","No space for Bezos: aggiornamenti dalle manifestazioni contro l'oligarca a Venezia","post",1751028692,[59,60,61,62],"http://radioblackout.org/tag/apparato-militare-industriale/","http://radioblackout.org/tag/bezos/","http://radioblackout.org/tag/oligarchi/","http://radioblackout.org/tag/turistificazione/",[64,65,66,67],"apparato militare industriale","Bezos","oligarchi","turistificazione",{"post_content":69,"post_title":73,"tags":76},{"matched_tokens":70,"snippet":71,"value":72},[65],"di Venezia da parte di \u003Cmark>Bezos\u003C/mark>. L'oligarca della logistica aveva individuato","Ricostruiamo la mobilitazione contro l'occupazione a fini privati di Venezia da parte di \u003Cmark>Bezos\u003C/mark>. L'oligarca della logistica aveva individuato Venezia come vetrina e palcoscenico del suo matrimonio con Lauren Sanchez. A partire da questo evento si attivata una costellazione di proteste con l'intento di smascherare quanto sta andando in scena: dallo strapotere delle oligarchie globali, poggiate su sistemi di sfruttamento dei lavoratori e dell'ambiente, la turifisticazione senza limiti della città lagunare e la connivenza e l'ulteriore arricchimento di questi soggetti nell'economia di guerra globale. Nonostante parziali vittorie che hanno ridimensionato l'intrusività dell'evento nella vita della città, le prime manifestazioni e flash mob hanno ricevuto una risposta repressiva che ha visto il fermo per 43 persone nella giornata di giovedì 26 giugno.\r\n\r\nCon Umberto, della coalizione NO space for \u003Cmark>Bezos\u003C/mark> facciamo un quadro della mobilitazione:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/MorionBezos.mp3\"][/audio]\r\n\r\nCon Jorge di Xr Venezia commentiamo l'azione tenutasi in piazza S.Marco nella giornata di giovedì:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/XrNoSpaceForBezos.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":74,"snippet":75,"value":75},[65],"No space for \u003Cmark>Bezos\u003C/mark>: aggiornamenti dalle manifestazioni contro l'oligarca a Venezia",[77,79,82,84],{"matched_tokens":78,"snippet":64},[],{"matched_tokens":80,"snippet":81},[65],"\u003Cmark>Bezos\u003C/mark>",{"matched_tokens":83,"snippet":66},[],{"matched_tokens":85,"snippet":67},[],[87,92,95],{"field":34,"indices":88,"matched_tokens":89,"snippets":91},[14],[90],[65],[81],{"field":93,"matched_tokens":94,"snippet":75,"value":75},"post_title",[65],{"field":96,"matched_tokens":97,"snippet":71,"value":72},"post_content",[65],578730123365712000,{"best_field_score":100,"best_field_weight":101,"fields_matched":102,"num_tokens_dropped":46,"score":103,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},"1108091339008",13,3,"578730123365711979",{"document":105,"highlight":121,"highlights":126,"text_match":129,"text_match_info":130},{"cat_link":106,"category":107,"comment_count":46,"id":108,"is_sticky":46,"permalink":109,"post_author":17,"post_content":110,"post_date":111,"post_excerpt":51,"post_id":108,"post_modified":112,"post_thumbnail":113,"post_thumbnail_html":114,"post_title":115,"post_type":56,"sort_by_date":116,"tag_links":117,"tags":120},[43],[45],"61123","http://radioblackout.org/2020/06/sul-commissariamento-di-uber/","Uber è stata commissariata per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro nei riguardi dei ciclofattorini assunti attraverso intermediari come Flash Road City. Dalle pagine del fascicolo escono fuori le minacce e il modus operandi di Uber: ritardi nei pagamenti, sottrazioni delle mance, sfruttamento di lavoratori irregolari, minacce fisiche, blocco degli accessi e tutto un corollario di ricatti possibile soltanto grazie alla deregolamentazione contrattuale di cui si avvalgono queste aziende.\r\nIl lockdown ha fatto impennare i ricavi di queste aziende che hanno optato per assunzioni di massa per poi lasciare una gran parte dei lavoratori senza alcuna consegna e dunque senza alcun ricavo, facendogli perdere intere giornate ad aspettare qualche ordine. Oltretutto ai maggiori costi applicati alle aziende non ci sono stati miglioramenti ai fattorini che non hanno neppure ricevuto i dispositivi di sicurezza sanitaria.\r\nIn questa pandemia le aziende della gig economy si sono arricchite a dismisura (Jeff Bezos, recentemente trilionario è socio in Uber) senza restituire un centesimo alla comunità.\r\nLa lotta dei Riders continua per avere il famigerato contratto da subordinati che dovrebbe spettare a tutti i lavoratori dipendenti. Intanto in sudamerica questo sabato c'è stato lo sciopero transnazionale dei lavoratori delle piattaforme digitali. Il lavoro globale porterà ad una nuova internazionale dei lavoratori? A Torino una nuova mobilitazione è prevista per giovedi 4, maggiori info sulla pagina di Deliverance Project (https://www.facebook.com/DeliveranceProject/photos/a.1256353311051959/3217229064964364/?type=3&theater)\r\nNe parliamo con Junior, rider di Milano\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/commissuber.mp3\"][/audio]","1 Giugno 2020","2020-06-01 13:12:05","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/caporaalto-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/caporaalto-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/caporaalto-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/caporaalto.jpg 446w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Sul commissariamento di Uber",1591017125,[118,119],"http://radioblackout.org/tag/info/","http://radioblackout.org/tag/uber/",[17,15],{"post_content":122},{"matched_tokens":123,"snippet":124,"value":125},[65],"sono arricchite a dismisura (Jeff \u003Cmark>Bezos\u003C/mark>, recentemente trilionario è socio in","Uber è stata commissariata per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro nei riguardi dei ciclofattorini assunti attraverso intermediari come Flash Road City. Dalle pagine del fascicolo escono fuori le minacce e il modus operandi di Uber: ritardi nei pagamenti, sottrazioni delle mance, sfruttamento di lavoratori irregolari, minacce fisiche, blocco degli accessi e tutto un corollario di ricatti possibile soltanto grazie alla deregolamentazione contrattuale di cui si avvalgono queste aziende.\r\nIl lockdown ha fatto impennare i ricavi di queste aziende che hanno optato per assunzioni di massa per poi lasciare una gran parte dei lavoratori senza alcuna consegna e dunque senza alcun ricavo, facendogli perdere intere giornate ad aspettare qualche ordine. Oltretutto ai maggiori costi applicati alle aziende non ci sono stati miglioramenti ai fattorini che non hanno neppure ricevuto i dispositivi di sicurezza sanitaria.\r\nIn questa pandemia le aziende della gig economy si sono arricchite a dismisura (Jeff \u003Cmark>Bezos\u003C/mark>, recentemente trilionario è socio in Uber) senza restituire un centesimo alla comunità.\r\nLa lotta dei Riders continua per avere il famigerato contratto da subordinati che dovrebbe spettare a tutti i lavoratori dipendenti. Intanto in sudamerica questo sabato c'è stato lo sciopero transnazionale dei lavoratori delle piattaforme digitali. Il lavoro globale porterà ad una nuova internazionale dei lavoratori? A Torino una nuova mobilitazione è prevista per giovedi 4, maggiori info sulla pagina di Deliverance Project (https://www.facebook.com/DeliveranceProject/photos/a.1256353311051959/3217229064964364/?type=3&theater)\r\nNe parliamo con Junior, rider di Milano\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/commissuber.mp3\"][/audio]",[127],{"field":96,"matched_tokens":128,"snippet":124,"value":125},[65],578730123365187700,{"best_field_score":131,"best_field_weight":132,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":133,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},"1108091338752",14,"578730123365187697",{"document":135,"highlight":154,"highlights":159,"text_match":129,"text_match_info":162},{"cat_link":136,"category":137,"comment_count":46,"id":138,"is_sticky":46,"permalink":139,"post_author":17,"post_content":140,"post_date":141,"post_excerpt":51,"post_id":138,"post_modified":142,"post_thumbnail":143,"post_thumbnail_html":144,"post_title":145,"post_type":56,"sort_by_date":146,"tag_links":147,"tags":151},[43],[45],"52844","http://radioblackout.org/2019/02/lombardia-i-driver-di-amazon-scioperano-contro-lo-sfruttamento/","Il 25 e il 26 febbraio i driver impiegati nei magazzini lombardi di Amazon (a Origgio, Burago, Buccinasco e Milano) hanno scioperato per 48 ore contro il carico di lavoro e il mancato rispetto degli accordi sindacali, sostenuti dai sindacati confederali. Presidi davanti ai magazzini e sotto gli uffici del colosso del commercio online hanno scandito le due giornate di sciopero, causando - per ammissione di Amazon stessa - un rallentamento delle attività della multinazionale.\r\n\r\nMentre Amazon prosegue nella sua espansione e le amministrazioni italiane e nel mondo si contendono l'apertura di nuovi magazzini nelle proprie città, il colosso guidato da Jeff Bezos continua a proporre condizioni lavorative sfiancanti e senza tutele: i driver in sciopero hanno denunciato di arrivare a fare anche 170 consegne al giorno, con turni massacranti e costretti ad aumentare continuamente i ritmi.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Roberto Maggioni, giornalista:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/sciopero_amazon.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","27 Febbraio 2019","2019-02-27 13:22:02","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/27eco2-amazon-lapresse-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/27eco2-amazon-lapresse-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/27eco2-amazon-lapresse-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/27eco2-amazon-lapresse-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/27eco2-amazon-lapresse-1024x683.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/27eco2-amazon-lapresse.jpg 1170w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Lombardia, i driver di Amazon scioperano contro lo sfruttamento",1551273722,[148,149,150],"http://radioblackout.org/tag/amazon/","http://radioblackout.org/tag/milano/","http://radioblackout.org/tag/sciopero/",[19,152,153],"milano","sciopero",{"post_content":155},{"matched_tokens":156,"snippet":157,"value":158},[65],"il colosso guidato da Jeff \u003Cmark>Bezos\u003C/mark> continua a proporre condizioni lavorative","Il 25 e il 26 febbraio i driver impiegati nei magazzini lombardi di Amazon (a Origgio, Burago, Buccinasco e Milano) hanno scioperato per 48 ore contro il carico di lavoro e il mancato rispetto degli accordi sindacali, sostenuti dai sindacati confederali. Presidi davanti ai magazzini e sotto gli uffici del colosso del commercio online hanno scandito le due giornate di sciopero, causando - per ammissione di Amazon stessa - un rallentamento delle attività della multinazionale.\r\n\r\nMentre Amazon prosegue nella sua espansione e le amministrazioni italiane e nel mondo si contendono l'apertura di nuovi magazzini nelle proprie città, il colosso guidato da Jeff \u003Cmark>Bezos\u003C/mark> continua a proporre condizioni lavorative sfiancanti e senza tutele: i driver in sciopero hanno denunciato di arrivare a fare anche 170 consegne al giorno, con turni massacranti e costretti ad aumentare continuamente i ritmi.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Roberto Maggioni, giornalista:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/sciopero_amazon.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[160],{"field":96,"matched_tokens":161,"snippet":157,"value":158},[65],{"best_field_score":131,"best_field_weight":132,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":133,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},{"document":164,"highlight":180,"highlights":185,"text_match":129,"text_match_info":188},{"cat_link":165,"category":167,"comment_count":46,"id":169,"is_sticky":46,"permalink":170,"post_author":17,"post_content":171,"post_date":172,"post_excerpt":51,"post_id":169,"post_modified":173,"post_thumbnail":174,"post_thumbnail_html":175,"post_title":176,"post_type":56,"sort_by_date":177,"tag_links":178,"tags":179},[166],"http://radioblackout.org/category/notizie/",[168],"Blackout Inside","52676","http://radioblackout.org/2019/02/amazon-rinuncia-ad-aprire-il-suo-quartiere-generale-a-new-york-dietro-la-spinta-dei-movimenti-contro-gentrification-e-sfruttamento/","Ad essere sotto accusa è il violento impatto sui quartieri del Queens, uno dei cinque boroughs di New York City, e la complessa organizzazione del lavoro dell'azienda di Jeff Bezos. Il colosso dell'e-commerce aveva scatenato una \"gara\" tra le città americane per ottenere la sue sede estesa, che aveva portato la città ad impegnare 3 miliardi di dollari di incentiva, la più grande sovvenzione pubblica della storia americana. Determinante nella vicenda l'azione di comitati di base, collettivi studenteschi e movimenti contro il violento processo di gentrificazione che ha investito altre città americane negli ultimi anni con un aumento vertiginoso del prezzo degli affitti e del costo della vita.\r\nNe abbiamo parlato con Roberto Ciccarelli, giornalista del Manifesto.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/roberto_ciccarelli_amazon.mp3\"][/audio]","21 Febbraio 2019","2019-02-21 00:33:20","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/amazon-antigentrification-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/amazon-antigentrification-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/amazon-antigentrification-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/amazon-antigentrification-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/amazon-antigentrification-1024x768.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/amazon-antigentrification.jpg 1170w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Amazon rinuncia ad aprire il suo \"quartiere generale\" a New York",1550707708,[],[],{"post_content":181},{"matched_tokens":182,"snippet":183,"value":184},[65],"del lavoro dell'azienda di Jeff \u003Cmark>Bezos\u003C/mark>. Il colosso dell'e-commerce aveva scatenato","Ad essere sotto accusa è il violento impatto sui quartieri del Queens, uno dei cinque boroughs di New York City, e la complessa organizzazione del lavoro dell'azienda di Jeff \u003Cmark>Bezos\u003C/mark>. Il colosso dell'e-commerce aveva scatenato una \"gara\" tra le città americane per ottenere la sue sede estesa, che aveva portato la città ad impegnare 3 miliardi di dollari di incentiva, la più grande sovvenzione pubblica della storia americana. Determinante nella vicenda l'azione di comitati di base, collettivi studenteschi e movimenti contro il violento processo di gentrificazione che ha investito altre città americane negli ultimi anni con un aumento vertiginoso del prezzo degli affitti e del costo della vita.\r\nNe abbiamo parlato con Roberto Ciccarelli, giornalista del Manifesto.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/02/roberto_ciccarelli_amazon.mp3\"][/audio]",[186],{"field":96,"matched_tokens":187,"snippet":183,"value":184},[65],{"best_field_score":131,"best_field_weight":132,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":133,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},{"document":190,"highlight":212,"highlights":217,"text_match":129,"text_match_info":220},{"cat_link":191,"category":192,"comment_count":46,"id":193,"is_sticky":46,"permalink":194,"post_author":17,"post_content":195,"post_date":196,"post_excerpt":51,"post_id":193,"post_modified":197,"post_thumbnail":198,"post_thumbnail_html":199,"post_title":200,"post_type":56,"sort_by_date":201,"tag_links":202,"tags":209},[43],[45],"45740","http://radioblackout.org/2018/02/una-normale-strage-fascista/","Viviamo tempi terribili. L’anestesia dei sentimenti, la loro declinazione secondo le logiche della paura e del ripiegamento identitario, generano normalissimi mostri.\r\nUn fascista spara su gente inerme, colpevole di avere la pelle scura. La notizia della tentata strage di Macerata non è dilagata sui media come le stragi dell’Isis, dei terroristi che sparano nel mucchio per spaventare tutti. Anzi. Sui media c’è chi giustifica e chi applaude.\r\nScenografia perfetta, studiata a lucidamente a tavolino: prima gli spari, il terrore, poi il tricolore in spalla, il braccio teso, il monumento ai caduti. La paccottiglia nazionalista ed identitaria per una guerra che non è la “follia” di uno, ma il fascismo che torna. Ben oltre i gruppi che se ne dicono eredi ed appoggiano chi spara ai migranti. Il fascismo è già qui. Da lunghi anni.\r\n\r\nDecenni di guerre (post)coloniali, respingimenti in mare, leggi razziste, deportazioni, prigioni per migranti, esternalizzazione della violenza, militari in strada, confini blindati, criminalizzazione della solidarietà sono l’emblema di questi tempi feroci. Finite le ideologie, le politiche razziste le fanno i governi di centro destra e quelli di centro sinistra. Tanti, troppi, plaudono. Chi non si accontenta delle stragi per procura, dei morti nel deserto, dei torturati nei lager libici, vuole una più radicale pulizia etnica. Traini non è solo. E lo sa. Di fronte al terrorismo fascista si sono sprecati i distinguo, i “ma” i “però”.\r\nI fascisti forniscono la cornice giusta per incanalare la paura, il desiderio di rivalsa verso immigrati e profughi. Ma il nostro oggi non è quello di un secolo fa.\r\nI confini, le linee di demarcazione tra sommersi e salvati, ricalcano quelli coloniali, le patrie, i confini invalicabili, ma non mettono al sicuro nessuno. Chi ha le carte in regola, il passaporto europeo, la cittadinanza italiana, può andare dove vuole, ma non ha alcun porto sicuro dove approdare.\r\nLungo le strade del postumano i ricchi si stanno costruendo un lungo futuro. I pezzi di ricambio coltivati in provetta non sono più utopie, ma un tempo che è già oggi.\r\nPer i poveri, di qualsiasi colore, c’è un orizzonte da robot umani, al servizio delle macchine intelligenti. Un braccialetto al polso ed il tempo scandito dai ritmi della merce. È la realtà nei magazzini di Jeff Bezos, quelli dove corpi in eccesso vengono spremuti finché reggono. Poi qualcun altro lo sostituisce.\r\nPer gli scarti, di qualsiasi colore, non c’è posto.\r\nIl fascismo storico fu una controrivoluzione preventiva attuata per bloccare le insorgenze sociali che avevano fatto tremare i padroni nel biennio rosso. Il fascismo disciplinò con la violenza operai e contadini del BelPaese. L’impero, ottenuto massacrando i civili con l’iprite e le bombe, creò un’illusione di grandezza per i proletari italiani, spinti verso le colonie.\r\nOggi la conquista dell’Africa la fanno eserciti di professionisti, seguiti da imprese con manodopera intercambiabile, che quando serve spostano il proprio core business ovunque trovino condizioni migliori. L’industria 4.0 è leggera, mobile, senza legami veri con un territorio. Non ci sono più certezze, sia pure minime, per nessuno.\r\nLe piccole patrie, il tricolore, il monumento ai caduti danno un ombrello identitario ad un’umanità spaventata e rancorosa. Ma ovunque piovono pietre.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Alessandro Dal Lago, docente di sociologia, fine conoscitori delle migrazioni e delle politiche dei vari governi.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2018 02 06 dal lago macerata","6 Febbraio 2018","2018-02-09 21:14:59","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/02/02-nessuno-spazio-ai-fascisti-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"168\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/02/02-nessuno-spazio-ai-fascisti-300x168.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/02/02-nessuno-spazio-ai-fascisti-300x168.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/02/02-nessuno-spazio-ai-fascisti-768x431.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/02/02-nessuno-spazio-ai-fascisti-1024x575.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/02/02-nessuno-spazio-ai-fascisti.jpg 1440w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Una normale strage fascista",1517934727,[203,204,205,206,207,208],"http://radioblackout.org/tag/africani/","http://radioblackout.org/tag/fascismi/","http://radioblackout.org/tag/immigrazione/","http://radioblackout.org/tag/macerata/","http://radioblackout.org/tag/piccole-patrie/","http://radioblackout.org/tag/strage-fascista/",[23,210,211,21,27,29],"fascismi","immigrazione",{"post_content":213},{"matched_tokens":214,"snippet":215,"value":216},[65],"realtà nei magazzini di Jeff \u003Cmark>Bezos\u003C/mark>, quelli dove corpi in eccesso","Viviamo tempi terribili. L’anestesia dei sentimenti, la loro declinazione secondo le logiche della paura e del ripiegamento identitario, generano normalissimi mostri.\r\nUn fascista spara su gente inerme, colpevole di avere la pelle scura. La notizia della tentata strage di Macerata non è dilagata sui media come le stragi dell’Isis, dei terroristi che sparano nel mucchio per spaventare tutti. Anzi. Sui media c’è chi giustifica e chi applaude.\r\nScenografia perfetta, studiata a lucidamente a tavolino: prima gli spari, il terrore, poi il tricolore in spalla, il braccio teso, il monumento ai caduti. La paccottiglia nazionalista ed identitaria per una guerra che non è la “follia” di uno, ma il fascismo che torna. Ben oltre i gruppi che se ne dicono eredi ed appoggiano chi spara ai migranti. Il fascismo è già qui. Da lunghi anni.\r\n\r\nDecenni di guerre (post)coloniali, respingimenti in mare, leggi razziste, deportazioni, prigioni per migranti, esternalizzazione della violenza, militari in strada, confini blindati, criminalizzazione della solidarietà sono l’emblema di questi tempi feroci. Finite le ideologie, le politiche razziste le fanno i governi di centro destra e quelli di centro sinistra. Tanti, troppi, plaudono. Chi non si accontenta delle stragi per procura, dei morti nel deserto, dei torturati nei lager libici, vuole una più radicale pulizia etnica. Traini non è solo. E lo sa. Di fronte al terrorismo fascista si sono sprecati i distinguo, i “ma” i “però”.\r\nI fascisti forniscono la cornice giusta per incanalare la paura, il desiderio di rivalsa verso immigrati e profughi. Ma il nostro oggi non è quello di un secolo fa.\r\nI confini, le linee di demarcazione tra sommersi e salvati, ricalcano quelli coloniali, le patrie, i confini invalicabili, ma non mettono al sicuro nessuno. Chi ha le carte in regola, il passaporto europeo, la cittadinanza italiana, può andare dove vuole, ma non ha alcun porto sicuro dove approdare.\r\nLungo le strade del postumano i ricchi si stanno costruendo un lungo futuro. I pezzi di ricambio coltivati in provetta non sono più utopie, ma un tempo che è già oggi.\r\nPer i poveri, di qualsiasi colore, c’è un orizzonte da robot umani, al servizio delle macchine intelligenti. Un braccialetto al polso ed il tempo scandito dai ritmi della merce. È la realtà nei magazzini di Jeff \u003Cmark>Bezos\u003C/mark>, quelli dove corpi in eccesso vengono spremuti finché reggono. Poi qualcun altro lo sostituisce.\r\nPer gli scarti, di qualsiasi colore, non c’è posto.\r\nIl fascismo storico fu una controrivoluzione preventiva attuata per bloccare le insorgenze sociali che avevano fatto tremare i padroni nel biennio rosso. Il fascismo disciplinò con la violenza operai e contadini del BelPaese. L’impero, ottenuto massacrando i civili con l’iprite e le bombe, creò un’illusione di grandezza per i proletari italiani, spinti verso le colonie.\r\nOggi la conquista dell’Africa la fanno eserciti di professionisti, seguiti da imprese con manodopera intercambiabile, che quando serve spostano il proprio core business ovunque trovino condizioni migliori. L’industria 4.0 è leggera, mobile, senza legami veri con un territorio. Non ci sono più certezze, sia pure minime, per nessuno.\r\nLe piccole patrie, il tricolore, il monumento ai caduti danno un ombrello identitario ad un’umanità spaventata e rancorosa. Ma ovunque piovono pietre.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Alessandro Dal Lago, docente di sociologia, fine conoscitori delle migrazioni e delle politiche dei vari governi.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2018 02 06 dal lago macerata",[218],{"field":96,"matched_tokens":219,"snippet":215,"value":216},[65],{"best_field_score":131,"best_field_weight":132,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":133,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},{"document":222,"highlight":241,"highlights":246,"text_match":129,"text_match_info":249},{"cat_link":223,"category":224,"comment_count":46,"id":225,"is_sticky":46,"permalink":226,"post_author":17,"post_content":227,"post_date":228,"post_excerpt":51,"post_id":225,"post_modified":229,"post_thumbnail":230,"post_thumbnail_html":231,"post_title":232,"post_type":56,"sort_by_date":233,"tag_links":234,"tags":239},[43],[45],"39901","http://radioblackout.org/2017/01/rapporto-oxfam-una-piramide-aguzza/","Otto uomini possiedono la stessa ricchezza (426 miliardi di dollari) di 3,6 miliardi di persone. Lo rivela il nuovo rapporto di Oxfam, diffuso alla vigilia del Forum economico mondiale di Davos, che analizza quanto la forbice tra ricchi e poveri si stia estremizzando.\r\n\r\nSecondo le nuove stime sulla distribuzione della ricchezza, la metà più povera del pianeta è ancora più povera che in passato.\r\nViviamo in un mondo in cui una persona su dieci sopravvive con meno di 2 dollari al giorno.\r\nIl rapporto di Oxfam dimostra come l’attuale sistema economico favorisca l’accumulo di ricchezza nelle mani di una élite privilegiata ai danni dei più poveri, che sono in maggioranza donne.\r\n\r\nSette persone su dieci vivono in paesi dove la disuguaglianza è aumentata negli ultimi trent’anni: tra il 1988 e il 2011 il reddito medio del 10 per cento più povero è aumentato di 65 dollari, meno di 3 dollari all’anno, mentre quello dell’1 per cento più ricco di 11.800 dollari.\r\nLa femminilizzazione della povertà si spiega con la valorizzazione del femminile e dei lavori che vengono affidati alle donne, che riescono a trovare impiego solo in settori considerati di pertinenza femminile e, quindi, sottopagati. Inoltre ricade sulle donne tanta parte del lavoro domestico e di cura, che non viene retribuito.\r\n\r\nNel 2016 la ricchezza dell’1 per cento degli italiani (in possesso oggi del 25 per cento di ricchezza nazionale) è oltre 30 volte la ricchezza del 30 per cento più povero dei cittadini italiani e 415 volte quella posseduta dal 20 per cento più povero della popolazione italiana.\r\n\r\nLa sintesi del rapporto in cinque punti\r\n\r\n \tDal 2015, l’1 per cento della popolazione possiede la maggior parte della ricchezza mondiale.\r\n \tAl momento otto uomini possiedono il corrispettivo della ricchezza del 50 per cento della popolazione mondiale. Ecco gli otto miliardari: Bill Gates (75 miliardi di dollari), Amancio Ortega (67 miliardi di dollari), Warren Buffett (60,8 miliardi di dollari), Carlos Slim Helu (50 miliardi di dollari), Jeff Bezos (45,2 miliardi di dollari), Mark Zuckerberg (44,6 miliardi di dollari), Larry Ellison (43,6 miliardi di dollari), Michael Bloomberg (40 miliardi di dollari).\r\n \tL’amministratore delegato di una delle cento aziende più grandi quotate in borsa a Londra guadagna in un anno quanto diecimila lavoratori di una fabbrica tessile del Bangladesh.\r\n \tUna ricerca dell’economista Thomas Piketty mostra che negli ultimi trent’anni la crescita dei salari del 50 per cento della popolazione mondiale è stata pari a zero, mentre quella dell’1 per cento della popolazione mondiale è aumentata del 300 per cento.\r\n\r\nIn Vietnam l’uomo più ricco guadagna in un giorno di più di quello che la persona più povera guadagna in dieci anni.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Francesco, economista cui abbiamo chiesto anche un commento alle notizie sulla manovra correttiva da 3,4 miliardi chiesta dall’Europa all’Italia\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2017 01 17 oxfam francesco\r\n\r\n ","17 Gennaio 2017","2017-01-19 21:54:45","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/oxfam-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"176\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/oxfam-300x176.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/oxfam-300x176.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/01/oxfam.jpg 680w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Rapporto Oxfam. Una piramide aguzza",1484678336,[235,236,237,238],"http://radioblackout.org/tag/davos/","http://radioblackout.org/tag/femminilizzazione-della-poverta/","http://radioblackout.org/tag/rapporto-oxfam/","http://radioblackout.org/tag/ricchezza-e-poverta/",[240,33,25,31],"davos",{"post_content":242},{"matched_tokens":243,"snippet":244,"value":245},[65],"50 miliardi di dollari), Jeff \u003Cmark>Bezos\u003C/mark> (45,2 miliardi di dollari), Mark","Otto uomini possiedono la stessa ricchezza (426 miliardi di dollari) di 3,6 miliardi di persone. Lo rivela il nuovo rapporto di Oxfam, diffuso alla vigilia del Forum economico mondiale di Davos, che analizza quanto la forbice tra ricchi e poveri si stia estremizzando.\r\n\r\nSecondo le nuove stime sulla distribuzione della ricchezza, la metà più povera del pianeta è ancora più povera che in passato.\r\nViviamo in un mondo in cui una persona su dieci sopravvive con meno di 2 dollari al giorno.\r\nIl rapporto di Oxfam dimostra come l’attuale sistema economico favorisca l’accumulo di ricchezza nelle mani di una élite privilegiata ai danni dei più poveri, che sono in maggioranza donne.\r\n\r\nSette persone su dieci vivono in paesi dove la disuguaglianza è aumentata negli ultimi trent’anni: tra il 1988 e il 2011 il reddito medio del 10 per cento più povero è aumentato di 65 dollari, meno di 3 dollari all’anno, mentre quello dell’1 per cento più ricco di 11.800 dollari.\r\nLa femminilizzazione della povertà si spiega con la valorizzazione del femminile e dei lavori che vengono affidati alle donne, che riescono a trovare impiego solo in settori considerati di pertinenza femminile e, quindi, sottopagati. Inoltre ricade sulle donne tanta parte del lavoro domestico e di cura, che non viene retribuito.\r\n\r\nNel 2016 la ricchezza dell’1 per cento degli italiani (in possesso oggi del 25 per cento di ricchezza nazionale) è oltre 30 volte la ricchezza del 30 per cento più povero dei cittadini italiani e 415 volte quella posseduta dal 20 per cento più povero della popolazione italiana.\r\n\r\nLa sintesi del rapporto in cinque punti\r\n\r\n \tDal 2015, l’1 per cento della popolazione possiede la maggior parte della ricchezza mondiale.\r\n \tAl momento otto uomini possiedono il corrispettivo della ricchezza del 50 per cento della popolazione mondiale. Ecco gli otto miliardari: Bill Gates (75 miliardi di dollari), Amancio Ortega (67 miliardi di dollari), Warren Buffett (60,8 miliardi di dollari), Carlos Slim Helu (50 miliardi di dollari), Jeff \u003Cmark>Bezos\u003C/mark> (45,2 miliardi di dollari), Mark Zuckerberg (44,6 miliardi di dollari), Larry Ellison (43,6 miliardi di dollari), Michael Bloomberg (40 miliardi di dollari).\r\n \tL’amministratore delegato di una delle cento aziende più grandi quotate in borsa a Londra guadagna in un anno quanto diecimila lavoratori di una fabbrica tessile del Bangladesh.\r\n \tUna ricerca dell’economista Thomas Piketty mostra che negli ultimi trent’anni la crescita dei salari del 50 per cento della popolazione mondiale è stata pari a zero, mentre quella dell’1 per cento della popolazione mondiale è aumentata del 300 per cento.\r\n\r\nIn Vietnam l’uomo più ricco guadagna in un giorno di più di quello che la persona più povera guadagna in dieci anni.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Francesco, economista cui abbiamo chiesto anche un commento alle notizie sulla manovra correttiva da 3,4 miliardi chiesta dall’Europa all’Italia\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2017 01 17 oxfam francesco\r\n\r\n ",[247],{"field":96,"matched_tokens":248,"snippet":244,"value":245},[65],{"best_field_score":131,"best_field_weight":132,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":133,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},6646,{"collection_name":56,"first_q":65,"per_page":38,"q":65},{"facet_counts":253,"found":268,"hits":283,"out_of":409,"page":14,"request_params":410,"search_cutoff":35,"search_time_ms":411},[254,269],{"counts":255,"field_name":266,"sampled":35,"stats":267},[256,258,260,262,264],{"count":14,"highlighted":257,"value":257},"stakka stakka",{"count":14,"highlighted":259,"value":259},"frittura mista",{"count":14,"highlighted":261,"value":261},"Macerie su macerie",{"count":14,"highlighted":263,"value":263},"I Saperi Maledetti",{"count":14,"highlighted":265,"value":265},"Voci dall'antropocene","podcastfilter",{"total_values":268},5,{"counts":270,"field_name":34,"sampled":35,"stats":282},[271,272,274,276,278,280],{"count":14,"highlighted":19,"value":19},{"count":14,"highlighted":273,"value":273},"logistica",{"count":14,"highlighted":275,"value":275},"Overturism",{"count":14,"highlighted":277,"value":277},"voci antropocene",{"count":14,"highlighted":279,"value":279},"presentazione libro",{"count":14,"highlighted":281,"value":281},"frittura mista radio fabbrica",{"total_values":38},[284,313,336,360,385],{"document":285,"highlight":299,"highlights":307,"text_match":129,"text_match_info":312},{"comment_count":46,"id":286,"is_sticky":46,"permalink":287,"podcastfilter":288,"post_author":289,"post_content":290,"post_date":291,"post_excerpt":51,"post_id":286,"post_modified":292,"post_thumbnail":293,"post_title":294,"post_type":295,"sort_by_date":296,"tag_links":297,"tags":298},"99837","http://radioblackout.org/podcast/macerie-su-macerie-podcast15-09-2025-bezosco-a-torino-litalian-tech-week/",[261],"macerie su macerie","Cosa ci fanno a Torino Jeff Bezos, il CTO di Microsoft Kevin Scott, decine di fondazioni di capitali di ventura e i rappresentanti delle più disparate aziende tecnologiche che operano globalmente?\r\n\r\nDal 1 al 3 ottobre si terrà alle Ogr l'Italian Tech Week, un insieme di conferenze che porta a dibattito i padroni delle tecnologie più pervasive degli ultimi anni, soprattutto quelle che servono la guerra in tutte le sue propaggini, lontane e vicine.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/macerie-15sett-bezos-e-co..mp3\"][/audio]","15 Settembre 2025","2025-09-15 22:37:08","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/images-200x110.jpg","Macerie su Macerie - PODCAST15/09/2025 - Bezos&co a Torino: l'Italian Tech Week","podcast",1757975828,[],[],{"post_content":300,"post_title":304},{"matched_tokens":301,"snippet":302,"value":303},[65],"ci fanno a Torino Jeff \u003Cmark>Bezos\u003C/mark>, il CTO di Microsoft Kevin","Cosa ci fanno a Torino Jeff \u003Cmark>Bezos\u003C/mark>, il CTO di Microsoft Kevin Scott, decine di fondazioni di capitali di ventura e i rappresentanti delle più disparate aziende tecnologiche che operano globalmente?\r\n\r\nDal 1 al 3 ottobre si terrà alle Ogr l'Italian Tech Week, un insieme di conferenze che porta a dibattito i padroni delle tecnologie più pervasive degli ultimi anni, soprattutto quelle che servono la guerra in tutte le sue propaggini, lontane e vicine.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/macerie-15sett-bezos-e-co..mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":305,"snippet":306,"value":306},[65],"Macerie su Macerie - PODCAST15/09/2025 - \u003Cmark>Bezos\u003C/mark>&co a Torino: l'Italian Tech Week",[308,310],{"field":93,"matched_tokens":309,"snippet":306,"value":306},[65],{"field":96,"matched_tokens":311,"snippet":302,"value":303},[65],{"best_field_score":131,"best_field_weight":132,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":133,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},{"document":314,"highlight":327,"highlights":332,"text_match":129,"text_match_info":335},{"comment_count":46,"id":315,"is_sticky":46,"permalink":316,"podcastfilter":317,"post_author":17,"post_content":318,"post_date":319,"post_excerpt":51,"post_id":315,"post_modified":320,"post_thumbnail":321,"post_title":322,"post_type":295,"sort_by_date":323,"tag_links":324,"tags":326},"98851","http://radioblackout.org/podcast/citta-invase-overturism-e-resistenze-urbane/",[263],"Questa settimana parliamo di overtourism: da Jeff Bezos che affitta Venezia, alla Sicilia che si svuota e si trasforma in vetrina.\r\nI saperi maledetti vi augurano una maledetta estate cercando di capire cosa succede nelle città che ci lasciamo alle spalle di inverno e riviviamo (se possibile) d'estate. C'è ancora spazio per chi abita davvero le città?\r\nLa priorità è data a chi porta profitto, ai turisti che consumano, comprano e vanno via, ma cosa rimane per chi resta?\r\n\r\nAbbiamo analizzato il problema della turistificazione e abbiamo identificato le sue cause: l'avidità dei proprietari di immobili, la speculazione edilizia, la mancanza di politiche urbane efficaci.\r\nLe città diventano luoghi di consumo, dove la vita dei residenti è sacrificata in nome del dio denaro. Il tessuto sociale si disgrega, le comunità locali sono spinte ai margini e il territorio è sfruttato senza alcun riguardo per il futuro.\r\n\r\nUn viaggio tra le contraddizioni del turismo di massa, visto con gli occhi degli studenti fuori sede che tornano a casa e quasi non la riconoscono più.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Apro Palermo, Trame di Quartiere da Catania e la coalizione veneziana No Space For Bezos\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/Quinta-puntata-saperi-maledetti-turismo-.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nLink alla pagina Instagram con cui potete contattarci per partecipare alle puntate con commenti o considerazioni. Scriveteci anche se volete parteciapre al progetto radiofonico!\r\n\r\n ","3 Luglio 2025","2025-07-04 12:17:42","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/WhatsApp-Image-2025-07-01-at-18.37.12-200x110.jpeg","CITTA' INVASE: OVERTURISM E RESISTENZE URBANE",1751548105,[325],"http://radioblackout.org/tag/overturism/",[275],{"post_content":328},{"matched_tokens":329,"snippet":330,"value":331},[65],"parliamo di overtourism: da Jeff \u003Cmark>Bezos\u003C/mark> che affitta Venezia, alla Sicilia","Questa settimana parliamo di overtourism: da Jeff \u003Cmark>Bezos\u003C/mark> che affitta Venezia, alla Sicilia che si svuota e si trasforma in vetrina.\r\nI saperi maledetti vi augurano una maledetta estate cercando di capire cosa succede nelle città che ci lasciamo alle spalle di inverno e riviviamo (se possibile) d'estate. C'è ancora spazio per chi abita davvero le città?\r\nLa priorità è data a chi porta profitto, ai turisti che consumano, comprano e vanno via, ma cosa rimane per chi resta?\r\n\r\nAbbiamo analizzato il problema della turistificazione e abbiamo identificato le sue cause: l'avidità dei proprietari di immobili, la speculazione edilizia, la mancanza di politiche urbane efficaci.\r\nLe città diventano luoghi di consumo, dove la vita dei residenti è sacrificata in nome del dio denaro. Il tessuto sociale si disgrega, le comunità locali sono spinte ai margini e il territorio è sfruttato senza alcun riguardo per il futuro.\r\n\r\nUn viaggio tra le contraddizioni del turismo di massa, visto con gli occhi degli studenti fuori sede che tornano a casa e quasi non la riconoscono più.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Apro Palermo, Trame di Quartiere da Catania e la coalizione veneziana No Space For \u003Cmark>Bezos\u003C/mark>\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/07/Quinta-puntata-saperi-maledetti-turismo-.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nLink alla pagina Instagram con cui potete contattarci per partecipare alle puntate con commenti o considerazioni. Scriveteci anche se volete parteciapre al progetto radiofonico!\r\n\r\n ",[333],{"field":96,"matched_tokens":334,"snippet":330,"value":331},[65],{"best_field_score":131,"best_field_weight":132,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":133,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},{"document":337,"highlight":351,"highlights":356,"text_match":129,"text_match_info":359},{"comment_count":46,"id":338,"is_sticky":46,"permalink":339,"podcastfilter":340,"post_author":341,"post_content":342,"post_date":343,"post_excerpt":51,"post_id":338,"post_modified":344,"post_thumbnail":345,"post_title":346,"post_type":295,"sort_by_date":347,"tag_links":348,"tags":350},"91219","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-23-07-2024/",[259],"fritturamista"," \r\n\r\nIl primo argomento della puntata è stato quello dei processi in corso a carico di Amazon e altri colossi della logistica, da parte della procura di Milano e di Torino. Ne abbiamo parlato con Carlo del SiCobas Piacenza, dai loro canali social:\r\n\r\n\"Anche oggi ennesimo colpo della Procura di Milano, che raccogliendo quanto denunciato negli ultimi anni dal S.I.Cobas Piacenza ha portato al sequestro di 121 milioni di euro ad Amazon e alla rete di società fittizie eterodirette per frodare contributi ai lavoratori e iva allo stato. Non solo: il tanto lodato modello di Jeff Bezos (a cui ricordiamo che PD e destra stesero il tappeto rosso quando aprì a Castello) esercitava un controllo sulle performance che si traduceva nel far correre fuori dalla legge i corrieri e massacrare i lavoratori con pesi fuori dalla legge.\r\n\r\nIl ruolo del S.I.Cobas Piacenza è stato centrale nell' indagine, così come nelle altre che hanno interessato i grandi marchi della logistica piacentina (Geodis, Brt, Dhl, consorzio CGS di cui faceva parte la ben nota San Martino...), per un totale di oltre 600 milioni recuperati in un anno.\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/F_m_23_07_Carlo-SiCobas-Piacenza-sui-processi-di-Milano-e-Torino-contro-AmazonGdsSDA-e-aggiornamenti.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Alessandro del comitato di quartiere Mammut di Roma sul crollo di un palazzo che alle Vele di Napoli, qulce giorno fà, ha causato la morte di due persone e decide di feriti. Le cause sono state attributa ad un cedimento strutturale e sono inserite in un contesto di case popolari periferiche in stato di abbandono.\r\nAlessandro ci ha anche raccontato le attività del comitato di quartiere Mammut dove la solidarietà e la militanza di fatto sono le uniche risorse nelle Periferie di Roma che denunciano e portano in luce lo stato di abbandono, le condizioni di degrado e metto in moto iniziative di lotta/rivendicazione/denuncia. Comunicato di solidarietà:\r\n\r\n\"La manutenzione dell'edilizia residenziale pubblica non è uno scherzo.\r\n\r\nQuanto avvenuto stanotte a Napoli alla Vela Celeste è l'emblema di come la vita di chi abita nei plessi popolari conti veramente poco. Al di là dei sopralluoghi, delle responsabilità da accertare e delle lacrime di coccodrillo versate puntualmente da tutte le amministrazioni, il crollo di quel ballatoio simboleggia tanto altro.\r\n\r\nUn cedimento strutturale in uno stabile che sarebbe stato oggetto di abbattimento da qui a breve ci racconta una verità amara. Non basta annunciare gli interventi per mettere in salvo la vita delle persone, non ha senso sbandierare solo interventi di ordine pubblico quando non c'è neanche la sicurezza di base. Adesso si parla di centinaia di sfollati, persone che avranno la vita stravolta per questa tragedia annunciata da anni di abbandono, incuria, mancanza di manutenzione.\r\n\r\nIn alcuni quartieri di Napoli, di Roma e di tante altre città si muore. Proprio in quegli stessi quartieri che vengono dipinti, loro e soprattutto chi ci abita, come campi di battaglia.\r\n\r\nQuest'anno alla festa di quartiere abbiamo evidenziato come la frontiera invisibile tra i quartieri che non meritano di essere parte della città, e quelli che invece sono degni di essere parte dei grandi eventi, dei grandi investimenti, è rappresentata ogni giorno sui social, i giornali, le televisioni come un confine da irrigidire, anziché da abbattere. Stanotte, quella frontiera ha fatto due morti e decine di feriti. Napoli, esattamente come Roma, è oggetto di grandi operazioni di marketing a scopo turistico che la dipingono come un paradiso in terra. Per chi ci abita, però, quel paradiso è spesso un inferno. Fatto di emergenza abitativa, affitti stellari, mancanza di lavoro, mobilità impossibile.\r\n\r\nA Roma come a Napoli, le manutenzioni dei complessi popolari, e più in generale del patrimonio immobiliare, non sono uno scherzo. Come si fa a parlare di Giubileo, di Smart City e di città dei 15 minuti, se non si riesce neanche a fare un piano serio, responsabile, sostenibile di manutenzione dell'edilizia residenziale pubblica?\r\n\r\nServono investimenti e regolamenti ora. Per le manutenzioni, per l'abitare, per far scoppiare la bolla speculativa sugli affitti in vista del Giubileo. Non c'è più tempo, di abitare si muore.\r\n\r\nCdQ Mammut - Ponte Mammolo\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/F_m_23_07_Alessando-comitato-Mammut-Roma-su-crollo-vele-scampia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n ","30 Luglio 2024","2024-07-30 14:25:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/Boxxx3-200x110.png","frittura mista|radio fabbrica 23/07/2024",1722349554,[349],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[281],{"post_content":352},{"matched_tokens":353,"snippet":354,"value":355},[65],"tanto lodato modello di Jeff \u003Cmark>Bezos\u003C/mark> (a cui ricordiamo che PD"," \r\n\r\nIl primo argomento della puntata è stato quello dei processi in corso a carico di Amazon e altri colossi della logistica, da parte della procura di Milano e di Torino. Ne abbiamo parlato con Carlo del SiCobas Piacenza, dai loro canali social:\r\n\r\n\"Anche oggi ennesimo colpo della Procura di Milano, che raccogliendo quanto denunciato negli ultimi anni dal S.I.Cobas Piacenza ha portato al sequestro di 121 milioni di euro ad Amazon e alla rete di società fittizie eterodirette per frodare contributi ai lavoratori e iva allo stato. Non solo: il tanto lodato modello di Jeff \u003Cmark>Bezos\u003C/mark> (a cui ricordiamo che PD e destra stesero il tappeto rosso quando aprì a Castello) esercitava un controllo sulle performance che si traduceva nel far correre fuori dalla legge i corrieri e massacrare i lavoratori con pesi fuori dalla legge.\r\n\r\nIl ruolo del S.I.Cobas Piacenza è stato centrale nell' indagine, così come nelle altre che hanno interessato i grandi marchi della logistica piacentina (Geodis, Brt, Dhl, consorzio CGS di cui faceva parte la ben nota San Martino...), per un totale di oltre 600 milioni recuperati in un anno.\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/F_m_23_07_Carlo-SiCobas-Piacenza-sui-processi-di-Milano-e-Torino-contro-AmazonGdsSDA-e-aggiornamenti.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Alessandro del comitato di quartiere Mammut di Roma sul crollo di un palazzo che alle Vele di Napoli, qulce giorno fà, ha causato la morte di due persone e decide di feriti. Le cause sono state attributa ad un cedimento strutturale e sono inserite in un contesto di case popolari periferiche in stato di abbandono.\r\nAlessandro ci ha anche raccontato le attività del comitato di quartiere Mammut dove la solidarietà e la militanza di fatto sono le uniche risorse nelle Periferie di Roma che denunciano e portano in luce lo stato di abbandono, le condizioni di degrado e metto in moto iniziative di lotta/rivendicazione/denuncia. Comunicato di solidarietà:\r\n\r\n\"La manutenzione dell'edilizia residenziale pubblica non è uno scherzo.\r\n\r\nQuanto avvenuto stanotte a Napoli alla Vela Celeste è l'emblema di come la vita di chi abita nei plessi popolari conti veramente poco. Al di là dei sopralluoghi, delle responsabilità da accertare e delle lacrime di coccodrillo versate puntualmente da tutte le amministrazioni, il crollo di quel ballatoio simboleggia tanto altro.\r\n\r\nUn cedimento strutturale in uno stabile che sarebbe stato oggetto di abbattimento da qui a breve ci racconta una verità amara. Non basta annunciare gli interventi per mettere in salvo la vita delle persone, non ha senso sbandierare solo interventi di ordine pubblico quando non c'è neanche la sicurezza di base. Adesso si parla di centinaia di sfollati, persone che avranno la vita stravolta per questa tragedia annunciata da anni di abbandono, incuria, mancanza di manutenzione.\r\n\r\nIn alcuni quartieri di Napoli, di Roma e di tante altre città si muore. Proprio in quegli stessi quartieri che vengono dipinti, loro e soprattutto chi ci abita, come campi di battaglia.\r\n\r\nQuest'anno alla festa di quartiere abbiamo evidenziato come la frontiera invisibile tra i quartieri che non meritano di essere parte della città, e quelli che invece sono degni di essere parte dei grandi eventi, dei grandi investimenti, è rappresentata ogni giorno sui social, i giornali, le televisioni come un confine da irrigidire, anziché da abbattere. Stanotte, quella frontiera ha fatto due morti e decine di feriti. Napoli, esattamente come Roma, è oggetto di grandi operazioni di marketing a scopo turistico che la dipingono come un paradiso in terra. Per chi ci abita, però, quel paradiso è spesso un inferno. Fatto di emergenza abitativa, affitti stellari, mancanza di lavoro, mobilità impossibile.\r\n\r\nA Roma come a Napoli, le manutenzioni dei complessi popolari, e più in generale del patrimonio immobiliare, non sono uno scherzo. Come si fa a parlare di Giubileo, di Smart City e di città dei 15 minuti, se non si riesce neanche a fare un piano serio, responsabile, sostenibile di manutenzione dell'edilizia residenziale pubblica?\r\n\r\nServono investimenti e regolamenti ora. Per le manutenzioni, per l'abitare, per far scoppiare la bolla speculativa sugli affitti in vista del Giubileo. Non c'è più tempo, di abitare si muore.\r\n\r\nCdQ Mammut - Ponte Mammolo\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/F_m_23_07_Alessando-comitato-Mammut-Roma-su-crollo-vele-scampia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n ",[357],{"field":96,"matched_tokens":358,"snippet":354,"value":355},[65],{"best_field_score":131,"best_field_weight":132,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":133,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},{"document":361,"highlight":376,"highlights":381,"text_match":129,"text_match_info":384},{"comment_count":46,"id":362,"is_sticky":46,"permalink":363,"podcastfilter":364,"post_author":365,"post_content":366,"post_date":367,"post_excerpt":51,"post_id":362,"post_modified":368,"post_thumbnail":369,"post_title":370,"post_type":295,"sort_by_date":371,"tag_links":372,"tags":375},"82845","http://radioblackout.org/podcast/stakkastakka-21-giugno-2023-il-magazzino-di-amazon/",[257],"underscore","\"Amazon si vanta di essere relentless, ovvero implacabile, inarrestabile. È un termine che ricorre con estrema frequenza tanto nella sua storia quanto nei discorsi di Bezos e nelle lettere annuali agli investitori. In un primo momento doveva addirittura essere il nome dell’azienda: ecco perché, se digitate «relentless.com» nel vostro browser, verrete reindirizzati sul sito di Amazon. Ancora oggi Bezos è titolare del dominio.\"\r\n\r\nLa brutale realtà lavorativa dei magazzini di Amazon, fatta di ritmi insostenibili, tattiche antisindacali aggressive e sorveglianza digitale, non è più un mistero, come testimoniato da numerose inchieste giornalistiche. Queste, per quanto necessarie, non restituiscono però la portata storica di quello che sta succedendo nei centri logistici del colosso di Seattle sparsi in mezzo mondo. Oggi sono loro, infatti, gli avamposti del capitalismo, come negli anni Sessanta e Settanta del Novecento lo furono le fabbriche del Nord Italia che alimentarono il boom economico. Ed è proprio tra le mura dei magazzini di Amazon che si sta ridefinendo il nuovo rapporto, conflittuale, tra capitale e lavoro.\r\n\r\nAlessandro Delfanti li ha visitati, questi magazzini, e ha intervistato decine di dipendenti ed ex dipendenti. Il racconto che emerge dalle pagine del suo libro diventa l'innesco per una riflessione che arriva al cuore del capitalismo digitale.\r\n\r\nDiretta con alcune anticipazioni del dibattito sulla presentazione del libro \"Il Magazzino\" presso il Centro Sociale Askatasuna di Giovedi' 22 Giugno\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/stakkastakka-190.mp3\"][/audio]","21 Giugno 2023","2023-06-21 17:43:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/WhatsApp-Image-2023-06-12-at-10.42.011-200x110.jpeg","StakkaStakka 21 Giugno 2023 - Il magazzino di Amazon",1687369412,[148,373,374],"http://radioblackout.org/tag/logistica/","http://radioblackout.org/tag/presentazione-libro/",[19,273,279],{"post_content":377},{"matched_tokens":378,"snippet":379,"value":380},[65],"storia quanto nei discorsi di \u003Cmark>Bezos\u003C/mark> e nelle lettere annuali agli","\"Amazon si vanta di essere relentless, ovvero implacabile, inarrestabile. È un termine che ricorre con estrema frequenza tanto nella sua storia quanto nei discorsi di \u003Cmark>Bezos\u003C/mark> e nelle lettere annuali agli investitori. In un primo momento doveva addirittura essere il nome dell’azienda: ecco perché, se digitate «relentless.com» nel vostro browser, verrete reindirizzati sul sito di Amazon. Ancora oggi \u003Cmark>Bezos\u003C/mark> è titolare del dominio.\"\r\n\r\nLa brutale realtà lavorativa dei magazzini di Amazon, fatta di ritmi insostenibili, tattiche antisindacali aggressive e sorveglianza digitale, non è più un mistero, come testimoniato da numerose inchieste giornalistiche. Queste, per quanto necessarie, non restituiscono però la portata storica di quello che sta succedendo nei centri logistici del colosso di Seattle sparsi in mezzo mondo. Oggi sono loro, infatti, gli avamposti del capitalismo, come negli anni Sessanta e Settanta del Novecento lo furono le fabbriche del Nord Italia che alimentarono il boom economico. Ed è proprio tra le mura dei magazzini di Amazon che si sta ridefinendo il nuovo rapporto, conflittuale, tra capitale e lavoro.\r\n\r\nAlessandro Delfanti li ha visitati, questi magazzini, e ha intervistato decine di dipendenti ed ex dipendenti. Il racconto che emerge dalle pagine del suo libro diventa l'innesco per una riflessione che arriva al cuore del capitalismo digitale.\r\n\r\nDiretta con alcune anticipazioni del dibattito sulla presentazione del libro \"Il Magazzino\" presso il Centro Sociale Askatasuna di Giovedi' 22 Giugno\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/stakkastakka-190.mp3\"][/audio]",[382],{"field":96,"matched_tokens":383,"snippet":379,"value":380},[65],{"best_field_score":131,"best_field_weight":132,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":133,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},{"document":386,"highlight":400,"highlights":405,"text_match":129,"text_match_info":408},{"comment_count":46,"id":387,"is_sticky":46,"permalink":388,"podcastfilter":389,"post_author":390,"post_content":391,"post_date":392,"post_excerpt":51,"post_id":387,"post_modified":393,"post_thumbnail":394,"post_title":395,"post_type":295,"sort_by_date":396,"tag_links":397,"tags":399},"65418","http://radioblackout.org/podcast/black-week-voci-dallantropocene-anno-ii-5-7-12-20/",[265],"antropocenici","La settimana del Black Friday corrisponde anche alla settimana nera del picco di morti italiane per l'epidemia di Covid-19. Se sarebbe eccessivo cogliere un elemento di causalità in questo strano rapporto, neanche la casualità assoluta può rappresentare un metro di lettura soddisfacente. Mentre le morti sfiorano di nuovo quota 1000 (sorpassando il picco della prima ondata) i colossi della logistica basata su piattaforme come Amazon registrano nel semestre marzo-aprile un incremento di oltre il 140 % di utili.\r\n\r\nSi disegna un mondo presente-futuro di consumo casalingo e addomesticato distruttivo del pianeta e ben poco sostenibile (monostante l'assegno di 10 milioni di euro firmato da Jeff Bezos lo scorso febbraio per \"salvare il pianeta!\") fatto di furgoni che attraversano il territorio della più sperduta provincia come predoni del deserto mentre il resto dell'umanità resta confinata in casa.\r\n\r\nNella prima parte della trasmissione un anonimo lavoratore di Amazon racconta alcuni aspetti del lavoro di corriere per il colosso logistico, mentre nella seconda Ernesto Burgio, pediatra, esperto di epigenetica e biologia molecolare nonché presidente del comitato scientifico della Società Italiana di Medicina Ambientale, fa i conti amari di questa seconda ondata.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Voci_II_5.mp3\"][/audio]","16 Dicembre 2020","2020-12-16 19:30:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/130716676_3270860356357114_12696375209005896_o-200x110.jpg","Black Week – VOCI DALL’ANTROPOCENE (ANNO II #5) 7/12/20",1608145667,[398],"http://radioblackout.org/tag/voci-antropocene/",[277],{"post_content":401},{"matched_tokens":402,"snippet":403,"value":404},[65],"di euro firmato da Jeff \u003Cmark>Bezos\u003C/mark> lo scorso febbraio per \"salvare","La settimana del Black Friday corrisponde anche alla settimana nera del picco di morti italiane per l'epidemia di Covid-19. Se sarebbe eccessivo cogliere un elemento di causalità in questo strano rapporto, neanche la casualità assoluta può rappresentare un metro di lettura soddisfacente. Mentre le morti sfiorano di nuovo quota 1000 (sorpassando il picco della prima ondata) i colossi della logistica basata su piattaforme come Amazon registrano nel semestre marzo-aprile un incremento di oltre il 140 % di utili.\r\n\r\nSi disegna un mondo presente-futuro di consumo casalingo e addomesticato distruttivo del pianeta e ben poco sostenibile (monostante l'assegno di 10 milioni di euro firmato da Jeff \u003Cmark>Bezos\u003C/mark> lo scorso febbraio per \"salvare il pianeta!\") fatto di furgoni che attraversano il territorio della più sperduta provincia come predoni del deserto mentre il resto dell'umanità resta confinata in casa.\r\n\r\nNella prima parte della trasmissione un anonimo lavoratore di Amazon racconta alcuni aspetti del lavoro di corriere per il colosso logistico, mentre nella seconda Ernesto Burgio, pediatra, esperto di epigenetica e biologia molecolare nonché presidente del comitato scientifico della Società Italiana di Medicina Ambientale, fa i conti amari di questa seconda ondata.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/12/Voci_II_5.mp3\"][/audio]",[406],{"field":96,"matched_tokens":407,"snippet":403,"value":404},[65],{"best_field_score":131,"best_field_weight":132,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":133,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},6637,{"collection_name":295,"first_q":65,"per_page":38,"q":65},8,["Reactive",413],{},["Set"],["ShallowReactive",416],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fgAMj3unEUZghM77xLQIscDRqg7PqBxMDw25tVX9PKKI":-1},true,"/search?query=Bezos"]