","4 ottobre: assemblea nazionale contro lo Sblocca Italia ad Ancona","post",1443781136,[62,63,64,65],"http://radioblackout.org/tag/ancona/","http://radioblackout.org/tag/grandi-opere/","http://radioblackout.org/tag/no-ombrina/","http://radioblackout.org/tag/sblocca-italia/",[15,67,68,69],"grandi opere","no ombrina","sblocca italia",{"post_content":71,"post_title":75,"tags":78},{"matched_tokens":72,"snippet":73,"value":74},[15],"indetto per questa domenica ad \u003Cmark>Ancona\u003C/mark> un'assemblea nazionale contro lo Sblocca","Dieci regioni italiane hanno bocciato la politica energetica del governo e indicono il referendum popolare contro le trivellazioni dei mari italiani. Sei i quesiti depositati alla Corte di Cassazione. Tra le norme contestate il decreto Sblocca Italia che «svende l’ambiente» alle lobby del petrolio. Entro un anno la decisione dei giudici... ma le trivellazioni dovrebbero iniziare prima!\r\nOltre un referendum che si annuncia come inutile, le popolazioni in movimento dell'Adriatico hanno indetto per questa domenica ad \u003Cmark>Ancona\u003C/mark> un'assemblea nazionale contro lo Sblocca Italia e le grandi opere.\r\nAscolta l'intervista con Augusto De Santics del coordinamento No Ombrina\r\nNoOmbrina\r\n\r\nIl documento di convocazione:\r\n\r\n\u003Cmark>ANCONA\u003C/mark> 4 OTTOBRE ASSEMBLEA NAZIONALE\r\n\r\nCOMITATI ASSOCIAZIONI MOVIMENTI A CONFRONTO\r\nCONTRO SBLOCCA ITALIA E GRANDI OPERE\r\nPER LA NOSTRA TERRA, PER IL NOSTRO MARE, LA DEMOCRAZIA\r\n\r\nDOMENICA 4 OTTOBRE \u003Cmark>ANCONA\u003C/mark> FORTE DEI PIRATI VIA SCRIMA 13\r\nCi siamo lasciati per rivederci presto, dopo il Festival a Trivelle Zero tenutosi a San Vito Chietino lo scorso agosto a cui hanno partecipato molte realtà da 15 regioni.\r\nLo abbiamo fatto constatando l’esigenza di un’assemblea che sia nazionale nel senso della ricomposizione volontaria di forze protagoniste delle lotte territoriali.\r\nPartendo dalle movimentazioni che si stanno dando sulle questioni più specifiche delle trivellazioni e dello Sblocca Italia, ma declinandole anche in una ottica più allargata, sulla scorta passata e presente delle resistenze alle grandi opere, e nell’invito allargato a tutte quelle vertenze territoriali sparse e forse anche confinate nei limiti dei giardini precostituiti da altri.\r\nMovimenti e questioni che a nostro avviso ci pare limitativo etichettare solo come “ambientalisti”, ma che interrogano simultaneamente l’esigenza di democrazia e partecipazione reali, di ripensamento delle forme del lavoro, di difesa delle strutture economiche e sociali legate e frutto delle esperienze territoriali.\r\nE quindi No Ombrina e Trivelle Zero, insieme ai NO tav della Valsusa e a No Grandi Navi veneti, e il coordinamento comitati ambientalisti Lombardia, i Comitati cittadini per l’ambiente di Sulmona, V Forum Friuli, il Forum Acqua, i NoTRIV di Potenza, gli StopBiocidio, e tanti altri ancora…\r\nFedeli quindi a questa atipicità che spinge a liberarci da facili etichettature proponiamo di iniziare a pensare e praticare uno scenario nazionale che sia da subito connessione anche con altre lotte: Lavoro, scuola, beni comuni, privatizzazioni…\r\nNel generalizzarsi delle politiche di “devastazione e saccheggio”, dallo Sblocca Italia alla Buona Scuola, al Jobs Act alle riforme costituzionali, non ci si può perdere in discussioni che attentano alla stessa coesione dei movimenti. Le strade per resistere sono tante e possono essere sperimentate e praticate tutte, è importante però che si creino i tempi e le condizioni giuste affinché tutte le azioni che mettiamo in campo siano efficaci e in sincronia tra loro.\r\nSi dibatte sulla questione del referendum. Emergono da più parti perplessità poiché si sottovaluta un aspetto fondamentale, quello del quorum. Non dimentichiamo il risultato positivo del referendum sull’acqua, che molti di noi hanno vissuto in prima persona, che continua ancor oggi a essere oggetto di numerosi attacchi e proprio per questo non si è dispiegato in tutta la sua efficacia originaria. Il referendum non può essere inteso come momento meramente informativo, piuttosto sarebbe meglio agire nei territori per prepararli a livello sociale e culturale per poter poi eventualmente pensare anche ad iniziative di questo tipo. E in questo senso, per avere successo in iniziative referendarie e per dare loro un significato più ampio di generale opposizione all’ideologia liberista su cui si fondano gli atti del Governo, è fondamentale allargare la questione anche alla “Buona scuola” e al “Jobs act”. In ogni caso una vittoria referendaria può ottenere formalmente il cambiamento di una legge, che può però rischiare di rimanere anche lettera morta o momento di resistenza simbolico e non di costruzione di modelli alternativi, in assenza di una continua e generalizzata movimentazione sociale anche a posteriori.\r\nAnche perchè siamo di fronte ad una deriva autoritaria delle politiche di Governo, che stanno completamente ignorando il volere e il dissenso diffuso in tantissimi territori, dalle province alle metropoli. Nelle decisioni di Governo emerge addirittura una totale esclusione anche di quelle regioni che avevano posto delle questioni a livello nazionale.\r\nLe questioni della deriva petrolifera, delle grandi opere e in generale dei processi devastanti attivati e/o esacerbati dallo Sblocca Italia, come ad esempio la questione degli inceneritori promossi con l’Art.35 del decreto, hanno ormai una dimensione che tocca quasi tutte le regioni.\r\nDobbiamo ribaltare questa situazione, valorizzare le ricchezze di quanto si produce nei territori e non lasciarle isolate e se stesse , schiacciate dalle proprie vertenze territoriali.\r\nDobbiamo avanzare e costituire, non tanto o non solo coordinamenti, ma anche e soprattutto campagne.\r\nC’è urgenza di forte concretezza e dell’assunzione di consapevolezza che se non lo facciamo noi, nessun altro lofarà…",{"matched_tokens":76,"snippet":77,"value":77},[15],"4 ottobre: assemblea nazionale contro lo Sblocca Italia ad \u003Cmark>Ancona\u003C/mark>",[79,82,84,86],{"matched_tokens":80,"snippet":81},[15],"\u003Cmark>Ancona\u003C/mark>",{"matched_tokens":83,"snippet":67},[],{"matched_tokens":85,"snippet":68},[],{"matched_tokens":87,"snippet":69},[],[89,94,97],{"field":36,"indices":90,"matched_tokens":91,"snippets":93},[48],[92],[15],[81],{"field":95,"matched_tokens":96,"snippet":77,"value":77},"post_title",[15],{"field":98,"matched_tokens":99,"snippet":73,"value":74},"post_content",[15],578730123365712000,{"best_field_score":102,"best_field_weight":103,"fields_matched":104,"num_tokens_dropped":48,"score":105,"tokens_matched":20,"typo_prefix_score":48},"1108091339008",13,3,"578730123365711979",{"document":107,"highlight":123,"highlights":140,"text_match":100,"text_match_info":150},{"cat_link":108,"category":109,"comment_count":48,"id":110,"is_sticky":48,"permalink":111,"post_author":51,"post_content":112,"post_date":113,"post_excerpt":54,"post_id":110,"post_modified":114,"post_thumbnail":54,"post_thumbnail_html":54,"post_title":115,"post_type":59,"sort_by_date":116,"tag_links":117,"tags":121},[45],[47],"23663","http://radioblackout.org/2014/06/settimana-rossa-ancona-una-giornata-di-lotta-nei-centanni-dallinsurrezione/"," \r\nE' il 7 giugno del 1914, festa dello Statuto Albertino. Lo Stato italiano celebra se stesso con una parata militare nel centro di Ancona. Anarchici e repubblicani rispondono con un corteo antimilitarista. La polizia attacca uccidendo tre manifestanti. E' la scintilla di una rivolta che dilagherà nel resto delle Marche, in Romagna e in Toscana, mentre focolai si accendono in tutta la penisola. Viene proclamato lo sciopero generale, che assume carattere insurrezionale. Dopo giorni di barricate e combattimenti, interviene l'esercito. Ma il colpo decisivo lo infligge la CGL, che il 10 giugno revoca lo sciopero, abbandonando gli insorti alla repressione. Nonostante ciò la rivolta cessa solo il 13 giugno.\r\n\r\nCent'anni dopo, mentre il comune di Ancona annegava nel folclore delle celebrazioni istituzionali, nella ricorrenza della rivolta, la cui memoria è ancora forte tra la gente di Ancona, gli anarchici del gruppo Malatesta e l'Unione sindacale italiana, danno vita a un'iniziativa di tre giorni.\r\nCominciata con una serata dedicata alla memoria e terminata la domenica dedicata ai percorsi di autogestione, culmina sabato 7 giugno con una giornata di lotta, perché il miglior modo di ricordare un'insurrezione è nelle azioni che ne perpetuano lo spirito.\r\nIl porto di Ancona da qualche hanno è serrato in una morsa di acciaio e cemento: reti, jersey, posti di blocco per impedire che i profughi e i migranti, che hanno attraversato clandestinamente l'Adriatico nascosti nei tir, riescano a bucare la frontiera.\r\nIn mattinata un folto gruppo di anarchici, percorrendo i binari che entrano nel porto riesce a farla in barba al dispositivo di sicurezza ed entrano nella zona rossa. I guardiani privati, beffati, chiamano la polizia. Ma ormai è tardi: per un giorno il dispositivo che chiude il porto è stato violato.\r\nNel pomeriggio il centro cittadino è attraversato da un corteo, che aveva al centro le lotte che hanno segnato gli ultimi mesi in città. In particolare l'occupazione di \"casa di niantri\", con la quale alcune famiglie di sfrattati erano riuscite a prendersi uno spazio in cui vivere.\r\nI legami creati tra solidali e occupanti si sono rimasti saldi, nonostante lo sgombero della casa e le deportazione di alcuni abitanti.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Gianfranco del gruppo Malatesta di Ancona.\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\nsett.rossa_ancona","11 Giugno 2014","2014-06-16 11:33:45","Settimana rossa. Ancona: una giornata di lotta nei cent'anni dall'insurrezione",1402502404,[62,118,119,120],"http://radioblackout.org/tag/azione-diretta/","http://radioblackout.org/tag/settimana-rossa/","http://radioblackout.org/tag/zona-rossa-del-porto/",[15,122,25,31],"azione diretta",{"post_content":124,"post_title":128,"tags":131},{"matched_tokens":125,"snippet":126,"value":127},[15],"parata militare nel centro di \u003Cmark>Ancona\u003C/mark>. Anarchici e repubblicani rispondono con"," \r\nE' il 7 giugno del 1914, festa dello Statuto Albertino. Lo Stato italiano celebra se stesso con una parata militare nel centro di \u003Cmark>Ancona\u003C/mark>. Anarchici e repubblicani rispondono con un corteo antimilitarista. La polizia attacca uccidendo tre manifestanti. E' la scintilla di una rivolta che dilagherà nel resto delle Marche, in Romagna e in Toscana, mentre focolai si accendono in tutta la penisola. Viene proclamato lo sciopero generale, che assume carattere insurrezionale. 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Si tratta della prima occupazione a scopo abitativo fatto ad Ancona . ” Liberare spazi che ci appartengono e abitarli è un primo passo- scrivono gli occupanti - ma soprattutto dà una risposta, comunque insufficiente, a chi questo Natale lo avrebbe dovuto passare sul marciapiede, perché secondo l’amministrazione è idonea la strada, è idoneo non avere un bagno, è idoneo essere separati dai propri familiari perché non si può più pagare un affitto, quando invece ha tanti edifici abbandonati e in disuso che potrebbero ridare immediata dignità a moltissima gente. Siamo un centinaio di persone, tra cui migranti, richiedenti asilo, sfrattati per morosità incolpevole, donne, uomini e bambini che rivendicano per tutte e tutti e non per alcuni, il diritto a trovare alternative alle politiche di austerity. Intendiamo rivendicare pratiche di democrazia assoluta che superino la legalità e gli inadeguati regolamenti vigenti per mettere al centro i diritti fondamentali di ciascuno di noi. Da oggi Ancona si sveglia più ricca, con un nuovo grande spazio autogestito, solidale e antirazzista.”\r\n\r\nNe abbiamo parlato con un compagno del circolo anarchico Malatesta di Ancona\r\n\r\nFrankie Ancona\r\n\r\n ","30 Dicembre 2013","2014-01-09 11:36:09","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/12/ancona-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"150\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/12/ancona-300x150.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/12/ancona-300x150.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/12/ancona.jpg 317w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Ed anche ad Ancona si risponde agli sfratti con un'occupazione",1388405368,[62,165,166,167],"http://radioblackout.org/tag/ancona-occupazioni/","http://radioblackout.org/tag/occupazioni/","http://radioblackout.org/tag/sfratti/",[15,29,169,170],"occupazioni","sfratti",{"post_content":172,"post_title":176,"tags":179},{"matched_tokens":173,"snippet":174,"value":175},[15],"realtà cittadine di base ad \u003Cmark>Ancona\u003C/mark> ha compiuto un gesto concreto"," Domenica 22 dicembre 2013, un’ampia rete di realtà cittadine di base ad \u003Cmark>Ancona\u003C/mark> ha compiuto un gesto concreto e immediato per far fronte alla stringente emergenza abitativa, liberando la Scuola Regina Margherita, un bene comune abbandonato dal 2010. 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Nella sede della Regione Marche si sono incontrati i primo ministro Enrico Letta e Ivica Dacic, accompagnati da una nutrita delegazione di ministri dei due governi. Per il governo italiano c'erano anche il viceprimo ministro e ministro dell’Interno, Angelino Alfano, i ministri Emma Bonino, Mario Mauro, Annamaria Cancellieri, Maurizio Lupi e Maria Chiara Carrozza.\r\nL’Italia è il principale sostenitore dell’ingresso della Serbia nell’Unione Europea. Durante i colloqui, il governo italiano ha confermato il proprio sostegno a Belgrado per l’adesione del paese balcanico all’Ue.\r\nIl giorno precedente, sempre ad Ancona c'era stato un incontro per gettare le basi della macroregione Adriatico-Ionica, che avrebbe nelle Marche il proprio centro e della quale farà parte anche la Serbia, oltre agli altri paesi della ex Jugoslavia e la Grecia.\r\nImponente il dispositivo di sicurezza messo in piedi per il vertice. Militari della Folgore e del battaglione San Marco hanno blindato il porto, nonostante da alcuni anni l'intera area sia inaccessibile agli anconetani, per le reti erette per rendere più difficile l'approdo ai profughi che si infilano sotto i tir in partenza dal porto greco di Patrasso.\r\n\r\nL'opposizione sociale anconetana ha deciso di dare il benvenuto a Letta con una manifestazione, che la polizia ha vietato.\r\nAperto dallo striscione \"Licenziamenti, sfratti, precarietà basta austerità\", il corteo è partito dal quartiere Archi tentando di raggiungere la sede della Regione, dove si svolgeva il vertice, ma è stato bloccato dalla polizia in piazzale Italia.\r\nAd un primo tentativo di forzare lo sbarramento di polizia l'antisommossa ha caricato i circa 300 manifestanti. Una seconda carica, più violenta, è scattata quando il corteo ha provato a passare in un altro punto. Qui però i manifestanti sono riusciti a passare con un corteo che ha attraversato le vie cittadine.\r\nTre i feriti: due manifestanti colpiti da manganellate ed un terzo contuso ad una gamba, dopo aver schivato al volo la carica di una camionetta della polizia.\r\nUna buona inaugurazione degli accordi bilaterali tra Italia e Serbia, che hanno, tra gli altri, l'obbiettivo di rafforzare la collaborazione militare tra i due paesi.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con un compagno di Ancona, Gianfranco.\r\nAscolta la diretta:\r\nancona","16 Ottobre 2013","2013-10-19 21:01:02","Letta ad Ancona. Cariche e feriti",1381938360,[62,214,215],"http://radioblackout.org/tag/letta/","http://radioblackout.org/tag/vertice-italia-serbia/",[15,21,33],{"post_content":218,"post_title":222,"tags":225},{"matched_tokens":219,"snippet":220,"value":221},[15],"ottobre si è svolto ad \u003Cmark>Ancona\u003C/mark> il vertice bilaterale Italia-Serbia. 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Tappe previste: Ancona, Porto Recanati, Macerata. Ovunque è stato respinto da antirazzisti e antifascisti.\r\nLega Nord e Fratelli d'Italia sono stati attivamente contrastati ai movimenti di opposizione sociale.\r\nAd Ancona era previsto un comizio nella centrale piazza Roma. Antirazzisti hanno cercato di impedire che venisse montato il gazebo leghista, difeso dalla polizia in assetto antisommossa. Prima dell'arrivo di Salvini la celere ha caricato a freddo per tentare di sgomberare la piazza. Ma la prova di forza non è riuscita. C'é stato un fitto lancio di uova, bottiglie, e tutto quello che capitava. 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Si parla dei bilanci dell’ultimo decennio e di truffa riguardante un mancato accantonamento di denaro relativo alle visite intramoenia.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/Rivetti-la-valle-citta-salute2024_10_10_2024.10.10-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\nCon Elisa Petragallo (sindacato CUB Torino) ci spostiamo sul piano nazionale andando a commentare il g7 sanità che si tiene dal 9 al 11 ottobre ad Ancona. Diverse le mobilitazioni in corso per denunciare l’ipocrisia di questo incontro che mette al centro l’industria farmacologica e non si interessa alla relazione tra ambiente e salute. Tra queste, No g7 Not On My Body riunisce vari sindacati e associazioni che si stanno organizzando in questi giorni ad Ancona e non solo - infatti il venerdì 11 è stato indetto dalla CUB sanità uno sciopero nazionale.\r\n\r\nA Torino, l’appuntamento è venerdì 11 ottobre alle 9:30 in piazza Statuto per una manifestazione congiunta in occasione dello Sciopero Glocale per il Clima di Fridays for Future.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/CUB-SAnita-g7-sanita-ancona2024_10_10_2024.10.10-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]","10 Ottobre 2024","2024-10-10 15:51:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/proxy-image-2-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/proxy-image-2-300x300.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/proxy-image-2-300x300.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/proxy-image-2-1024x1024.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/proxy-image-2-150x150.jpeg 150w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/proxy-image-2-768x768.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/proxy-image-2-690x690.jpeg 690w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/proxy-image-2-170x170.jpeg 170w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/proxy-image-2.jpeg 1080w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Sanità: dalle inchieste torinesi al G7 Salute di Ancona",1728575514,[321,322,323,324],"http://radioblackout.org/tag/corteo-no-g7/","http://radioblackout.org/tag/g7/","http://radioblackout.org/tag/g7-salute/","http://radioblackout.org/tag/sanita/",[326,327,328,329],"corteo no G7","g7","G7 SALUTE","Sanità",{"post_content":331,"post_title":335},{"matched_tokens":332,"snippet":333,"value":334},[15],"9 al 11 ottobre ad \u003Cmark>Ancona\u003C/mark>. 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Nonostante il contagio all'interno delle patrie galere sia inoculato dagli stessi agenti di sicurezza e stia montando, per i detenuti vengono bloccati i colloqui con amici e parenti e interrotta la consegna dei pacchi. La tutela dal Covid-19 è normata attraverso protocolli di fantasia e il Ministro di Giustizia in carica (Bonafede) afferma beffardamente che le strutture carcerarie sono per eccellenza il posto più sicuro.\r\nLa risposta dei detenuti nelle carceri di mezza Italia è l’unica possibile. \r\nRadicale come estreme sono le condizioni in cui si trovano.\r\n\r\nSi rivoltano, danneggiando e incendiando parti consistenti delle strutture e danno vita a varie forme di proteste, dagli scioperi alle battiture. In alcuni casi riescono persino a riconquistare, fuggendo, la libertà. Il bene da sempre più prezioso per chi si trova rinchiuso e che acquisisce, se possibile, ancora più importanza in questo frangente perché risulta essere l’unico modo per tentar di salvaguardare la propria salute.\r\nIl prezzo per ristabilire l’ordine nelle prigioni è altissimo: 14 detenuti pagano con la vita l’aver avuto il coraggio di sfidare la ragion di Stato. \r\nA Macerie su Macerie il racconto di alcune delle rivolte che hanno caratterizzato l'ultimo anno, soprattutto quello di Modena del 6 marzo 2020 attraverso la voce della madre di uno dei detenuti che ha denunciato con un esposto le torture subìte dagli agenti.\r\nQuattro di loro sono ancora in carcere sotto le angherie e le violenze dei secondini, per scrivere loro:\r\n\r\n\r\nCipriani Claudio – C.C. Parma, Strada Burla 57, 43122 Parma\r\n\r\nMattia Palloni - C.C. Ancona Montacuto, Via Montecavallo 73, 60100 Ancona\r\n\r\nD’Angelo Francesco – C.C. Ferrara, Via Arginone 327, 44122 Ferrara\r\n\r\nBelmonte Cavazza - C.C. 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Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’escopost:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/07/2020-07-03-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nI ribelli dell’Adriatico. Sono passati 100 anni, ma ben pochi conoscono questa vicenda.\r\nEra il giugno del 1920. Il Primo conflitto mondiale è terminato da due anni, ma navi da guerra della Marina militare italiana sparano cannonate sulle due sponde dell'Adriatico.\r\nDavanti a Valona bombardano le posizioni degli insorti albanesi che stanno assediando la città per mettere fine all'occupazione coloniale italiana. Ad Ancona, invece, tirano granate sul popolo insorto a fianco dei bersaglieri che si rifiutano d'essere mandati a Valona.\r\nLa stampa borghese parla di \"moti anarchisti\", ma nonostante il lavoro di agitazione contro il militarismo svolto, sin dai tempi della guerra di Libia, dagli anarchici, dai sindacalisti rivoluzionari dell'USI e dai socialisti \"disfattisti\", la rivolta armata di Ancona - largamente spontanea - sorprende tutti e sarà uno dei momenti di più alta conflittualità del cosiddetto Biennio rosso.\r\nLa repressione statale ad Ancona causa oltre trenta vittime proletarie, ma il governo italiano è costretto a ritirare le truppe dall'Albania.\r\nCe ne ha parlato Marco Rossi, autore, con Luigi Balsamini de “I ribelli dell’Adriatico - L'insurrezione di Valona e la rivolta di Ancona del 1920, appena uscito per i tipi di Zero in Condotta. \r\n\r\nIl tempo sospeso. L’anarchia nella bufera del terzo millennio.\r\nLa mia generazione è stata catapultata nel giro di pochi decenni dal pallottoliere al web, dalla macchina fotografica alle immagini satellitari, dal sistema sanitario universale alla sanità privatizzata, dal posto fisso alla incertezza strutturale, dal lavoro alla catena alle catene del telelavoro. Al tempo stesso la crisi ecologica ha dimostrato come le enormi crepe che la logica del just in time, traslata dalla produzione di merci alla produzione di senso, stiano distruggendo in modo irreversibile il pianeta e le possibilità di sopravvivenza degli animali umani e non umani che ci vivono.\r\nUn lungo processo di straniamento. Le risposte dell’arcipelago anarchico sono state diverse e non di rado divergenti. Cominciamo a parlarne…\r\n\r\nRitorno alla normalità: grandi opere, missioni militari, spesa di guerra, crisi sociale, braccianti-schiavi, frontiere chiuse ai migranti ma aperte a turisti e merci…\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo di Zero in Condotta\r\n\r\nAnche quest’anno sarà Free (k) Pride! In strada per frocizzare le strade della città, riportando il pride su un piano critico di lotta all’esistente, e in particolare ai sistemi di potere e alle loro gerarchie: il patriarcato, l’etero-cis-sessualità obbligatoria, il capitalismo, il (neo)colonialismo, il fascismo, il machismo, l’abilismo, lo specismo, l’ageismo, la sessuofobia, la religione e molti altri.\r\nSabato 11 luglio – ore 16 – piazza Castello – Liber* e mostr*\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nTutti i giorni\r\nappuntamento No Tav alle 18\r\nai campi sportivi di Giaglione per portare sostegno al presidio permanente dei Mulini di Clarea sotto assedio\r\n\r\nSabato 11 luglio\r\nFree(k) Pride – Frocial Mass\r\nore 16 in piazza Castello\r\n\r\nVenerdì 24 luglio\r\nore 16 presidio\r\nvia Po 16 \r\nRitorno alla normalità? Grandi opere, missioni militari, spesa di guerra, crisi sociale, braccianti-schiavi, repressione, frontiere chiuse ai migranti ma aperte a turisti e merci… come prima, peggio di prima\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 20\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – https://www.facebook.com/senzafrontiere.to/\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","11 Luglio 2020","2020-07-11 05:41:37","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/07/colonialista-200x110.jpg","Anarres del 3 luglio. I ribelli dell’Adriatico. L’anarchia nella bufera del terzo millennio. Ritorno alla “normalità” tra grandi opere e spesa di guerra…",1594444736,[],[],{"post_content":538},{"matched_tokens":539,"snippet":540,"value":541},[15],"fine all'occupazione coloniale italiana. Ad \u003Cmark>Ancona\u003C/mark>, invece, tirano granate sul popolo","Come ogni venerdì abbiamo fatto il nostro viaggio settimanale su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. 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Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 20\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – https://www.facebook.com/senzafrontiere.to/\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org",[543],{"field":98,"matched_tokens":544,"snippet":540,"value":541},[15],{"best_field_score":345,"best_field_weight":472,"fields_matched":20,"num_tokens_dropped":48,"score":473,"tokens_matched":20,"typo_prefix_score":48},{"document":547,"highlight":560,"highlights":565,"text_match":343,"text_match_info":568},{"comment_count":48,"id":548,"is_sticky":48,"permalink":549,"podcastfilter":550,"post_author":551,"post_content":552,"post_date":553,"post_excerpt":54,"post_id":548,"post_modified":554,"post_thumbnail":555,"post_title":556,"post_type":405,"sort_by_date":557,"tag_links":558,"tags":559},"56626","http://radioblackout.org/podcast/sheol-la-perla-di-labuan-20-12-2019/",[362],"eraunanotte...","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/2019.12.20-14.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\"Lo Sheol al di sotto si commuove per te, aspettando il tuo arrivo, egli risveglia per te le ombre.\" Lo Sheol è il regno dei morti dell'ebraismo ed è anche il titolo di un romanzo del 2004 di Marcello Fois. Il protagonista é Ruben Massei, ispettore di polizia a Roma, da molti anni non mette piede nella sinagoga, ma un giorno il passato ritorna inaspettato sulla sua scrivania. E' scomparsa Luce Ancona, la sua villa é stata devastata da simboli nazisti, e al tempo stesso sono scomparsi Luana, Franz e Alessandro, tre giovani naziskin romani. Ruben non riesce a convincere i colleghi che i due eventi sono collegati. A poco gli serve chiedere consiglio a Daniele Foa, prestigioso rappresentante del comunità ebraica romana, secondo cui la cosa migliore è farsi dimenticare, non attirare l'attenzione. \"Il 39 % dei tedeschi crede che gli ebrei sfruttino la memoria dell'Olocausto. Il 22 % non li vorrebbe come vicini di casa. - L'Italia non é la Germania! lo interruppe Ruben. - Lo dicevano anche nel Trentottto.\" Cogliamo l'occasione per rivisitare la storia degli ebrei italiani a cominciare dal ghetto di Torino, che era compreso tra le vie Maria Vittoria, Bogino, Principe Amedeo e San Francesco da Paola. Fu fondato nel 1679 e chiuso nel 1848 da re Carlo Alberto di Savoia con lo Statuto Albertino. Marcello Fois é nato a Nuoro nel 1960 ed é scrittore, commediografo e sceneggiatore. \"La paura della Destra? Ma quale Destra? Sei rimasto a vecchie categorie che non descrivono più la realtà. Governabilità, garanzia degli investimenti, sono queste le cose che oggi contano davvero.\" Buon ascolto.","22 Dicembre 2019","2019-12-22 09:50:34","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/12/SHEOL3-200x110.jpg","SHEOL - LA PERLA DI LABUAN 20/12/2019",1577007580,[],[],{"post_content":561},{"matched_tokens":562,"snippet":563,"value":564},[15],"sua scrivania. 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