraverso la Dfc (U.S. Development Finance Corporation); e se si dovesse finalmente spuntare la possibilità di lavorare in loco i materiali grezzi, la devastazione ambientale sarebbe inevitabile.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/business-summit-il-mercato-africano-apprezza-le-trattative-senza-condizioni-etico-politiche-di-trump--66772324\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/Lobito-Katanga_corridoi-infrastrutturali-spostano-assi-regionali.mp3\"][/audio]\r\n\r\nI precedenti appuntamenti con la geopolitica africana si trovano qui","28 Giugno 2025","2025-06-28 17:52:53","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 26/06/2025 - COSA C’ENTRA IL CORRIDOIO DI LOBITO CON LA TREGUA IN KIVU FIRMATA A WASHINGTON E COSA C’ENTRA IL CORRIDOIO DI ABRAMO CON IL NUCLEARE IRANIANO?","podcast",1751129989,[205],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[187],{"post_content":208,"post_title":212,"tags":217},{"matched_tokens":209,"snippet":210,"value":211},[78,69,79],"del Sudovest asiatico voluto dagli \u003Cmark>Accordi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Abramo\u003C/mark>, escludendo l'Iran e i suoi","Può apparire strano, ma la risposta alla domanda del titolo è Qatar. Può apparire forzata o arzigogolata e viene contestualizzato più facilmente l'apporto della petromonarchia nel discorso sviluppato da Laura Silvia Battaglia, perché il territorio che ospitava la base americana bombardata per scherzo telefonato dai pasdaran era ospitata nel sultanato \u003Cmark>di\u003C/mark> Al-Thani, e non solo perché l'argomento era adiacente alla analisi della messinscena tra grandi potenze per far accettare al resto del mondo il nuovo assetto del Sudovest asiatico voluto dagli \u003Cmark>Accordi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Abramo\u003C/mark>, escludendo l'Iran e i suoi proxy e la Turchia per creare una supply chain alternativa alla Belt Road Initiative; però anche in ambito centrafricano – come ci racconta Massimo Zaurrini – Doha ha ospitato i negoziati tra Repubblica democratica del Congo (Rdc) e Alleanza del fiume Congo (Afc-M23), ed è il terminale delle transazioni finanziarie derivanti dallo sfruttamento delle risorse dei Grandi Laghi, che ora vedranno gli Usa \u003Cmark>di\u003C/mark> Trump ergersi a gestori diretti delle miniere \u003Cmark>di\u003C/mark> cobalto e terre rare, che prima erano rubate alla lontana Kinshasa solo da Kagame, alleato delle potenze occidentali, attraverso le sue milizie antihutu. Peraltro anche Tsishekedi è un fiancheggiatore e grande amico \u003Cmark>di\u003C/mark> Israele, i cui imprenditori più spregiudicati hanno già operato in Rdc. Insomma affari tra autocrati, piazzisti, teocrati e fascisti in genere che pagano le popolazioni malauguratamente abitanti territori contesi tra potenti.\r\nQuindi ci troviamo \u003Cmark>di\u003C/mark> fronte a due Corridoi \u003Cmark>di\u003C/mark> merci, il cui progetto faraonico intende variare l'asse commerciale impostato da decenni, spostando i flussi che tagliano l'Africa a metà, congiungendo il porto angolano \u003Cmark>di\u003C/mark> Lobito con Beira in Mozambico o Dar es Salaam in Tanzania, Oceano Atlantico con Oceano Indiano; ma anche spostando le direttrici commerciali tra Oriente e Mediterraneo all'interno della Penisola arabica aggirando i flussi impostati un po' più a nord da Pechino e inserendo i territori controllati da Israele. A tanto ci ha portato aprire il vaso \u003Cmark>di\u003C/mark> Pandora della Guerra dei 12 giorni da un lato e la sbandierata tregua (supposta) tra Congo e Ruanda...\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nA Laura Silvia Battaglia, voce \u003Cmark>di\u003C/mark> \"Radio3Mondo\" e raffinata esperta della cultura dei paesi del Sudovest asiatico, abbiamo chiesto \u003Cmark>di\u003C/mark> inquadrare nell’ottica dei Paesi del Golfo il giudizio sulla strategia che ispira il rivolgimento dell’equilibrio nell’area: l’escalation sionista mette in scena un superamento del Diritto internazionale e del concetto \u003Cmark>di\u003C/mark> democrazia per imporre una configurazione del Vicino Oriente e dei suoi corridoi commerciali alternativi alla Bri cinese come illustrato tempo fa dallo stesso Netanyahu: annientamento dei proxy iraniani e ridimensionamento della Repubblica islamica stessa a favore della penisola arabica, alleata e complice con gli \u003Cmark>accordi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Abramo\u003C/mark>, con regimi autoritari e in funzione anticinese. La causa scatenante – il nucleare iraniano – sembra poco o nulla interessante persino nei suoi risultati (basta la narrazione presidenziale attraverso Truth, che non può essere messa in discussione), perché forse l’obiettivo vero è probabilmente un altro (magari Teheran uscirà dalla non proliferazione nucleare e non ci saranno più controlli).\r\nIl primo elemento che salta agli occhi è la centralità del Qatar, per la sua vicinanza all’Iran, per il suo coinvolgimento in ogni trattativa mondiale (Afghanistan, Palestina… Kivu), Al-Thani sempre attivo diplomaticamente e con la potenza mediatica sul mondo arabo, eppure è stato emblematicamente il primo a essere colpito dalla rappresaglia teatrale dei Turbanti. Il Qatar dipende integralmente da acquisti dall’estero, non produce nulla e la chiusura dello Stretto \u003Cmark>di\u003C/mark> Ormuz lo avrebbe soffocato.\r\nIl regime change a Tehran è nei piani israeliani (non in quelli trumpiani), ma il piano \u003Cmark>di\u003C/mark> riportare la dinastia Pahlavi al potere non potrebbe essere accettata dalla nazione civile iraniana che vive in un mondo parallelo a quello del potere detenuto che fa giochi internazionali, il potere è detenuto dai pasdaran e le città centrali sono omogenee etnicamente, ma la nazione è estesa enormemente, con un’orografia che non permette \u003Cmark>di\u003C/mark> certo un’invasione \u003Cmark>di\u003C/mark> stampo iracheno, difficile anche la frammentazione su base etnico-religiosa. La sostituzione dell’attuale regime non si riesce a immaginare da chi possa essere incarnato, perciò è difficile creare un’entità artificiale che sostituisca l’attuale sistema persiano. Benché esista una fronda interna, che però forse non è controllabile dall’esterno, o non ha ancora i mezzi e la mentalità per mettere in atto una rivolta. Solo se le forze \u003Cmark>di\u003C/mark> sicurezza solidarizzano con i rivoltosi si potrà avere un successo per il cambiamento. La stretta repressiva svilupperà nuove proteste?\r\nForse in questa tabula rasa dei paesi nemici \u003Cmark>di\u003C/mark> Israele e antagonisti dei sauditi la Turchia si può affrancare perché è un paese Nato e per l’abilità a fungere da cerniera tra mondi, appartenendo sia al mondo Brics che alla Nato, proponendosi come mediatore e mantenendo relazioni con tutti i protagonisti.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/4PFSoUBf2ZZ8hb79FwbPk0?si=4fbc4626a1f247f9\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/TrumpShowStayTuneOnMiddleEast.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPrecedenti trasmissioni attinenti a questo argomento si trovano qui\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nCon Massimo Zaurrini, direttore \u003Cmark>di\u003C/mark> “Africa&Affari”, affrontiamo lo spostamento dell’asse commerciale dell’Africa centrale in seguito al nuovo interesse statunitense per le risorse africane in funzione anticinese.\r\nIn questo quadro si inserisce l’ennesima sceneggiata dell’amministrazione Trump che pretende \u003Cmark>di\u003C/mark> imporre una pace nel Nordest del Congo su basi e impegni uguali a quelli che da 20 anni sono divenuti carta straccia nel breve volgere \u003Cmark>di\u003C/mark> tempo, l’unica differenza è che Tshisekedi – molto legato alla finanza israeliana – ha “svenduto” il controllo delle risorse del territorio dei Grandi Laghi agli Usa in cambio della risoluzione della guerra con l’M23 e l’Alleanza del Fiume Congo, emanazione del Ruanda, alleato e partner degli anglo-americani. Quindi agli americani interessa in particolare poter sfruttare le miniere in qualche modo e dunque hanno scelto \u003Cmark>di\u003C/mark> mettere in sicurezza… i loro investimenti nella regione. Il Qatar è l'hub \u003Cmark>di\u003C/mark> arrivo delle merci e degli investimenti e per questo è coinvolto in questo quadro \u003Cmark>di\u003C/mark> tregua, essendo ormai Doha la capitale \u003Cmark>di\u003C/mark> qualunque accordo internazionale da quello siglato dal Trump.01 con i talebani.\r\nAttorno alla Repubblica democratica del Congo e alle sue ricchezze si sviluppano nuove infrastrutture utili alle nazioni africane che stano tentando \u003Cmark>di\u003C/mark> innescare uno sviluppo pieno \u003Cmark>di\u003C/mark> promesse e anche pericoli innanzitutto ambientali, ma quanto è l’interesse per gli affari occidentali? Salta all’occhio quel corridoio che, adoperando come terminal il porto angolano \u003Cmark>di\u003C/mark> Lobito, ambisce a tracciare supply chain che uniscono Oceano Indiano e Atlantico, fulcro della disputa Cina/Usa sulle merci africane, che il 26 giugno ha appena ricevuto 250 milioni ulteriori per la sua creazione da parte della UE, dopo il mezzo miliardo stanziato da Biden nel suo ultimo viaggio da presidente. 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Il 4 ottobre scorso la Corte Europea di giustizia ha sancito che non sono validi gli accordi intercorsi con il Marocco per lo sfruttamento delle risorse del popolo saharawi e riconosce il Sahara occidentale come occupato ma non parte del Marocco e che le risorse vanno ai saharawi, quindi contro interessi di Francia e Spagna, alla base della sentenza c'è la constatazione che la popolazione del Sahara occidentale non aveva dato il proprio consenso e che i trattati erano stati conclusi in violazione dei principi di autodeterminazione dei popoli.\r\n\r\nUn altra sentenza del tribunale civile di Roma ha riconosciuto lo status di rifugiato a Mohamed Dihani, attivista saharawi per i diritti umani perseguitato dal regime marocchino. In questa sentenza depositata il 16 settembre scorso si riconosce che il Marocco non è un paese sicuro per Mohamed e ritiene credibili le sue denunce fatte in questi anni circa la persecuzione e la repressione subita durante il suo soggiorno in Marocco.\r\n\r\nCon in nostri interlocutori parliamo anche del ruolo della missione MINURSO ,sostanzialmente inefficace ,dell'ormai fantomatico referendum per l'indipendenza ,del ruolo che rivestono gli accordi di Abramo e il riconoscimento delle pretese marocchine da parte della Francia ,la politica di Rabat che incoraggia i coloni a trasferirsi nel territorio occupato del Sahara occidentale.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/BASTIONI-24102024-SAHARAWI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Francesco Dall'Aglio ,esperto di Est Europa e questioni strategico - militari ,parliamo della riunione dei Brics che si è tenuta in questi giorni a Kazan e delle sue conseguenze sugli scenari economici e commerciali in una prospettiva di superamento del sistema finanziario \"dollaro centrico\" ereditato dagli equilibri post bellici. Il vertice di Kazan è stato un momento di definizione di una strategia multipolare che critica apertamente la politica sanzionatoria dell'Occidente globale e che mira alla costituzione di un circuito finanziario alternativo allo SWIFT e alla costituzione di una istituzione finanziaria svincolata dal condizionamento delle politiche statunitensi. La presenza del segretario delle Nazioni Unite al vertice dei BRICS è stata criticata da Zelensky e questa annotazione ci consente di fare un aggiornamento sulla situazione sul terreno della guerra russo ucraina per poi passare ad analizzare i risultati delle elezioni moldave.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/BASTIONI-24102024-DALL-AGLIO.mp3\"][/audio]","27 Ottobre 2024","2024-10-27 20:47:46","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 24/10/2024-LA CORTE DI GIUSTIZIA DELL'UNIONE EUROPEA RICONOSCE I DIRITTI DEL POPOLO SAHARAWI-VERTICE DEI BRICS, ELEZIONI IN MOLDAVIA E UCRAINA UNIAMO I PUNTINI.",1730062066,[205],[187],{"post_content":248,"post_title":253,"tags":256},{"matched_tokens":249,"snippet":251,"value":252},[250,69,79],"accordi","del ruolo che rivestono gli \u003Cmark>accordi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Abramo\u003C/mark> e il riconoscimento delle pretese","Bastioni \u003Cmark>di \u003C/mark> Orione ritorna sulla questione della lotta per l'autodeterminazione del popolo saharawi con Andrea Mezzetti e Kynzi Grizzi due partecipanti alla Delegazione italiana delle 30 associazioni che gestiscono i progetti sul saharawi che è stata all'audizione della IV commissione speciale sul Saharawi dell’assemblea generale dell’Onu . 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In questa sentenza depositata il 16 settembre scorso si riconosce che il Marocco non è un paese sicuro per Mohamed e ritiene credibili le sue denunce fatte in questi anni circa la persecuzione e la repressione subita durante il suo soggiorno in Marocco.\r\n\r\nCon in nostri interlocutori parliamo anche del ruolo della missione MINURSO ,sostanzialmente inefficace ,dell'ormai fantomatico referendum per l'indipendenza ,del ruolo che rivestono gli \u003Cmark>accordi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Abramo\u003C/mark> e il riconoscimento delle pretese marocchine da parte della Francia ,la politica \u003Cmark>di\u003C/mark> Rabat che incoraggia i coloni a trasferirsi nel territorio occupato del Sahara occidentale.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/BASTIONI-24102024-SAHARAWI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Francesco Dall'Aglio ,esperto \u003Cmark>di\u003C/mark> Est Europa e questioni strategico - militari ,parliamo della riunione dei Brics che si è tenuta in questi giorni a Kazan e delle sue conseguenze sugli scenari economici e commerciali in una prospettiva \u003Cmark>di\u003C/mark> superamento del sistema finanziario \"dollaro centrico\" ereditato dagli equilibri post bellici. Il vertice \u003Cmark>di\u003C/mark> Kazan è stato un momento \u003Cmark>di\u003C/mark> definizione \u003Cmark>di\u003C/mark> una strategia multipolare che critica apertamente la politica sanzionatoria dell'Occidente globale e che mira alla costituzione \u003Cmark>di\u003C/mark> un circuito finanziario alternativo allo SWIFT e alla costituzione \u003Cmark>di\u003C/mark> una istituzione finanziaria svincolata dal condizionamento delle politiche statunitensi. La presenza del segretario delle Nazioni Unite al vertice dei BRICS è stata criticata da Zelensky e questa annotazione ci consente \u003Cmark>di \u003C/mark> fare un aggiornamento sulla situazione sul terreno della guerra russo ucraina per poi passare ad analizzare i risultati delle elezioni moldave.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/BASTIONI-24102024-DALL-AGLIO.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":254,"snippet":255,"value":255},[214,214],"BASTIONI \u003Cmark>DI\u003C/mark> ORIONE 24/10/2024-LA CORTE \u003Cmark>DI\u003C/mark> GIUSTIZIA DELL'UNIONE EUROPEA RICONOSCE I DIRITTI DEL POPOLO SAHARAWI-VERTICE DEI BRICS, ELEZIONI IN MOLDAVIA E UCRAINA UNIAMO I PUNTINI.",[257],{"matched_tokens":258,"snippet":220,"value":220},[69],[260,262,264],{"field":99,"matched_tokens":261,"snippet":251,"value":252},[250,69,79],{"field":96,"matched_tokens":263,"snippet":255,"value":255},[214,214],{"field":34,"indices":265,"matched_tokens":266,"snippets":268,"values":269},[46],[267],[69],[220],[220],{"best_field_score":137,"best_field_weight":138,"fields_matched":38,"num_tokens_dropped":46,"score":233,"tokens_matched":38,"typo_prefix_score":46},{"document":272,"highlight":286,"highlights":299,"text_match":135,"text_match_info":310},{"comment_count":46,"id":273,"is_sticky":46,"permalink":274,"podcastfilter":275,"post_author":276,"post_content":277,"post_date":278,"post_excerpt":52,"post_id":273,"post_modified":279,"post_thumbnail":280,"post_title":281,"post_type":202,"sort_by_date":282,"tag_links":283,"tags":285},"71190","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-07-10-2021/",[181],"radiokalakuta","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/bastioni-07102021.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nNuova puntata di Bastioni di Bastioni di Orione ,trasmissione del giovedi in onda dalle 20 alle 21 dedicata alle questioni internazionali.\r\n\r\nOggi parliamo con Antonio Mazzeo dell'accordo tra Israele e Marocco per la costruzionr e l'impiego di droni kamikaze conseguenza degli accordi di Abramo firmati con Trump che prevedono il riconoscimento reciproco tra i due paesi ,la questione delle tensioni fra Francia e Algeria ,occasione per il Marocco per il sostegno ai propri progetti di espansionismo militare sostenuti anche dalla Turchia .\r\n\r\nApprofondiamo le dinamiche dell'area del Sahel con la polemica tra Francia e Mali sul sostegno all'operazione Barkhane e il ricorso ai mercenari russi della Wagner ,con il coinvolgimento delle truppe di altri stati europei fra cui l'Italia nella nuova missione \"takuba\" .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nApprofondiamo la questione di Taiwan e le rinnovate tensioni con la Cina con Sabrina Moles di china files ,le incursioni cinesi come strumento per distrarre dalle problematiche interne dopo lo scoppio del caso Evergrande ,la presenza militare occidentale nell'area e le politiche dei dazi degli americani che non cambiano la loro strategia .\r\n\r\nL 'attenzione alla produzione dei semiconduttori di cui Taiwan detiene il monopolio ,elemento strategico in questa fase di transizione economica e il sostegno formale all'isola da parte USA.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Alice Pistolesi di \"Atlante delle guerre e dei conflitti nel mondo \" analizziamo l'aumento dei prezzi delle materie prime , gas , petrolio ma anche la bauxite in Guinea,con aumento esponenziale di questo componente fondamentale dell'alluminio dopo il colpo di stato. Risorse estratte spesso con lo sfruttamento della manodopera infantile in condizioni disumane e senza alcun ritorno a favore delle popolazioni locali.\r\n\r\nIl taglio della distribuzione del sistema energetico cinese ,l'aumento dei noli portuali ,la crisi del sistema di approvvigionamento globale delle merci ,i colli di bottiglia globali nel trasporto dei container stanno provocando l'aumento dei costi delle materie prime e generando la corsa dell'inflazione .\r\n\r\n\r\n\r\n ","10 Ottobre 2021","2021-10-10 15:11:06","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/blade-1-1-200x110.jpg","Bastioni di Orione 07/10/2021",1633878415,[205,284],"http://radioblackout.org/tag/bastioniorione/",[187,189],{"post_content":287,"post_title":291,"tags":294},{"matched_tokens":288,"snippet":289,"value":290},[69,250,69,79],"\u003Cmark>di\u003C/mark> droni kamikaze conseguenza degli \u003Cmark>accordi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Abramo\u003C/mark> firmati con Trump che prevedono","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/bastioni-07102021.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nNuova puntata \u003Cmark>di\u003C/mark> Bastioni \u003Cmark>di\u003C/mark> Bastioni \u003Cmark>di \u003C/mark> Orione ,trasmissione del giovedi in onda dalle 20 alle 21 dedicata alle questioni internazionali.\r\n\r\nOggi parliamo con Antonio Mazzeo dell'accordo tra Israele e Marocco per la costruzionr e l'impiego \u003Cmark>di\u003C/mark> droni kamikaze conseguenza degli \u003Cmark>accordi\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Abramo\u003C/mark> firmati con Trump che prevedono il riconoscimento reciproco tra i due paesi ,la questione delle tensioni fra Francia e Algeria ,occasione per il Marocco per il sostegno ai propri progetti \u003Cmark>di\u003C/mark> espansionismo militare sostenuti anche dalla Turchia .\r\n\r\nApprofondiamo le dinamiche dell'area del Sahel con la polemica tra Francia e Mali sul sostegno all'operazione Barkhane e il ricorso ai mercenari russi della Wagner ,con il coinvolgimento delle truppe \u003Cmark>di \u003C/mark> altri stati europei fra cui l'Italia nella nuova missione \"takuba\" .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nApprofondiamo la questione \u003Cmark>di\u003C/mark> Taiwan e le rinnovate tensioni con la Cina con Sabrina Moles \u003Cmark>di \u003C/mark> china files ,le incursioni cinesi come strumento per distrarre dalle problematiche interne dopo lo scoppio del caso Evergrande ,la presenza militare occidentale nell'area e le politiche dei dazi degli americani che non cambiano la loro strategia .\r\n\r\nL 'attenzione alla produzione dei semiconduttori \u003Cmark>di\u003C/mark> cui Taiwan detiene il monopolio ,elemento strategico in questa fase \u003Cmark>di\u003C/mark> transizione economica e il sostegno formale all'isola da parte USA.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Alice Pistolesi \u003Cmark>di\u003C/mark> \"Atlante delle guerre e dei conflitti nel mondo \" analizziamo l'aumento dei prezzi delle materie prime , gas , petrolio ma anche la bauxite in Guinea,con aumento esponenziale \u003Cmark>di \u003C/mark> questo componente fondamentale dell'alluminio dopo il colpo \u003Cmark>di\u003C/mark> stato. 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