","Invalsi: test invalidabili",1368142931,[],[],{"post_content":146},{"matched_tokens":147,"snippet":148,"value":149},[21],"vengono valutati gli istituti. Da \u003Cmark>Berlinguer\u003C/mark> a Profumo ciascuno ci ha","Invalsi è un sistema europeo di controllo della preparazione dei discenti, subordinata a parametri indicati dall'alto e avulsi dalla realtà, impattando sulla libertà dell'insegnamento; si fa da anni, la novità è che dall'8 marzo Profumo, dimissionario, ha decretato che sulla base dei risultati di questo mezzuccio senza basi scientifiche vengono valutati gli istituti. Da \u003Cmark>Berlinguer\u003C/mark> a Profumo ciascuno ci ha messo del suo fino a cercare di far funzionare questo sistema utile solo per accentuare la forza della scuola privata e risparmiare individuando sacche di dipendenti che non servono per fabbricare il consenso utilizzando l'insegnamento per livellare in basso; sappiamo che la scuola dove è radicato l'invalsi non insegna più ma cerca solo di far superare test, livellati verso il basso; si arriva all'aberrazione di classi differenziali per legge nei giorni dell'invalsi, perché i diversamente abili sono collocati in classi a parte. Senza considerare gli errori marchiani sia in somministrazione che in correzione. I docenti non sono però obbligati a farlo perché prima sono stati invitati a collaborare e a dare la disponibilità, ma poi quelli coinvolti sono gli istituti, serve di più uno sciopero aggirabile da crumiri o il boicottaggio?\r\n\r\nCub e Cobas hanno indetto scioperi per il 7 maggio nella scuola primaria, il 14 e il 16 nelle secondarie: abbiamo sentito Cosimo Scarinzi per sentire quali strumenti sono stati proposti dal sindacato per invalidare le prove e verificare i risultati\r\n\r\n20130509invalsi_cosimo",[151],{"field":86,"matched_tokens":152,"snippet":148,"value":149},[21],{"best_field_score":127,"best_field_weight":154,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":44,"score":155,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":44},14,"578730123365187697",6646,{"collection_name":53,"first_q":21,"per_page":158,"q":21},6,4,{"facet_counts":161,"found":36,"hits":196,"out_of":290,"page":14,"request_params":291,"search_cutoff":33,"search_time_ms":159},[162,172],{"counts":163,"field_name":170,"sampled":33,"stats":171},[164,166,168],{"count":14,"highlighted":165,"value":165},"19e59",{"count":14,"highlighted":167,"value":167},"la perla di labuan",{"count":14,"highlighted":169,"value":169},"il colpo del strega","podcastfilter",{"total_values":36},{"counts":173,"field_name":32,"sampled":33,"stats":194},[174,176,178,180,182,184,186,188,190,192],{"count":14,"highlighted":175,"value":175},"nap",{"count":14,"highlighted":177,"value":177},"mgf",{"count":14,"highlighted":179,"value":179},"PCI",{"count":14,"highlighted":181,"value":181},"prima linea",{"count":14,"highlighted":183,"value":183},"anticoncezionali",{"count":14,"highlighted":185,"value":185},"corpo delle donne",{"count":14,"highlighted":187,"value":187},"salute delle donne",{"count":14,"highlighted":189,"value":189},"aborto clandestino",{"count":14,"highlighted":191,"value":191},"mutilazioni genitali femminili",{"count":14,"highlighted":193,"value":193},"modificazioni genitali femminili",{"total_values":195},17,[197,221,254],{"document":198,"highlight":212,"highlights":217,"text_match":125,"text_match_info":220},{"comment_count":44,"id":199,"is_sticky":44,"permalink":200,"podcastfilter":201,"post_author":202,"post_content":203,"post_date":204,"post_excerpt":50,"post_id":199,"post_modified":205,"post_thumbnail":206,"post_title":207,"post_type":208,"sort_by_date":209,"tag_links":210,"tags":211},"54522","http://radioblackout.org/podcast/il-presente-e-il-futuro-del-libro-la-perla-di-labuan-31-5-2019/",[167],"eraunanotte...","Oggi é ospite ai microfoni Paolo Barsi, fondatore e animatore della libreria \"I comunardi\" per parlare della prossima (non inevitabile) chiusura causa sfatto e della più generale situazione del libro, fuori dai luoghi comuni \"si legge sempre meno\" e \"tutta colpa di internet\". Nel 1976 il movimento rivoluzionario é in crisi, Lotta continua ha avuto la grossa scissione che porta alla nascita di Senza Tregua, Berlinguer inventa l'eurocomunismo, gli \"autonomi\" pubblicano il giornale \"Rosso\", nascono i circoli del proletariato giovanile, al governo c'é Andreotti, nel mondo esplode la rivoluzione iraniana. Paolo Barsi (con altri volenterosi soci) apre la libreria \"I comunardi\" a metà starda tra piazza Castello e Palazzo Nuovo, che da allora diventa un punto di riferimento per chi ama leggere o anche solo curiosare. \"I comunardi\" é aperta fino alla sera e ci si ferma anche in attesa di un appuntamento, per sfogliare o chiacchierare con il libraio. Non é vero che si legge di meno, è cambiato il modo di leggere, ma la pagina di carta resta la componente principale, l'e-book è una novità interessante ma la sua crescita é ferma. Si parla di Amazon, che può abbattere i costi pagando le tasse in Lussemburgo e super-sfruttando i corrieri. Il numero totale delle librerie torinesi è invariato da anni, ma la maggior parte ormai sono franchising dei grandi gruppi editoriali, sono sempre meno gli esercizi indipendenti. Lo sfratto e chiusura di \"I comunardi fa parte del più ampio prcocesso di espulsione del centro delle vecchie attività a favore di altre più redditizie e alla moda. Ma non tutto é perduto. Oggi aprire e gestire una libreria indipendente non è impossibile, ma richiede più che in passato la capacità di adattarsi al mercato, oltre naturalmente a competenza e passione. Infatti Paolo spera di trovare prima di settembre un luogo adeguato per riaprire. La dimensione é importante, ogni anno ci sono 60.000 nuovi titoli e il libraio deve averne una buona parte. Buon ascolto.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/06/2019.05.31-15.00.00-escopost.mp3\"][/audio]","15 Giugno 2019","2019-06-16 09:53:48","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/06/COMUNARDI1-200x110.jpg","IL PRESENTE E IL FUTURO DEL LIBRO - LA PERLA DI LABUAN 31/5/2019","podcast",1560585874,[],[],{"post_content":213},{"matched_tokens":214,"snippet":215,"value":216},[21],"alla nascita di Senza Tregua, \u003Cmark>Berlinguer\u003C/mark> inventa l'eurocomunismo, gli \"autonomi\" pubblicano","Oggi é ospite ai microfoni Paolo Barsi, fondatore e animatore della libreria \"I comunardi\" per parlare della prossima (non inevitabile) chiusura causa sfatto e della più generale situazione del libro, fuori dai luoghi comuni \"si legge sempre meno\" e \"tutta colpa di internet\". Nel 1976 il movimento rivoluzionario é in crisi, Lotta continua ha avuto la grossa scissione che porta alla nascita di Senza Tregua, \u003Cmark>Berlinguer\u003C/mark> inventa l'eurocomunismo, gli \"autonomi\" pubblicano il giornale \"Rosso\", nascono i circoli del proletariato giovanile, al governo c'é Andreotti, nel mondo esplode la rivoluzione iraniana. Paolo Barsi (con altri volenterosi soci) apre la libreria \"I comunardi\" a metà starda tra piazza Castello e Palazzo Nuovo, che da allora diventa un punto di riferimento per chi ama leggere o anche solo curiosare. \"I comunardi\" é aperta fino alla sera e ci si ferma anche in attesa di un appuntamento, per sfogliare o chiacchierare con il libraio. Non é vero che si legge di meno, è cambiato il modo di leggere, ma la pagina di carta resta la componente principale, l'e-book è una novità interessante ma la sua crescita é ferma. Si parla di Amazon, che può abbattere i costi pagando le tasse in Lussemburgo e super-sfruttando i corrieri. Il numero totale delle librerie torinesi è invariato da anni, ma la maggior parte ormai sono franchising dei grandi gruppi editoriali, sono sempre meno gli esercizi indipendenti. Lo sfratto e chiusura di \"I comunardi fa parte del più ampio prcocesso di espulsione del centro delle vecchie attività a favore di altre più redditizie e alla moda. Ma non tutto é perduto. Oggi aprire e gestire una libreria indipendente non è impossibile, ma richiede più che in passato la capacità di adattarsi al mercato, oltre naturalmente a competenza e passione. Infatti Paolo spera di trovare prima di settembre un luogo adeguato per riaprire. La dimensione é importante, ogni anno ci sono 60.000 nuovi titoli e il libraio deve averne una buona parte. Buon ascolto.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/06/2019.05.31-15.00.00-escopost.mp3\"][/audio]",[218],{"field":86,"matched_tokens":219,"snippet":215,"value":216},[21],{"best_field_score":127,"best_field_weight":154,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":44,"score":155,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":44},{"document":222,"highlight":245,"highlights":250,"text_match":125,"text_match_info":253},{"comment_count":44,"id":223,"is_sticky":44,"permalink":224,"podcastfilter":225,"post_author":226,"post_content":227,"post_date":228,"post_excerpt":50,"post_id":223,"post_modified":229,"post_thumbnail":230,"post_title":231,"post_type":208,"sort_by_date":232,"tag_links":233,"tags":240},"27867","http://radioblackout.org/podcast/i-podcast-di-19e59-le-trasmissioni-di-febbraio-2015/",[165],"dj","puntata del 6 febbraio 2015\r\n\r\n\r\n\r\nContinuiamo la nostra intervista con Riccardino, militante di prima linea, interrotta nella puntata precedente, ripartiamo dal 1977 ma spaziamo fino al 1980 nel raccontare la genesi e l'evoluzione di questa organizzazione armata che operò in Italia dalla seconda metà del decennio '70 fino ai primi anni '80.\r\n\r\n6 febbraio 2015 parte 1\r\n\r\n6 febbraio 2015 parte 2\r\n\r\n6 febbraio 2015 parte 3\r\n\r\npuntata del 13 febbraio 2015\r\n\r\n\r\n\r\nNel 1977 con l'esecuzione di Antonio Lo Muscio e i contemporanei arresti di Maria Pia Vianale e Franca Maria Salerno si chiude l'esperienza dei N.A.P. al di fuori del carcere, continueranno ad esistere e a lottare all'interno del circuito carcerario. I testi utilizzati, per il racconto di questa significativa esperienza di lotta armata verso l'emancipazione dal carcere, sono\" Nuclei Armati Proletari-carceri, protesta, lotta armata\" di Rossella Ferrigno edizioni La città del sole e \"Sguardi ritrovati\" secondo volume del \"progetto memoria\" di Sensibili alle foglie. Nell'ultima parte cinema del '77.\r\n\r\n13 febbraio 2015 parte 1\r\n\r\n13 febbraio 2015 parte 2\r\n\r\n13 febbraio 2015 parte 3\r\n\r\npuntata del 20 febbraio 2015\r\n\r\nPuntata dedicata alla vita di Chrlie Chaplin, attore e regista che moriva nella notte di Natale del 25 dicembre, nella seconda parte riprendiamo la nostra carrellata dedicata ai film usciti nel '77, apertura dedicata al film \"Berlinguer ti voglio bene\" di Giuseppe Bertolucci con Roberto Benigni.\r\n\r\n\r\n\r\n20 febbraio 2015 parte 1\r\n\r\n20 febbraio 2015 parte 2\r\n\r\n20 febbraio 2015 parte 3\r\n\r\npuntata del 27 febbraio 2015\r\n\r\ntrasmissione dedicata alla cronologia del terzo trimestre del 1977, utilizziamo il testo \"una sparatoria tranquilla\" AA.VV. edito da Odradek, anche nei mesi estivi il movimento e i gruppi armati restarono attivi e non si concessero vacanze!\r\n\r\n\r\n\r\n27 febbraio 2015 parte 1\r\n\r\n27 febbraio 2015 parte 2\r\n\r\n27 febbraio 2015 parte 3","4 Marzo 2015","2018-10-17 23:09:18","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/02/4marzo1977palazzonuovo-200x110.jpg","I podcast di 19e59: le trasmissioni di febbraio 2015",1425493562,[234,235,236,237,238,239],"http://radioblackout.org/tag/19-59/","http://radioblackout.org/tag/1959/","http://radioblackout.org/tag/1977/","http://radioblackout.org/tag/nap/","http://radioblackout.org/tag/prima-linea/","http://radioblackout.org/tag/radio-blackout/",[241,242,243,175,181,244],"19-59","1959","1977","Radio Blackout",{"post_content":246},{"matched_tokens":247,"snippet":248,"value":249},[21],"77, apertura dedicata al film \"\u003Cmark>Berlinguer\u003C/mark> ti voglio bene\" di Giuseppe","puntata del 6 febbraio 2015\r\n\r\n\r\n\r\nContinuiamo la nostra intervista con Riccardino, militante di prima linea, interrotta nella puntata precedente, ripartiamo dal 1977 ma spaziamo fino al 1980 nel raccontare la genesi e l'evoluzione di questa organizzazione armata che operò in Italia dalla seconda metà del decennio '70 fino ai primi anni '80.\r\n\r\n6 febbraio 2015 parte 1\r\n\r\n6 febbraio 2015 parte 2\r\n\r\n6 febbraio 2015 parte 3\r\n\r\npuntata del 13 febbraio 2015\r\n\r\n\r\n\r\nNel 1977 con l'esecuzione di Antonio Lo Muscio e i contemporanei arresti di Maria Pia Vianale e Franca Maria Salerno si chiude l'esperienza dei N.A.P. al di fuori del carcere, continueranno ad esistere e a lottare all'interno del circuito carcerario. I testi utilizzati, per il racconto di questa significativa esperienza di lotta armata verso l'emancipazione dal carcere, sono\" Nuclei Armati Proletari-carceri, protesta, lotta armata\" di Rossella Ferrigno edizioni La città del sole e \"Sguardi ritrovati\" secondo volume del \"progetto memoria\" di Sensibili alle foglie. Nell'ultima parte cinema del '77.\r\n\r\n13 febbraio 2015 parte 1\r\n\r\n13 febbraio 2015 parte 2\r\n\r\n13 febbraio 2015 parte 3\r\n\r\npuntata del 20 febbraio 2015\r\n\r\nPuntata dedicata alla vita di Chrlie Chaplin, attore e regista che moriva nella notte di Natale del 25 dicembre, nella seconda parte riprendiamo la nostra carrellata dedicata ai film usciti nel '77, apertura dedicata al film \"\u003Cmark>Berlinguer\u003C/mark> ti voglio bene\" di Giuseppe Bertolucci con Roberto Benigni.\r\n\r\n\r\n\r\n20 febbraio 2015 parte 1\r\n\r\n20 febbraio 2015 parte 2\r\n\r\n20 febbraio 2015 parte 3\r\n\r\npuntata del 27 febbraio 2015\r\n\r\ntrasmissione dedicata alla cronologia del terzo trimestre del 1977, utilizziamo il testo \"una sparatoria tranquilla\" AA.VV. edito da Odradek, anche nei mesi estivi il movimento e i gruppi armati restarono attivi e non si concessero vacanze!\r\n\r\n\r\n\r\n27 febbraio 2015 parte 1\r\n\r\n27 febbraio 2015 parte 2\r\n\r\n27 febbraio 2015 parte 3",[251],{"field":86,"matched_tokens":252,"snippet":248,"value":249},[21],{"best_field_score":127,"best_field_weight":154,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":44,"score":155,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":44},{"document":255,"highlight":281,"highlights":286,"text_match":125,"text_match_info":289},{"comment_count":44,"id":256,"is_sticky":44,"permalink":257,"podcastfilter":258,"post_author":226,"post_content":259,"post_date":260,"post_excerpt":50,"post_id":256,"post_modified":261,"post_thumbnail":262,"post_title":263,"post_type":208,"sort_by_date":264,"tag_links":265,"tags":277},"23236","http://radioblackout.org/podcast/i-podcast-de-il-colpo-della-strega-decima-puntata-19maggio2014/",[169],"Seconda parte dell'approfondimento sull'aborto clandestino iniziato nella puntata precedente. L'attenzione si è concentrata soprattutto su Torino e sulle mobilitazioni che si sono date nella nostra città rispetto alla questione dell'aborto, della violenza sessuale, degli anticoncezionali e non solo.Il Coordinamento dei consultori autogestiti e dei collettivi femministi è stato sicuramente tra i protagonisti principali della lotta e ha tenuto insieme una rete molto capillare sui territori, in particolare nei quartieri operai e popolari. Attivo dal 1974 al 1978, successivamente il coordinamento ha dato al vita al Movimento per la salute della Donna e si è fuso con la cosiddetta \"Intercategoriale Donne\", composta dalle attiviste e/o delegate di Cgil-Cisl-Uil, organizzando corsi per le 150 ore.\r\n\r\nMolto attive anche le donne dei gruppi del movimento e della sinistra extraparlamentare, da Lotta Continua ad Autonomia Operaia, gruppi che non avevano però colto la portata rivoluzionaria della parola d’ordine dell’autogestione nel dibattito intorno alla legge sull’aborto, limitandosi a sostenerla e non cogliendone i limiti rispetto alle aspirazioni di autodeterminazione delle donne. La rivendicazione di libertà di scelta e di critica nel partito/gruppo, d’altronde, era un tutt’uno con quella che le femministe come movimento collettivo portavano avanti nella lotta sia contro lo stato e le istituzioni che volevano arrogarsi il diritto di scegliere per conto delle donne, sia contro le condizioni in cui veniva praticato l’aborto clandestino.\r\nPer loro, la battaglia per la libera interruzione di gravidanza era una parte, molto importante, ma solo una parte, della rivendicazione di essere soggetto sociale e politico in quanto donne e dell’autogestione dei propri corpi. Ma per essere soggetti in questa società non si poteva scollegare queste rivendicazioni dalla lotta contro quel modello di società , attraverso spazi e strumenti politici “pubblici” collettivi delle donne stesse.\r\nCaricata di contenuti, valori ed obiettivi che per certi versi trascendevano la specificità del suo oggetto, la battaglia sulla legge sull’aborto, per il diritto di “proprietà” delle donne sulla propria vita e contro quello patriarcale sui figli e sulla moglie, diventava la battaglia contro tutti i partiti parlamentari, esclusi per certi versi Democrazia Proletaria e forse il Partito Radicale. I progetti di legge erano otto: comunista, socialista, radicale, repubblicano, liberale, socialdemocratico, della sinistra indipendente ed infine quello firmato da DP, ma formulato da alcuni collettivi femministi e sostenuto anche dalle redattrici di Lotta Continua.\r\nSul banco degli accusati, quindi, anche il PCI. Se il movimento femminista e la nuova sinistra puntavano quasi esclusivamente alla depenalizzazione dell’aborto e alla legalizzazione degli anticoncezionali, quella che diventò poi la legge 194/78 sull’interruzione di gravidanza era figlia del compromesso storico DC-PCI, fortemente voluto da Berlinguer, preoccupato, come in occasione della legge sul divorzio, di non andare allo scontro col partito cattolico.\r\nCompromesso storico che lavorò anche per introdurre l’obiezione di coscienza e ad eliminare il “pericolo” dei consultori autogestiti con il pretesto che essi non avrebbero dato alcuna “garanzia” sul terreno sanitario. Nei discorsi di Berlinguer non c'è traccia della parola aborto, si parla soltanto di maggior protagonismo della giovane madre...per il PCI le masse non sono ancora mature per affrontare simili questioni...Meglio stare in attesa e costruire un terreno d‘intesa con la Dc su altri temi, in modo da favorire l‘accordo anche sull‘aborto ma solo quando sarà il momento. Un attendismo e un'ambiguità che traspare chiaramente nelle posizioni di tutta la sinistra.\r\n\r\nConcluso l'approfondimento, abbiamo intervistato Federica Ruggiero, l'autrice del libro che presenteremo venerdì 23 maggio in radio, intitolato \"Modificazioni genitali femminili: una questione postcoloniale, il nostro sguardo sulla nostra alterità\". Testo che riflette su alcuni concetti chiave che coinvolgono tutte le donne: integrità del corpo, autodeterminazione, salute, controllo della sessualità e del piacere femminile. Le MGF, e soprattutto le ragioni che le sottendono, ci riguardano direttamente come donne più di quanto immaginiamo. Da donne occidentali ci illudiamo di essere libere ed emancipate, arrogandoci il diritto di relazionarci a donne di altre culture come sorelle maggiori, dimenticando di appartenere invece ad un mondo che, come gli altri, controlla i nostri corpi e ci discrimina come donne.\r\n\r\nPer riascoltare la puntata, qui la prima parte\r\n\r\nil colpo della strega_19maggio2014_primaparte\r\n\r\ne qui la seconda\r\n\r\nil colpo della strega_19maggio2014_secondaparte","21 Maggio 2014","2018-10-24 17:36:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/03/medea-strega-200x110.jpg","I podcast de Il colpo della strega: decima puntata (19maggio2014)",1400668577,[266,267,268,269,270,271,272,273,274,275,276],"http://radioblackout.org/tag/aborto/","http://radioblackout.org/tag/aborto-clandestino/","http://radioblackout.org/tag/anticoncezionali/","http://radioblackout.org/tag/autodeterminazione/","http://radioblackout.org/tag/corpo-delle-donne/","http://radioblackout.org/tag/ivg/","http://radioblackout.org/tag/mgf/","http://radioblackout.org/tag/modificazioni-genitali-femminili/","http://radioblackout.org/tag/mutilazioni-genitali-femminili/","http://radioblackout.org/tag/pci/","http://radioblackout.org/tag/salute-delle-donne/",[278,189,183,279,185,280,177,193,191,179,187],"aborto","autodeterminazione","ivg",{"post_content":282},{"matched_tokens":283,"snippet":284,"value":285},[21],"storico DC-PCI, fortemente voluto da \u003Cmark>Berlinguer\u003C/mark>, preoccupato, come in occasione della","Seconda parte dell'approfondimento sull'aborto clandestino iniziato nella puntata precedente. L'attenzione si è concentrata soprattutto su Torino e sulle mobilitazioni che si sono date nella nostra città rispetto alla questione dell'aborto, della violenza sessuale, degli anticoncezionali e non solo.Il Coordinamento dei consultori autogestiti e dei collettivi femministi è stato sicuramente tra i protagonisti principali della lotta e ha tenuto insieme una rete molto capillare sui territori, in particolare nei quartieri operai e popolari. Attivo dal 1974 al 1978, successivamente il coordinamento ha dato al vita al Movimento per la salute della Donna e si è fuso con la cosiddetta \"Intercategoriale Donne\", composta dalle attiviste e/o delegate di Cgil-Cisl-Uil, organizzando corsi per le 150 ore.\r\n\r\nMolto attive anche le donne dei gruppi del movimento e della sinistra extraparlamentare, da Lotta Continua ad Autonomia Operaia, gruppi che non avevano però colto la portata rivoluzionaria della parola d’ordine dell’autogestione nel dibattito intorno alla legge sull’aborto, limitandosi a sostenerla e non cogliendone i limiti rispetto alle aspirazioni di autodeterminazione delle donne. La rivendicazione di libertà di scelta e di critica nel partito/gruppo, d’altronde, era un tutt’uno con quella che le femministe come movimento collettivo portavano avanti nella lotta sia contro lo stato e le istituzioni che volevano arrogarsi il diritto di scegliere per conto delle donne, sia contro le condizioni in cui veniva praticato l’aborto clandestino.\r\nPer loro, la battaglia per la libera interruzione di gravidanza era una parte, molto importante, ma solo una parte, della rivendicazione di essere soggetto sociale e politico in quanto donne e dell’autogestione dei propri corpi. Ma per essere soggetti in questa società non si poteva scollegare queste rivendicazioni dalla lotta contro quel modello di società , attraverso spazi e strumenti politici “pubblici” collettivi delle donne stesse.\r\nCaricata di contenuti, valori ed obiettivi che per certi versi trascendevano la specificità del suo oggetto, la battaglia sulla legge sull’aborto, per il diritto di “proprietà” delle donne sulla propria vita e contro quello patriarcale sui figli e sulla moglie, diventava la battaglia contro tutti i partiti parlamentari, esclusi per certi versi Democrazia Proletaria e forse il Partito Radicale. I progetti di legge erano otto: comunista, socialista, radicale, repubblicano, liberale, socialdemocratico, della sinistra indipendente ed infine quello firmato da DP, ma formulato da alcuni collettivi femministi e sostenuto anche dalle redattrici di Lotta Continua.\r\nSul banco degli accusati, quindi, anche il PCI. Se il movimento femminista e la nuova sinistra puntavano quasi esclusivamente alla depenalizzazione dell’aborto e alla legalizzazione degli anticoncezionali, quella che diventò poi la legge 194/78 sull’interruzione di gravidanza era figlia del compromesso storico DC-PCI, fortemente voluto da \u003Cmark>Berlinguer\u003C/mark>, preoccupato, come in occasione della legge sul divorzio, di non andare allo scontro col partito cattolico.\r\nCompromesso storico che lavorò anche per introdurre l’obiezione di coscienza e ad eliminare il “pericolo” dei consultori autogestiti con il pretesto che essi non avrebbero dato alcuna “garanzia” sul terreno sanitario. Nei discorsi di \u003Cmark>Berlinguer\u003C/mark> non c'è traccia della parola aborto, si parla soltanto di maggior protagonismo della giovane madre...per il PCI le masse non sono ancora mature per affrontare simili questioni...Meglio stare in attesa e costruire un terreno d‘intesa con la Dc su altri temi, in modo da favorire l‘accordo anche sull‘aborto ma solo quando sarà il momento. Un attendismo e un'ambiguità che traspare chiaramente nelle posizioni di tutta la sinistra.\r\n\r\nConcluso l'approfondimento, abbiamo intervistato Federica Ruggiero, l'autrice del libro che presenteremo venerdì 23 maggio in radio, intitolato \"Modificazioni genitali femminili: una questione postcoloniale, il nostro sguardo sulla nostra alterità\". Testo che riflette su alcuni concetti chiave che coinvolgono tutte le donne: integrità del corpo, autodeterminazione, salute, controllo della sessualità e del piacere femminile. Le MGF, e soprattutto le ragioni che le sottendono, ci riguardano direttamente come donne più di quanto immaginiamo. Da donne occidentali ci illudiamo di essere libere ed emancipate, arrogandoci il diritto di relazionarci a donne di altre culture come sorelle maggiori, dimenticando di appartenere invece ad un mondo che, come gli altri, controlla i nostri corpi e ci discrimina come donne.\r\n\r\nPer riascoltare la puntata, qui la prima parte\r\n\r\nil colpo della strega_19maggio2014_primaparte\r\n\r\ne qui la seconda\r\n\r\nil colpo della strega_19maggio2014_secondaparte",[287],{"field":86,"matched_tokens":288,"snippet":284,"value":285},[21],{"best_field_score":127,"best_field_weight":154,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":44,"score":155,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":44},6637,{"collection_name":208,"first_q":21,"per_page":158,"q":21},["Reactive",293],{},["Set"],["ShallowReactive",296],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fODahA9188_7TFGQZX2pQlE7yvZUOaNfqHuSh_rT69xs":-1},true,"/search?query=Berlinguer"]