","Caffè turco con Murat. Aprire canali, coprire buchi e costruire galere","post",1618667108,[49,50,51,52,53],"http://radioblackout.org/tag/ahmet-altan/","http://radioblackout.org/tag/chp/","http://radioblackout.org/tag/erdogan/","http://radioblackout.org/tag/istanbul/","http://radioblackout.org/tag/kanal-istanbul/",[21,15,17,19,23],{"post_content":56,"tags":62},{"matched_tokens":57,"snippet":60,"value":61},[58,59],"Ahmet","Altan","di nuovo scarcerato il 70enne \u003Cmark>Ahmet\u003C/mark> \u003Cmark>Altan\u003C/mark>, che aveva scritto il volume","https://youtu.be/fnUh5Q3qZoA\r\n\r\n \r\n\r\nLa scelta iniziale di musica di Murat è volta a scoprire un mondo patriarcale racchiuso in quella pianura descritta dalla canzone e che è ispirazione per la politica del presidente. Una Turchia poco conosciuta, a dispetto di quella raccontata diffusamente da noi e dalla carta stampata più attenta e analitica, come è il caso dell'articolo di Alice Pistolesi da cui cominciamo per affrontare l'argomento del Kanal Istanbul sotto tutti i suoi risvolti (ambientale, speculativo, geopolitico, diplomatico...), rivelando poi chi è l'intervistato che fornisce i dati ad Alice per stilare l'elenco dei danni derivanti da questo sciagurato progetto.\r\n\r\nContro la politica di Erdoǧan – e contro anche queste storture derivanti dagli interessi personali del presidente autocrate – da 100 giorni si battono gli studenti di Boǧaziçi... e i ragazzi hanno fatto un consuntivo di ciò che ha rappresentato questa lotta che mette in evidenza la cultura di repressione. \r\n\r\nReazione che non è paragonabile a quell’“impertinente” sfoderato contro Draghi, ma forse non deve stupire la debolezza del commento giunto una settimana dopo l'accusa di essere un “dittatore”, perché Ankara non h più un centesimo in cassa e quindi non può permettersi di bruciarsi un partner commerciale come l'Italia, che investe e fornisce per miliardi di euro il paese anatolico. Un paese dove spariscono 128 miliardi di dollari e il Chp, partito d'opposizione chiede dai muri delle strade dove siano finiti. Murat ha cercato di spiegare quale percorso di corruzione fanno i denari dello stato, gli investimenti: lira turca svaluta e gli interessi bancari vengono tenuti bassi, così il risparmio si indirizza sull'acquisto di valuta straniera, venduta dalla banca centrale che si trova sguarnita di divise pregiate, un buco che si cerca di coprire con gli investimenti pubblici... ma i capitali sarebbero serviti per fronteggiare la pandemia e quindi il buco emerge sempre di più.\r\n\r\nAlmeno una buona notizia riusciamo a riportarla dal Bosforo: hanno di nuovo scarcerato il 70enne \u003Cmark>Ahmet\u003C/mark> \u003Cmark>Altan\u003C/mark>, che aveva scritto il volume Non rivedrò più il mondo. Era stato richiesto l'ergastolo per lui, avendo inviato messaggi subliminali in televisione per istigare al golpe: per poter valutare il delirio servile dei tirapiedi del presidente autocrate. Ma. proposito di carcere Murat deve anche registrare la grande quantità di carceri progettate per rimpinguare le tasche delle clientele di Erdoǧan: 928 milioni di euro, 300.000 nuovi posti in cella, 6 milioni di metri quadri di cemento; 250.000 sono già in carcere, 35 per cento dei quali in detenzione provvisoria... una nazione-galera.\r\n\r\nQui trovate l’approfondimento su questi temi che questa settimana ha proposto la rubrica di Murat Cinar:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/04/2021_04_15_Murat-caffè.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nE questa è la breve scelta musicale di primavera annunciata da Murat\r\n\r\nhttps://youtu.be/P5HV6a8Ufh4",[63,66,68,70,72],{"matched_tokens":64,"snippet":65},[58,59],"\u003Cmark>Ahmet\u003C/mark> \u003Cmark>Altan\u003C/mark>",{"matched_tokens":67,"snippet":15},[],{"matched_tokens":69,"snippet":17},[],{"matched_tokens":71,"snippet":19},[],{"matched_tokens":73,"snippet":23},[],[75,80],{"field":24,"indices":76,"matched_tokens":77,"snippets":79},[35],[78],[58,59],[65],{"field":81,"matched_tokens":82,"snippet":60,"value":61},"post_content",[58,59],1157451471441625000,{"best_field_score":85,"best_field_weight":86,"fields_matched":87,"num_tokens_dropped":35,"score":88,"tokens_matched":87,"typo_prefix_score":35},"2211897868544",13,2,"1157451471441625194",6646,{"collection_name":46,"first_q":21,"per_page":91,"q":21},6,{"facet_counts":93,"found":91,"hits":108,"out_of":253,"page":14,"request_params":254,"search_cutoff":25,"search_time_ms":255},[94,103],{"counts":95,"field_name":101,"sampled":25,"stats":102},[96,99],{"count":97,"highlighted":98,"value":98},4,"anarres",{"count":87,"highlighted":100,"value":100},"I Bastioni di Orione","podcastfilter",{"total_values":87},{"counts":104,"field_name":24,"sampled":25,"stats":107},[105],{"count":87,"highlighted":106,"value":106},"Bastioni di Orione",{"total_values":14},[109,137,163,185,209,230],{"document":110,"highlight":123,"highlights":129,"text_match":132,"text_match_info":133},{"comment_count":35,"id":111,"is_sticky":35,"permalink":112,"podcastfilter":113,"post_author":98,"post_content":114,"post_date":115,"post_excerpt":41,"post_id":111,"post_modified":116,"post_thumbnail":117,"post_title":118,"post_type":119,"sort_by_date":120,"tag_links":121,"tags":122},"84032","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-15-settembre-incidenti-sul-lavoro-no-guerra-di-classe-i-turchi-che-addestrano-le-ia-verso-un-autunno-di-lotta-al-militarismo-lo-zar-e-il-suo-cuoco/",[98],"ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/2023-09-15-anarres-0.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nIncidenti sul lavoro? No, guerra di classe!\r\nTra gli ultimi a cadere ci sono stati 5 operai impiegati nella manutenzione della linea ferroviaria tra Torino e Milano. Travolti da un treno che non aveva ricevuto nessun segnale di stop, non hanno avuto scampo.\r\nNon è un incidente. Un incidente è qualcosa di imponderabile, impossibile da prevenire, mentre la continua crescita di morti sul lavoro va di pari passo con i tagli ed i mancati investimenti sulla sicurezza.\r\nNelle ferrovie questo è un fatto strettamente legato alla secca riduzione del personale, all’esternalizzazione dei lavori di manutenzione, agli investimenti sulle linee ad alta velocità a discapito della viabilità ordinaria.\r\n\r\nIntelligenza artificiale. Il lavoro nero dei “turchi meccanici”\r\nL’Intelligenza Artificiale (che la Treccani definisce come quella “disciplina che studia se e in che modo si possano riprodurre i processi mentali più complessi mediante l’uso di un computer”) e i suoi sviluppi sono al centro dell’attenzione del dibattito massmediologico, ben pochi invece hanno sentito parlare delle centinaia di migliaia di lavoratori che, sottopagati a cottimo, “addestrano” i computer a replicare comportamenti “umani”.\r\nSono i cosiddetti “turchi meccanici” o “turker”, con una trasparente allusione al celebre automa costruito nel 1700 da Wolfgang von Kempelen.\r\nPrendiamo spunto da un articolo di Mauro De Agostini per Umanità Nova\r\n\r\nAssemblea Antimilitarista. Per un autunno di lotta al militarismo e alla guerra\r\nLa prossima Assemblea Antimilitarista si terrà a a Milano sabato 16 settembre presso la sede dell’Ateneo Libertario/FAM, in viale Monza 255 dalle h.10.\r\nQuesti gli argomenti di discussione:\r\n- report dalle situazioni di lotta dai vari territori\r\n– organizzazione della manifestazione a Torino il 18 novembre contro la città delle armi e l’acceleratore di innovazione della NATO a Torino in occasione della mostra mercato dell’industria aerospaziale di guerra (Aerospace and Defence Meeting)\r\n- confronto sulla giornata di lotta contro le basi militari del 21 ottobre\r\n- partecipazione agli scioperi generali di autunno, contributi alla piattaforma e all’organizzazione\r\n- 4 novembre\r\n– continuazione e rafforzamento della campagna di sostegno politico e materiale ai disertori, renitenti e oppositori/trici alla guerra in Russia e Ucraina\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Dario del coordinamento antimilitarista livornese\r\n\r\nLo Zar e il suo cuoco\r\nProviamo a dipanare, a bocce fredde, il risico dell’estate finito con l’abbattimento dell’aereo che trasportava Prigozin il capo della compagnia Wagner. Un esito forse scontato ma che vale la pena analizzare.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello.\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\n(Senza) Residenza. L’anagrafe tra selezione e controllo\r\nMercoledì 4 ottobre\r\nore 21 alla FAT\r\ncorso Palermo 46\r\nincontro con Enrico Gargiulo\r\n\r\n“Ahmed e Ismail si sono trasferiti in Italia dal Marocco, hanno lo stesso tipo di permesso di soggiorno e abitano in comuni diversi della stessa regione del Nord est. Conducono esistenze molto simili per ritmi di vita, abitudini e contesto familiare. La somiglianza tra le loro situazioni, tuttavia, è messa in discussione da un dettaglio apparentemente insignificante: il primo è iscritto all’anagrafe mentre il secondo no.”\r\nQuesto è l’incipit di un agile libretto di Enrico Gargiulo, appena uscito per i tipi di Eris. Questo libro illustra in maniera efficace cosa comporti il non avere la residenza e, soprattutto, quali siano i percorsi che portano a non averla. Non solo. Si va alla radice: come e perché esiste l’anagrafe? L’anagrafe nasce con l’unità d’Italia: lo Stato la introduce per controllare il territorio, sia in senso statistico-amministrativo sia per scopi squisitamente securitari.\r\nVi è un legame rigido tra residenza anagrafica ed esercizio dei diritti: chi non è registrato semplicemente non esiste e, quindi, non può accedere ai servizi basilari garantiti ai residenti.\r\nDa fine Ottocento ad oggi i comuni non hanno cancellato dagli elenchi dei residenti persone emigrate altrove, perché conviene mantenere stabile il numero degli aventi diritto al voto. Hanno invece evitato di iscrivere i nuovi arrivati se poveri, immigrati, rom.\r\nGargiulo, che insegna sociologia all’Alma Mater di Bologna, dimostra perché meccanismi banali come l’iscrizione anagrafica abbiano un portato di violenza istituzionale profonda.\r\nLa vita delle persone cambia se non si ha la possibilità di avere un medico di base, di iscrivere i figli a scuola, di affittare una casa.\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","30 Settembre 2023","2023-09-30 08:15:49","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/mechamical-turk-281897-200x110.jpg","Anarres del 15 settembre. Incidenti sul lavoro? No, guerra di classe! I “turchi” che addestrano le IA. 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Semplici ma non di pubblico dominio: armi e risorse energetiche.\r\nProviamo a capirne di più, prendendo le mosse da un articolo di Antonio Mazzeo\r\n\r\nI fatti di Caivano, tra sceriffi e addomesticatori: il gran ballo securitario di destra e sinistra\r\n“I recenti fatti di Caivano hanno riportato alla ribalta una tradizionale differenza fra destra e sinistra.\r\nLa destra propone di bonificare i territori degradati grazie all’invio di robusti contingenti di soldati e poliziotti, la sinistra vorrebbe invece un esercito di insegnanti ed assistenti sociali.\r\nÈ interessante il fatto che, nella visione della sinistra, in particolare gli insegnanti avrebbero il ruolo di pacificatori ed addomesticatori della canaglia, ruolo abbastanza scontato nell’immaginario collettivo per quel che riguarda gli assistenti sociali.\r\nApparterrebbero, insomma, a quelle che Alain Bihr definisce \"classi dell'inquadramento\".\r\nLa destra, lo si deve riconoscere, tende a proporre da secoli e con qualche variante secondaria la stessa ricetta. D’altro canto la linearità non è necessariamente un pregio.\r\nQuesta deriva della sinistra, invece, pone in evidenza la comune rovina o quantomeno il ridursi della rilevanza dei riformisti e dei rivoluzionari nel movimento operaio.\r\nI rivoluzionari, infatti, avrebbero sostenuto se non tutte le pratiche quantomeno le buone ragioni della santa canaglia e avrebbero visto nel suo manifestarsi un segno della crisi dell’ordine dominante, i riformisti avrebbero colto l’occasione per proporre un robusto programma, appunto, di riforme sociali tali da rendere più civile la lotta fra le classi senza però negarne il ruolo centrale.\r\nNe abbiamo parlato con Cosimo Scarinzi, autore di questa veloce nota\r\n\r\n(Senza) Residenza. L’anagrafe tra selezione e controllo\r\n“Ahmed e Ismail si sono trasferiti in Italia dal Marocco, hanno lo stesso tipo di permesso di soggiorno e abitano in comuni diversi della stessa regione del Nord est. Conducono esistenze molto simili per ritmi di vita, abitudini e contesto familiare. La somiglianza tra le loro situazioni, tuttavia, è messa in discussione da un dettaglio apparentemente insignificante: il primo è iscritto all’anagrafe mentre il secondo no.”\r\nQuesto è l’incipit di un agile libretto di Enrico Gargiulo. 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L’anagrafe tra selezione e controllo\r\n\r\n“Ahmed e Ismail si sono trasferiti in Italia dal Marocco, hanno lo stesso tipo di permesso di soggiorno e abitano in comuni diversi della stessa regione del Nord est. Conducono esistenze molto simili per ritmi di vita, abitudini e contesto familiare. La somiglianza tra le loro situazioni, tuttavia, è messa in discussione da un dettaglio apparentemente insignificante: il primo è iscritto all’anagrafe mentre il secondo no.”\r\nQuesto è l’incipit di un agile libretto di Enrico Gargiulo, appena uscito per i tipi di Eris. Questo libro illustra in maniera efficace cosa comporti il non avere la residenza e, soprattutto, quali siano i percorsi che portano a non averla. Non solo. Si va alla radice: come e perché esiste l’anagrafe? 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Oltre metà degli abitanti dell’enclave sono fuggiti nella vicina Armenia. Probabile una totale pulizia etnica del territorio.\r\nSi è invece parlato molto meno del silenzio del governo italiano di fronte all’azione militare azera. Le ragioni? 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D’altro canto la linearità non è necessariamente un pregio.\r\nQuesta deriva della sinistra, invece, pone in evidenza la comune rovina o quantomeno il ridursi della rilevanza dei riformisti e dei rivoluzionari nel movimento operaio.\r\nI rivoluzionari, infatti, avrebbero sostenuto se non tutte le pratiche quantomeno le buone ragioni della santa canaglia e avrebbero visto nel suo manifestarsi un segno della crisi dell’ordine dominante, i riformisti avrebbero colto l’occasione per proporre un robusto programma, appunto, di riforme sociali tali da rendere più civile la lotta fra le classi senza però negarne il ruolo centrale.\r\nNe abbiamo parlato con Cosimo Scarinzi, autore di questa veloce nota\r\n\r\n(Senza) Residenza. L’anagrafe tra selezione e controllo\r\n“\u003Cmark>Ahmed\u003C/mark> e Ismail si sono trasferiti in Italia dal Marocco, hanno lo stesso tipo di permesso di soggiorno e abitano in comuni diversi della stessa regione del Nord est. Conducono esistenze molto simili per ritmi di vita, abitudini e contesto familiare. La somiglianza tra le loro situazioni, tuttavia, è messa in discussione da un dettaglio apparentemente insignificante: il primo è iscritto \u003Cmark>all’a\u003C/mark>nagrafe mentre il secondo no.”\r\nQuesto è l’incipit di un agile libretto di Enrico Gargiulo. Gargiulo, che insegna sociologia all’Alma Mater di Bologna, dimostra perché meccanismi banali come l’iscrizione anagrafica abbiano un portato di violenza istituzionale profonda.\r\nLa vita delle persone cambia se non si ha la possibilità di avere un medico di base, di iscrivere i figli a scuola, di affittare una casa.\r\nNe parleremo il prossimo mercoledì alla FAT.\r\nEnrico Gargiulo ha anticipato alcuni dei temi di cui discuteremo mercoledì\r\n\r\nIntelligenza artificiale\r\nPer le strade e sui luoghi di lavoro si moltiplicano i dispositivi di controllo basati sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale.\r\nÉ importante capire come funzionano e in che modo difendersene, altrettanto importante è comprendere che si tratta solo di nuovi strumenti al servizio di chi sfrutta e di chi comanda, non un moloch impossibile da sconfiggere.\r\nNe abbiamo parlato con Lorenzo Coniglione\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nMercoledì 4 ottobre\r\nore 21\r\ncorso Palermo 46\r\nincontro con Enrico Gargiulo, autore di (Senza) Residenza. L’anagrafe tra selezione e controllo\r\n\r\n“\u003Cmark>Ahmed\u003C/mark> e Ismail si sono trasferiti in Italia dal Marocco, hanno lo stesso tipo di permesso di soggiorno e abitano in comuni diversi della stessa regione del Nord est. Conducono esistenze molto simili per ritmi di vita, abitudini e contesto familiare. La somiglianza tra le loro situazioni, tuttavia, è messa in discussione da un dettaglio apparentemente insignificante: il primo è iscritto \u003Cmark>all’a\u003C/mark>nagrafe mentre il secondo no.”\r\nQuesto è l’incipit di un agile libretto di Enrico Gargiulo, appena uscito per i tipi di Eris. Questo libro illustra in maniera efficace cosa comporti il non avere la residenza e, soprattutto, quali siano i percorsi che portano a non averla. Non solo. Si va alla radice: come e perché esiste l’anagrafe? L’anagrafe nasce con l’unità d’Italia: lo Stato la introduce per controllare il territorio, sia in senso statistico-amministrativo sia per scopi squisitamente securitari.\r\nVi è un legame rigido tra residenza anagrafica ed esercizio dei diritti: chi non è registrato semplicemente non esiste e, quindi, non può accedere ai servizi basilari garantiti ai residenti.\r\nDa fine Ottocento ad oggi i comuni non hanno cancellato dagli elenchi dei residenti persone emigrate altrove, perché conviene mantenere stabile il numero degli aventi diritto al voto. Hanno invece evitato di iscrivere i nuovi arrivati se poveri, immigrati, rom. \r\nGargiulo, che insegna sociologia all’Alma Mater di Bologna, prova a raccontarci come meccanismi banali come l’iscrizione anagrafica abbiano un portato di violenza istituzionale profonda.\r\nLa vita delle persone cambia se non si ha la possibilità di avere un medico di base, di iscrivere i figli a scuola, di affittare una casa.\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[157],{"field":81,"matched_tokens":158,"snippet":154,"value":155},[153],1155199499962941400,{"best_field_score":161,"best_field_weight":135,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":35,"score":162,"tokens_matched":87,"typo_prefix_score":27},"1112302419968","1155199499962941553",{"document":164,"highlight":176,"highlights":181,"text_match":159,"text_match_info":184},{"comment_count":35,"id":165,"is_sticky":35,"permalink":166,"podcastfilter":167,"post_author":98,"post_content":168,"post_date":169,"post_excerpt":41,"post_id":165,"post_modified":170,"post_thumbnail":171,"post_title":172,"post_type":119,"sort_by_date":173,"tag_links":174,"tags":175},"84048","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-22-settembre-piu-galera-per-tutti-i-migranti-a-scuola-come-soldatini-zainetti-dellesercito-frecce-il-tricolore-che-uccide-assemblea-antimilitarista/",[98],"ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/2023-09-22-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nPiù galera per tutti (i migranti)\r\nIl governo Meloni ha scelto ancora una volta una cornice simbolica per annunciare nuovi provvedimenti repressivi contro i migranti. La prima volta era stata a Cutro, dove si era appena consumata una nuova strage di Stato, ora ha scelto Lampedusa dove da mesi si sta creando a tavolino l’emergenza stipando sull’isola quelli che arrivano.\r\nGli obiettivi del governo sono due e ricalcano le politiche di tutti i governi precedenti. La prima è il blocco delle partenze, pagando i governanti dei paesi di emigrazione e transito. Non sarà facile per Meloni e soci, specie se mirano a far pagare all’UE o persino all’ONU le mazzette destinate ai governi africani. \r\nIl secondo obiettivo è il rinforzamento della detenzione amministrativa, prolungando a 18 mesi il periodo di reclusione nei Centri per il Rimpatrio e dando mandato al ministero della Difesa di costruire nuove prigioni per migranti, scegliendo piccole località poco abitate. Non solo. Anche i richiedenti asilo saranno obbligati a restare sino a 18 mesi nelle strutture che verranno, con gli stessi criteri, realizzate per loro e, se provenienti da paesi considerati “sicuri” potrà sfuggire alla detenzione amministrativa solo se pagherà cinquemila euro dal governo.\r\nIl nocciolo dell’operazione è l’affidamento al Ministero della Difesa dell’intera operazione. Una scelta che consente di limitare i costi riutilizzando l’immenso numero di strutture militari dismesse dopo la sospensione della leva obbligatoria. 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Quest’anno l’Esercito Italiano aveva concluso un accordo con la ditta di giocattoli “Giochi Preziosi” offrendo il proprio marchio per la realizzazione di zainetti da scuola targati Alpini, Folgore ed Esercito.\r\nUna delle tante operazioni di marketing dell’Esercito, sul cui sito troverete un’intera gamma di prodotti.\r\nQuesta volta la ciambella non è riuscita con il buco. La denuncia dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole ha indotto Giochi Preziosi a fare marcia indietro.\r\n\r\nPer un autunno di lotta al militarismo e alla guerra\r\nAntimilitaristi da tutta Italia si sono incontrati a Milano la scorsa settimana, per un confronto ricco e serrato, dal quale sono scaturiti numerosi impegni di lotta a ottobre e novembre.\r\nDallo sciopero generale del 20 ottobre ai cortei antimilitaristi di Pisa e Palermo, sino alle tante iniziative per il 4 novembre (Monfalcone, Livorno, Torino, Sicilia, Reggio Emilia…) e al corteo contro la mostra mercato dell’industria aerospaziale di guerra a Torino il 18 novembre.\r\nProsegue la campagna di sostegno a chi si oppone e diserta la guerra in Russia e Ucraina.\r\nNe abbiamo parlato con Federico dell’assemblea antimilitarista\r\n\r\nFrecce. Il tricolore che uccide\r\nL’ultimo “incidente” ha ucciso una bambina e ustionato gravemente il fratellino e i genitori. Siamo a San Francesco al Campo, lungo il perimetro dell’aeroporto dual use di Caselle Torinese.\r\nLa storia della pattuglia acrobatica tricolore è segnata da immemori stragi. Gli strumenti di guerra costellano di cadaveri anche le esibizioni propagandistiche.\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\n(Senza) Residenza. L’anagrafe tra selezione e controllo\r\nMercoledì 4 ottobre\r\nore 21 alla FAT\r\ncorso Palermo 46\r\nincontro con Enrico Gargiulo\r\n\r\n“Ahmed e Ismail si sono trasferiti in Italia dal Marocco, hanno lo stesso tipo di permesso di soggiorno e abitano in comuni diversi della stessa regione del Nord est. Conducono esistenze molto simili per ritmi di vita, abitudini e contesto familiare. La somiglianza tra le loro situazioni, tuttavia, è messa in discussione da un dettaglio apparentemente insignificante: il primo è iscritto all’anagrafe mentre il secondo no.”\r\nQuesto è l’incipit di un agile libretto di Enrico Gargiulo, appena uscito per i tipi di Eris. 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La candidata del correismo potrebbe prevalere ma i sondaggi la danno testa a testa con il rampollo della famiglia di AlvaroNoboa ,uno degli uomini piu' ricchi dell'Ecuador.\r\n\r\nPesa la rottura fra il correismo e le organizzazioni indigene che frattura il fronte di sinistra e non garantisce l'unità di azione delle forze di opposizione al governo Lasso.\r\n\r\nInfine ci occupiamo anche delle vicende del Guatemala dove la vittoria elettorale nelle scorse presidenziali del partito Semilla guidato dal neo presidente progressista Bernardo Arevalo è messo in discussione dalla mobilitazione dei \"poderes facticos\" che garantiscono l'oligarchia corrotta e l'ineguale distribuzione delle risorse . Vari magistrati cercano di invalidare l'esito elettorale con accuse strumentali tanto da costringere Arevalo a sospendere il processo di transizione presidenziale che dovrebbe concretizzarsi a gennaio con il passaggio delle consegne .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/Bastioni-di-orione-14-settembre-latinoamerica.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Matteo Palamidesse parliamo della notizia dell'avvenuto completamento del riempimento della diga della \"Rinascita\" ,che acuisce le tensioni con i paesi limitrofi in particolare l'Egitto ,e facciamo il punto sulla situazione interna dell'Etiopia dove continuano i combattimenti con le milizie ahmara Fano nonostante il cessate il fuoco firmato a Pretoria nel novembre 2022, continua l'abominevole pratica degli stupri etnici da parte delle forze armate eritree ancora sul campo, si mette in discussione la presenza degli organismi di verifica del rispetto dei iritti umani da parte del governo di Ahmed che continua con la sua politica di accentramento e repressione.\r\n\r\nParliamo anche della guerra in Sudan che non si ferma ,bombardamenti indiscriminati su obiettivi civili come è accaduto su un mercato di Karthoum ,centinaia di migliaia di profughi in fuga alla ricerca di protezione ,la guerra sembra impantanarsi con una supremazia aerea dell'esercito di Al Bhuran ,mentre sul terreno si muovono agevolmente le RSF di Hemmetti.\r\n\r\nGuardiamo anche alle prospettive dell'allargamento dei Brics all'Etiopia e la possibilità di consolidamento di un polo economico alternativo alle istituzioni globali dominate dall'Occidente.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/BASTIONI-140923-PALAMIDESSE.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Raffaele Crocco di Atlante delle guerre ,parliamo di WARS una mostra fotografica dedicata alle foto di guerra visibile anche sul sito della rivista .Sono stati premiati i lavori dei fotoreporter e l'occasione ci consente anche delle riflessioni sulle narrazione asimmetriche dei conflitti e la pulsione censoria che caratterizza il sistema informativo quando si parla di guerra.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/BASTIONI-140923-WARS.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","19 Settembre 2023","2023-09-19 12:42:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 14/09/2023- CILE A 50 ANNI DAL GOLPE INCOMBE ANCORA SUL LATINOAMERICA LA PESANTE EREDITA' DEL NEOLIBERISMO AUTORITARIO-CORNO D'AFRICA STRAGE SENZA FINE IN SUDAN E GUERRA CIVILE ETIOPE-L'OCCHIO DEI FOTOREPORTER SULLA GUERRA .",1695127349,[198],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[106],{"post_content":201},{"matched_tokens":202,"snippet":203,"value":204},[153],"da parte del governo di \u003Cmark>Ahmed\u003C/mark> che continua con la sua","Bastioni di Orione riflette con Alfredo Somoza e Diego Battistessa sulla pesante eredità del colpo di stato in Cile di cui ricorre il cinquantenario,la sua ingombrante ombra ancora condiziona la politica cilena ,le difficoltà del presidente Boric che si va sempre di piu' spostando verso posizioni moderate ,la nuova legge \"anti tomas\" contro le occupazioni di terreni ed edifici che segue quella definita \"gatillo facil \" che concede l'impunità alle forze di polizia, la condizione dei Mapuche che affrontano una repressione sempre piu' pesante nel difendere le loro terre dalle espropriazioni ,le cariche contro i manifestanti cui è stato impedito di accedere alle celebrazioni ufficiali davanti alla Moneda in occasione dell'11 settembre, l'esito incerto del processo costituzionale che potrebbe portare ad una riforma peggiorativa della costituzione pinochettista del 1980 .\r\n\r\nCi soffermiamo anche sull'insegnamento dell'esperienza di Unidad Popular per i movimenti rivoluzionari latinoamericani e non solo , relativamente alla possibilità di operare cambiamenti radicali in un contesto di rispetto delle istituzioni democratiche borghesi.La vicenda cilena dimostra che quando le organizzazioni popolari arrivano a contendere il potere reale a borghesia e oligarchia ,queste non esitano a usare la violenza per mantenere i loro privilegi rendendo vano il ricorso ad un percorso di mutamento istituzionale .\r\n\r\nCon Alfredo Somoza parliamo anche delle prossime elezioni in Argentina con la preoccupante ascesa di Javier Milei ,personaggio televisivo dalle proposte radicali neoliberiste e autoritarie che sembra godere dei favori degli elettori e della crisi da fine regime del peronismo.\r\n\r\nGuardiamo anche alla seconda tornata delle elezioni in Ecuador ,divenuto centro delle attività del narcotraffico con una forte presenza dei cartelli messicani e un incremento parossistico della violenza con decine di morti al giorno. La candidata del correismo potrebbe prevalere ma i sondaggi la danno testa a testa con il rampollo della famiglia di AlvaroNoboa ,uno degli uomini piu' ricchi dell'Ecuador.\r\n\r\nPesa la rottura fra il correismo e le organizzazioni indigene che frattura il fronte di sinistra e non garantisce l'unità di azione delle forze di opposizione al governo Lasso.\r\n\r\nInfine ci occupiamo anche delle vicende del Guatemala dove la vittoria elettorale nelle scorse presidenziali del partito Semilla guidato dal neo presidente progressista Bernardo Arevalo è messo in discussione dalla mobilitazione dei \"poderes facticos\" che garantiscono l'oligarchia corrotta e l'ineguale distribuzione delle risorse . Vari magistrati cercano di invalidare l'esito elettorale con accuse strumentali tanto da costringere Arevalo a sospendere il processo di transizione presidenziale che dovrebbe concretizzarsi a gennaio con il passaggio delle consegne .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/Bastioni-di-orione-14-settembre-latinoamerica.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Matteo Palamidesse parliamo della notizia dell'avvenuto completamento del riempimento della diga della \"Rinascita\" ,che acuisce le tensioni con i paesi limitrofi in particolare l'Egitto ,e facciamo il punto sulla situazione interna dell'Etiopia dove continuano i combattimenti con le milizie ahmara Fano nonostante il cessate il fuoco firmato a Pretoria nel novembre 2022, continua l'abominevole pratica degli stupri etnici da parte delle forze armate eritree ancora sul campo, si mette in discussione la presenza degli organismi di verifica del rispetto dei iritti umani da parte del governo di \u003Cmark>Ahmed\u003C/mark> che continua con la sua politica di accentramento e repressione.\r\n\r\nParliamo anche della guerra in Sudan che non si ferma ,bombardamenti indiscriminati su obiettivi civili come è accaduto su un mercato di Karthoum ,centinaia di migliaia di profughi in fuga alla ricerca di protezione ,la guerra sembra impantanarsi con una supremazia aerea dell'esercito di Al Bhuran ,mentre sul terreno si muovono agevolmente le RSF di Hemmetti.\r\n\r\nGuardiamo anche alle prospettive dell'allargamento dei Brics all'Etiopia e la possibilità di consolidamento di un polo economico alternativo alle istituzioni globali dominate dall'Occidente.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/BASTIONI-140923-PALAMIDESSE.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Raffaele Crocco di \u003Cmark>Atlante\u003C/mark> delle guerre ,parliamo di WARS una mostra fotografica dedicata alle foto di guerra visibile anche sul sito della rivista .Sono stati premiati i lavori dei fotoreporter e l'occasione ci consente anche delle riflessioni sulle narrazione asimmetriche dei conflitti e la pulsione censoria che caratterizza il sistema informativo quando si parla di guerra.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/BASTIONI-140923-WARS.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ",[206],{"field":81,"matched_tokens":207,"snippet":203,"value":204},[153],{"best_field_score":161,"best_field_weight":135,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":35,"score":162,"tokens_matched":87,"typo_prefix_score":27},{"document":210,"highlight":222,"highlights":226,"text_match":159,"text_match_info":229},{"comment_count":35,"id":211,"is_sticky":35,"permalink":212,"podcastfilter":213,"post_author":98,"post_content":214,"post_date":215,"post_excerpt":41,"post_id":211,"post_modified":216,"post_thumbnail":217,"post_title":218,"post_type":119,"sort_by_date":219,"tag_links":220,"tags":221},"82980","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-16-giugno-oltre-i-generi-militari-nelle-scuole-senza-residenza-lanagrafe-tra-selezione-e-controllo/",[98],"ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/2023-06-16-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nMilitari nelle scuole\r\nIl processo di militarizzazione delle scuole ed università ha avuto un sempre più marcata accelerazione.\r\nSi va dalle visite alle caserme all’alternanza scuola lavoro in fabbriche d’armi, basi militari, cerimonie militari nelle scuole e militari chiamati come esperti di storia.\r\nUn tentativo sempre più aggressivo di militarizzare le coscienze e arruolare i corpi.\r\nNe abbiamo parlato con Antonio Mazzeo, antimilitarista, insegnante e blogger\r\n\r\nOltre i generi\r\nPercorsi tranfemministi, queer, anarchici\r\nI percorsi di libertà tracciati dalle soggettività tenute ai margini dalla cultura patriarcale hanno scosso dalle fondamenta un ordine che pareva immutabile arrivando a spezzarne la logica binaria ed essenzialista.\r\nLa logica binaria è quella che divide le persone in base al sesso attribuito alla nascita cui si pretende corrispondano precise caratteristiche di genere.\r\nIl binarismo implica uno iato tra il più ed il meno, il pieno e il vuoto, il vaso e il seme, lo spazio dei sentimenti e quello della ragione. Questa logica, che si pretende naturale, fonda l’ordine patriarcale.\r\n\r\n(Senza) Residenza. L’anagrafe tra selezione e controllo\r\n“Ahmed e Ismail si sono trasferiti in Italia dal Marocco, hanno lo stesso tipo di permesso di soggiorno e abitano in comuni diversi della stessa regione del Nord est. Conducono esistenze molto simili per ritmi di vita, abitudini e contesto familiare. La somiglianza tra le loro situazioni, tuttavia, è messa in discussione da un dettaglio apparentemente insignificante: il primo è iscritto all’anagrafe mentre il secondo no.”\r\nQuesto è l’incipit di un agile libretto di Enrico Gargiulo, appena uscito per i tipi di Eris. In questo testo Gargiulo, che insegna sociologia all’Alma Mater di Bologna, prova a raccontarci come meccanismi banali come l’iscrizione anagrafica abbiano un portato di violenza istituzionale profonda. La vita delle persone cambia se si ha la possibilità di avere un medico di base, di iscrivere i figli a scuola, di affittare una casa.\r\nNe abbiamo parlato con Enrico Gargiulo\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 1 luglio\r\ncorteo No CPR\r\nore 17\r\npiazza Castello\r\n\r\n\r\nDomenica 2 luglio\r\nore 11 Porta Palazzo\r\nAssemblea contro detenzione e frontiere\r\n\r\n7, 8, 9 luglio\r\nBalkan Anarchist Bookfair\r\nOltre i muri del nazionalismo e della guerra\r\nLjubljana, Slovenia\r\n\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","28 Giugno 2023","2023-06-28 17:29:01","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/1-luglio-no-cpr-200x110.jpg","Anarres del 16 giugno. 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Ne parliamo con il giornalista Alfredo Somoza.\r\n\r\n ","21 Novembre 2021","2021-11-21 13:32:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/blade-1-1-200x110.jpg","Bastioni di Orione 18/11/2021",1637501574,[198],[106],{"post_content":244},{"matched_tokens":245,"snippet":247,"value":248},[246],"atlan","migranti nelle Canarie ,la tratta \u003Cmark>atlan\u003C/mark>tica di cui si parla molto ","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/11/bastioni-18112021.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nBastioni di Orione trasmissione del giovedi dalle 20 alle 21 che getta uno sguardo interrogativo e sgomento sulle distopie della globalizzazione capitalista ; oggi ci occupiamo delle condizioni dei migranti nelle Canarie ,la tratta \u003Cmark>atlan\u003C/mark>tica di cui si parla molto poco con una compagna Mirka che segue come volontaria le peripezie dei migranti che approdano in quelle isole e che ci racconta della solidarietà della gente del posto ,della differenza con altre realtà dei campi profughi ,dei tentativi di integrazione ,delle denunce rispetto alla pratica della separazione dei minori.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nTorniamo sulla guerra fratricida in corso in Etiopia e ne parliamo con uno storico del colonialismo italiano Matteo Dominioni che si sofferma sulle prospettive del primo mistro etiopico \u003Cmark>Ahmed\u003C/mark> ,sull' utilizzo dei social media e della propaganda di guerra ,sulle responsabilità supposte o reali del colonialismo,sulla necessità di un superamento della costituzione del 1995 che prevede il diritto alla secessione ,sulle violazioni dei diritti umani perpetrate da entambi le parti.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nInfine parliamo delle cruciali elezioni nel Cono sur latinoamericano ,quelle di medio termine in Argentina che hanno visto la sconfitta dei peronisti che hanno perso la maggioranza in senato e nella provincia di Buenos Aires,sconfitta le cui cause sono da ricercare nella cattiva gestione delal pandemia ,la crisi economica che fa galoppare l'inflazione ,il debito estero da rinegoziare con il FMI ,la perdita di credibilità e le divisioni fra i peronisti .\r\n\r\nAltre elezioni decisive in Cile dove si affrontano il candidato della sinistra Gabriel Boric ,giovane esponente di una nuova sinistra ,uscita vincitrice dalle recenti elezioni per la Costituente , rassicurante anche per i ceti medi impoveriti dalla feroce politica neo liberale del corrotto presidente uscente Pinera e dall'altra parte il fascista Josè Antonio Kast nostalgico del pinochetismo che è in risalita vertiginosa nei sondaggi. 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