","I \"WAR BOND\" E IL SOSTEGNO FINANZIARIO ALLA GUERRA ISRAELIANA .","post",1751305305,[60,61,62,63,64,65],"http://radioblackout.org/tag/blackrock/","http://radioblackout.org/tag/finanza-speculativa/","http://radioblackout.org/tag/guerra-affari/","http://radioblackout.org/tag/industria-armamenti/","http://radioblackout.org/tag/istraele/","http://radioblackout.org/tag/war-bond/",[67,68,69,70,71,72],"Blackrock","finanza speculativa","Guerra affari","industria armamenti","Istraele","war bond",{"tags":74},[75,78,80,82,84,86],{"matched_tokens":76,"snippet":77},[67],"\u003Cmark>Blackrock\u003C/mark>",{"matched_tokens":79,"snippet":68},[],{"matched_tokens":81,"snippet":69},[],{"matched_tokens":83,"snippet":70},[],{"matched_tokens":85,"snippet":71},[],{"matched_tokens":87,"snippet":72},[],[89],{"field":34,"indices":90,"matched_tokens":91,"snippets":93},[46],[92],[67],[77],578730123365712000,{"best_field_score":96,"best_field_weight":97,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":98,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},"1108091339008",13,"578730123365711977",{"document":100,"highlight":123,"highlights":129,"text_match":133,"text_match_info":134},{"cat_link":101,"category":102,"comment_count":46,"id":103,"is_sticky":46,"permalink":104,"post_author":49,"post_content":105,"post_date":106,"post_excerpt":107,"post_id":103,"post_modified":108,"post_thumbnail":109,"post_thumbnail_html":110,"post_title":111,"post_type":57,"sort_by_date":112,"tag_links":113,"tags":118},[43],[45],"96832","http://radioblackout.org/2025/03/il-riamo-tedesco-beneficia-la-grande-finanza-americana/","Il neo-cancelliere Friedrich Merz è riuscito a far approvare dal Parlamento, in tempi record, prima della scadenza del mandato, una riforma costituzionale storica che contiene tre punti centrali rappresentati dalla possibilità per lo Stato tedesco di indebitarsi senza alcun limite per il riarmo con il risultato che le società tedesche, a cominciare ovviamente da quelle che producono armi, diventeranno la destinazione privilegiata dei capitali e dei risparmiatori che stanno fuggendo dai listini degli Stati Uniti di Trump e che saranno veicolati dai grandi fondi ,BlackRock, Vanguard e State Street, verso le aziende tedesche. Il finanziamento di questo riarmo avverrà con l ’emissione massiccia di debito tedesco, garantita dagli acquisti dei fondi,che farà una dura concorrenza ai titoli pubblici degli altri Paesi europei, a cominciare da quelli italiani, costretti a pagare interessi più alti . Questa operazione si accompagnerà ad una riconversione industriale verso l'economia di guerra che sarà molto costosa per la Germania in termini di energia ,che dovrà comprare dalle società americane di shale gas, guarda caso di proprietà delle Big Three, ma che ha margini di realizzabilità superiori a quelli di altri Paesi dato un sistema produttivo ancora molto forte.\r\n\r\nNe parliamo con Alessandro Volpi docente presso l'università di Pisa e collaboratore di Altraeconomia .\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/INFO-31032023-VOLPI.mp3\"][/audio]","31 Marzo 2025","RIARMO TEDESCO E FINANZA AMERICANA ","2025-03-31 16:20:18","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/INFO-31032025-RIARMO-GERMANIA-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/INFO-31032025-RIARMO-GERMANIA-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/INFO-31032025-RIARMO-GERMANIA-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/INFO-31032025-RIARMO-GERMANIA-768x432.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/INFO-31032025-RIARMO-GERMANIA.jpg 800w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","IL RIAMO TEDESCO BENEFICIA LA GRANDE FINANZA AMERICANA .",1743438018,[114,115,116,117],"http://radioblackout.org/tag/finanza-americana/","http://radioblackout.org/tag/germania/","http://radioblackout.org/tag/mertz/","http://radioblackout.org/tag/riarmo/",[119,120,121,122],"finanza americana","germania","mertz","riarmo",{"post_content":124},{"matched_tokens":125,"snippet":127,"value":128},[126],"BlackRock","saranno veicolati dai grandi fondi ,\u003Cmark>BlackRock\u003C/mark>, Vanguard e State Street, verso","Il neo-cancelliere Friedrich Merz è riuscito a far approvare dal Parlamento, in tempi record, prima della scadenza del mandato, una riforma costituzionale storica che contiene tre punti centrali rappresentati dalla possibilità per lo Stato tedesco di indebitarsi senza alcun limite per il riarmo con il risultato che le società tedesche, a cominciare ovviamente da quelle che producono armi, diventeranno la destinazione privilegiata dei capitali e dei risparmiatori che stanno fuggendo dai listini degli Stati Uniti di Trump e che saranno veicolati dai grandi fondi ,\u003Cmark>BlackRock\u003C/mark>, Vanguard e State Street, verso le aziende tedesche. 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Si tratta di profitti però che si sono polarizzati nei bilanci dei pochissimi istituti più grandi, solerti a tradurli in lauti dividendi per gli azionisti, a cominciare naturalmente dai maggiori. Dopo il caso Unicredit, questa volta è il Monte dei Paschi di Siena - salvato dal fallimento grazie all'intervento statale nel 2012 attraverso i Monti bond - a lanciare l’offerta pubblica di scambio nei confronti di Mediobanca per raggiungere una forza destinata a contrastare Unicredit e, soprattutto, a distogliere Generali dalla fusione con i francesi di Natixis. L’offerta pubblica di scambio lanciata da Unicredit, insieme al tentativo di scalata di Commerzbank, e l’avvicinamento tra Generali e Natixis, hanno rappresentato l’evidente tentativo di internazionalizzare il credito italiano, accentuando ancor di più il ruolo dei grandi fondi statunitensi, a partire da BlackRock, ed europei, in particolare francesi. A questo tentativo si oppongono un nocciolo di azionisti relativamente ristretto quali Delfin dei Del Vecchio e Caltagirone, che hanno il 15% in Mps e il 26% in Mediobanca, che a sua volta possiede il 13% di Generali e settori governativi che perseguono una visione \" sovranista \" ma che sostengono in realtà gli interessi degli \"stakehokders\"che hanno beneficiato degli enormi dividendi.\r\n\r\n\r\nNe parliamo con Renato Strumia del Sallca Cub\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/INFO-STRUMIA-27012025.mp3\"][/audio]","27 Gennaio 2025","Grandi manovre nel capitaliasmo finanziario italiano.","2025-01-28 15:14:20","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/INFO-270125-RISIKO-BANCARIO-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"175\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/INFO-270125-RISIKO-BANCARIO-300x175.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/INFO-270125-RISIKO-BANCARIO-300x175.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/INFO-270125-RISIKO-BANCARIO-1024x597.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/INFO-270125-RISIKO-BANCARIO-768x448.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/INFO-270125-RISIKO-BANCARIO.jpg 1080w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","IL RISIKO BANCARIO ACCELERA. 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L’operazione serve alle ambizioni dell'amministratore delegato di Unicredit Orcel, consolida il gruppo nel mercato domestico, ferma una rivale in ascesa, ma non conviene a nessun altro. È, insomma, soprattutto difensiva, e guasta i piani del Tesoro per la creazione di un terzo polo con Mps radicato nel Centro-nord.\r\nUnicredit puntava a Commerzbank ma i tedeschi si sono messi di traverso, poi con la crisi di governo in Germania i tempi si sono allungati e Unicredit, che ha ricavi per il 45% dal mercato italiano, si è orientata verso BPM, puntando a diventare una banca di peso europeo, andando così ad aumentare la concentrazione bancaria nel mercato italiano dominata da una manciata di soggetti prevalenti.\r\nLe grida della Lega dimostrano come alcuni settori della politica puntassero al controllo del MPS, ma il peso delle fondazioni nell'assetto azionario di certi istituti di credito è diminuita a favore del controllo dei grandi fondi d'investimento globali come Blackrock e Vanguard, che aspirano al controllo di buona parte della quota del risparmio italiano.\r\nNe parliamo con Renato Strumia della Sallca Cub:\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/12/INFO-02122024-STRUMIA.mp3\"][/audio]","2 Dicembre 2024","Unicredit -BPM la saga continua. 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Per comprendere la dimensioni dello stanziamento, basti dire che contro il dissesto idrogeologico dovrebbero essere disponibili circa 1,8 miliardi di euro, che l’intero bilancio del ministero dell’università è di 14 miliardi, nel quale alla ricerca vengono destinati circa 2,5 miliardi.\r\n\r\nNe parliamo con Antonio Mazzeo:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/INFO-04112024-MAZZEO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","5 Novembre 2024","MANOVRA DI GUERRA ","2024-11-05 12:48:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/INFO-04112024-MAZZEO-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/INFO-04112024-MAZZEO-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/INFO-04112024-MAZZEO-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/INFO-04112024-MAZZEO-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/11/INFO-04112024-MAZZEO.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","FINANZIARIA DI GUERRA, INTRECCI FRA FINANZA E COMPLESSO MILITARE INDUSTRIALE.",1730798106,[212,213,214,215],"http://radioblackout.org/tag/busuness-di-guerra/","http://radioblackout.org/tag/finanza-armata/","http://radioblackout.org/tag/finanziaria/","http://radioblackout.org/tag/spese-militari/",[217,31,27,29],"busuness di guerra",{"post_content":219},{"matched_tokens":220,"snippet":221,"value":222},[67,67],"delle multinazionali delle armi: Vanguard, \u003Cmark>Blackrock\u003C/mark>, Kkr, nel caso italiano \u003Cmark>Blackrock\u003C/mark>","L'acquisto di armamenti nei prossimi anni copre il 90% delle nuove spese in conto capitale della manovra. 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Si tratta di due tra i più famsi fondi finanziari, a cui si aggiunge BlackRock, la quale sta limitando la sua partecipazione, limitandola all'adesione alla sua branca internazionale. La scelta di lasciare la coalizione non è casuale: la spinta arriva dagli stessi investitori, evidentemente non più interessati ad ammantarsi di greenwashing negli affari.\r\n\r\nL'alleanza Climate Action 100+ è nata nel 2017, sull'onda delle proteste ambientaliste e delle politiche filoecologiste attuate dai governi occidentali. Il suo scopo è spingere le aziende a ridurre le emissioni, rafforzando gli investimenti che mirano alla transizione verde. Recentemente è stata promossa la seconda fase dell'alleanza, nella quale i membri dovrebbero attuare nella pratica i principi a cui hanno aderito attraverso il Climate Action 100+. In questa fase si inserisce l'abbandono da parte di JP Morgan e State Street della coalizione, evidentemente non intenzionate a passare dalle parole ai fatti. Negli Stati Uniti il Climate Action è stato anche bersaglio di una campagna repubblicana contro gli investimenti ESG, \"Environmental, Social, Governance\", ovvero «tutte quelle attività legate all’investimento responsabile (IR) che perseguono gli obiettivi tipici della gestione finanziaria tenendo in considerazione aspetti di natura ambientale, sociale e di governance »\r\n\r\nSembra improbabile che JP Morgan e Street State saranno gli unici due fondi d'investimento ad abbandonare la trasizione verde; sono più probabilmente i primi segnali della sconfitta, a livello politico ed economico, del modello della transizione.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Michele Manfrin, sociologo e collaboratore de L'indipendente:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/Manfrin.28022024.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nL'articolo di Michele Manfrin per L'indipendente:\r\nI fondi finanziari stanno abbandonando la “transizione green”\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","28 Febbraio 2024","","2024-02-28 14:03:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/precious-madubuike-t65T28d7x_8-unsplash-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"200\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/precious-madubuike-t65T28d7x_8-unsplash-200x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/precious-madubuike-t65T28d7x_8-unsplash-200x300.jpg 200w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/precious-madubuike-t65T28d7x_8-unsplash-683x1024.jpg 683w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/precious-madubuike-t65T28d7x_8-unsplash-768x1151.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/precious-madubuike-t65T28d7x_8-unsplash-1024x1536.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/precious-madubuike-t65T28d7x_8-unsplash-1366x2048.jpg 1366w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/precious-madubuike-t65T28d7x_8-unsplash-scaled.jpg 1707w\" sizes=\"auto, (max-width: 200px) 100vw, 200px\" />","I giganti della finanza abbandonano la transizione \"verde\"",1709129024,[242,243,244,245],"http://radioblackout.org/tag/climate-change/","http://radioblackout.org/tag/fondi-finanziari/","http://radioblackout.org/tag/green/","http://radioblackout.org/tag/transizione/",[247,248,249,250],"climate change","fondi finanziari","green","transizione",{"post_content":252},{"matched_tokens":253,"snippet":254,"value":255},[126],"finanziari, a cui si aggiunge \u003Cmark>BlackRock\u003C/mark>, la quale sta limitando la","Lo scorso 15 febbraio 2024 JP Morgan e State Street hanno entrambi abbandonato l'alleanza a sostegno della transizione \"green\" Climate Action 100+. 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La ricerca di strumenti finanziari per mobilitare le risorse per il riarmo è un altro tassello di questo percorso verso la guerra e il coinvolgimento inconsapevole dei risparmiatori diventa un espediente per reperire ulteriori risorse come ci racconta Alessandro Volpi , mentre il complesso militare industriale s'ingrassa con l'esportazione di armi verso paesi in guerra come Israele che sta perseguendo l'eliminazione del popolo palestinese con la complicità del sistema finanziario; ci racconta questo aspetto Duccio Facchini, mentre Carlo Tombola espone le triangolazioni usate dai mercanti d'armi per nascondere le vere destinazioni finali del commercio di armamenti.\r\n\r\n\r\n\r\nAntonio Mazzeo insegnante impegnato nel movimento antimilitarista ci parla del processo di militarizzazione all'interno degli istituti scolastici con la presenza sempre più pervasiva dei militari che scelgono la scuola come luogo di promozione della carriera militare e di reclutamento. Si esercita la retorica patriottarda per irretire le coscienze e cercare potenziale carne da cannone da gettare nel tritacarne della prossima guerra, fortunatamente tra i giovani studenti ci sono degli anticorpi che si oppongono a questa narrativa edulcorata che descrive l'esercito come una soluzione per il futuro lavorativo.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/militarizzazione-della-scuola--65859014\r\n\r\n \r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BASTIONI-01052025-MAZZEO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Alessandro Volpi ,docente di storia contemporanea all'Università di Pisa e autore di varie pubblicazioni ci concentriamo sugli aspetti finanziari della corsa al riarmo e del tentativo dell'Unione Europea di dirottare i risparmi privati per finanziare l'apparato militare industriale. Di questo trasferimento di risorse dalla spesa sociale all'industria degli armamenti beneficeranno i grandi fondi d'investimento nordamericani Blackrock, Vanguard e State street che controllano i grandi gruppi industriali che producono armamenti. Questo piano di riarmo comporterà anche un aumento dell'indebitamento pubblico con conseguente taglio delle risorse per il welfare già colpito dalle rigide regole dell'austerità e dell'equilibrio di bilancio che però non valgono per le armi. Con il nostro interlocutore affrontiamo anche la questione dei dazi legata all'enorme indebitamento statunitense con la conseguente perdita progressiva della centralità del dollaro e la frattura fra l'amministrazione Trump e il sistema finanziario dei grandi fondi che non gradiscono l'instabilità finanziaria innescata dalle politiche economiche della Casa Bianca.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/44BEIjQ7l2iM5NHxtM4fmd?si=gG5NZYTeSHStQnCPboTYmw\r\n\r\n \r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BASTIONI-01052025-VOLPI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDuccio Facchini, direttore di “Altraeconomia”, parla delle importazioni di armi israeliane da parte italiana, la prima provincia per importazioni è Parma mentre leader per esportazioni – sia pur di armi destinate ai civili – è la provincia di Lecco. Queste armi arrivano in mano anche ai coloni che colpiscono i residenti palestinesi in Cisgiordania, anche le munizioni prodotte dalla Fiocchi. A proposito della guerra israeliana ci si domanda chi siano i gestori di fondi d'investimento e banche che hanno nei loro portafogli i titoli debito israeliani emessi proprio allo scopo di sostenere lo sforzo bellico sionista. Uno di questi istituti di credito è la BPER che in un primo momento ha negato per poi ammettere, dopo la pubblicazione di alcuni dati, di avere in pancia titoli pubblici israeliani.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/armi-italiane-ai-coloni-israeliani--65861778\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Bastioni-01052025-_Duccio-Facchini.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Carlo Tombola di \"the weapons watch\", l'osservatorio sulle armi nei porti europei e mediterranei, parliamo della necessità della costruzione di una informazione oggettiva sul complesso militare industriale che non comunica i dati reali del volume di affari, la legge 185 ha dei limiti per i quali non consente il reale controllo sul movimenti delle armi che vengono vendute anche a paesi sotto embargo o in guerra. Con il trucco delle triangolazioni vengono aggirate le limitazioni legali ed anche i codici che caratterizzano le merci sono falsati per occultare la vera natura del commercio di armi. Le servitù militari che in base a trattati segreti hanno concesso pezzi di territorio italiano agli Stati Uniti contribuiscono all'opacità del sistema, sono stoccate nelle basi americani che godono di extraterritorialità armi di enorme potenza distruttiva che non sono controllate dalle autorità italiane.\r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/5fs0jgcJAyKEM6vUeH4ml0?si=f3tfovaAS4uxm_CGzI9MYQ\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/BASTIONI-01052025-TOMBOLA-COMALA.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti dell'Escalation bellica in corso si trovano qui:\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","2 Maggio 2025","2025-05-05 09:20:05","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/blade-1-3-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 01/05/2025-IL CAPITALE CHE SI PREPARA ALLA GUERRA CERCA STRUMENTI FINANZIARI E CARNE DA CANNONE .","podcast",1746226163,[295],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[275],{"post_content":298},{"matched_tokens":299,"snippet":300,"value":301},[67],"i grandi fondi d'investimento nordamericani \u003Cmark>Blackrock\u003C/mark>, Vanguard e State street che","Continua la ricerca di Bastioni di Orione dei meccanismi che si mettono in atto per la preparazione della guerra prossima ventura, guerra che inizia dal nostro territorio, nel processo costante di militarizzazione della società che trova il suo campo d'elezione nella formazione scolastica, intossicata dalla presenza dei militari come ci racconta Antonio Mazzeo nel suo intervento. 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Quella israeliana è una costante che troviamo anche nell'intervento che abbiamo registrato con Carlo Tombola, indispensabile il suo lavoro di raccolta e analisi di dati e strategie, ma anche di richiamo alla storia, alle destinazioni d'uso classiche, alla descrizione dei saperi. Oggi trasmettiamo questi due contributi al dibattito e alla denuncia; l'accumulo di indignazione e motivazione perché erompa la mobilitazione contro la produzione e preparazione della guerra proseguirà nella trasmissione del Primo Maggio con Antonio Mazzeo e Alesssandro Volpi.\r\n\r\nRiconversione al contrario: uso della filiera consolidata dai distretti industriali sul territorio\r\n\r\nLa condizione che ha visto il mondo precipitare nella Terza guerra mondiale a pezzi ha prodotto un'attenzione particolare verso indagini che perlustrano il sistema guerrafondaio. Linda Maggiori sta procedendo per “L'Atante delle Guerre” nell'excursus interno ai distretti industriali italiani, che presentano processi locali in parte differenziati tra loro dalla destinazione d'uso – talvolta già tradizionalmente inseriti nella filiera bellica – o da produzioni dual, o in taluni casi riconvertiti con celere facilità da impianti civili a militari. Quello che emerge dal suo dossier è il fatto che il sistema di produzione appare predisposto ad adeguarsi repentinamente in ogni comparto alla richiesta del mercato.\r\nSi registra poi la presenza di grosse multinazionali, anche con interessi statali come Leonardo, che tessono reti di aziende fornitrici reclutate per apportare know how industriale, impianti e logistica ai colossi armieri. Il caso della Microtecnica per Collins, ma anche il caso della Civitanova Navi, dove il riarmo patriottico camuffa il conglobamento in colossi militari esteri, fino al caso della Piaggio acquistata da Baykar, il produttore di droni di fascia media del genero di Erdoğan.\r\nNon ultimo è l'aspetto finanziario: un settore che si fonda sempre più su investimenti proiettati verso la guerra, nel quale si assiste a spin off di ambiti di produzione di grosse multinazionali che alienano a favore di aziende dedite alla fornitura di armi interi comparti (il caso di Exxor che vede al centro i Lince di Iveco nella transazione proprio verso Leonardo), o l'inaugurazione dell'avventura nucleare con i sottomarini livornesi per il Qatar, che dimostrano come la fidelizzazione del cliente civile di yacht di lusso possa diventare anche il consumatore di prodotti militari dagli stessi fornitori.\r\nSi mescolano tradizione regionale e nuove lavorazioni nel nuovo business collegato alla demilitarizzazione e l'apertura di nuovi stabilimenti come quello per la nitroglicerina nella zona da sempre dedicata alla produzione militare tra Colleferro e Anagni.\r\nIl settore più ambito che non viene tralasciato da nessun ente regionale italiano è quello dell'aerospace, che si trova diffuso lungo tutta la penisola, anche se è più sviluppato nelle aree ex automotive, perché sono la meccanica e meccatronica a essere ambiti di più facile riconversione. Anche in questo caso le maggiori ricadute sono su Leonardo (e quindi di nuovo si tratta di un favore alla potenza bellica statunitense). L'aerospaziale se la batte con la cybersecuity per importanza nell'innovazione della filiera bellica e questa volta la parte del leone è svolta da Israele, che funge anche da modello per l'intero sistema produttivo e governativo..\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/distretti-industriali-militarizzati-e-modello-israeliano--65649400\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/Filiere-italiane-di-guerra-Linda_Maggiori.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIl valore della merce è quello che conta nel passaggio da un porto, lo stesso vale per i distretti e il just in time romitiano applicato al settore bellico\r\n\r\nL’informazione precisa e approfondita e la ricostruzione di storia e percorsi di Carlo Tombola permettono la formulazione di un lineare discorso che esplicita il metodo di raccolta di dati e la loro analisi conducendoci dalla tradizione lecchese dei forgiatori della Valsassina all'Umbra Cuscinetti, monopolista mondiale; dalla filiera dei cannoni all'aerospace tradizionale e da riconversione dell'automotive; fino al cortocircuito delle forniture per Idf, gli scali israeliani nei porti dell'Adriatico, la serie di aziende che collegano la cybersecurity con i servizi di Tel Aviv.\r\nNe risulta un Sistema Italia predisposto a qualsiasi lavorazione: è la merce il centro della produzione e della distribuzione e su quella si adatta il flessibile tessuto industriale dei distretti, che sono individuabili per tipologia ed è interessante capire quale indotto si trascina dietro la grande industria in precisi territori: è rivelatorio delle vocazioni di una zona scorrere l’elenco delle aziende che partecipano ai progetti – di uno Carlo Tombola ha raccolto i nominativi di circa 200 aziende coinvolte nel progetto di un elicottero. La rete si sostiene sul know how e si sostiene con i capitali messi a disposizione dai politici, che ora sono debitori dei fondi come Blackrock, che ne condizionano i consigli per gli acquisti, non solo quelli da effettuarsi con i fondi stanziati per RearmEurope.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/dai-cannoni-all-aerospace-il-just-in-time-nel-sistema-italia--65661249\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/Forgiatura-di-cannoni-Distretti-Monopoli-Filiere-di-armi-Carlo_Tombola.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti dell'Escalation bellica in corso si trovano qui:\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/podcast/escalation--4851833#:~:text=Episodi%20%26%20Post-,Dai%20cannoni%20all%27aerospace%3A%20il%20just%20in%20time%20nel%20sistema%20Italia,-22%20APR%202025\r\n\r\n ","23 Aprile 2025","2025-04-23 16:04:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 24/04/2025 - GUERRA, LA MERCE PIÙ AMBITA: IL SISTEMA INDUSTRIALE ITALIANO È PREDISPOSTO AD ADEGUARSI ALLA RICHIESTA",1745424101,[295,318],"http://radioblackout.org/tag/bastioniorione/",[275,277],{"post_content":321},{"matched_tokens":322,"snippet":323,"value":324},[67],"sono debitori dei fondi come \u003Cmark>Blackrock\u003C/mark>, che ne condizionano i consigli","Con l'occasione offertaci dalla partecipazione al Ponte Radio del 18 aprile abbiamo pensato di approfondire la filiera dei distretti industriali italiani dedicati alla produzione bellica, al dual use o che si stanno riconvertendo al business armiero e ne è scaturito un verminaio che ci è stato illustrato da Linda Maggiori, che sta curando per l'“Atlante delle guerre” un dossier suddiviso per aree in cui molti sono i nomi di ditte e di reti tirate dai più grossi player come Leonardo o dalle presenze inquietanti, come Idf. Quella israeliana è una costante che troviamo anche nell'intervento che abbiamo registrato con Carlo Tombola, indispensabile il suo lavoro di raccolta e analisi di dati e strategie, ma anche di richiamo alla storia, alle destinazioni d'uso classiche, alla descrizione dei saperi. Oggi trasmettiamo questi due contributi al dibattito e alla denuncia; l'accumulo di indignazione e motivazione perché erompa la mobilitazione contro la produzione e preparazione della guerra proseguirà nella trasmissione del Primo Maggio con Antonio Mazzeo e Alesssandro Volpi.\r\n\r\nRiconversione al contrario: uso della filiera consolidata dai distretti industriali sul territorio\r\n\r\nLa condizione che ha visto il mondo precipitare nella Terza guerra mondiale a pezzi ha prodotto un'attenzione particolare verso indagini che perlustrano il sistema guerrafondaio. Linda Maggiori sta procedendo per “L'Atante delle Guerre” nell'excursus interno ai distretti industriali italiani, che presentano processi locali in parte differenziati tra loro dalla destinazione d'uso – talvolta già tradizionalmente inseriti nella filiera bellica – o da produzioni dual, o in taluni casi riconvertiti con celere facilità da impianti civili a militari. Quello che emerge dal suo dossier è il fatto che il sistema di produzione appare predisposto ad adeguarsi repentinamente in ogni comparto alla richiesta del mercato.\r\nSi registra poi la presenza di grosse multinazionali, anche con interessi statali come Leonardo, che tessono reti di aziende fornitrici reclutate per apportare know how industriale, impianti e logistica ai colossi armieri. Il caso della Microtecnica per Collins, ma anche il caso della Civitanova Navi, dove il riarmo patriottico camuffa il conglobamento in colossi militari esteri, fino al caso della Piaggio acquistata da Baykar, il produttore di droni di fascia media del genero di Erdoğan.\r\nNon ultimo è l'aspetto finanziario: un settore che si fonda sempre più su investimenti proiettati verso la guerra, nel quale si assiste a spin off di ambiti di produzione di grosse multinazionali che alienano a favore di aziende dedite alla fornitura di armi interi comparti (il caso di Exxor che vede al centro i Lince di Iveco nella transazione proprio verso Leonardo), o l'inaugurazione dell'avventura nucleare con i sottomarini livornesi per il Qatar, che dimostrano come la fidelizzazione del cliente civile di yacht di lusso possa diventare anche il consumatore di prodotti militari dagli stessi fornitori.\r\nSi mescolano tradizione regionale e nuove lavorazioni nel nuovo business collegato alla demilitarizzazione e l'apertura di nuovi stabilimenti come quello per la nitroglicerina nella zona da sempre dedicata alla produzione militare tra Colleferro e Anagni.\r\nIl settore più ambito che non viene tralasciato da nessun ente regionale italiano è quello dell'aerospace, che si trova diffuso lungo tutta la penisola, anche se è più sviluppato nelle aree ex automotive, perché sono la meccanica e meccatronica a essere ambiti di più facile riconversione. Anche in questo caso le maggiori ricadute sono su Leonardo (e quindi di nuovo si tratta di un favore alla potenza bellica statunitense). L'aerospaziale se la batte con la cybersecuity per importanza nell'innovazione della filiera bellica e questa volta la parte del leone è svolta da Israele, che funge anche da modello per l'intero sistema produttivo e governativo..\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/distretti-industriali-militarizzati-e-modello-israeliano--65649400\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/Filiere-italiane-di-guerra-Linda_Maggiori.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nIl valore della merce è quello che conta nel passaggio da un porto, lo stesso vale per i distretti e il just in time romitiano applicato al settore bellico\r\n\r\nL’informazione precisa e approfondita e la ricostruzione di storia e percorsi di Carlo Tombola permettono la formulazione di un lineare discorso che esplicita il metodo di raccolta di dati e la loro analisi conducendoci dalla tradizione lecchese dei forgiatori della Valsassina all'Umbra Cuscinetti, monopolista mondiale; dalla filiera dei cannoni all'aerospace tradizionale e da riconversione dell'automotive; fino al cortocircuito delle forniture per Idf, gli scali israeliani nei porti dell'Adriatico, la serie di aziende che collegano la cybersecurity con i servizi di Tel Aviv.\r\nNe risulta un Sistema Italia predisposto a qualsiasi lavorazione: è la merce il centro della produzione e della distribuzione e su quella si adatta il flessibile tessuto industriale dei distretti, che sono individuabili per tipologia ed è interessante capire quale indotto si trascina dietro la grande industria in precisi territori: è rivelatorio delle vocazioni di una zona scorrere l’elenco delle aziende che partecipano ai progetti – di uno Carlo Tombola ha raccolto i nominativi di circa 200 aziende coinvolte nel progetto di un elicottero. La rete si sostiene sul know how e si sostiene con i capitali messi a disposizione dai politici, che ora sono debitori dei fondi come \u003Cmark>Blackrock\u003C/mark>, che ne condizionano i consigli per gli acquisti, non solo quelli da effettuarsi con i fondi stanziati per RearmEurope.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/dai-cannoni-all-aerospace-il-just-in-time-nel-sistema-italia--65661249\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/Forgiatura-di-cannoni-Distretti-Monopoli-Filiere-di-armi-Carlo_Tombola.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nPer ascoltare gli episodi precedenti dell'Escalation bellica in corso si trovano qui:\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/podcast/escalation--4851833#:~:text=Episodi%20%26%20Post-,Dai%20cannoni%20all%27aerospace%3A%20il%20just%20in%20time%20nel%20sistema%20Italia,-22%20APR%202025\r\n\r\n ",[326],{"field":131,"matched_tokens":327,"snippet":323,"value":324},[67],{"best_field_score":135,"best_field_weight":136,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":137,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},{"document":330,"highlight":342,"highlights":347,"text_match":133,"text_match_info":350},{"comment_count":46,"id":331,"is_sticky":46,"permalink":332,"podcastfilter":333,"post_author":286,"post_content":334,"post_date":335,"post_excerpt":235,"post_id":331,"post_modified":336,"post_thumbnail":337,"post_title":338,"post_type":292,"sort_by_date":339,"tag_links":340,"tags":341},"96447","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-13-03-2025-panamablackrock-e-lamerica-latina-secondo-trump-stati-uniti-il-fardello-del-debito-filippine-duterte-alla-corte-penale-dellaia-per-i-massacri-della-sua-guerra-a/",[269],"Bastioni di Orione in questa puntata con Diego Battistessa ,reporter e analista politico esperto di America Latina, guardiamo a Panama e alll'acquisizione da parte del gigante finanziario Blackrock che controlla quasi 11000 miliardi di dollari di asset ,dei porti d'ingresso e d'uscita del canale dalla compagnia di Hong Kong Ck Huttchinson. L'acquisizione è avvenuta di concerto con l'amministrazione americana che reclama il controllo del canale .Trump ha esplicitamente chiesto al Pentagono di fornigli delle opzioni militari per un eventuale intervento a Panama ,non sarebbe la prima volta che i marines intervengono , l'ultima fu nel 1989 contro Noriega. Trump lamenta la mancanza di riconoscimento da parte del Panama per il contributo degli americani nella costruzione del canale ,ma il Panama si staccò dalla Colombia proprio nel 1903 quando iniziò la costruzione del canale su istigazione degli U.S.A. Trump vuole diminuire l'influenza cinese nella regione in un contesto di guerra commerciale aperta con Pechino che ha costruito negli ultimi anni una serie di infrastrutture strategiche in America Latina ,ultima il grande porto di Chancay ad 80 km da Lima. Secondo gli accordi del 1999 non avendo Panama un esercito ,la sua sicurezza è garantita dagli Stati Uniti che sono già presenti militarmente sul posto allo scopo di garantire il passaggio sicuro e a basso costo alle navi statunitensi.\r\n\r\nIn America Latina si stanno sfaldando le alleanze che facevano riferimento ai governi progressisti ,in Colombia Petro si trova di fronte ad una grave crisi di credibilità ,in Brasile Lula è indebolito dalle alleanze parlamentari con i partiti centristi ,in Cile Boric si confronta con una destra montante e con il disincanto dei movimenti che lo hanno portatro alla presidenza. E' in crisi una linea comune contro le politiche imperiali degli Stati Uniti e si registra nel continente un arretramento delle condizioni di vita delle classi popolari a causa delle politiche iperliberiste ,come nell'Argentina di Milei e ad un restringimento delle libertà civili.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-13032025-BATTISTESSA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Andrea Fumagalli ,economista e docente universitario, parliamo delle conseguenze dell'imposizione dei dazi e della politica economica dell'amministrazione Trump. La politica dei dazi è strettamente legata al debito \"monstre\" degli Stati Uniti ,un deficit commerciale negativo causato dall'elevato valore del dollaro in quanto valuta di riferimento per gli scambi commerciali, che ha sempre penalizzato le esportazioni americane e favorito le importazioni da altri paesi.\r\n\r\nAl debito estero si è aggiunto un debito interno che ammonta quasi al 110% del PIL ,causato anche dalle politiche espansive di Biden per affrontare la recessione post pandemia. Con i dazi Trump vuole ridurre la portata delle importazioni ,ma penalizzando i prodotti essenziali per l'industria americana come l'alluminio e l'acciaio ,rischia una spirale inflattiva causata dall'aumento dei prezzi. Non è impresa facile sostituire le importazioni con un aumento della produzione interna perchè la produzione manifatturiera negli anni della globalizzazione si è delocalizzata, le catene del valore si sono diluite localizzandosi in diversi paesi. Finchè il dollaro rimane alto e i capitali affluiscono sui titoli di stato americani e sulle borse i flussi di capitale compensano il disavanzo commerciale ,ma se i creditori che pagano il debito americano ,Giappone Cina ,Europa ,Messico e Canada smettono di comprare dollari allora l'economia statunitense entrerebbe in una spirale recessiva. I dazi sono usati come un arma di pressione per continuare ad attrarre capitali dall'estero e mantenere l'egemonia del dollaro ,minacciando la chiusura del mercato americano ai prodotti dei creditori o negando, come accade per l'Europa ,l'ombrello protettivo militare . Trump cerca di far recuperare alle corporations il terreno perso nella competizione con la Cina ,il campo di battaglia è il mercato dei semiconduttori e dei microchip e di ritardare il più possibile l'inevitabile declino dell'egemonia americana .Il fardello del debito sta inceppando il meccanismo egemonico e la sua proiezione imperiale e militare ,le politiche di Trump rischiano di fratturare il blocco sociale che lo sta sostenendo, importando inflazione ,innestando processi recessivi che gli impediranno di portare a termine le promesse di ulteriore detassazione dei profitti scontentando la base che lo ha votato.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-13032025-FUMAGALLI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Paolo Affatato , giornalista ed esperto conoscitore delle Filippine , parliamo dell'ex presidente delle Filippine Rodrigo Duterte che è stato arrestato e trasferito all'Aia dove sarà processato dalla Corte penale internazionale per crimini contro l’umanità e violazione dei diritti umani. L’accusa riguarda la campagna violenta per estirpare il traffico di droga che promosse nei suoi anni da presidente, tra il 2016 e il 2022: nella dura repressione che ordinò, migliaia di persone furono uccise dalla polizia o dagli squadroni della morte al servizio della polizia stessa ,si parla di 6000 vittime ma secondo le ONG circa 20000 . Le vittime furono uccise dalla polizia che faceva irruzione nei quartieri poveri sparando contro gli abitanti ,avvalendosi dell'impunità garantita per legge e affiancata da veri e propri squadroni della morte informali al soldo del governo. Una rete di associazioni che sostengono le vittime della repressione hanno sporto denuncia alla Corte penale internazionale ,le Filippine sono uscite dal trattato fondativo della corte nel 2019 ,ma una procuratrice ha stabilito che Duterte è perseguibile per i reati commessi fino a quel momento. L'arresto di Duterte s'inseriscce in una guerra fra le potenti dinastie di Marcos e Duterte , famiglie che dominano la politica filippina controllando l'economia e l'esercito .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-13032025-AFFATATO.mp3\"][/audio]","15 Marzo 2025","2025-03-15 23:39:09","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-2-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 13/03/2025-PANAMA,BLACKROCK E L'AMERICA LATINA SECONDO TRUMP-STATI UNITI : IL FARDELLO DEL DEBITO -FILIPPINE : DUTERTE ALLA CORTE PENALE DELL'AIA PER I MASSACRI DELLA SUA GUERRA AI POVERI ...",1742081949,[295],[275],{"post_content":343},{"matched_tokens":344,"snippet":345,"value":346},[67],"da parte del gigante finanziario \u003Cmark>Blackrock\u003C/mark> che controlla quasi 11000 miliardi","Bastioni di Orione in questa puntata con Diego Battistessa ,reporter e analista politico esperto di America Latina, guardiamo a Panama e alll'acquisizione da parte del gigante finanziario \u003Cmark>Blackrock\u003C/mark> che controlla quasi 11000 miliardi di dollari di asset ,dei porti d'ingresso e d'uscita del canale dalla compagnia di Hong Kong Ck Huttchinson. L'acquisizione è avvenuta di concerto con l'amministrazione americana che reclama il controllo del canale .Trump ha esplicitamente chiesto al Pentagono di fornigli delle opzioni militari per un eventuale intervento a Panama ,non sarebbe la prima volta che i marines intervengono , l'ultima fu nel 1989 contro Noriega. Trump lamenta la mancanza di riconoscimento da parte del Panama per il contributo degli americani nella costruzione del canale ,ma il Panama si staccò dalla Colombia proprio nel 1903 quando iniziò la costruzione del canale su istigazione degli U.S.A. Trump vuole diminuire l'influenza cinese nella regione in un contesto di guerra commerciale aperta con Pechino che ha costruito negli ultimi anni una serie di infrastrutture strategiche in America Latina ,ultima il grande porto di Chancay ad 80 km da Lima. Secondo gli accordi del 1999 non avendo Panama un esercito ,la sua sicurezza è garantita dagli Stati Uniti che sono già presenti militarmente sul posto allo scopo di garantire il passaggio sicuro e a basso costo alle navi statunitensi.\r\n\r\nIn America Latina si stanno sfaldando le alleanze che facevano riferimento ai governi progressisti ,in Colombia Petro si trova di fronte ad una grave crisi di credibilità ,in Brasile Lula è indebolito dalle alleanze parlamentari con i partiti centristi ,in Cile Boric si confronta con una destra montante e con il disincanto dei movimenti che lo hanno portatro alla presidenza. E' in crisi una linea comune contro le politiche imperiali degli Stati Uniti e si registra nel continente un arretramento delle condizioni di vita delle classi popolari a causa delle politiche iperliberiste ,come nell'Argentina di Milei e ad un restringimento delle libertà civili.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-13032025-BATTISTESSA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Andrea Fumagalli ,economista e docente universitario, parliamo delle conseguenze dell'imposizione dei dazi e della politica economica dell'amministrazione Trump. 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Finchè il dollaro rimane alto e i capitali affluiscono sui titoli di stato americani e sulle borse i flussi di capitale compensano il disavanzo commerciale ,ma se i creditori che pagano il debito americano ,Giappone Cina ,Europa ,Messico e Canada smettono di comprare dollari allora l'economia statunitense entrerebbe in una spirale recessiva. I dazi sono usati come un arma di pressione per continuare ad attrarre capitali dall'estero e mantenere l'egemonia del dollaro ,minacciando la chiusura del mercato americano ai prodotti dei creditori o negando, come accade per l'Europa ,l'ombrello protettivo militare . Trump cerca di far recuperare alle corporations il terreno perso nella competizione con la Cina ,il campo di battaglia è il mercato dei semiconduttori e dei microchip e di ritardare il più possibile l'inevitabile declino dell'egemonia americana .Il fardello del debito sta inceppando il meccanismo egemonico e la sua proiezione imperiale e militare ,le politiche di Trump rischiano di fratturare il blocco sociale che lo sta sostenendo, importando inflazione ,innestando processi recessivi che gli impediranno di portare a termine le promesse di ulteriore detassazione dei profitti scontentando la base che lo ha votato.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-13032025-FUMAGALLI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Paolo Affatato , giornalista ed esperto conoscitore delle Filippine , parliamo dell'ex presidente delle Filippine Rodrigo Duterte che è stato arrestato e trasferito all'Aia dove sarà processato dalla Corte penale internazionale per crimini contro l’umanità e violazione dei diritti umani. L’accusa riguarda la campagna violenta per estirpare il traffico di droga che promosse nei suoi anni da presidente, tra il 2016 e il 2022: nella dura repressione che ordinò, migliaia di persone furono uccise dalla polizia o dagli squadroni della morte al servizio della polizia stessa ,si parla di 6000 vittime ma secondo le ONG circa 20000 . Le vittime furono uccise dalla polizia che faceva irruzione nei quartieri poveri sparando contro gli abitanti ,avvalendosi dell'impunità garantita per legge e affiancata da veri e propri squadroni della morte informali al soldo del governo. Una rete di associazioni che sostengono le vittime della repressione hanno sporto denuncia alla Corte penale internazionale ,le Filippine sono uscite dal trattato fondativo della corte nel 2019 ,ma una procuratrice ha stabilito che Duterte è perseguibile per i reati commessi fino a quel momento. L'arresto di Duterte s'inseriscce in una guerra fra le potenti dinastie di Marcos e Duterte , famiglie che dominano la politica filippina controllando l'economia e l'esercito .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-13032025-AFFATATO.mp3\"][/audio]",[348],{"field":131,"matched_tokens":349,"snippet":345,"value":346},[67],{"best_field_score":135,"best_field_weight":136,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":137,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},6637,{"collection_name":292,"first_q":67,"per_page":262,"q":67},["Reactive",354],{},["Set"],["ShallowReactive",357],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fEnn2KqTKCeM0PhCFztgnxd6gzTrVPfIINIx_nAkf_XY":-1},true,"/search?query=Blackrock"]