","I molti aspetti anche contraddittori di una richiesta di indipendentismo","post",1508628023,[64,65,66,67,68],"http://radioblackout.org/tag/barcellona-madrid/","http://radioblackout.org/tag/catalunya/","http://radioblackout.org/tag/indipendentismo-e-unionismo/","http://radioblackout.org/tag/puigdemont/","http://radioblackout.org/tag/rajoy/",[70,20,71,35,26],"Barcellona Madrid","indipendentismo e unionismo",{"post_content":73,"tags":78},{"matched_tokens":74,"snippet":76,"value":77},[75],"Madrid","dopo il passo tracotante di \u003Cmark>Madrid\u003C/mark>, ma i passi finora fatti","21 ottobre: «Peggior attacco alla Catalogna dai tempi di Franco». Annullata la volontà dei cittadini catalani: queste le parole di Puigdemont dopo la decisione di Rajoy di applicare l'articolo 155, pur non sapendo di preciso dove può portare lo scontro e inventando i provvedimenti gravissimi contro la Generalitat; infatti il governo catalano si riunirà in plenaria, dove dibattere della sospensione dell'autonomia e... probabilmente non potrà che procedere con l'indipendentismo dopo il passo tracotante di \u003Cmark>Madrid\u003C/mark>, ma i passi finora fatti da una Generalitat quasi sospinta dalla piazza suo malgrado verso il radicalismo sono stati così indecisi e contraddittori che ci si può aspettare qualsiasi epilogo.\r\n\r\nOra, noi siamo un po' allergici a qualsiasi nazionalismo, però queste reazioni scompostamente franchiste del gallego Rajoy (che fin dalla sua rielezione ha provocato le reazioni dei catalani, cercando di ridimensionare quella autonomia da loro già conseguita, ridimensionandola con la compiacenza della Corte Costituzionale) , il suo autoritarismo e l'uso di organismi polizieschi per soffocare richieste, minacce di ulteriori provvedimenti violenti e censori (a dimostrazione che in Spagna non si registrano organizzazioni di estrema destra, ma il centrismo di fatto è ancora franchista e compatta anche tutte le destre più retrive... e uno dei meriti di questa lotta è quello di aver mostrato la sacca di fascismo nascosta ancora nei gangli della società iberica), ma soprattutto la situazione che ha innescato la richiesta catalana, capace di mettere in crisi parlamenti e istituti a livello federale e locale, ci incuriosiscono per le dimensioni della mobilitazione (determinata, ma ancora molto pacifica da parte della cittadinanza catalana, non così per la guardia civil) e per la decisione collettiva di volersi affrancare dai modi arroganti e autoritari di Felipe VI e Mariano Rajoy, e con loro respingere e rifiutare franchismo e secoli di vessazioni centraliste... e monarchiche. Certo è un coacervo di persone differenti, ma è sicuramente insurrezione di popolo; tanto che i suoi leader sarebbero meglio intenzionati ad andare a un qualche accordo.\r\n\r\n \r\n\r\nCome esordisce in questa intervista di ieri 20 ottobre Stefano Bertolino, giornalista e reporter rimasto a fare riprese dal 1° ottobre in Catalogna: «\u003Cmark>Barcellona\u003C/mark> è stata in queste tre settimane una vera altalena degli umori della piazza». Una sintesi che nella realtà allarga a dismisura il campo del suo obiettivo, comprendendo le varie piazze, che sono, non solo nel suo racconto ma in particolare nella sua percezione della realtà, le uniche protagoniste del modo di intendere quella comunità. Da un lato un fiero nazionalismo che pretende l'unità solo perché gli è stata inculcata l'idea di una Spagna unica e unita (così come in generale si risponde a chi avanza istanze irredentiste) e dall'altra una sensazione di poter dare vita a un organismo meno asfittico di quella Spagna, meno oppresso dal governo centrale lontano.\r\n\r\nContraddizioni ce ne sono a bizzeffe (e anche calcoli politici), ma sono quasi connaturate a un qualsiasi movimento che intende dare il giro a un sistema secolare, che potrebbe ispirare altre \"liberazioni\", per una volta di ispirazione non palesemente derivante da una destra revanchista, anzi l'unicità di \u003Cmark>Barcellona\u003C/mark> viene da questa diversità di provenienza e di intenti di queste istanze antagoniste contro uno stato centrale: una regione «aperta, multiculturale, globalizzata», che però difende e rivendica questo orgoglio, questa diversità locale data anche paradossalmente da una multietnicità che, prosegue Stefano, «protegge e difende le proprie tradizioni culturali», chiedendo di continuare a condividere l'europeismo, non da spagnoli, ma da catalani. E questo lo hanno appoggiato pure coloro che sono andati a votare pur non convinti: di fronte alla prevaricazione violenta di Rajoy ci sono voluti andare per rivendicare la propria volontà di partecipare e di decidere autonomamente.\r\n\r\nRimane ovviamente il sospetto su quello che è il mezzo usato per sfruttare il consenso: è facile identificare un tema condiviso e fare leva sui \"populismi\" di campanile per chissà quali interessi reali, permangono le perplessità pragmatiche di una possibile prassi di sganciamento di un territorio europeo da uno stato europeo pur rimanendo nella comunità, perché l'Europa si regge costituzionalmente su una federazione di stati e non di regioni o aree omogenee (di qui l'ostracismo che ha lasciato da solo il popolo di una regione in piazza contro uno stato: appunto, l'esempio potrebbe diventare paradigmatico per altre molte aree europee, dissolvendo stati e federazione); tantomeno è chiaro come si possa integrare un sistema come quello catalano... ma quello che viene a galla dalle parole di Stefano è una sorta di sogno collettivo, fatto da persone che non sono particolarmente mosse da istanze nazionaliste, ma immaginano un'aria meno pesante dopo il distacco dalla Spagna. Stefano ha potuto registrare gli umori della piazza e ne viene fuori orgoglio, unità, dignità: nelle sue parole si può rivivere il fremito della piazza alla dichiarazione di indipendenza unilaterale, la delusione per la sospensione, ma anche le botte prese e quella pantomima di urne che sono state la dimostrazione di quanto qualunque appuntamento elettorale sia un rito svuotato del risultato, quanto piuttosto semplice esorcismo che sancisce le attese prima dell'apertura di urne che possono essere cassonetti di immondizia; e poi il contraltare della piazza unionista, fatta di molti emigranti interni, stranieri spagnoli in terra di Spagna, ma anche e soprattutto fascisti, falangisti che hanno individuato nelle mosse catalane un pericolo per la loro idea di Spagna e si sono ricompattati, trovandosi più di quanti ci si sarebbe forse aspettati; ma poi lo stile di vita e l'idea che evoca \u003Cmark>Barcellona\u003C/mark> per il suo stile di vita multietnico e globalizzato continua a occupare l'immaginario in senso libertario e se lo stato centrale continua a incarcerare e minacciare non potrà che compattare ancora di più la comunità locale, andando allo scontro frontale, prima di dover comunque arrivare ad accordi di qualche tipo.\r\n\r\nBarcelona octubre 2017",[79,83,85,87,89],{"matched_tokens":80,"snippet":82},[81,75],"Barcellona","\u003Cmark>Barcellona\u003C/mark> \u003Cmark>Madrid\u003C/mark>",{"matched_tokens":84,"snippet":20},[],{"matched_tokens":86,"snippet":71},[],{"matched_tokens":88,"snippet":35},[],{"matched_tokens":90,"snippet":26},[],[92,97],{"field":38,"indices":93,"matched_tokens":94,"snippets":96},[50],[95],[81,75],[82],{"field":98,"matched_tokens":99,"snippet":76,"value":77},"post_content",[75],1157451471441625000,{"best_field_score":102,"best_field_weight":103,"fields_matched":104,"num_tokens_dropped":50,"score":105,"tokens_matched":104,"typo_prefix_score":50},"2211897868544",13,2,"1157451471441625194",{"document":107,"highlight":127,"highlights":142,"text_match":150,"text_match_info":151},{"cat_link":108,"category":109,"comment_count":50,"id":110,"is_sticky":50,"permalink":111,"post_author":53,"post_content":112,"post_date":113,"post_excerpt":56,"post_id":110,"post_modified":114,"post_thumbnail":115,"post_thumbnail_html":116,"post_title":117,"post_type":61,"sort_by_date":118,"tag_links":119,"tags":124},[47],[49],"30138","http://radioblackout.org/2015/05/ancora-sul-voto-in-spagna/","Le elezioni amministrative spagnole ci restituiscono il più significativo cambio elettorale della Spagna post-franchista. Il Partito Popular esce sconfitto da questa tornata elettorale ma l'opposizione non è più occupata dai socialisti visto l'affermarsi di liste civiche legate all'esperimento Podemos.\r\nE' soprattutto nelle grandi città come Madrid e Barcellona che gli score elettorali sono più significativi, nella capitale catalana, la lista Barcelona in Comu è arrivata ad imporre i suo sindaco Ada Colau storica attivista del movimento di lotta per la casa Afectados por la Hipoteca (PAH).\r\nSi tratta soprattutto di un banco di prova per le elezioni politiche di novembre e la possibilità di arrivarci avendo messo in opera il programma elettorale sono molto piccole visto i complesso gioco di alleanze elettorali che si va aprendo. Senza contare i primi bilanci dell'esperienza Syriza che ci parlano di un'inesistenza di spazi di manovra di rinegozazione soialdemocratica dei diktat UE.\r\nQuali sono prospettive e limiti dell'esperienza? Quale rapporto dialettico si istaurerà coi movimenti sociali? Cosa lega le liste civiche e il movimento degli indignados?\r\nNe abbiamo parlato con Emanuele, attivista di Saragoza in Comu\r\n\r\nintervistapodemosvera","27 Maggio 2015","2015-05-28 14:15:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/cartelesinfoelectoral2_571172d1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"173\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/cartelesinfoelectoral2_571172d1-300x173.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/cartelesinfoelectoral2_571172d1-300x173.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/05/cartelesinfoelectoral2_571172d1.jpg 467w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Ancora sul voto in Spagna",1432741104,[120,121,122,123],"http://radioblackout.org/tag/barcellona/","http://radioblackout.org/tag/elezioni/","http://radioblackout.org/tag/podemos/","http://radioblackout.org/tag/spagna/",[23,125,126,15],"elezioni","Podemos",{"post_content":128,"tags":132},{"matched_tokens":129,"snippet":130,"value":131},[75,81],"soprattutto nelle grandi città come \u003Cmark>Madrid\u003C/mark> e \u003Cmark>Barcellona\u003C/mark> che gli score elettorali sono","Le elezioni amministrative spagnole ci restituiscono il più significativo cambio elettorale della Spagna post-franchista. 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Per contenere la deriva secessionista servono risposte politiche. E Rajoy non sembra averne. Ma cosa succede ora? La Generalitat arriverà davvero alla dichiarazione unilaterale di indipendenza della Catalogna? Come reagirà il governo spagnolo? Tutto è possibile. A sentire Barcellona e Madrid, la battaglia è destinata a diventare ancora più dura.\r\n\r\nNe parliamo con un compagno residente a Barcellona\r\n\r\nintervista barcellona","2 Ottobre 2017","2017-10-03 18:48:49","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/10/index-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"168\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/10/index-300x168.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Catalogna: cosa succederà?",1506959327,[169,170,123],"http://radioblackout.org/tag/catlogna/","http://radioblackout.org/tag/referendum/",[172,28,15],"catlogna",{"post_content":174},{"matched_tokens":175,"snippet":176,"value":177},[81,75],"Tutto è possibile. 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La rabbia generale è diretta contro le politiche di austherity per la scuola pubblica: un requiem nemmeno tanto lento. In due anni i tagli dovrebbero quantificarsi in un - 21% per il 2013 e un - 14% per l'anno successivo, mettendo a rischio il posto di lavoro di 50.000 insegnanti oltre a insegnamenti fondamentali per i ragazzi. Bersaglio dei ragazzi il governo Rajoy e il suo progetto di demolizione ma anche il ministro dell'istruzione Josè Ignatio Wert, che non si è risparmiato uscite infelici verso genitori e ragazzi. Lo sciopero è stato un successo enorme (la partecipazione è stata intorno all'80%) e ha animato ben 70 città. Protagoniste assolute Valencia, Madrid e Barcellona,. Il carattere tendenzialmente tranquillo delle mobilitazioni (solo a Valencia si è registrato qualche incidente in seguito a blocchi selvaggi del traffico) non deve ingannare sulla determinazione dei giovani e giovanissimi che sono mobilitati in diverse attività ben oltre i problemi della scuola: picchetti antisfratto, autorganizzazione in difesa della salute e dei quartieri). Lo sguardo degli studenti intanto è già proiettato al 14 novembre, quando vedremo in campo un grande sciopero generale dell'Europa Mediterranea. Hanno già aderito Spagna, Portogallo e Grecia, altre adesioni sono in fase di elaborazione. I grandi assenti sembrano essere l'Italia, impegnata nelle beghe di casa con la Fiom spaccata in due, e la Francia che forse spera ancora di non doversi mischiare col l gruppo dei PIGS. Abbiamo raggiunto a Madrid Joan, compagno impegnato su diversi fronti. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/Joan1.mp3\"]\r\n\r\nScarica File","19 Ottobre 2012","2025-09-24 22:01:02","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/Scuola-404x270-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/Scuola-404x270-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/Scuola-404x270-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/Scuola-404x270.jpg 404w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Ultimo giorno di sciopero per gli studenti medi spagnoli coi genitori al seguito.",1350665589,[198,199,123,200],"http://radioblackout.org/tag/austherity/","http://radioblackout.org/tag/crisi/","http://radioblackout.org/tag/studenti/",[202,203,15,204],"Austherity","crisi","Studenti",{"post_content":206},{"matched_tokens":207,"snippet":208,"value":209},[75,81],"70 città. 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Ogni sei mesi continueranno a votare a Barcellona, finché non esce il risultato richiesto da Madrid? Se gli inquisiti che rischiano 30 anni di galera spagnola rientrano sul sacro suolo catalano, verranno arrestati senza passare dal loro seggio? Madrid invaderà la Catalogna con i carri armati, oppure le varie fazioni indipendentiste si sono divise per potersi schermire dietro il settarismo per non rimettersi insieme a fare la scissione? tutti i catalani sono destinati a morire sudditi di un re?\r\n\r\nE poi altre domande più serie: ma hanno proprio bisogno di patrie, piccole o grandi che siano? e c'è bisogno di altri nuovi governi che decidano scissioni e frontiere?\r\n\r\n \r\n\r\nNe abbiamo parlato con Roby Kumina, che vive in Catalunya da qualche mese\r\n\r\nNazionalismi di destra dalle urne catalane","23 Dicembre 2017","2018-01-08 13:12:18","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/scranni-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"183\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/scranni-300x183.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/scranni-300x183.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/scranni.png 641w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Ciudadanos monárquicos o súbditos republicanos?",1513990437,[120,228,65,229,230,231],"http://radioblackout.org/tag/catalogna/","http://radioblackout.org/tag/ciudadanos/","http://radioblackout.org/tag/cup/","http://radioblackout.org/tag/puidgemont/",[23,17,20,233,234,37],"ciudadanos","cup",{"post_content":236,"tags":240},{"matched_tokens":237,"snippet":238,"value":239},[81,75],"mesi continueranno a votare a \u003Cmark>Barcellona\u003C/mark>, finché non esce il risultato richiesto da \u003Cmark>Madrid\u003C/mark>? 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Se gli inquisiti che rischiano 30 anni di galera spagnola rientrano sul sacro suolo catalano, verranno arrestati senza passare dal loro seggio? \u003Cmark>Madrid\u003C/mark> invaderà la Catalogna con i carri armati, oppure le varie fazioni indipendentiste si sono divise per potersi schermire dietro il settarismo per non rimettersi insieme a fare la scissione? tutti i catalani sono destinati a morire sudditi di un re?\r\n\r\nE poi altre domande più serie: ma hanno proprio bisogno di patrie, piccole o grandi che siano? e c'è bisogno di altri nuovi governi che decidano scissioni e frontiere?\r\n\r\n \r\n\r\nNe abbiamo parlato con Roby Kumina, che vive in Catalunya da qualche mese\r\n\r\nNazionalismi di destra dalle urne catalane",[241,243,245,247,249,251],{"matched_tokens":242,"snippet":135},[23],{"matched_tokens":244,"snippet":17},[],{"matched_tokens":246,"snippet":20},[],{"matched_tokens":248,"snippet":233},[],{"matched_tokens":250,"snippet":234},[],{"matched_tokens":252,"snippet":37},[],[254,256],{"field":98,"matched_tokens":255,"snippet":238,"value":239},[81,75],{"field":38,"indices":257,"matched_tokens":258,"snippets":260},[50],[259],[23],[135],1157451470501576700,{"best_field_score":263,"best_field_weight":153,"fields_matched":104,"num_tokens_dropped":50,"score":264,"tokens_matched":104,"typo_prefix_score":50},"2211897409536","1157451470501576818",{"document":266,"highlight":291,"highlights":318,"text_match":327,"text_match_info":328},{"cat_link":267,"category":268,"comment_count":50,"id":269,"is_sticky":50,"permalink":270,"post_author":53,"post_content":271,"post_date":272,"post_excerpt":56,"post_id":269,"post_modified":273,"post_thumbnail":274,"post_thumbnail_html":275,"post_title":276,"post_type":61,"sort_by_date":277,"tag_links":278,"tags":285},[47],[49],"43598","http://radioblackout.org/2017/10/catalogna-la-lunga-attesa/","Tra poche ore sapremo se lo scontro tra il governo catalano e quello spagnolo arriverà ad un punto di non ritorno, oppure vi sarà una tregua.\r\n\r\n \r\n\r\nIl parlamento catalano è stato convocato per le sei di oggi.\r\n\r\nIl presidente della Generalitat potrebbe dichiarare l'indipendenza e proclamare la nascita della repubblica catalana, oppure prendere tempo, per tentate un'improbabile mediazione con il governo di Mariano Rajoy.\r\nIl PP governa forte del 40% di consensi incassato alle ultime elezioni. Il partito socialista di Pedro Sanchez, dopo un lungo tentennamento, si è schierato in modo secco a fianco degli unionisti. Questa decisione potrebbe dare a Rajoy la maggioranza necessaria a far scattare l'articolo della costituzione che permette la sospensione dell'autonomia catalana.\r\n\r\nIn queste ore i Mossos, la polizia catalana, quella che, in caso di indipendenza, diverrebbe la polizia nazionale della nuova Repubblica, ha chiuso il parco che circonda il parlamento per difenderlo da attacchi.\r\n\r\nLa guardia civil e la policia centrale sono schierate da giorni in Catalogna, pronte ad intervenire.\r\n\r\nIl fine settimana è stato caratterizzato da un'imponente manifestazione unionista per le strade di Barcellona, cui hanno preso parte anche esponenti dell'estrema destra. I numeri, sebbene inferiori alle manifestazioni indipendentiste della settimana precedente, sono comunque indicativi di una società catalana spaccata in due. La Catalogna è terra di immigrazione sin dall'ottocento, Barcellona è una grande città cosmopolita. La grande industria sta dando segnali di nervosismo di fronte al possibile acuirsi della crisi, mentre la piccola e media impresa si attesta sul fronte catalanista. I due fronti che si stanno combattendo appaiono attraversati da un'analoga attitudine interclassista. Tutti insieme sulla stessa barca in nome di opposti nazionalismi.\r\n\r\n \r\n\r\nUn altro elemento sul piatto è la polarizzazione provocata dalla violenta repressione del 1° ottobre, il giorno del referendum, che il governo di Madrid ha provato ad impedire, perché lo ha considerato illegittimo. La creazione di un nuovo Stato, con relativi confini, esercito e polizia è una prospettiva che raccoglie un forte consenso.\r\n\r\n \r\n\r\nLe forze politiche che avevano spinto, e spingono, verso la secessione sono diverse e spesso in conflitto tra loro. Un ex partito moderato, Convergencia i Uniò, quello da cui proviene il President Carles Puigdemont, si è trasformato in un acceso gruppo indipendentista nel giro di pochi mesi cambiando il nome in Partit Democratic de Cataluunya . Pesa sulla metamorfosi soprattutto la volontà di deviare l’insoddisfazione generale verso i dirigenti politici regionali responsabili di una serie di misure antipopolari: taglio delle spese sociali, in particolare nell’istruzione e nella sanità, oltre che in ambito pensionistico, che avevano peggiorato le condizioni di vita di milioni di catalani.\r\n\r\n \r\n\r\nDopo le elezioni della Generalitat del 2015, terminate con la vittoria degli indipendentisti come numero di seggi, ma non di voti, si rafforza anche un nuovo protagonista del teatro elettorale, la CUP (Candidaturas de Unidad Popular), un partito “anticapitalista” che sembra sia riuscito a rappresentare a livello istituzionale il dissenso sociale radicalizzato. La CUP dispone di pochi, ma determinanti seggi e per appoggiare il Govern, ha imposto le dimissioni di Artur Mas denunciato come il responsabile dei provvedimenti antisociali avviati già da alcuni anni. Il suo successore, l’ormai noto a livello mondiale Carles Puigdemont, però era il suo principale collaboratore nelle scelte politiche antipopolari.\r\n\r\n \r\n\r\nE’ molto interessante, come sintomo della diffusa rabbia contro il Parlament, il fatto che, nella primavera del 2011, migliaia manifestanti assediarono questo edificio a Barcellona e costrinsero Artur Mas ad atterrare in elicottero. Lo scopo era di impedire le preannunciate decisioni antisociali. Si trattò quindi di un’evidente protesta extra e antistituzionale a sfondo decisamente sovversivo.\r\n\r\n \r\n\r\nLa terza componente separatista è la storica Esquerra Republicana de Catalunya che è riuscita ad aumentare notevolmente i consensi sfruttando il nuovo vento di opinione pubblica. L’alleanza delle tre formazioni indipendentiste ha dato vita, dopo molti mesi, ad un Govern che si è pubblicamente impegnato ad attuare, in pochi mesi, una Dichiarazione Unilaterale di Indipendenza. Il referendum del 1° ottobre avrebbe dovuto essere un passaggio di legittimazione e i tempi erano stati accelerati.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nDa parte sua, il Governo di Madrid, dove il Partido Popular di Mariano Rajoy, pur in minoranza parlamentare, aveva occupato i posti di potere con la cruciale astensione dei socialisti e aveva già dichiarato illegale la consultazione e minacciato forme di attacco frontale che ai più sembravano poco probabili. La magistratura, in buona parte di nomina governativa, aveva affiancato l’esecutivo annullando così l’antica (ipotetica e classica) divisione dei poteri.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nIn teoria, Madrid avrebbe potuto considerare senza effetti pratici il referendum e annullarne ogni conseguenza istituzionale, ma ciò non bastava ad affermare la netta superiorità della capitale rispetto alla periferia ribelle, insoddisfatta del livello di autonomia già riconosciuta. Si può perciò capire perché era necessario l’invio della Policia Nacional e della Guardia Civil con le esplicite disposizioni di usare la violenza senza troppe incertezze e di impedire il voto sgomberando brutalmente i seggi. Nel rifiuto di ogni mediazione e nella durezza repressiva si potrebbe ipotizzare una manovra del Partido Popular per conquistare la maggioranza assoluta in una prossima ravvicinata elezione generale. L’arma segreta per carpire fette più ampie di delega sarebbe il confuso, ma reale, sentimento di diffidenza anticatalanista presente nel centro e nel sud della Spagna.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nIl 3 ottobre uno sciopero generale, convocato da tempo per i diritti sociali e contro la repressione da un insieme di sindacati di base (tra cui la CNT e la CGT), ha poi offerto l’occasione per una serie di manifestazioni enormi. Le strade del centro non sono riuscite a contenere le centinaia di migliaia di persone che hanno urlato la propria rabbia in faccia ai poliziotti pur non usando metodi di aperta rivolta violenta. Anche l’ambiguità data dall’adesione dei piccoli e medi industriali alla “fermata nazionale” (il termine sciopero non è digeribile) è stata superata nelle iniziative vere in piazza. I sindacati maggioritari, la UGT socialista e le Comisiones Obreras catalane, all’ultimo momento hanno dovuto aderire alla protesta per non essere tagliate fuori. 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Sindacati e lavoratori in piazza contro una riforma del lavoro dettata da Bruxelles e approvata da Rajoy. Una riforma che rende più facili e a buon mercato i licenziamenti, taglia i salari e aumenta l’orario di lavoro, permette alle imprese di licenziare anche se non sono in crisi e senza dover giustificare il provvedimento, annulla la negoziazione collettiva, estende la precarietà a praticamente tutti i giovani lavoratori. Dopo mesi di manifestazioni nello Stato Spagnolo e di scioperi nei territori dove le minoranze nazionali si sono dotate di forze sindacali più combattive e conflittuali, la giornata di oggi vede uno sciopero generale di carattere storico. Basta dare uno sguardo alle cronache dei quotidiani iberici per rendersi conto di un clima di rabbia e di mobilitazione senza precedenti. Non si contano i consigli di fabbrica che hanno aderito al blocco odierno. Blocco che in alcuni territori – Paesi Baschi, Catalogna, Asturie – è stato pressochè totale, visto che praticamente tutte le sigle sindacali promuovono la giornata di lotta al di là delle differenze politiche e di analisi, e che anche tutta la sinistra ha chiamato militanti e attivisti – sindaci compresi – a partecipare a picchetti e manifestazioni sin dalla notte scorsa.\r\nDura la risposta repressiva, dove già dalle prime ore del mattino il Ministro degli Interni confermava ben 60 arresti, la giornata però preseguirà con cortei moltitudinari previsti nel pomeriggio in ogni capoluogo delle regioni iberiche.\r\n\r\nAscolta l'analisi di Marco Santopadre, redattore di Contropiano\r\n\r\n[audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/03/santopadre_scioperogen29M.mp3]\r\n\r\nScarica file\r\n\r\nAscolta la diretta da Bilbao, con Jon del sindacato di classe e indipendentista LAB\r\n\r\n[audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/03/Jon_lab_sindakatua29M.mp3]\r\n\r\nScarica file\r\nAscolta la diretta da Barcellona con Valentina, nostra corrispondente\r\n\r\n[audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/03/Valentina_Barcelona_29M.mp3]\r\n\r\nScarica file\r\n\r\nAscolta la diretta dal quartiere operaio di Vallekas (Madrid) con Alexis, nostro corrispondente\r\n\r\n[audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/03/alexis_vallekas_madrid29M.mp3]\r\n\r\nScarica file\r\n\r\n ","29 Marzo 2012","2018-10-17 22:11:14","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/03/1332975447_693753_1333002069_album_normal-200x110.jpg","Sciopero generale.Da Madrid a Bilbao, tutto bloccato","podcast",1333032897,[370,371,372,123],"http://radioblackout.org/tag/lab/","http://radioblackout.org/tag/paesi-baschi/","http://radioblackout.org/tag/sciopero/",[347,354,352,15],{"post_content":375,"post_title":379},{"matched_tokens":376,"snippet":377,"value":378},[81],"file\r\nAscolta la diretta da \u003Cmark>Barcellona\u003C/mark> con Valentina, nostra corrispondente\r\n\r\n[audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/03/Valentina_Barcelona_29M.mp3]\r","Quest'oggi sciopero generale storico in tutto lo Stato Spagnolo. 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Blocco che in alcuni territori – Paesi Baschi, Catalogna, Asturie – è stato pressochè totale, visto che praticamente tutte le sigle sindacali promuovono la giornata di lotta al di là delle differenze politiche e di analisi, e che anche tutta la sinistra ha chiamato militanti e attivisti – sindaci compresi – a partecipare a picchetti e manifestazioni sin dalla notte scorsa.\r\nDura la risposta repressiva, dove già dalle prime ore del mattino il Ministro degli Interni confermava ben 60 arresti, la giornata però preseguirà con cortei moltitudinari previsti nel pomeriggio in ogni capoluogo delle regioni iberiche.\r\n\r\nAscolta l'analisi di Marco Santopadre, redattore di Contropiano\r\n\r\n[audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/03/santopadre_scioperogen29M.mp3]\r\n\r\nScarica file\r\n\r\nAscolta la diretta da Bilbao, con Jon del sindacato di classe e indipendentista LAB\r\n\r\n[audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/03/Jon_lab_sindakatua29M.mp3]\r\n\r\nScarica file\r\nAscolta la diretta da \u003Cmark>Barcellona\u003C/mark> con Valentina, nostra corrispondente\r\n\r\n[audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/03/Valentina_Barcelona_29M.mp3]\r\n\r\nScarica file\r\n\r\nAscolta la diretta dal quartiere operaio di Vallekas (\u003Cmark>Madrid\u003C/mark>) con Alexis, nostro corrispondente\r\n\r\n[audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/03/alexis_vallekas_madrid29M.mp3]\r\n\r\nScarica file\r\n\r\n ",{"matched_tokens":380,"snippet":381,"value":381},[75],"Sciopero generale.Da \u003Cmark>Madrid\u003C/mark> a Bilbao, tutto bloccato",[383,385],{"field":98,"matched_tokens":384,"snippet":377,"value":378},[81],{"field":386,"matched_tokens":387,"snippet":381,"value":381},"post_title",[75],{"best_field_score":329,"best_field_weight":153,"fields_matched":104,"num_tokens_dropped":50,"score":330,"tokens_matched":104,"typo_prefix_score":50},{"document":390,"highlight":403,"highlights":408,"text_match":327,"text_match_info":411},{"comment_count":50,"id":391,"is_sticky":50,"permalink":392,"podcastfilter":393,"post_author":394,"post_content":395,"post_date":396,"post_excerpt":56,"post_id":391,"post_modified":397,"post_thumbnail":398,"post_title":399,"post_type":367,"sort_by_date":400,"tag_links":401,"tags":402},"61770","http://radioblackout.org/podcast/la-breve-estate-dellanarchia-la-perla-di-labuan-26-6-2020/",[341],"eraunanotte...","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/2020.06.26-15.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\"A notte tarda il cadavere arrivò a Barcellona. La bandiera rossa e nera, distesa sul feretro, era sporca.\" E' il 20 novembre 1936 e gli anarchici spagnoli (e non solo gli anarchici) si sono radunati per rendere omaggio a Buenaventura Durruti. Rileggiamo \"La breve estate dall'anarchia - Vita e morte di Buenaventura Durruti\" scritto nel 1972 da Hans Magnus Enzensberger sulla base di fonti d'archivio e testimonianze dirette. Il 18 luglio 1936 le truppe marocchine e la Legione Straniera comandate dal generale Francisco Franco danno il via alla guerra civile. Gli anarchici vogliono fare la rivoluzione sociale, e nelle zone da loro controllate instaurano nuovi rapprti sociali. \"Non condividevo le loro idee, ma in vita mia ho incontrato poche persone magnanime e generose come gli anarchici.\" Durruti é uno di loro. \"Sono contrario alla disciplina da caserma che porta alla brutalizzazione. Per me disciplina significa badare alla propria responsabilità e a quella degli altri.\" Il PCE è appiattito sulle posizioni dell'Urss che vuole in Spagna un governo borghese parlamentare, e per ottenerlo bisogna impedire a ogni costo la rivoluzione sociale. Quindi i nemici da annientare per primi sono gli anarchici e i comunisti non stalinisti. Una pallottola sparata da mano ignota uccide Durruti. \"Eravamo tutti convinti che non fossero stati i fascisti, ma i nostri nemici della nostra stessa parte.\" Il mistero mai chiarito non cambia nulla alla situazione di una guerra nella guerra, come si vede tra il 3 e il 6 maggio 1937 quando a Barcellona le truppe repubblicane compiono un massacro di anarchici e comunisti non stalinisti, regalando alle forze golpiste un vantaggio fondamentale. Il 29 marzo 1939 Franco entra a Madrid, la guerra civile é finita e comincia la \"feroz matanza\". Enzensberger ha cercato gli anarchici spagnoli sopravvissuti negli anni successivi. Florentino Monroy a 75 anni esegue riparazioni negli antichi castelli francesi. Ricardo Sanz, già sindacalista in una fabbrica tessile di Valencia, vive solitario in un casolare della Garonna. Federica Montseny tiene in ordine il quartier generale della CNT in esilio in un vecchio cortile di Tolosa. Gregorio Jover forse é ancora vivo da qualche parte dell'America Centrale. \"Non si commiserano. Non si pentono. Sanno di avere commesso errori, ma non ritirano nulla. Gli antichi uomini della rivoluzione sono più forti di tutto ciò che é venuto dopo di loro.\" Buon ascolto.","29 Giugno 2020","2020-06-29 08:03:22","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/DURRUTI2-200x110.jpg","LA BREVE ESTATE DELL'ANARCHIA - LA PERLA DI LABUAN 26/6/2020",1593417802,[],[],{"post_content":404},{"matched_tokens":405,"snippet":406,"value":407},[81],"tarda il cadavere arrivò a \u003Cmark>Barcellona\u003C/mark>. 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Jungle\r\nSul rammarico di Toti rispetto la direzione \"opposta a Calais\" presa dall'Italia\r\nUK: Rastrellamenti e deportazioni contro migranti senzatetto\r\nSeconda parte:\r\nSpagna: Rivolta nel CIE di Barcellona e nuova fuga dal CIE di Sangonera\r\nMessico, Celaya: Cittadini contro la presenza dell'esercito nelle scuole\r\nTerza parte:\r\nMessico, La Merced: Dia de los Muertos\r\nBulgaria: Stanziati soldi per un muro al confine\r\nAggiornamenti dalle carceri\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.02-acab-rbo-105.250-part1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.02-acab-rbo-105.250-part2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.02-acab-rbo-105.250-part3.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\nTrasmissione del 9 Novembre\r\nPrima parte:\r\nRoma: diretta con una compagna sulle cariche al corteo antifascista alla Magliana\r\nGermania: Azione diretta in solidarietà con gli anarchici arrestati ad Aquisgrana\r\nMonaco: Azione diretta in solidarietà con i compagni accusati di rapina\r\nGenova: Azione diretta in solidarietà con gli/le arrestati/e di Scripta Manent\r\nAggiornamenti sulla situazione giudiziaria di Tepepa\r\nSeconda parte:\r\nBarcellona: Inchiesta su chi tentò la fuga dal Cie di Aluche il 2 Novembre\r\nCheuta: ingressi di massa nella fortezza Europa e trasferimenti nei Centri\r\nRoma: Comunicato sul presidio al Cie di Ponte Galeria\r\nComunicato in soliarietà con i reclusi in lotta nelle prigioni americane\r\nTerza parte:\r\nAssoluzione per il compagno greco accusato di incendio\r\nLettura di un volantino di critica sull'accoglienza e chiacchiere sugli ultimi avvenimenti al riguardo\r\nQuarta parte:\r\nAggiornamenti dalle carceri\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.09-acab-rbo-105.250-part1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio 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Centro di detenzione di Brouges\r\nRegno Unito: Incendiato un veicolo comunale\r\nGermania, Monaco: Vandalizzata la sede di Google\r\nTerza parte:\r\nAggiornamenti sull'Operazione Scripta Manent - Indirizzi dei compagni e delle compagne colpite dalla repressione\r\nPerugia: Vandalizzata la villa di Emanuele Filiberto di Savoia\r\nTorino: Sul presidio di domenica 20 davanti al Cie di C.so Brunelleschi\r\nAggiornamenti dalle carceri\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.23-acab-rbo-105.250-part1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.23-acab-rbo-105.250-part2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.23-acab-rbo-105.250-part3.mp3\"][/audio]\r\nTrasmissione del 30 Novembre\r\nPrima parte:\r\nTorino: Diretta con un compagno sugli arresti per violenza privata ad uno sfratto\r\nLecce: Sullo scontro con i fascisti e la delazione\r\nSeconda parte:\r\nRoma: Bruciata una scuola che avrebbe dovuto ospitare 80 migranti\r\nRoma: Sul saluto al Cie di Ponte Galeria di Sabato\r\nRovereto: Incendiate 7 macchine di poste italiane\r\nTorino: Ordigno artigianale inesploso davanti una filiale di poste italiane\r\nBologna: Attacco incendiario ad una stazione dei carabinieri\r\nComunicato in solidarietà con i reclusi e le recluse, umane e animali, contro le biotecnologie\r\nMilano: Intralciati gli accessi della logic (azienda di biotech)\r\nGrecia: due morti in un incendio nel campo rifugiati di Moria\r\nBulgaria: Protesta nel campo rifugiati dopo 2 giorni di quarantena\r\nMadrid: fuga dal Cie di Aluche\r\nTerza parte:\r\nUngheria: Sul processo delle 11 persone che sono accusati di aver partecipato alla rivolta di massa al confine tra Serbia e Ungheria\r\nGermania: Aggiornamenti sulla situazione della compagna accusata di Rapina ad Aquisgrana\r\nMontreal: Sabotato concerto di un gruppo neonazista\r\nAggiornamenti dalle carceri\r\n[audio 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parte:\r\nMarocco: Arresti di massa a Tangeri\r\nCeuta: 230 persone attraversano la frontiera in massa\r\nRoma: comunicato sul corte di sabato 12\r\nAggiornamenti dalle carceri\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.16-acab-rbo-105.250-part1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.16-acab-rbo-105.250-part2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.16-acab-rbo-105.250-part3.mp3\"][/audio]\r\n\r\nTrasmissione del 23 Novembre\r\n\r\nPrima parte:\r\nErcolano: Aggiornamenti sulla situazione\r\nGrecia: Attacco di fascisti al campo di Chios e situazione negli Hotspot\r\nTurchia: Rivolta nel Centro di detenzione di Istanbul\r\nSeconda parte:\r\nMarocco: Sgombero del campo dei migranti \"La Foresta\"\r\nBelgio: Fuga dal Centro di detenzione di Brouges\r\nRegno Unito: Incendiato un veicolo comunale\r\nGermania, Monaco: Vandalizzata la sede di Google\r\nTerza parte:\r\nAggiornamenti sull'Operazione Scripta Manent - Indirizzi dei compagni e delle compagne colpite dalla repressione\r\nPerugia: Vandalizzata la villa di Emanuele Filiberto di Savoia\r\nTorino: Sul presidio di domenica 20 davanti al Cie di C.so Brunelleschi\r\nAggiornamenti dalle carceri\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.23-acab-rbo-105.250-part1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.23-acab-rbo-105.250-part2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/2016.11.23-acab-rbo-105.250-part3.mp3\"][/audio]\r\nTrasmissione del 30 Novembre\r\nPrima parte:\r\nTorino: Diretta con un compagno sugli arresti per violenza privata ad uno sfratto\r\nLecce: Sullo scontro con i fascisti e la delazione\r\nSeconda parte:\r\nRoma: Bruciata una scuola che avrebbe dovuto ospitare 80 migranti\r\nRoma: Sul saluto al Cie di Ponte Galeria di Sabato\r\nRovereto: Incendiate 7 macchine di poste italiane\r\nTorino: Ordigno artigianale inesploso davanti una filiale di poste italiane\r\nBologna: Attacco incendiario ad una stazione dei carabinieri\r\nComunicato in solidarietà con i reclusi e le recluse, umane e animali, contro le biotecnologie\r\nMilano: Intralciati gli accessi della logic (azienda di biotech)\r\nGrecia: due morti in un incendio nel campo rifugiati di Moria\r\nBulgaria: Protesta nel campo rifugiati dopo 2 giorni di quarantena\r\n\u003Cmark>Madrid\u003C/mark>: fuga dal Cie di Aluche\r\nTerza parte:\r\nUngheria: Sul processo delle 11 persone che sono accusati di aver partecipato alla rivolta di massa al confine tra Serbia e Ungheria\r\nGermania: Aggiornamenti sulla situazione della compagna accusata di Rapina ad Aquisgrana\r\nMontreal: Sabotato concerto di un gruppo neonazista\r\nAggiornamenti dalle carceri\r\n[audio 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