","Intorno ai blocchi dei portuali genovesi","post",1522836823,[62,63,64],"http://radioblackout.org/tag/blocco-portuali/","http://radioblackout.org/tag/porto-di-genova/","http://radioblackout.org/tag/sciopero/",[66,30,24],"Blocco portuali",{"post_content":68,"post_title":72,"tags":76},{"matched_tokens":69,"snippet":70,"value":71},[20],"ha dato il via al \u003Cmark>blocco\u003C/mark> dei varchi e a un","Mercoledì scorso la tragica morte di un camionista avvenuta nel porto di Genova ha dato il via al \u003Cmark>blocco\u003C/mark> dei varchi e a un conseguente sciopero di 24 ore che ha di fatto ingarbugliato la città per tutta la giornata. Il giorno successivo i blocchi sono continuati, questa volta senza copertura sindacale, per appoggiare 25 lavoratori della compagnia Pietro Chiesa (una delle diverse società che organizzano la manodopera all'interno del porto) che avevano un incontro in Prefettura per decidere quale sarebbe stato il loro futuro. La richiesta dei \u003Cmark>portuali\u003C/mark> era di essere integrati nella Compagnia Unica, volontà che a parole è stata accolta dai terminalisti grazie alla forza contrattuale che i lavoratori sono stati in grado di mettere in campo.\r\n\r\nUna forza che i \u003Cmark>portuali\u003C/mark> riescono ancora a muovere e che dà non pochi grattacapi a chi vorrebbe ora ristrutturare il lavoro nel porto genovese rendendolo compatibile alle necessità del mercato globale sempre più flessibile che prevedrebbe condizioni di lavoro peggiori per i \"carbunin\".\r\n\r\nUna situazione, quella dei \u003Cmark>portuali\u003C/mark> liguri, piuttosto atipica per i tempi che corrono dove l'unità tra lavoratori, la capacità di organizzarsi oltre il sindacato e di imporgli le proprie condizioni di lotta e l'utilizzo di pratiche efficaci, la rendono un esempio agli occhi di chi non rinuncia a battersi sul posto di lavoro nonostante le difficili condizioni del presente.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Cristian, compagno portuale a Genova.\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\ncristianporto1\r\n\r\n \r\n\r\n ",{"matched_tokens":73,"snippet":75,"value":75},[74],"portuali","Intorno ai blocchi dei \u003Cmark>portuali\u003C/mark> genovesi",[77,81,83],{"matched_tokens":78,"snippet":80},[79,74],"Blocco","\u003Cmark>Blocco\u003C/mark> \u003Cmark>portuali\u003C/mark>",{"matched_tokens":82,"snippet":30},[],{"matched_tokens":84,"snippet":24},[],[86,91,94],{"field":36,"indices":87,"matched_tokens":88,"snippets":90},[48],[89],[79,74],[80],{"field":92,"matched_tokens":93,"snippet":70,"value":71},"post_content",[20],{"field":95,"matched_tokens":96,"snippet":75,"value":75},"post_title",[74],1157451471441625000,{"best_field_score":99,"best_field_weight":100,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":48,"score":101,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},"2211897868544",13,"1157451471441625195",{"document":103,"highlight":122,"highlights":137,"text_match":145,"text_match_info":146},{"cat_link":104,"category":105,"comment_count":48,"id":106,"is_sticky":48,"permalink":107,"post_author":51,"post_content":108,"post_date":109,"post_excerpt":54,"post_id":106,"post_modified":110,"post_thumbnail":111,"post_thumbnail_html":112,"post_title":113,"post_type":59,"sort_by_date":114,"tag_links":115,"tags":119},[45],[47],"90706","http://radioblackout.org/2024/06/genova-giornata-di-blocchi-della-logistica-di-guerra/","Il blocco della logistica di guerra è scattato alle 6 del mattino al varco San Benigno del Porto di Genova. Successivamente sono stati bloccati i varchi Albertazzi ed Etiopia. In tarda mattinata un corteo ha raggiunto il varco di Ponente. Il porto di Genova è andato in tilt, mentre lunghe code di tir si formavano lungo la tangenziale.\r\nDi seguito qualche stralcio da uno dei volantini di indizione: “I porti sono snodi fondamentali della macchina bellica, in Italia quello di Genova è al centro degli interessi economici di quei settori padronali (israeliani, sauditi,europei) che lucrano sulle guerre. La logistica è un settore economico indispensabile per rendere possibile la guerra: bloccare un varco portuale, un corridoio ferroviario, la costruzione di un ponte significa interrompere la continuità di una società mortifera.\r\nAprire una crepa per arrivare a bloccare tutto.\r\nA Genova transitano le navi delle compagnie ZIM e BAHRI. La ZIM è la compagnia marittima, della più grande holding israeliana, la Israel Corporation, e trasporta armi per Israele subendo il boicottaggio in molti porti nel mondo.\r\nLa BAHRI LINE è una compagnia di navigazione Saudita, che trasporta armi utilizzate anche nella guerra dello Yemen. In seguito alle mobilitazioni e ai picchetti, a Genova, non si sono caricate armi fra il 2019 e il 2023 sulle navi della Bahri, nonostante abbiano continuato a transitare e attraccare al \"Genoa Metal Terminal\".\r\nSempre in Liguria, opera anche la MAERSK, con una piattaforma \"dedicata\" al Vado Gateway, di Vado Ligure.\r\nLa MAERSK, la più grande compagnia marittima al mondo, danese, è coinvolta nel traffico darmi made in Italy prodotte dallazienda LEONARDO. (...)\r\nLa MSC, principale competitor della MAERSK, presente anch'essa in questa regione, trasporta su alcune delle sue navi, tecnologia militare. Un blocco effettuato recentemente dai portuali greci ha impedito l'attracco, ad Atene, della nave MSC Altair, carica di armi verso Israele, e diretta al porto italiano di Gioia Tauro.”\r\nNe abbiamo parlato con Stefania dell’Assemblea No Guerra\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/2024-06-25-stefania-genova-blocco.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","25 Giugno 2024","2024-06-25 21:31:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/Porto-min-e1719342638638-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"125\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/Porto-min-e1719342638638-300x125.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/Porto-min-e1719342638638-300x125.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/Porto-min-e1719342638638-1024x428.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/Porto-min-e1719342638638-768x321.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/Porto-min-e1719342638638.jpg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Genova. 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E' in particolare l'ingegneria della Seconda Guerra Mondiale ad aver rappresentato un momento di rinnovata propulsione per l'organizzazione del mondo-guerra: come pianificare gli utilizzi e spostare migliaia di equipaggiamenti militari e pezzi di ricambio? Economisti e matematici sono stati mobilitati per creare nuovi metodi di pianificazione, gestire grandi set di dati e rendere più efficiente la circolazione e il trasporto di armi, munizioni, veicoli e materiali di guerra. È poi la guerra in Vietnam a segnare, con la containerizzazione, un ulteriore incremento della logistics industry: il trasporto di armi e rifornimenti dagli USA fino ai porti vietnamiti qualifica la logistica americana come un “esercito oltre l’esercito”, che in un documentario televisivo del 1968 prodotto dai servizi di propaganda della U.S. Army viene definita una \"pipeline per la vittoria\".\r\n\r\nhttps://www.youtube.com/watch?v=Hl6uhdKbHkg\r\n\r\n \r\n\r\nDalle guerre guerreggiate novecentesche, passando per la guerra capitalistica contro le lotte in fabbrica negli anni Sessanta e Sessanta, la logistica come dispositivo di valorizzazione e violenza si afferma come centrale per l'organizzazione della guerra totale a cui oggi l'intera popolazione è chiamata a mobilitarsi.\r\n\r\nUn aspetto interessante è che questa organizzazione dei flussi, sempre più sofisticata ed ingegnerizzata ed in cui le rotte civili e militari si sovrappongono quotidianamente senza soluzione di continuità, presenta al contempo delle evidenti vulnerabilità.\r\nIn primis il fatto che determinati trasporti devono essere resi visibili per la loro movimentazione, il che ha permesso ad esempio le azioni di blocco messe in campo dai portuali, o ancora il fatto che via terra sono presenti dei \"colli di bottiglia\" critici. O ancora il fatto che tanti snodi logistici bellici sono rappresentati da piccole-medie imprese a conduzione familiare che si sono convertite alla produzione militare, come la piccola provincia di Lecco, prima in Italia per esportazioni di armi militari verso Israele, dimostra.\r\nDunque non solo grossi stabilimenti come quelli di Leonardo o della Fiocchi Munizioni, contro cui è stato chiamato un corteo per il 18 maggio, ma anche, ad esempio, la Mepit Srl di Settimo Torinese o la Apr Srl di Pinerolo.\r\n\r\nUna proposta per coordinare un blocco economico internazionalista della logistica di guerra è stata chiamata proprio per oggi, 15 aprile, in solidarietà con la Palestina: qui un resoconto di varie azioni.\r\n\r\nSabotare, interrompere, bloccare la guerra, nei porti, nelle autostrade, nelle fabbriche, nelle città, è possibile.\r\n\r\nE' l'occasione per fare una panoramica sulle catene logistiche della guerra che attualmente attraversano l'Italia, una filiera pienamente integrata nell'industria statunitense, con Carlo Tombola di Weapon Watch (osservatorio sulle armi nei porti europei e mediterranei):\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/logisticaguerraDEF.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nAbbiamo poi ricevuto aggiornamenti da Berlino, dove si inasprisce la repressione della solidarietà a Gaza. La polizia ha preso d’assalto un congresso dove si discuteva del genocidio in corso e del ruolo tedesco nel supportarlo, staccando l'elettricità, impedendo la presa di parola, sgomberando. Udi Raz, ebreo tedesco portavoce di Jewish Voice for Peace in Germania, è stato arrestato.\r\n\r\nQui il resoconto di una compagna da Berlino:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/berlino.mp3\"][/audio]\r\n\r\nQui la diretta con José, portuale del CALP di Genova, presente al congresso:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/calp.mp3\"][/audio]","15 Aprile 2024","2024-04-16 12:28:10","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/1200x680_341896-sbb0x9h84m-whr-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"170\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/1200x680_341896-sbb0x9h84m-whr-300x170.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/1200x680_341896-sbb0x9h84m-whr-300x170.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/1200x680_341896-sbb0x9h84m-whr-1024x580.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/1200x680_341896-sbb0x9h84m-whr-768x435.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/1200x680_341896-sbb0x9h84m-whr.jpg 1200w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Valore e violenza: sabotare, interrompere, bloccare la logistica di guerra",1713201293,[164,117,165,166],"http://radioblackout.org/tag/blocco/","http://radioblackout.org/tag/logistica/","http://radioblackout.org/tag/sabotaggio/",[20,15,28,168],"sabotaggio",{"post_content":170,"tags":174},{"matched_tokens":171,"snippet":172,"value":173},[20,74],"ad esempio le azioni di \u003Cmark>blocco\u003C/mark> messe in campo dai \u003Cmark>portuali\u003C/mark>, o ancora il fatto che","Dire logistica è dire guerra, essa infatti nasce come scienza militare. 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Presenti delegazioni di portuali da Grecia, Slovenia, Catalogna, Francia e altri paesi europei. Dopo un primo giorno dedicato alla discussione interna e al coordinamento tra lavoratori, la giornata di domani - sabato 27 settembre - è aperta al pubblico presso il CAP (casa dei portuali), nell'area dei varchi Albertazzi e San Benigno, accanto a Music for Peace. Abbiamo parlato con Riccardo del Calp di questo incontro, dello sciopero generale del 22 settembre, del sostegno alla Flottilla e delle possibili azioni future verso un blocco totale dell'import-export israeliano e della logistica bellica internazionale. \n\n\n\nAscolta la diretta:","26 Settembre 2025","2025-09-26 17:37:12","https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/images.jpeg","\u003Cimg width=\"225\" height=\"225\" src=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/images.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/images.jpeg 225w, https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/09/images-150x150.jpeg 150w\" sizes=\"auto, (max-width: 225px) 100vw, 225px\" />","La chiamata del porto. 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Il riflettore principale della puntata illumina l'ultima mezz'ora, in cui congiuntamente alla redazione di Ricongiunzioni ascoltiamo un'intervento da Genova dove durante la giornata sono state intraprese delle azioni di blocco simbolico dei varchi portuali da cui partono i foraggiamenti per la guerra in medio oriente. Il resto della puntata è corredato di un sacco di nuova musica, nello specifico ascoltiamo una prima parte un po' pop con Lepa Brena, DJ Skizo, Clementino, Chryverde, DJ Bront, The Bluebeaters, Lee Fry Music. Dopo la sigla passiamo Don Carlos, Train To Roots, Neekoshy con Old Betsy, Jahill con Marina P, Shine I Dub con King Kong e Mad Professor, Little Kirk, H.L.R., il nuovo riddim dagli studi di Roberto Sanchez chiamato Four Horsemen con Benjammin e The Mighty Garvillons, Junior Murvin, Queen Of Saba con DubFiles, Jacin e infine prima della telefonata Vibronics.\r\n\r\nThey're asking for peace and they never stop fighting","27 Giugno 2024","2024-06-27 16:04:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/IMG_2246-200x110.jpeg","Overjoy 196",1719504265,[426,427,428],"http://radioblackout.org/tag/dub/","http://radioblackout.org/tag/reggae/","http://radioblackout.org/tag/roots/",[430,431,432],"dub","reggae","roots",{"post_content":434},{"matched_tokens":435,"snippet":436,"value":437},[20,74],"state intraprese delle azioni di \u003Cmark>blocco\u003C/mark> simbolico dei varchi \u003Cmark>portuali\u003C/mark> da cui partono i foraggiamenti","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/2024.06.25-16.30.00-OJ196-escopost.mp3\"][/audio]\r\nDOWNLOAD\r\nMartedì 25 Giugno 2024, Overjoy 196 [S18E1]\r\n\r\nPrima puntata della quinta estate di Overjoy su Radio Blackout. 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A partire dal 15 ottobre una percentuale considerevole di lavoratori portuali entrano in sciopero dando dei grattacapo non indifferenti alle autorità portuali che dichiarano, in buona parte, la volontà anche di pagare il green pass per evitare il blocco ed i conseguenti danni economici. La volontà mediatica che da tempo cerca di dividere i lavoratori non ha fermato la solidarietà che intorno ai portuali si è concretizzata fino a creare un presidio permanete davanti all'ingresso del porto. Ieri 18/10/2021 il presidio è stato sgomberato dalla polizia: l'effetto è stato quello di compattare i portuali e i solidali che rilanciano!\r\n\r\n\r\n “Noi come portuali ribadiamo con forza e vogliamo che si chiaro il messaggio che nulla di tutto ciò farà sì che noi scendiamo a patti fino a quando non sarà tolto l’obbligo del Green pass per lavorare, non solo per i lavoratori del porto, ma per tutte le categorie di lavoratori”. \r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_m_19_10_Portuali-trieste-su-mobilitazione-no-GP.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nil secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Shah, Si Cobas Prato, sul caso de* lavorator* aggrediti e picchiati durante il presidio di lunedì 11/10/21 davanti alla Dreamland, presso il distretto industriale al Macrolotto. La risposta non si è fatta attendere e più di 500 lavorator* hanno occupato a tangenziale di Prato in corteo sabato 16/10/21. In un comunicato Sicobas si legge:\r\n\r\n\r\nPiù di cinquecento ieri hanno invaso le strdade del Macrolotto per rispondere all'aggressione mafiosa (o fascista, per chi preferisce) di lunedì durante il picchetto per lo sciopero alla Dreamland, quando una squadraccia guidata dal padrone ha aggredito gli operai in lotta e i solidali con bastoni e mazza - sotto gli occhi aperti ma passivi di polizia politica digos e uomini delle forze dell'ordine. Il corteo di ieri è un risultato straordinario per i lavoratori del tessile e per tutto il nostro sindacato: una manifestazione organizzata in appena 48 ore, mediaticamente censurata perché in concomitanza con l'altra manifestazione di ieri, quella dove Cgil-Cisl-Uil con padroni e governo Draghi hanno nuovamente chiesto ai lavoratori di stare buoni, non facendo sciopero ma attivandosi \"in nome dell'antifascismo\" per la \"unità nazionale\" (della serie: siam tutti sulla stessa barca...), a favore della \"ripresa economica\"... del loro profitto sulla pelle della classe lavoratrice!\r\nPrato e centinaia di lavoratori da tutta Italia, soprattutto dai picchetti dei lavoratori venerdì in lotta da magazzini e fabbriche per la revoca del \"green pass\" e reali misure di sicurezza nei luoghi di lavoro per difendere la salute di tutti i lavoratori, rispondono con la solidarietà di questa riuscita mobilitazione a mafia e sfruttamento. Il corteo che ha paralizzato prima il Macrolotto1 e poi il Macrolotto2 (insieme il secondo distretto tessile d'Europa), sfilando tra i vialoni e i capannoni delle ditte tessili, ha portato un messaggio chiaro e forte: abbiamo buttato via la paura.\r\nIn prima fila gli operai del distretto protagonisti delle lotte vittoriose di questi anni che hanno strappato ai padroni contratti regolari e l'8x5: Texprint, Sunshine, Tintoria2020, Superlativa, Tintoria DL, Tintoria Fada, Giaroeste e tanti altri. Con noi i lavoratori della logistica (TNT, SDA, BRT, GLS), il Collettivo della GKN e gli operai della Piaggio di Pontedera. E tanti, tanti altri lavoratori, più solidali, studenti, cittadini che hanno voluto esserci e ci sono stati. \r\nOggi abbiamo scritto un'altra bellissima pagina di questa storia di riscatto collettivo, della \"nuova\" storia del movimento operaio fatto di lavoratori e lavoratrici di tutti i paesi del mondo: in lotta per il pane, ma anche per le rose...\r\nLa paura è solo dei padroni: chi tocca uno tocca tutti!\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_m_19_10_Lavoratore-Textrpint-su-pestaggi-Dreamland-e-aggiornamenti.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Tommaso. delegato Fiom alla Mopar di Rivalta, dove si sono susseguite in questi ultimi giorni, due mobilitazioni; la prima il 12 ottobre con uno sciopero e relativo corteo arrivato fino al vicino comune di Piossasco, per chiedere al sindaco di prendere in carico le loro rivendicazioni, la seconda il 15, giorno di entrata in vigore dell'obbligo di Green Pass per potersi recare sul luogo di lavoro. Durante entrambi questi momenti, i lavoratori hanno detto a gran voce che non vogliono cedere al ricatto per il quale loro e alcuni loro colleghi si debbano ritrovare nella paradossale situazione di dover pagare i tamponi di tasca loro per poter lavorare, oltre a portare a galla il diffuso problema del ricorso ai lavoratori interinali usa e getta. Per il 15 i lavoratori hanno deciso di non indire lo sciopero, ma di presentarsi ai cancelli del magazzino, senza il certificato verde, per dimostrare quanto questa misura può ledere sui bisogni produttivi padronali, perchè comunque l'arma dello sciopero è sempre calda e dai nostri microfoni, ci hanno promesso di volerla utilizzare molto a breve, se l'azienda continuerà a fare orecchie da mercante alle loro richieste.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_m_19_10_Tommaso-Fiom-su-mobilitazione-Mopar.mp3\"][/audio]","20 Ottobre 2021","2021-10-20 18:50:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/porto-trieste-200x110.jpeg","frittura mista|radio fabbrica 19/10/2021",1634755812,[],[],{"post_content":458},{"matched_tokens":459,"snippet":460,"value":461},[223],"lavoratore portuale del Coordinamento Lavoratori \u003Cmark>Portuali\u003C/mark> Trieste sul caso dello sciopero","Il primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Sandi, lavoratore portuale del Coordinamento Lavoratori \u003Cmark>Portuali\u003C/mark> Trieste sul caso dello sciopero dei lavoratori \u003Cmark>portuali\u003C/mark> contro l'utilizzo strumentale del green pass. 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[…] La gestione e controllo dei flussi migratori hanno fatto assumere ad alcuni porti italiani – approdi dei viaggi di chi fugge dalla miseria e dalla guerra provocata nel sud del mondo dal colonialismo e dallo sfruttamento dei paesi occidentali – il ruolo di luoghi privilegiati di propaganda di politiche migratorie razziste e persecutorie. \r\nMa tutto questo ha anche l’effetto di risignificare il porto come luogo concreto del nesso guerra – razzismo. Un aspetto che lotte come quella dei portuali di Genova colgono appieno. (tratto da Nessun approdo alla guerra)\r\n\r\nLe recenti mobilitazioni dei portuali genovesi e di altri porti europei contro il trasporto di armamenti da parte della compagnia nazionale saudita Bahri hanno efficacemente messo in luce il funzionamento e la possibilità di blocco delle lunghe catene globali dell'industria bellica e della logistica di guerra.\r\n\r\nL'assemblea contro la guerra di Genova indice un corteo per sabato 7 dicembre a Sestri Ponente contro l'azienda bellica italiana Leonardo, eccellenza a livello mondiale nel settore della difesa, dell'aerospazio e dei sistemi di sicurezza per la gestione del \"nemico interno\". Con un compagno dell'assemblea presentiamo l'iniziativa e ritorniamo sulle mobilitazioni dei portuali della scorsa primavera:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/genova1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nNella seconda parte, allargando lo sguardo dalla vicenda della Bahri Yanbu, spostiamo il focus sul ruolo dell'Arabia Suadita, paese che si colloca al terzo posto a livello mondiale per le spese militari negli ultimi anni. Attore regionale di primo piano nelle dispute geopolitiche mediorientali, dal conflitto in Yemen alla guerra civile siriana, la classe dominante saudita intraprende una vera e propria corsa agli armamenti, stretta fra crisi petrolifera, necessità di diversificazione produttiva, tensioni sociali latenti e tentativi di espansionismo regionale.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/genova2.mp3\"][/audio]","26 Novembre 2019","2019-11-26 23:14:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/11/nessunapprodo-200x110.jpg","Industria degli armamenti e logistica di guerra - Sulle mobilitazioni antimilitariste genovesi",1574810063,[],[],{"post_content":482},{"matched_tokens":483,"snippet":484,"value":485},[74],"La mobilitazione dei \u003Cmark>portuali\u003C/mark> genovesi e dei/delle solidali contro","La mobilitazione dei \u003Cmark>portuali\u003C/mark> genovesi e dei/delle solidali contro la compagnia navale nazionale saudita Bahri – un’esperienza tuttora in corso e aperta a più vaste prospettive di lotta – si situa nel contesto sociale e politico degli ultimi anni. 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Oltre ad interessarci ovviamente la loro lotta nel tentativo di bloccare le navi cargo cariche di materiale bellico della compagnia israeliana ZIM, abbiamo voluto approfondire in che modo si era formata questa unione di sindacati interessati alla causa palestinese e a come intendesse affrontare queste lotte in un'ottica internazionalista. Ci siamo fatti raccontare questi aspetti ed altri da Paddy Gibson, attivista di questa realtà, accompagnati da musiche in sottofondo di gruppi australiani.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\nhttps://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/Intervisa-a-Trade-unionists-for-palestine.mp3\r\n\r\n[download]","28 Giugno 2024","2024-06-28 16:25:42","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/432983341_122146711016087425_7222080843644391532_n-200x110.jpg","intervista trade unionists for palestine australia",1719591877,[502,503,504,117,505,506,507,508,509,510,511,512,513,514,515,516],"http://radioblackout.org/tag/australia/","http://radioblackout.org/tag/blocchi-portuali/","http://radioblackout.org/tag/boicottaggio/","http://radioblackout.org/tag/intervista/","http://radioblackout.org/tag/israele/","http://radioblackout.org/tag/lotte-antimilitariste/","http://radioblackout.org/tag/lotte-contro-la-guerra/","http://radioblackout.org/tag/lotte-lavoratori/","http://radioblackout.org/tag/paddy-gibson/","http://radioblackout.org/tag/palestina/","http://radioblackout.org/tag/proteste/","http://radioblackout.org/tag/sidney/","http://radioblackout.org/tag/sindacalismo/","http://radioblackout.org/tag/sindacato/","http://radioblackout.org/tag/trade-unionists-for-palestine/",[362,370,364,15,518,519,372,374,368,366,26,360,358,520,521,376],"intervista","Israele","sindacalismo","sindacato",{"post_content":523,"tags":527},{"matched_tokens":524,"snippet":525,"value":526},[20],"attivist* dopo una giornata di \u003Cmark>blocco\u003C/mark> dei porti a Melbourne e","Tra il 27 aprile e il 14 maggio 2024 come Frittura mista alias Radio Fabbrica, abbiamo intervistato il coordinamento australiano Trade Unionists for Palestine, dopo aver saputo degli arresti e le cariche che avevano colpito alcun* de* attivist* dopo una giornata di \u003Cmark>blocco\u003C/mark> dei porti a Melbourne e a Sidney a fine Marzo. 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