","Decenni di antimperialismo: la narrazione di Asterio Palima","post",1486160582,[45,46,47],"http://radioblackout.org/tag/asterio-palima/","http://radioblackout.org/tag/filippine/","http://radioblackout.org/tag/national-democratic-front-of-the-philippines/",[17,15,19],{"post_content":50,"post_title":56,"tags":59},{"matched_tokens":51,"snippet":54,"value":55},[52,53],"Asterio","Palima","\u003Cmark>Asterio\u003C/mark> \u003Cmark>Palima\u003C/mark> ci racconta un fronte popolare che","\u003Cmark>Asterio\u003C/mark> \u003Cmark>Palima\u003C/mark> ci racconta un fronte popolare che dura da decenni nelle Filippine, esprimendosi in una guerriglia caratterizzata da manifestazioni sia urbane, sia nelle campagne con modalità diverse; immerso in una realtà congelata dalle grandi famiglie che gestiscono il paese dalla fine della Seconda guerra mondiale, ma soprattutto con quei clan al soldo degli Usa, potenza colonizzatrice dalla fine dell'Ottocento quando gli yankee si sostituirono agli spagnoli.\r\n\r\nGli afflati sono comuni a quelli che diedero vigore ai movimenti degli anni Sessanta, conditi di maoismo, attenti a ottenere il benessere delle classi popolari e per questo pronti a più riprese a dialogare con il potere costituito, persino quando questo era in mano a Cory Aquino... ma sempre, a un passo dalla soluzione, la coerenza degli intenti o il mancato appoggio popolare impedivano la pacificazione e quindi si tornava a riprendere le armi. 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Da un lato, il capitalismo cinese in ascesa ha in teoria ampi margini di sviluppo – anche se non più nella forma eroica dell’“accumulazione socialista” isolata dal mercato mondiale – ma la coesistenza non conflittuale con l’Occidente imperialista si sta rivelando una strada sempre meno praticabile. Sul fronte opposto, l’egemone mondiale nello svolgere una funzione ordinativa a tutt’oggi indispensabile a scala internazionale - suggellata dal dollaro moneta mondiale - opera un prelievo sempre più oneroso e destabilizzante per il capitalismo nel suo insieme.\"\r\n\r\nCosa lascia prefigurare l'attuale ritorno della guerra alle porte dell'Europa? Siamo davvero di fronte ad un processo di de-globalizzazione? Possiamo parlare di una fase di transizione egemonica, o sul piatto vi è una ristrutturazione complessiva del capitalismo mondiale? Nell'intrecciare vicenda geopolitica e questione sociale, proviamo ad ipotizzare quali scenari si aprono nello scontro globale all'orizzonte.\r\n\r\nNella seconda parte della puntata, rimaniamo in Cina per presentare un altro volume di recente pubblicazione: \"IL SORGO E L'ACCIAIO - iI regime sviluppista socialista e la costruzione della Cina contemporanea\" (Porfido Edizioni, 2022) del collettivo comunista Chuang, ricostruzione storica, economica e sociale della Cina maoista. Un viaggio alla ricerca dei nodi e dei passaggi che hanno portato alla trasformazione del Paese in uno dei due poli (asimmetrici) del capitalismo globale, alle radici di quel rapporto dialettico tra Partito Comunista Cinese e spinte sociali dal basso, ancora oggi chiave interpretativa importante per comprendere i conflitti sociali nel gigante asiatico.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/La-fine-della-fine-2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nPer approfondire:\r\n\r\nhttps://www.machina-deriveapprodi.com/post/introduzione-a-stati-uniti-e-cina-allo-scontro-globale\r\n\r\nhttps://www.infoaut.org/approfondimenti/%E9%97%AFchuang-il-sorgo-e-lacciaio-il-regime-sviluppista-socialista-e-la-costruzione-della-cina-contemporanea\r\n\r\n \r\n\r\n ","16 Dicembre 2022","2023-02-23 12:05:36","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/12/1671216249036-200x110.jpg","LA FINE DELLA FINE DELLA STORIA #2 – Stati Uniti e Cina: dove va la Globalizzazione?","podcast",1671221013,[],[],{"post_content":137},{"matched_tokens":138,"snippet":140,"value":141},[139],"Asterios","SCONTRO GLOBALE - Strutture, strategie, contingenza\" (\u003Cmark>Asterios\u003C/mark>, 2022), che qui presentiamo ai","In questa seconda puntata puntiamo ad inquadrare l'attuale conflitto in Ucraina nel più ampio scontro che si profila all'orizzonte tra gli Stati uniti e Cina, e lo facciamo in compagnia di Raffaele Sciortino, ricercatore indipendente, dottore di ricerca in studi politici e relazioni internazionali, autore del recente volume \"STATI UNITI E CINA ALLO SCONTRO GLOBALE - Strutture, strategie, contingenza\" (\u003Cmark>Asterios\u003C/mark>, 2022), che qui presentiamo ai nostri microfoni.\r\n\r\n\"A più di dieci anni dall’innesco della crisi mondiale la globalizzazione è entrata in una fase critica e con essa il rapporto asimmetrico Usa/Cina che ne è stato fin qui il perno. 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Per farci raccontare quale sia la situazione in quell'ospedale e più in generale sul territorio piemontese, abbiamo raggiunto al telefono Nino Flesia, lavoratore presso quel presidio e delegato rsu-Cgil dell'Asl To3.\r\n\r\nQueste immagini evocano scenari ancora peggiori, accompagnati dalla presa di posizione dell'Ordine dei Medici che invoca un lockdown rigido sull'intero territorio nazionale per scongiurare il rischio di 10.000 morti da piangere nell'inverno infausto che ci attende. Da più parti si evoca il rischio di un'implosione di quell'equilibrio tenue che permette ancora oggi, a fatica, di curare l'enorme afflusso di compromessi della seconda ondata della pandemia.\r\n\r\nImmaginari distopici e paranoici, a lungo nutriti da una branca particolare della produzione culturale di massa, sembrano diventare possibilità concreta. Su questo background, negli ultimi anni si è venuto a creare uno spazio significativo nel dibattito pubblico d'oltralpe che ha preso il nome di \"collassologia\", ampio e contraddittorio serbatoio di discussione in cui rientrano potenzialmente tanto i deliri individualistici dei survivalisti, quanto le esperienze collettiviste dello zadismo, raccogliendo nel suo seno porzioni non indifferenti di ceto medio intellettuale. Punto comune di questa galassia di pensieri e pratiche, la convinzione che il nostro mondo, così com'è, sia destinato al collasso, con tutto ciò che questo implica in termini di uso di disponibilità di risorse e (ri)organizzazione della vita associata.\r\n\r\nIn Italia il dibattito sul tema è pressoché inesistente, se si eccettua la proposta coraggiosa del piccolo editore Asterios di Trieste. Con Fabrizio Li Vigni, dottore in sociologia all’EHESS di Parigi e postdottorando all’UPEM d iChamps-sur-Marne nonché autore del pamphlet \"Il collasso della società termo-industriale\", abbiamo sondato alcuni aspetti di questo dibattito a partire dall'evento rivelatore della pandemia Covid.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/11/Voci_III_2020_09_11.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","10 Novembre 2020","2020-11-19 17:18:55","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/11/3_PUNTATA_COVER-200x110.jpg","L'ETÀ DEI COLLASSI (con F. LI VIGNI) – VOCI DALL’ANTROPOCENE (ANNO II #3) 09/11/20",1605036718,[163],"http://radioblackout.org/tag/voci-antropocene/",[115],{"post_content":166},{"matched_tokens":167,"snippet":168,"value":169},[139],"proposta coraggiosa del piccolo editore \u003Cmark>Asterios\u003C/mark> di Trieste. 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Per tanti anni ha scritto e disegnato il conformismo che allignava nella trasgressione, tra i figli e le figlie del maggio francese. \"Quest'estate mi leggo tutto Proust. Durante l'anno non si trova mai il tempo, le vacanze sono l'unico modo per recuperare. L'anno scorso ho ripreso in mano Illich.\" I lettori italiani l'hanno scoperta su Linus, e vi hanno riconosciuto vizi, vezzi, contaddizioni e luoghi comuni che, pur nati in un contesto francese, non erano estranei all'estrema sinistra italiana. \"Tu mi conosci, vivo con poco, non dò importanza ai soldi - Allora potresti rinunciare allo stipendio - Cambiamo discorso, parlare tanto di soldi mi sembra avvilente.\" Nata a Nantes nel 1940, arrivò a Parigi nel 1963 mentre il mondo della Bédé (come in Francia chiamano i fumetti) ribolliva di nuove idee e riviste, ma era anche un ambiente molto maschile. La biondina armata di matita e carta si fece subito notare tra gli artisti già affermati, tra gli altri René Goscinny, il creatore di Asterix e Lucky Luke, e non si fermò più. Negli anni successivi Claire collaborò con le riviste Tintin, Spirou e Pilote. In Italia le sue vignette sono state raccolte nei volumi \"I frustrati\" e \"Le madri\". Grazie a Claire molti compagni e compagne hanno imparato a ridere di sé stessi. Cerchiamo di non dimenticarlo. \"Quando dico alle altre che dobbiamo trovare i soldi per un nuovo ciclostile, mi dicono che ricado negli schemi maschili.\" Buon ascolto.","23 Febbraio 2020","2021-08-02 07:44:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/CLAIRE-2-200x110.jpg","CLAIRE BRETECHER - LA PERLA DI LABUAN 21/2/2020",1582452306,[],[],{"post_content":189},{"matched_tokens":190,"snippet":192,"value":193},[191],"Asterix","René Goscinny, il creatore di \u003Cmark>Asterix\u003C/mark> e Lucky Luke, e non","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/2020.02.21-15.00.00-blackout.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIl 10 febbraio é morta all'età di 79 anni Claire Brétecher. Per tanti anni ha scritto e disegnato il conformismo che allignava nella trasgressione, tra i figli e le figlie del maggio francese. \"Quest'estate mi leggo tutto Proust. Durante l'anno non si trova mai il tempo, le vacanze sono l'unico modo per recuperare. 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Quali gli elementi di rottura, e in quale direzione vanno?\"\r\n\r\nIn questa lunga intervista presentiamo con l'autore i temi centrali che articolano il recente testo \"I dieci anni che sconvolsero il mondo - Crisi globale e geopolitica dei neopulismi\" (Asterios, 2019)\r\n\r\nNella prima parte analizziamo in cosa consiste la rottura della crisi globale scoppiata con la Grande Recessione del 2008, come cambiano gli assetti della globalizzazione fin qui conosciuta, quali risposte sono state messe in campo dal governo americano, come la crisi si è tradotta sul piano geopolitico, soprattutto nell'acuirsi dello scontro USA-Cina.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/06/RS1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nNella seconda parte il focus si sposta sulle risposte sociali scatenate dalla crisi del 2008, dalle Primavere arabe ai movimenti stile Occupy in Occidente, fino all'emergere del cosiddetto momento populista: quale composione sociale scende in piazza? Quale il contenuto profondo di questo \"ciclo\" di lotte? Come si collega alle sconfitte del movimento operaio del lungo '68 e la ristrutturazione del rapporto di capitale che ne è seguita?\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/06/RS2.mp3\"][/audio]","4 Giugno 2019","2019-11-18 01:18:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/06/rs-200x110.jpg","\"I dieci anni che sconvolsero il mondo\" Intervista all'autore Raffaele Sciortino",1559651440,[],[],{"post_content":213},{"matched_tokens":214,"snippet":215,"value":216},[139],"globale e geopolitica dei neopulismi\" (\u003Cmark>Asterios\u003C/mark>, 2019)\r\n\r\nNella prima parte analizziamo","\"I dieci anni che sconvolsero il mondo sono gli anni della prima crisi effettivamente globale che continua a investire gli assetti usciti vincenti, e apparentemente privi di alternative, emersi dalla cosiddetta rivoluzione neoliberista dell’ultimo trentennio. La crisi si caratterizza per avere investito in profondità e successione strettissima i meccanismi della globalizzazione finanziaria, lo scontro geopolitico che ne è seguito a scala mondiale – in particolare tra Stati Uniti e Cina – e le dinamiche della strutturazione e della soggettività delle classi sociali. È solo in questo quadro complessivo che può essere affrontato il fenomeno emergente in Occidente dei neopopulismi, ben oltre la riduttiva contrapposizione fra denigrazione politico-mediatica e facili attese, fra preoccupati e apologeti. Quali gli elementi di rottura, e in quale direzione vanno?\"\r\n\r\nIn questa lunga intervista presentiamo con l'autore i temi centrali che articolano il recente testo \"I dieci anni che sconvolsero il mondo - Crisi globale e geopolitica dei neopulismi\" (\u003Cmark>Asterios\u003C/mark>, 2019)\r\n\r\nNella prima parte analizziamo in cosa consiste la rottura della crisi globale scoppiata con la Grande Recessione del 2008, come cambiano gli assetti della globalizzazione fin qui conosciuta, quali risposte sono state messe in campo dal governo americano, come la crisi si è tradotta sul piano geopolitico, soprattutto nell'acuirsi dello scontro USA-Cina.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/06/RS1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nNella seconda parte il focus si sposta sulle risposte sociali scatenate dalla crisi del 2008, dalle Primavere arabe ai movimenti stile Occupy in Occidente, fino all'emergere del cosiddetto momento populista: quale composione sociale scende in piazza? Quale il contenuto profondo di questo \"ciclo\" di lotte? Come si collega alle sconfitte del movimento operaio del lungo '68 e la ristrutturazione del rapporto di capitale che ne è seguita?\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/06/RS2.mp3\"][/audio]",[218],{"field":75,"matched_tokens":219,"snippet":215,"value":216},[139],{"best_field_score":147,"best_field_weight":148,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":14,"score":149,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":85},{"document":222,"highlight":234,"highlights":239,"text_match":145,"text_match_info":242},{"comment_count":31,"id":223,"is_sticky":31,"permalink":224,"podcastfilter":225,"post_author":179,"post_content":226,"post_date":227,"post_excerpt":37,"post_id":223,"post_modified":228,"post_thumbnail":229,"post_title":230,"post_type":132,"sort_by_date":231,"tag_links":232,"tags":233},"51925","http://radioblackout.org/podcast/il-fumetto-francese-la-perla-di-labuan-16-11-2018/",[94],"Loro li chiamano affettuosamente Bédè, che è l'acronimo di Bande dessinée. Un'occhiata al fumetto francese, storia, tecnica, mercato e curiosità. Alla fine dell'800 le riviste per ragazzi riportano le prime illustrazioni corredate da testo. Nel 1905 sulla rivista \"La semaine de Suzette\" appare \"Bécassine\" il primo vero fumetto. Nel 1929 il periodico belga \"Vingtième siécle\" pubblica \"Tintin nel paese dei Soviet\" di Hergé, pseudonimo di Georges Remi. Da allora la scuola franco-belga é considerata tutt'uno, con personaggi come Lucky Luke e Asterix. Il primo personaggio western europeo é il francese Jim Boum che appare nel 1934 sulla rivista \"Coeurs Vaillants\" realizzato da Marijac (Jacques Dumas) che lo segue fino al 1950. Nel 1940 con l'occupazione tedesca si impone una rigida censura e appaiono fumetti in cui i \"cattivi\" sono gli ebrei, che spariscono con la Liberazione. Nel luglio 1949 per iniziativa trasversale dei comunisti e dei cattolici nasce la commissione di controllo delle pubblicazioni per l'adolescenza. La svolta avviene il 19 dicembre 1974 quando Philippe Druillet, Jean Giraud (futuro Moebius) e altri creano la sigla \"Humanoides Associès\" all'insegna della totaile libertà creativa rivolta non più solo ai ragazzi. Il 1° febbraio 1975 esce \"Metal Hurlant\" \"Immagine che diventa affresco, poster, pala d'altare, manifesto, enciclopedia, sogno\". Parleremo di personaggi come Buck Danny, Michel Vaillant, il tenente Blueberry, Comanche, Valerian e Laureline, Barbarella. Ogni anno in Francia si pubblicano circa 5.000 titoli, di cui 4.000 novità, gli altri sono continuazione di cicli pre-esistenti, 50 testate storiche continuano dopo la morte o l'abbandono dei loro creatori. Ci sono 384 editori, di cui 3 grandi e 12 importanti che realizzano il 67% della produzione. Ma le porte sono aperte, 2.300 opere sono tradotte da 36 paesi diversi. Informano e discutono di Bédè 24 riviste cartacee e 44 siti web specializzati. Le porte sono aperte anche per i collaboratori, molti italiani sono attivi e apprezzati. Qualche informazione utile a chi vuole provarci. Affinità e differenze con il fumetto italiano. Buon ascolto.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/2018.11.16-14.43.00-escopost.mp3\"][/audio]","19 Gennaio 2019","2019-01-21 08:24:46","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/tout-paulette-9782226105561_0-200x110.jpg","IL FUMETTO FRANCESE - LA PERLA DI LABUAN 16/11/2018",1547894263,[],[],{"post_content":235},{"matched_tokens":236,"snippet":237,"value":238},[191],"personaggi come Lucky Luke e \u003Cmark>Asterix\u003C/mark>. Il primo personaggio western europeo","Loro li chiamano affettuosamente Bédè, che è l'acronimo di Bande dessinée. Un'occhiata al fumetto francese, storia, tecnica, mercato e curiosità. Alla fine dell'800 le riviste per ragazzi riportano le prime illustrazioni corredate da testo. Nel 1905 sulla rivista \"La semaine de Suzette\" appare \"Bécassine\" il primo vero fumetto. Nel 1929 il periodico belga \"Vingtième siécle\" pubblica \"Tintin nel paese dei Soviet\" di Hergé, pseudonimo di Georges Remi. Da allora la scuola franco-belga é considerata tutt'uno, con personaggi come Lucky Luke e \u003Cmark>Asterix\u003C/mark>. Il primo personaggio western europeo é il francese Jim Boum che appare nel 1934 sulla rivista \"Coeurs Vaillants\" realizzato da Marijac (Jacques Dumas) che lo segue fino al 1950. Nel 1940 con l'occupazione tedesca si impone una rigida censura e appaiono fumetti in cui i \"cattivi\" sono gli ebrei, che spariscono con la Liberazione. Nel luglio 1949 per iniziativa trasversale dei comunisti e dei cattolici nasce la commissione di controllo delle pubblicazioni per l'adolescenza. La svolta avviene il 19 dicembre 1974 quando Philippe Druillet, Jean Giraud (futuro Moebius) e altri creano la sigla \"Humanoides Associès\" all'insegna della totaile libertà creativa rivolta non più solo ai ragazzi. Il 1° febbraio 1975 esce \"Metal Hurlant\" \"Immagine che diventa affresco, poster, pala d'altare, manifesto, enciclopedia, sogno\". Parleremo di personaggi come Buck Danny, Michel Vaillant, il tenente Blueberry, Comanche, Valerian e Laureline, Barbarella. Ogni anno in Francia si pubblicano circa 5.000 titoli, di cui 4.000 novità, gli altri sono continuazione di cicli pre-esistenti, 50 testate storiche continuano dopo la morte o l'abbandono dei loro creatori. Ci sono 384 editori, di cui 3 grandi e 12 importanti che realizzano il 67% della produzione. Ma le porte sono aperte, 2.300 opere sono tradotte da 36 paesi diversi. Informano e discutono di Bédè 24 riviste cartacee e 44 siti web specializzati. 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