","Un acquedotto di soldi pubblici incombe sulla Valnerina","post",1460121233,[67,68,69,70,71],"http://radioblackout.org/tag/acquedotto/","http://radioblackout.org/tag/captazione/","http://radioblackout.org/tag/nocivita/","http://radioblackout.org/tag/terni/","http://radioblackout.org/tag/valnerina/",[38,36,30,26,34],{"post_content":74,"post_title":79,"tags":82},{"matched_tokens":75,"snippet":77,"value":78},[76],"acquedotto","per la realizzazione del nuovo \u003Cmark>acquedotto\u003C/mark> Terria-Pentima e ovviamente i cittadini","Sono cominciati da alcuni giorni nel Comune di Ferentillo, in località Terria, i lavori per la realizzazione del nuovo \u003Cmark>acquedotto\u003C/mark> Terria-Pentima e ovviamente i cittadini si sono resi conto dell'inutilità dell'opera – se non per le solite tasche – e la mobilitazione è scattata perché il vecchio \u003Cmark>acquedotto\u003C/mark> che approvvigiona Terni sarebbe al limite da manutenere per evitare la dispersione del 40% delle acque, anziché spendere per i 24 chilometri di devastazione di una valle incantevole. Certo non avrebbero potuto spartirsi risorse pubbliche (ufficialmente 18 milioni!) gestite da privati, perché il referendum sul'acqua anche in questo caso è stato aggirato facendo gestire il bene pubblico dai privati che ci lucrano abbondantemente, infatti il direttore generale del Sii, Paolo Rueca, dice: «È l’opera magna del nostro piano d’investimenti».\r\n\r\nL'aspetto negativo, come sentirete nella testimonianza di Assunta del Comitato Valnerina, è che riducono a rigagnolo un fiume che aveva una sua dignità storico-artistica e che vede la sua portata già ridotta da molteplici acquisizioni per rifornire laghi artificiali di centrali elettriche, le Marmore e altri invasi.\r\n\r\nIl comitato sta discutendo su quali reazioni mettere in atto e su quali terreni contrastare l'ennesima grande opera nociva; ecco quello che ci ha raccontato Assunta.\r\n\r\nvalnerina",{"matched_tokens":80,"snippet":81,"value":81},[76],"Un \u003Cmark>acquedotto\u003C/mark> di soldi pubblici incombe sulla Valnerina",[83,86,88,90,92],{"matched_tokens":84,"snippet":85},[38],"\u003Cmark>Acquedotto\u003C/mark>",{"matched_tokens":87,"snippet":36},[],{"matched_tokens":89,"snippet":30},[],{"matched_tokens":91,"snippet":26},[],{"matched_tokens":93,"snippet":34},[],[95,100,103],{"field":41,"indices":96,"matched_tokens":97,"snippets":99},[53],[98],[38],[85],{"field":101,"matched_tokens":102,"snippet":81,"value":81},"post_title",[76],{"field":104,"matched_tokens":105,"snippet":77,"value":78},"post_content",[76],578730123365712000,{"best_field_score":108,"best_field_weight":109,"fields_matched":45,"num_tokens_dropped":53,"score":110,"tokens_matched":21,"typo_prefix_score":53},"1108091339008",13,"578730123365711979",{"document":112,"highlight":132,"highlights":137,"text_match":140,"text_match_info":141},{"cat_link":113,"category":114,"comment_count":53,"id":115,"is_sticky":53,"permalink":116,"post_author":56,"post_content":117,"post_date":118,"post_excerpt":59,"post_id":115,"post_modified":119,"post_thumbnail":120,"post_thumbnail_html":121,"post_title":122,"post_type":64,"sort_by_date":123,"tag_links":124,"tags":128},[50],[52],"88695","http://radioblackout.org/2024/04/pfas-in-val-susa-limbarazzante-teatrino-di-smat-e-soci-dellacqua-contaminata/","A che punto siamo per quanto riguarda la delicata e ancora non chiara la situazione circa i livelli di contaminazione Pfas e Pfoa in Val di Susa?\r\n\r\nSono passati mesi ormai dal primo allarmante rapporto di Greenpeace Italia sui livelli elevati di sostanze chimiche polifluoroalchiliche o fluoruri alchilici (alcune cancerogene) nelle acque potabili degli acquedotti pubblici di almeno diciannove comuni valsusini. Dati, ricordiamolo, rilasciati ufficialmente da SMAT, che rivelano un livello di inquinamento sorprendentemente alto per zone montane, poco industrializzate e distanti dall’area più impattata da Pfas e Pfoa per la presenza della Solvay a Spinetta Marengo nell'alessandrino. \r\n\r\n\r\nDati che nutrono una immediata domanda: quali sono e dove si possono trovare le sorgenti di tali inquinanti? Domanda al momento, ancora del tutto evasa da parte delle istituzioni ed enti preposti al monitoraggio. Dati che nutrono una più che giustificata preoccupazione da parte dei cittadini valsusini e amministrazioni locali.\r\n\r\nPer affrontare questa situazione, SMAT, ASL To3, ARPA, l'Istituto Superiore di Sanità e l'Autorità d'ambito Torinese, accompagnate dalla Città Metropolitana di Torino e divers Unioni Montane dell'Alta Valle, hanno organizzato martedì 9 Aprile alle ore 11 un convegno a Bardonecchia, in Alta Val di Susa e tra i comuni coi livelli più alti registrati, col fine di fare luce sulla faccenda.\r\n\r\nIl convegno, piuttosto che affrontare di petto la questione presentando dati chiari e tentando di fare chiarezza, sembra essere stata una commedia tra il fantozziano e il distopico. Rassicurazioni, tentativi di sminuire la serietà del problema, visioni promozionali del presente/futuro acquedotto di valle di Rochemolles, opinioni contrarie e contraddittorie, ambiguità varie. Il tutto accompagnato da un controllo poliziesco degli ingressi e degli interventi nella sala.\r\n\r\nE, di fatto, l’incredibile e gravissima mancanza del non aver mostrato una tabella con i dati relativi all'inquinamento delle acque di Gravere, Susa, Chiomonte e dei 19 comuni della valsusa dove sono stati ritrovati i PFAS. Neanche una serie storica o una mappatura dei dati, creando molta confusione tra metodi di analisi e calcoli espressi con unità di misura sempre variabili. Un teatrino della tranquillizzazione forzata, tutto il contrario di quanto ci si poteva (e doveva) aspettare.\r\n\r\nUna evidente mancanza di volontà nell'affrontare con preparazione scientifica e serietà politica la questione, di dare risposte precise in merito ai rischi per la salute e di garantire le indagini necessarie a riportare le acque della valle ad avere 0 PFAS, come dovrebbe essere in un area montana. Nascondendosi dietro affermazioni banali, e false, del problema, come: “I PFAS sono ovunque e dovremo conviverci tutti” (parole espressamente dette dal Vicesindaco della Città Metropolitana).\r\n\r\nDelle ambiguità di Smat e soci dell'acqua, e della mancanze gravissime che emergono da parte delle istituzioni in torbida storia, ne parliamo con una compagna che vive in Val di Susa, che ci presenta inotre le prossime iniziative pubbliche per continuare a monitorare la situazione. Ascolta la diretta ai nostri microfoni:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/pfas_valsusa.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nLa petizione nata per chiedere la messa al bando dei PFAS nelle acque potabili della ValSusa e in Italia, ed un resoconto del convegno:\r\n\r\nhttps://www.change.org/p/chiediamo-la-messa-al-bando-dei-pfas-nelle-acque-potabili-della-val-di-susa-e-in-italia/u/32499620\r\n\r\n \r\n\r\n ","10 Aprile 2024","2024-04-10 23:35:24","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/pfas-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/pfas-1-300x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/pfas-1-300x300.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/pfas-1-1024x1024.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/pfas-1-150x150.jpg 150w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/pfas-1-768x768.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/pfas-1-1536x1536.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/pfas-1-690x690.jpg 690w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/pfas-1-170x170.jpg 170w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/pfas-1.jpg 1732w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Pfas in Val Susa: l'imbarazzante teatrino di SMAT e soci dell'acqua contaminata",1712792085,[125,126,127],"http://radioblackout.org/tag/pfas/","http://radioblackout.org/tag/smat/","http://radioblackout.org/tag/valsusa/",[129,130,131],"pfas","smat","valsusa",{"post_content":133},{"matched_tokens":134,"snippet":135,"value":136},[76],"problema, visioni promozionali del presente/futuro \u003Cmark>acquedotto\u003C/mark> di valle di Rochemolles, opinioni","A che punto siamo per quanto riguarda la delicata e ancora non chiara la situazione circa i livelli di contaminazione Pfas e Pfoa in Val di Susa?\r\n\r\nSono passati mesi ormai dal primo allarmante rapporto di Greenpeace Italia sui livelli elevati di sostanze chimiche polifluoroalchiliche o fluoruri alchilici (alcune cancerogene) nelle acque potabili degli acquedotti pubblici di almeno diciannove comuni valsusini. Dati, ricordiamolo, rilasciati ufficialmente da SMAT, che rivelano un livello di inquinamento sorprendentemente alto per zone montane, poco industrializzate e distanti dall’area più impattata da Pfas e Pfoa per la presenza della Solvay a Spinetta Marengo nell'alessandrino. \r\n\r\n\r\nDati che nutrono una immediata domanda: quali sono e dove si possono trovare le sorgenti di tali inquinanti? Domanda al momento, ancora del tutto evasa da parte delle istituzioni ed enti preposti al monitoraggio. Dati che nutrono una più che giustificata preoccupazione da parte dei cittadini valsusini e amministrazioni locali.\r\n\r\nPer affrontare questa situazione, SMAT, ASL To3, ARPA, l'Istituto Superiore di Sanità e l'Autorità d'ambito Torinese, accompagnate dalla Città Metropolitana di Torino e divers Unioni Montane dell'Alta Valle, hanno organizzato martedì 9 Aprile alle ore 11 un convegno a Bardonecchia, in Alta Val di Susa e tra i comuni coi livelli più alti registrati, col fine di fare luce sulla faccenda.\r\n\r\nIl convegno, piuttosto che affrontare di petto la questione presentando dati chiari e tentando di fare chiarezza, sembra essere stata una commedia tra il fantozziano e il distopico. Rassicurazioni, tentativi di sminuire la serietà del problema, visioni promozionali del presente/futuro \u003Cmark>acquedotto\u003C/mark> di valle di Rochemolles, opinioni contrarie e contraddittorie, ambiguità varie. Il tutto accompagnato da un controllo poliziesco degli ingressi e degli interventi nella sala.\r\n\r\nE, di fatto, l’incredibile e gravissima mancanza del non aver mostrato una tabella con i dati relativi all'inquinamento delle acque di Gravere, Susa, Chiomonte e dei 19 comuni della valsusa dove sono stati ritrovati i PFAS. Neanche una serie storica o una mappatura dei dati, creando molta confusione tra metodi di analisi e calcoli espressi con unità di misura sempre variabili. Un teatrino della tranquillizzazione forzata, tutto il contrario di quanto ci si poteva (e doveva) aspettare.\r\n\r\nUna evidente mancanza di volontà nell'affrontare con preparazione scientifica e serietà politica la questione, di dare risposte precise in merito ai rischi per la salute e di garantire le indagini necessarie a riportare le acque della valle ad avere 0 PFAS, come dovrebbe essere in un area montana. Nascondendosi dietro affermazioni banali, e false, del problema, come: “I PFAS sono ovunque e dovremo conviverci tutti” (parole espressamente dette dal Vicesindaco della Città Metropolitana).\r\n\r\nDelle ambiguità di Smat e soci dell'acqua, e della mancanze gravissime che emergono da parte delle istituzioni in torbida storia, ne parliamo con una compagna che vive in Val di Susa, che ci presenta inotre le prossime iniziative pubbliche per continuare a monitorare la situazione. Ascolta la diretta ai nostri microfoni:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/pfas_valsusa.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nLa petizione nata per chiedere la messa al bando dei PFAS nelle acque potabili della ValSusa e in Italia, ed un resoconto del convegno:\r\n\r\nhttps://www.change.org/p/chiediamo-la-messa-al-bando-dei-pfas-nelle-acque-potabili-della-val-di-susa-e-in-italia/u/32499620\r\n\r\n \r\n\r\n ",[138],{"field":104,"matched_tokens":139,"snippet":135,"value":136},[76],578730123365187700,{"best_field_score":142,"best_field_weight":143,"fields_matched":21,"num_tokens_dropped":53,"score":144,"tokens_matched":21,"typo_prefix_score":53},"1108091338752",14,"578730123365187697",{"document":146,"highlight":176,"highlights":181,"text_match":140,"text_match_info":184},{"cat_link":147,"category":148,"comment_count":53,"id":149,"is_sticky":53,"permalink":150,"post_author":56,"post_content":151,"post_date":152,"post_excerpt":59,"post_id":149,"post_modified":153,"post_thumbnail":154,"post_thumbnail_html":155,"post_title":156,"post_type":64,"sort_by_date":157,"tag_links":158,"tags":170},[50],[52],"59252","http://radioblackout.org/2020/04/messico-la-violenza-dellestrattivismo-non-si-ferma/","In Messico, tra gli stati di Morelos, Puebla e Tlaxcala, prosegue il progetto di un mega polo industriale denominato PIM (Progetto Integrale Morelos). Progetto che, tra le altre, coinvolge anche un'azienda italiana: la Bonatti. La mega opera consiste nella costruzione di un gasdotto, due centrali termoelettriche e un acquedotto, funzionale al funzionamento delle stesse centrali. Alle lotte delle comunità del luogo, come spesso accade, si è opposta la violenza della repressione statale. Ne abbiamo parlato insieme a Filippo Taglieri di Re:Common.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/messico.mp3\"][/audio]","10 Aprile 2020","2020-04-10 11:22:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/Il-Frente-de-Pueblos-en-Defensa-de-la-Tierra-y-El-Agua-3-1024x485-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"142\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/Il-Frente-de-Pueblos-en-Defensa-de-la-Tierra-y-El-Agua-3-1024x485-1-300x142.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/Il-Frente-de-Pueblos-en-Defensa-de-la-Tierra-y-El-Agua-3-1024x485-1-300x142.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/Il-Frente-de-Pueblos-en-Defensa-de-la-Tierra-y-El-Agua-3-1024x485-1-768x364.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/Il-Frente-de-Pueblos-en-Defensa-de-la-Tierra-y-El-Agua-3-1024x485-1.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Messico: la violenza dell'estrattivismo non si ferma",1586517723,[159,160,161,162,163,164,165,166,167,168,169],"http://radioblackout.org/tag/america-latina/","http://radioblackout.org/tag/blackout/","http://radioblackout.org/tag/comunita/","http://radioblackout.org/tag/estrattivismo/","http://radioblackout.org/tag/frente-de-pueblos/","http://radioblackout.org/tag/info/","http://radioblackout.org/tag/lotte/","http://radioblackout.org/tag/messico/","http://radioblackout.org/tag/news/","http://radioblackout.org/tag/pim/","http://radioblackout.org/tag/repressione/",[171,28,32,172,40,56,173,174,24,22,175],"America Latina","estrattivismo","lotte","messico","repressione",{"post_content":177},{"matched_tokens":178,"snippet":179,"value":180},[76],"due centrali termoelettriche e un \u003Cmark>acquedotto\u003C/mark>, funzionale al funzionamento delle stesse","In Messico, tra gli stati di Morelos, Puebla e Tlaxcala, prosegue il progetto di un mega polo industriale denominato PIM (Progetto Integrale Morelos). Progetto che, tra le altre, coinvolge anche un'azienda italiana: la Bonatti. La mega opera consiste nella costruzione di un gasdotto, due centrali termoelettriche e un \u003Cmark>acquedotto\u003C/mark>, funzionale al funzionamento delle stesse centrali. Alle lotte delle comunità del luogo, come spesso accade, si è opposta la violenza della repressione statale. Ne abbiamo parlato insieme a Filippo Taglieri di Re:Common.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/messico.mp3\"][/audio]",[182],{"field":104,"matched_tokens":183,"snippet":179,"value":180},[76],{"best_field_score":142,"best_field_weight":143,"fields_matched":21,"num_tokens_dropped":53,"score":144,"tokens_matched":21,"typo_prefix_score":53},6646,{"collection_name":64,"first_q":38,"per_page":187,"q":38},6,2,{"facet_counts":190,"found":21,"hits":211,"out_of":245,"page":21,"request_params":246,"search_cutoff":42,"search_time_ms":45},[191,197],{"counts":192,"field_name":195,"sampled":42,"stats":196},[193],{"count":21,"highlighted":194,"value":194},"liberation front","podcastfilter",{"total_values":21},{"counts":198,"field_name":41,"sampled":42,"stats":209},[199,201,203,205,207],{"count":21,"highlighted":200,"value":200},"acqua",{"count":21,"highlighted":202,"value":202},"guerre",{"count":21,"highlighted":204,"value":204},"inquinamento",{"count":21,"highlighted":206,"value":206},"sfruttamento animale",{"count":21,"highlighted":208,"value":208},"cambiamento climatico",{"total_values":210},5,[212],{"document":213,"highlight":232,"highlights":238,"text_match":241,"text_match_info":242},{"comment_count":53,"id":214,"is_sticky":53,"permalink":215,"podcastfilter":216,"post_author":217,"post_content":218,"post_date":219,"post_excerpt":59,"post_id":214,"post_modified":220,"post_thumbnail":221,"post_title":222,"post_type":223,"sort_by_date":224,"tag_links":225,"tags":231},"48311","http://radioblackout.org/podcast/acqua-cause-ed-effetti-dellattivita-umana-sullelemento-acquatico/",[194],"liberationfront"," \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nDoppia puntata sull’elemento acqua e sugli stravolgimenti che il sistema produttivo comporta su questo. All’alba di una crisi idrica globale, che già attanaglia comunità rurali e diverse metropoli, siamo andati alla ricerca delle cause di un problema che mina il fondamento della vita terrestre e acquatica così come la conosciamo, nonostante il fatto che di acqua dolce ce ne sarebbe abbondantemente per tutti.\r\n\r\nNel primo audio Alessandro Mauceri (autore del libro “Guerra all’Acqua”) ci illustra quali ripercussioni lo sfruttamento e il controllo delle risorse hanno sulla popolazione mondiale.\r\n\r\nGli stravolgimenti climatici, l’accaparramento delle terre e delle sorgenti da parte di grandi gruppi finanziari e multinazionali, lo sfruttamento legato all’agricoltura intensiva e l’allevamento, l’inquinamento delle falde, dei fiumi e infine dei mari comportano vere e proprie catastrofi nei territori dove avvengono. Infatti sempre più persone vengono private delle risorse minime per sopravvivere e sono costrette a migrare, ammassarsi negli slum delle metropoli o a cambiare continente. Ciò ha forti ripercussioni, sia in termini sanitari, ma sopratutto politici: moltissimi dei conflitti che oggi infiammano il mondo sono causati dal contenzioso sulle risorse naturali. Probabilmente l’acqua sarà la miccia di tutte le future guerre.\r\n\r\nNel secondo estratto analizziamo gli effetti che l’attività umana ha su tutto il vivente.\r\n\r\nTra i ghiacci del polo nord si accumulano sostanze tossiche e microplastiche che viaggiano per chilometri prima di sedimentarsi tra le calotte gelate dell’Artico e vengono poi re-introdotte attraverso la catena alimentare. Lo scioglimento dei ghiacciai è un problema per gli esseri viventi che vivono in quelle zone, ma un’opportunità per gli stati che vedono una zona nuova da sfruttare, sia a livello estrattivo che commerciale.\r\n\r\nAnche i fiumi sono fortemente minacciati: da sempre usati da discarica per tutte le attività industriali, raccolgono tutti i pesticidi, veleni, farmaci e scarti che colpiscono la fauna e la flora fluviale, ma anche l’acqua potabile degli acquedotti insufficientemente depurata. Oltretutto gli sbarramenti, le deviazioni e le dighe costituiscono una seria minaccia per la sopravvivenza di questi ecosistemi.\r\n\r\nInfine i mari, che più di tutti soffrono il cambiamento climatico dovuto al gas serra. Nei mari e negli oceani si regista un aumento delle temperature e dell’acidità delle acque, fattori che determinano una riduzione delle specie esistenti, se non vere e e proprie migrazioni di pesci tropicali in acque un tempo più fredde come quelle del Mediterraneo. L’innalzamento delle temperature è anche causa di cambiamenti atmosferici radicali che si ripercuotono in siccità o alluvioni.\r\n\r\nMolte delle crisi e delle catastrofi che segnano il nostro tempo sono gli effetti dello sfruttamento idrico. L’edonismo del sistema capitalista, che tutto ruba e tutto consuma in virtù di un progresso illimitato, ne è la causa principale, l’attività produttiva intensiva ha già reso invivibili tante zone del pianeta: per gli umani, le piante e tutti gli esseri viventi che le popolano.\r\n\r\nI meeting politici e l’inganno della sostenibilità sono solo false promesse alla soluzione del problema, mentre preludono un futuro sempre più controllato e artificiale.\r\n\r\nAscolta la prima puntata qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/acqua-pt.-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\nE la seconda qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/acqua-pt.2.mp3\"][/audio]","22 Giugno 2018","2018-10-17 22:06:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/mare-200x110.jpg","Acqua - Cause ed effetti dell'attività umana sull'elemento acquatico","podcast",1529684696,[226,227,228,229,230],"http://radioblackout.org/tag/acqua/","http://radioblackout.org/tag/cambiamento-climatico/","http://radioblackout.org/tag/guerre/","http://radioblackout.org/tag/inquinamento/","http://radioblackout.org/tag/sfruttamento-animale/",[200,208,202,204,206],{"post_content":233},{"matched_tokens":234,"snippet":236,"value":237},[235],"acquedotti","ma anche l’acqua potabile degli \u003Cmark>acquedotti\u003C/mark> insufficientemente depurata. Oltretutto gli sbarramenti,"," \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nDoppia puntata sull’elemento acqua e sugli stravolgimenti che il sistema produttivo comporta su questo. All’alba di una crisi idrica globale, che già attanaglia comunità rurali e diverse metropoli, siamo andati alla ricerca delle cause di un problema che mina il fondamento della vita terrestre e acquatica così come la conosciamo, nonostante il fatto che di acqua dolce ce ne sarebbe abbondantemente per tutti.\r\n\r\nNel primo audio Alessandro Mauceri (autore del libro “Guerra all’Acqua”) ci illustra quali ripercussioni lo sfruttamento e il controllo delle risorse hanno sulla popolazione mondiale.\r\n\r\nGli stravolgimenti climatici, l’accaparramento delle terre e delle sorgenti da parte di grandi gruppi finanziari e multinazionali, lo sfruttamento legato all’agricoltura intensiva e l’allevamento, l’inquinamento delle falde, dei fiumi e infine dei mari comportano vere e proprie catastrofi nei territori dove avvengono. Infatti sempre più persone vengono private delle risorse minime per sopravvivere e sono costrette a migrare, ammassarsi negli slum delle metropoli o a cambiare continente. Ciò ha forti ripercussioni, sia in termini sanitari, ma sopratutto politici: moltissimi dei conflitti che oggi infiammano il mondo sono causati dal contenzioso sulle risorse naturali. Probabilmente l’acqua sarà la miccia di tutte le future guerre.\r\n\r\nNel secondo estratto analizziamo gli effetti che l’attività umana ha su tutto il vivente.\r\n\r\nTra i ghiacci del polo nord si accumulano sostanze tossiche e microplastiche che viaggiano per chilometri prima di sedimentarsi tra le calotte gelate dell’Artico e vengono poi re-introdotte attraverso la catena alimentare. Lo scioglimento dei ghiacciai è un problema per gli esseri viventi che vivono in quelle zone, ma un’opportunità per gli stati che vedono una zona nuova da sfruttare, sia a livello estrattivo che commerciale.\r\n\r\nAnche i fiumi sono fortemente minacciati: da sempre usati da discarica per tutte le attività industriali, raccolgono tutti i pesticidi, veleni, farmaci e scarti che colpiscono la fauna e la flora fluviale, ma anche l’acqua potabile degli \u003Cmark>acquedotti\u003C/mark> insufficientemente depurata. Oltretutto gli sbarramenti, le deviazioni e le dighe costituiscono una seria minaccia per la sopravvivenza di questi ecosistemi.\r\n\r\nInfine i mari, che più di tutti soffrono il cambiamento climatico dovuto al gas serra. Nei mari e negli oceani si regista un aumento delle temperature e dell’acidità delle acque, fattori che determinano una riduzione delle specie esistenti, se non vere e e proprie migrazioni di pesci tropicali in acque un tempo più fredde come quelle del Mediterraneo. L’innalzamento delle temperature è anche causa di cambiamenti atmosferici radicali che si ripercuotono in siccità o alluvioni.\r\n\r\nMolte delle crisi e delle catastrofi che segnano il nostro tempo sono gli effetti dello sfruttamento idrico. L’edonismo del sistema capitalista, che tutto ruba e tutto consuma in virtù di un progresso illimitato, ne è la causa principale, l’attività produttiva intensiva ha già reso invivibili tante zone del pianeta: per gli umani, le piante e tutti gli esseri viventi che le popolano.\r\n\r\nI meeting politici e l’inganno della sostenibilità sono solo false promesse alla soluzione del problema, mentre preludono un futuro sempre più controllato e artificiale.\r\n\r\nAscolta la prima puntata qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/acqua-pt.-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\nE la seconda qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/acqua-pt.2.mp3\"][/audio]",[239],{"field":104,"matched_tokens":240,"snippet":236,"value":237},[235],578730054645711000,{"best_field_score":243,"best_field_weight":143,"fields_matched":21,"num_tokens_dropped":53,"score":244,"tokens_matched":21,"typo_prefix_score":188},"1108057784320","578730054645710961",6639,{"collection_name":223,"first_q":38,"per_page":187,"q":38},["Reactive",248],{},["Set"],["ShallowReactive",251],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fiFI9ANL8fjCBdJ28fI1QK1nRHalWTrquh1h4io_odog":-1},true,"/search?query=Acquedotto"]