","Caffè turco di Murat: Sedat Peker racconta il sistema Erdoǧan","post",1621125584,[60,61,62,63],"http://radioblackout.org/tag/aliyev/","http://radioblackout.org/tag/bayram-mammadov/","http://radioblackout.org/tag/recep-tayyip-erdogan/","http://radioblackout.org/tag/sedat-peker/",[15,32,34,30],{"post_content":66,"tags":70},{"matched_tokens":67,"snippet":68,"value":69},[15],"per lesa maestà della dinastia \u003Cmark>Aliyev\u003C/mark> (torturato, calunniato, imprigionato, esiliato), è","https://youtu.be/2OKablvfWPs?t=46\r\n\r\nIl pezzo musicale è evidente omaggio alla sofferenza delle persone coinvolte dalle guerre imposte dal desiderio di potere di chi non può farne a meno e così scatena guerre esiziali: una cantante turca che interpreta una canzone d'amore palestinese che segue una ninna nanna sefardita.\r\n\r\n \r\n\r\nBayram Mammadov, anarchico azero condannato per lesa maestà della dinastia \u003Cmark>Aliyev\u003C/mark> (torturato, calunniato, imprigionato, esiliato), è stato ritrovato cadavere nel Bosforo. Qualche sospetto può sorgere che non si tratti di suicidio?\r\n\r\nUn pezzo particolare anche per il futuro – visto che le rivelazioni fanno parte di una serie vera e propria – è il racconto che Murat ci segnala della serie curata da una sorta di mafioso (Sedat Peker), da decenni centrale per l'assegnazione di appalti, per la conoscenza di segreti, per il coinvolgimento di sezioni di società alla greppia del presidente... insomma conosce tutti i segreti e certi atteggiamenti lo hanno indotto a vuotare il sacco e lo sta facendo in forma molto televisiva e accattivante: milioni di turchi si abbeverano alle sue parole che dischiudono – dall'estero, al sicuro – un sistema di corruzione e criminalità che governa la Turchia.\r\n\r\nAltro aspetto del mondo dorato del presidente è il fatto che la Turchia è la capitale europea dei rifiuti... non in senso positivo, è piuttosto la discarica del pattume continentale.\r\n\r\nIn coda alcune considerazioni sugli intrecci tra interessi comuni (le pallottole italiane arrivate in Myanmar attraverso la Turchia) e conflitti pretestuosi (i pescherecci italiani presi a sassate nel Mediterraneo orientale) per proseguire la rivalità tra i due paesi con interessi contrastanti in paesi terzi da colonizzare.\r\n\r\nMurat Cinar ha approfondito tutte queste notizie – e anche altro, come l'anniversario del 13 maggio 2014 del'esplosione della miniera di Soma\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/2021_05_13_Murat01.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIl pezzo finale è cantato da un Gastarbaiter turco, che è anche un famoso cantante e che ha interpretato l'emigrazione anatolica in Germania, usando la lingua tedesca e le immagini di mezzo secolo fa.\r\n\r\nhttps://youtu.be/UDfIeLwMzvA\r\n\r\n ",[71,74,76,78],{"matched_tokens":72,"snippet":73},[15],"\u003Cmark>Aliyev\u003C/mark>",{"matched_tokens":75,"snippet":32},[],{"matched_tokens":77,"snippet":34},[],{"matched_tokens":79,"snippet":30},[],[81,86],{"field":35,"indices":82,"matched_tokens":83,"snippets":85},[46],[84],[15],[73],{"field":87,"matched_tokens":88,"snippet":68,"value":69},"post_content",[15],578730123365712000,{"best_field_score":91,"best_field_weight":92,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":93,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":46},"1108091339008",13,"578730123365711978",{"document":95,"highlight":115,"highlights":135,"text_match":89,"text_match_info":143},{"cat_link":96,"category":97,"comment_count":46,"id":98,"is_sticky":46,"permalink":99,"post_author":49,"post_content":100,"post_date":101,"post_excerpt":52,"post_id":98,"post_modified":102,"post_thumbnail":103,"post_thumbnail_html":104,"post_title":105,"post_type":57,"sort_by_date":106,"tag_links":107,"tags":114},[43],[45],"63507","http://radioblackout.org/2020/10/i-prigionieri-del-caucaso-nazionalismi-per-procura/","... e guerre procurate dagli autocrati per interessi energetici (i molti gasdotti che incrociano il Caucaso) e per innescare conflitti remunerativi per l'industria delle armi e per il prestigio derivante dal controllo di territori privi di risorse ma che accendono da sempre rivendicazioni nazionaliste per la secolare identità condivisa dalle comunità coese sudcaucasiche, che per questo si differenziano dalla convivenza di molteplici stirpi diverse nel Nord del Caucaso; per quanto Ossetia e Abkhazia siano le uniche due realtà che riconoscono l'autonomia del Nagorno Karabach (perché si trovano in una situazione analoga a quella degli irredentisti dell'Artsakh al centro del conflitto esploso nuovamente a fine settembre).\r\n\r\n\r\n\r\nDispute di territori che affondano in eccidi, pogrom, massacri che da secoli percorrono il Caucaso, contrapponendo cultura occidentale cristiana stanziale a quella asiatica azera sostenuta dai turchi che hanno intrecciato la loro storia con quella armena, alla stregua di quella curda, perché la Turchia quando intende perseguire i sogni ottomani di controllo dei territori dal golfo Persico alle steppe centrali deve necessariamente eseguire pulizie etniche di popolazioni aliene al sultanato.\r\n\r\nDi contro l'attuale Armenia si fonda su una Rivoluzione di velluto che ha portato Pashinyan al potere sull'onda del pacifismo e di una presa di coscienza collettiva che due anni fa ha cacciato l'oligarchia corrotta. Tanto che è sorprendente il linguaggio bellicista adottato in questo frangente dai protagonisti stessi di quel Movimento pacifico che era regolato su parole d'ordine volte a concludere il contenzioso con l'Azerbaijan della dinastia affaristica degli Aliyev, portato diretto della dissoluzione dell'Urss. L'Azerbaijan è sostanzialmente un territorio attraversato da pipeline, ma anche una lavanderia per denaro sporco; da sempre palestra per le esibizioni di forza turche e anche in questo caso Erdoğan non poteva farsi sfuggire l'occasione di scaricare migliaia di jihadisti attinti dal serbatoio di mercenari ereditati dalla guerra siriana: contratti da 6 a 10 mesi con un salario mensile di 10mila lire turche (circa mille euro), un migliaio di mercenari in divisa azera aviotrasportati da aerei turchi.\r\n\r\nE allora si può cominciare a capire meglio il travaglio attuale di Kars, città che aveva eletto un sindaco Hdp, incarcerato e sostituito con il prefetto (che venerdì 2 ottobre ha pubblicamente pregato davanti al Comune): collocata strategicamente al confine con l'Armenia è un essenziale snodo per la logistica militare del conflitto.\r\n\r\nMa ancora più interessante è tentare di capire il ruolo delle comunità coinvolte, come viene stravolta l'esistenza ancora una volta, qual è il sentire comune delle genti che vivono nell'enclave armena in territorio azero, cosa scatena il nazionalismo da entrambi i lati, quali interessi locali coinvolge realmente il conflitto, al di là di quelli che sono indubbiamente le mire delle potenze globali.\r\n\r\nLo abbiamo chiesto a Teresa Di Mauro, collaboratrice dell'“Atlante delle Guerre” ed esperta di vicende caucasiche.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/Caucaso.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","3 Ottobre 2020","2020-10-04 12:01:04","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/Lion-of-Vank-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/Lion-of-Vank-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/Lion-of-Vank-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/Lion-of-Vank-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/Lion-of-Vank.jpg 870w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","I prigionieri del Caucaso: nazionalismi per procura...",1601754724,[60,108,109,110,111,112,113],"http://radioblackout.org/tag/armenia/","http://radioblackout.org/tag/azerbaijan/","http://radioblackout.org/tag/pashinyan/","http://radioblackout.org/tag/pipeline/","http://radioblackout.org/tag/russia/","http://radioblackout.org/tag/turchia/",[15,20,28,26,24,18,22],{"post_content":116,"tags":120},{"matched_tokens":117,"snippet":118,"value":119},[15],"l'Azerbaijan della dinastia affaristica degli \u003Cmark>Aliyev\u003C/mark>, portato diretto della dissoluzione dell'Urss.","... e guerre procurate dagli autocrati per interessi energetici (i molti gasdotti che incrociano il Caucaso) e per innescare conflitti remunerativi per l'industria delle armi e per il prestigio derivante dal controllo di territori privi di risorse ma che accendono da sempre rivendicazioni nazionaliste per la secolare identità condivisa dalle comunità coese sudcaucasiche, che per questo si differenziano dalla convivenza di molteplici stirpi diverse nel Nord del Caucaso; per quanto Ossetia e Abkhazia siano le uniche due realtà che riconoscono l'autonomia del Nagorno Karabach (perché si trovano in una situazione analoga a quella degli irredentisti dell'Artsakh al centro del conflitto esploso nuovamente a fine settembre).\r\n\r\n\r\n\r\nDispute di territori che affondano in eccidi, pogrom, massacri che da secoli percorrono il Caucaso, contrapponendo cultura occidentale cristiana stanziale a quella asiatica azera sostenuta dai turchi che hanno intrecciato la loro storia con quella armena, alla stregua di quella curda, perché la Turchia quando intende perseguire i sogni ottomani di controllo dei territori dal golfo Persico alle steppe centrali deve necessariamente eseguire pulizie etniche di popolazioni aliene al sultanato.\r\n\r\nDi contro l'attuale Armenia si fonda su una Rivoluzione di velluto che ha portato Pashinyan al potere sull'onda del pacifismo e di una presa di coscienza collettiva che due anni fa ha cacciato l'oligarchia corrotta. 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L'esito elettorale probabilmente produrrà un governo di coalizione debole ed una opposizione forte ma impossibilitata a governare , saranno ,come spesso è accaduto in passato,i militari a controllare e gestire il potere reale .\r\n\r\nLa classe media e i giovani delle grandi città hanno votato per i candidati indipendenti ,ma l'esercito che gestisce l'arsenale nucleare pakistano è l'interlocutore principale degli attori internazionali come gli U.S.A. che storicamente ,in particolare dalla guerra in Afganistan hanno utilizzato la piattaforma pakistana per favorire la loro penetrazione nell'area in funzione antisovietica prima e ed ora anticinese.\r\n\r\nAnche la Cina coltiva ottimi rapporti con l'esercito pakistano in contrapposizione con la proiezione indiana verso il Kashmir.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/BASTIONI-150224-PAKISTAN.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Simone Zoppellaro giornalista freelance conoscitore dell'Armenia parliamo del ritorno della guerra fra Azerbaijan e Armenia ,a pochi giorni dalla scontata rielezione in Azerbaijan di Ilham Aliyev continuatore di una dinastia che governa il paese dal 1979 . Gli scontri di confine segnalano la volontà del governo azero di continuare lo stato di belligeranza per giustificare il potere della famiglia Aliyev e la sproporzione di ricchezza fra le èlite cleptocratiche e la maggioranza della popolazione .Il governo autoritario azero è sostenuto dalla complicità della Turchia e della Russia ,ma anche dall'appoggio occidentale basti pensare al 30 % delle importazioni di gas azero in Italia attraverso la TAP e ai contratti di fornitura militare con Leonardo. In Armenia sale la protesta dopo che alla fine di settembre, nel giro di due giorni l’Azerbaigian ha recuperato di fatto il controllo sul Nagorno Karabakh , territorio popolato da armeni che negli Anni 90 si era separato da Baku e reso indipendente con il nome di Repubblica di Artsakh. E adesso ha avviato una campagna per ripopolare la regione da cui ha provocato l’esodo di 130 mila civili della minoranza armena. C'è molta sfiducia verso il presidente Pashinian ma al contempo si teme un pronunciamento dell'esercito a sostegno dell'opposizione conservatrice ,in un area dove il sottile equilibrio è costantemente minacciato anche dagli attori esterni sempre pronti ad intervenire nella crisi .\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/BASTIONI-150224-ARMENIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine parliamo di Mayotte ,isola di fronte al Madagascar territorio metropolitano francese, con Giovanni Gugg di Focus on Africa ,perchè nei giorni scorsi il ministro dell'Interno Darmanin , accompagnato dalla ministra con delega all'Oltremare, ha annunciato l'intenzione di sopprimere lo Ius soli nell'isola – ovvero il diritto di acquisire la cittadinanza francese per il solo fatto di essere nati sul territorio francese, a prescindere dalla nazionalità dei genitori. Misure eccezionali che sono discusse all'Eliseo dai ministri col presidente Macron, che ha l'ultima parola sul provvedimento. Per modificare la Costituzione serve l'approvazione parlamentare a maggioranza qualificata dei tre quinti oppure tramite referendum confermativo. La situazione di Mayotte è presa a pretesto dal governo per far passare quella riforma delle regole per l'ottenimento della cittadinanza che è stata bocciata nell'Esagono .La rincorsa ai temi xenofobi cari all'estrema destra continua ma rischia di compromettere l'unità della Repubblica con un provvedimento che colpisce un diritto riconosciuto in Francia da secoli.\r\n\r\nPer impedire gli sbarchi irregolari, Gérald Darmanin ha anche promesso la creazione di \"una cortina di ferro in mare\", con la marina francese appostata al largo delle coste della Tanzania per contrastare un'altra rotta da nord verso Mayotte. La Francia attualmente concede la cittadinanza sia in base alla linea di sangue - un genitore francese, è lo ius sangunis - che al luogo di nascita, con uno ius soli temperato per cui un bambino nato sul territorio francese può acquisire la nazionalità francese a determinate condizioni. E questo deve valere per tutto il territorio francese, tranne Mayotte.\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/BASTIONI-150224-MAYOTTE.mp3\"][/audio]","21 Febbraio 2024","2024-02-21 18:26:01","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 15/02/2024-PAKISTAN DOPO LE ELEZIONI SONO SEMPRE I MILITARI A DARE LE CARTE-ARMENIA E AZERBAIJAN UNA GUERRA CHE NON VUOLE FINIRE-MAYOTTE : DARMANIN ATTACCA IL\" DROIT DU SOL\" RINCORRENDO LA DESTRA XENOFOBA.","podcast",1708539961,[178],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[161],{"post_content":181},{"matched_tokens":182,"snippet":183,"value":184},[15],"rielezione in Azerbaijan di Ilham \u003Cmark>Aliyev\u003C/mark> continuatore di una dinastia che","Parliamo dell'esito delle elezioni in Pakistan con Beniamino Natale giornalista che da anni si occupa di Asia .L'emergere dei candidati indipendenti legati al partito di Imran Khan ,che si trova agli arresti, ha costituito la sorpresa di queste elezioni ,deludendo le aspettative dell'ex primo ministro Nawaz Sharif appartenente ad una delle famiglie che storicamente hanno governato il Pakistan. 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di Orione racconta gli ultimi avvenimenti nel Nagorno Karabakh ,enclave armena nell'Azeirbaijan, con Simone Zoppellaro giornalista free lance e conoscitore della regione : l'offensiva azera che ha piegato la debole resistenza armena e i contraccolpi a Erevan che mettono in discussione la tenuta non solo del presidente Pashinyan ma l'intera architettura dello stato armeno.\r\n\r\nFin dalla chiusura mesi fa del corridoio di Lashin l'enclave armena era rimasta isolata e ora con la resa si fanno sempre piu' inquietanti i rischi di una pulizia etnica con la fuga di migliaia di armeni dalla regione, riflettiamo sul nazionalismo tossico e l'eredità del crollo del sistema sovietico con le conseguenze che ne sono derivate ,il disimpegno dei russi nel sostegno all'Armenia,la presenza turca ,la guerra per il controllo del Nagorno Karabakh che è stata occasione per Turchia e Israele di sperimentare sul campo l'efficacia di nuovi armamenti , la questione dell'enclave agitata dalla dinastia degli Aliyev che governa l'Azerbaijan con pugno di ferro da piu' di trenta anni .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/La-Fine-di-Artsakh_Zoppellaro.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nCon Massimo Morello e Emanuele Giordana guardiamo all'Asia partendo dalla situazione politica in Thailandia dove dopo le elezioni di maggio che avevano visto vincitore il partito progressista del \"Move forward party\" di Pita Limjaroenrat ,il parlamento dove molti deputati erano stati nominati dai militari,ha bloccato l'insediamento del nuovo primo ministro e la formazione del governo imponendo una nuova maggioranza filo monarchica al fine di conservare i privilegi dell'esercito e bloccare il cambiamento.\r\n\r\nSegnali di svolte autoritarie si registrano anche in Indonesia dove il candidato Prabowo Subianto è un ex generale dalle tendenze autoritarie che flirta con gli ambienti del radicalismo islamico , in Birmania la dittatura dei generali continua ad alimentare una guerra sanguinosa su cui è calato un silenzio assordante .\r\n\r\nParliamo anche del ruolo dei paesi asiatici nel progetto di allargamento dei BRICS e della costruzione di una nuova città del divertimento che dovrebbe sorgere sull'isola indonesiana di Rempang ,Eco city ,per la cui progettazione è stata prevista la deportazione della popolazione residente che si è opposta al progetto.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/bastioni-orione-210923-asia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","24 Settembre 2023","2023-09-24 12:46:26","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-2-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 21/09/2023-NAGORNO KARABAKH PROLOGO DELLA PROSSIMA DISSOLUZIONE DELL'ARMENIA ?-ASIA IL REGIME FRENA IL CAMBIAMENTO IN THAILANDIA, SEMPRE PIU' MARCATA LA SVOLTA AUTORITARIA NEL CONTINENTE.",1695559586,[178],[161],{"post_content":207},{"matched_tokens":208,"snippet":209,"value":210},[15],"dell'enclave agitata dalla dinastia degli \u003Cmark>Aliyev\u003C/mark> che governa l'Azerbaijan con pugno","Bastioni di Orione racconta gli ultimi avvenimenti nel Nagorno Karabakh ,enclave armena nell'Azeirbaijan, con Simone Zoppellaro giornalista free lance e conoscitore della regione : l'offensiva azera che ha piegato la debole resistenza armena e i contraccolpi a Erevan che mettono in discussione la tenuta non solo del presidente Pashinyan ma l'intera architettura dello stato armeno.\r\n\r\nFin dalla chiusura mesi fa del corridoio di Lashin l'enclave armena era rimasta isolata e ora con la resa si fanno sempre piu' inquietanti i rischi di una pulizia etnica con la fuga di migliaia di armeni dalla regione, riflettiamo sul nazionalismo tossico e l'eredità del crollo del sistema sovietico con le conseguenze che ne sono derivate ,il disimpegno dei russi nel sostegno all'Armenia,la presenza turca ,la guerra per il controllo del Nagorno Karabakh che è stata occasione per Turchia e Israele di sperimentare sul campo l'efficacia di nuovi armamenti , la questione dell'enclave agitata dalla dinastia degli \u003Cmark>Aliyev\u003C/mark> che governa l'Azerbaijan con pugno di ferro da piu' di trenta anni .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/La-Fine-di-Artsakh_Zoppellaro.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nCon Massimo Morello e Emanuele Giordana guardiamo all'Asia partendo dalla situazione politica in Thailandia dove dopo le elezioni di maggio che avevano visto vincitore il partito progressista del \"Move forward party\" di Pita Limjaroenrat ,il parlamento dove molti deputati erano stati nominati dai militari,ha bloccato l'insediamento del nuovo primo ministro e la formazione del governo imponendo una nuova maggioranza filo monarchica al fine di conservare i privilegi dell'esercito e bloccare 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Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/2021-05-07-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n2021 05 07 anarres\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nL’inganno della Green Economy\r\nQuale sarà la “nuova normalità” dopo la pandemia? Sarà il tema più importante dei prossimi mesi o anni. C’è chi sostiene che potrebbe avere il volto sorridente di un nuovo “capitalismo dal volto umano”, o almeno questa è la promessa della green economy e del cosiddetto green new deal. Ma è davvero possibile – prima di tutto – uno “sviluppo sostenibile”? La “crescita” invocata dai mercati è compatibile con il rispetto del Pianeta? O l’attesa crisi post-pandemia sarà la scusa per mettere da parte la “transizione ecologica”? O, più probabilmente, la “transizione ecologica” è solo un nome accattivante per un buon affare, che poco ha a che fare con il pianeta e la sua salute.\r\nÈ tempo di cambiare paradigma e di ridurre in modo drastico il volume globale dei flussi di materiali e di energia impiegati nei cicli produttivi e di consumo. Per usare le parole di Serge Latouche bisogna “fuoriuscire dal mercato” e levare la maschera alla “fake sustainability” che si prepara.\r\nNe abbiamo parlato con Giammarco\r\n\r\nLa strana morte di Bayram Mammadov, anarchico azero, rifugiato in Turchia.\r\nNel 2016 Bayram venne arrestato dalla polizia azera assieme ad un altro compagno, Giyas Ibrahimov, per aver fatto scritte sul monumento dedicato ad Heydar Aliyevs, il dittatore che ha governato il paese sino al 2003, quando, alla morte del padre, gli è succeduto il figlio Ilham. Le scritte vennero fatte il 9 maggio, data di nascita di Aliyevs, il “giorno dei fiori”. Sulla statua hanno scritto “giorno della schiavitù”.\r\nAccusati con prove fabbricate a tavolino di spaccio, i compagni sono stati condannati a 10 anni di galera.\r\nTorturati sistematicamente, vennero liberati anche grazie alla vasta campagna in loro sostegno.\r\nIl 2 maggio di quest’anno Bayram è scomparso. La polizia turca, cui era stata denunciata la sparizione, ha sostenuto che Bayram, che sapeva nuotare, fosse morto annegato nel tentativo di recuperare un sandalo.\r\nI compagni della Federazione Anarchica Rivoluzionaria di Istanbul non credono alla versione della polizia e ritengono che Bayram sia stato assassinato.\r\nGli anarchici azeri hanno dichiarato che il mandante dell’omicidio è il governo azero.\r\nPer Bayram, quelle scritte che gli sono costate, tortura, carcere e, infine, anche la vita, sono state il momento più importante della sua vita. \r\n\r\nMaggio 1937. Gli stalinisti colpirono alle spalle la rivoluzione cominciata il 19 luglio del 1936, attaccando gli anarchici. In quei giorni vennero uccisi anche Berneri e Barbieri, due tra i tanti anarchici italiani, che nell’agosto dell’anno precedente erano accorsi in Spagna, per partecipare alla rivoluzione.\r\nL’Unione Sovietica non poteva tollerare una rivoluzione che sfuggisse al suo controllo. I comunisti, che in Spagna erano un’esigua minoranza, si allearono con i piccoli proprietari terrieri contrari alle collettivizzazioni e con settori dell’esercito, della polizia e dell’indipendentismo catalanista, per inceppare la rivoluzione. Usarono l’ombrello antifascista per cercare di distruggere un’esperienza che dimostrava che l’autogestione non era un’utopia ma una possibilità concreta. \r\nCe ne ha parlato con Claudio Venza, già docente di storia contemporanea all’Università di Trieste\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nDomenica 16 maggio\r\nore 16 in piazza Statuto ad Asti\r\nIl laboratorio autogestito la Miccia organizza il terzo appuntamento “Vagli a spiegare che è primavera. Conoscere il carcere per abbatterlo”\r\nPer raccontare la quotidianità nel carcere, la noia, la burocrazia, l’arbitrio, l’umiliazione, la vita in gabbia.\r\nDistro, interventi e performance.\r\n\r\nVenerdì 28 maggio\r\nore 18 in largo Vitale 113\r\nIn-dipendenze: corpi e sostanze fra desiderio e stigmatizzazione\r\nAssemblea pubblica verso il free(k) pride del 10 luglio\r\nBanchetta mostruosa - Sballo delle debuttanti\r\n\r\nSenzaPatria. Tre giorni di informazione e lotta al militarismo\r\n\r\nSabato 29 maggio\r\nore 10,30\r\nPunto info al Balon\r\n\r\nLunedì 31 maggio\r\nore 10\r\nPunto info al mercato di Caselle Torinese\r\n\r\nMercoledì 2 giugno\r\nGiornata dei SenzaPatria\r\nContro le cerimonie militariste del 2 giugno\r\nAppuntamento in piazza Castello alle ore 16\r\nDistro, performance, interventi, azioni comunicative, e le sonorità di “Note di rivolta”\r\n\r\nGiovedì 10 giugno\r\nore 18 ai giardini reali – corso San Maurizio angolo via Rossini\r\nLa città degli esclusi\r\nArgo, ToNite, sgomberi e riqualificazioni escludenti in Aurora\r\nNe parliamo con Francesco Miliaccio, attivista e studioso, autore, tra gli altri, de “La venere degli stracci - Miseria, rivolta e potere nella città post-industriale”\r\n\r\nSabato 12 giugno\r\nore 14\r\nmarcia popolare No Tav da Bussoleno a San Didero\r\n\r\nSabato 10 luglio\r\nFree(k) Pride per le strade di Torino!\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 17,30. \r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org\r\n\r\nfb: @anarresinfo","2021-05-16 14:25:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/environmental-4405173_1280-200x110.jpg","Anarres del 7 maggio. L’inganno della Green Economy. La strana morte di Bayram Mammadov. Barcellona 1937: gli stalinisti attaccano la rivoluzione...",1621175158,[],[],{"post_content":228},{"matched_tokens":229,"snippet":230,"value":231},[15],"sul monumento dedicato ad Heydar \u003Cmark>Aliyev\u003C/mark>s, il dittatore che ha governato","Il nostro nostro viaggio su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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O, più probabilmente, la “transizione ecologica” è solo un nome accattivante per un buon affare, che poco ha a che fare con il pianeta e la sua salute.\r\nÈ tempo di cambiare paradigma e di ridurre in modo drastico il volume globale dei flussi di materiali e di energia impiegati nei cicli produttivi e di consumo. Per usare le parole di Serge Latouche bisogna “fuoriuscire dal mercato” e levare la maschera alla “fake sustainability” che si prepara.\r\nNe abbiamo parlato con Giammarco\r\n\r\nLa strana morte di Bayram Mammadov, anarchico azero, rifugiato in Turchia.\r\nNel 2016 Bayram venne arrestato dalla polizia azera assieme ad un altro compagno, Giyas Ibrahimov, per aver fatto scritte sul monumento dedicato ad Heydar \u003Cmark>Aliyev\u003C/mark>s, il dittatore che ha governato il paese sino al 2003, quando, alla morte del padre, gli è succeduto il figlio Ilham. Le scritte vennero fatte il 9 maggio, data di nascita di \u003Cmark>Aliyev\u003C/mark>s, il “giorno dei fiori”. 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Gli stalinisti colpirono alle spalle la rivoluzione cominciata il 19 luglio del 1936, attaccando gli anarchici. In quei giorni vennero uccisi anche Berneri e Barbieri, due tra i tanti anarchici italiani, che nell’agosto dell’anno precedente erano accorsi in Spagna, per partecipare alla rivoluzione.\r\nL’Unione Sovietica non poteva tollerare una rivoluzione che sfuggisse al suo controllo. I comunisti, che in Spagna erano un’esigua minoranza, si allearono con i piccoli proprietari terrieri contrari alle collettivizzazioni e con settori dell’esercito, della polizia e dell’indipendentismo catalanista, per inceppare la rivoluzione. Usarono l’ombrello antifascista per cercare di distruggere un’esperienza che dimostrava che l’autogestione non era un’utopia ma una possibilità concreta. \r\nCe ne ha parlato con Claudio Venza, già docente di storia contemporanea all’Università di Trieste\r\n\r\nProssime iniziative:\r\n\r\nDomenica 16 maggio\r\nore 16 in piazza Statuto ad Asti\r\nIl laboratorio autogestito la Miccia organizza il terzo appuntamento “Vagli a spiegare che è primavera. Conoscere il carcere per abbatterlo”\r\nPer raccontare la quotidianità nel carcere, la noia, la burocrazia, l’arbitrio, l’umiliazione, la vita in gabbia.\r\nDistro, interventi e performance.\r\n\r\nVenerdì 28 maggio\r\nore 18 in largo Vitale 113\r\nIn-dipendenze: corpi e sostanze fra desiderio e stigmatizzazione\r\nAssemblea pubblica verso il free(k) pride del 10 luglio\r\nBanchetta mostruosa - Sballo delle debuttanti\r\n\r\nSenzaPatria. 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