","Boko Haram e Xenofobia: piaghe attorno ai poli africani del Ciad e del Karoo","post",1587819978,[63,64,65,66,67,68],"http://radioblackout.org/tag/boko-haram/","http://radioblackout.org/tag/ciad/","http://radioblackout.org/tag/scontri/","http://radioblackout.org/tag/sudafrica/","http://radioblackout.org/tag/township/","http://radioblackout.org/tag/xenofobia/",[17,20,70,71,72,27],"scontri","Sudafrica","township",{"post_content":74,"post_title":80,"tags":83},{"matched_tokens":75,"snippet":78,"value":79},[76,77],"Boko","Haram","cataclismi naturali. L'endemica presenza di \u003Cmark>Boko\u003C/mark> \u003Cmark>Haram\u003C/mark>, sdoppiato e ancora più diffuso","Altre due piaghe del nostro viaggio africano in più tappe: dopo le locuste in Africa orientale e le epidemie, riportiamo le ultime notizie su due piaghe che non hanno origine da cataclismi naturali. L'endemica presenza di \u003Cmark>Boko\u003C/mark> \u003Cmark>Haram\u003C/mark>, sdoppiato e ancora più diffuso attorno a quello che rimane del lago Ciad e la Nigeria; la xenofobia e i maltrattamenti, le uccisioni e gli scontri conseguenti in Sudafrica.\r\n\r\nAbbiamo chiesto a Cornelia Toelgyes di fornirci il quadro completo di questi fenomeni anche nella sua memoria storica di attenta analista di storie africane:\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/04/2020_04_23_Boko-e-Xenofobia.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":81,"snippet":82,"value":82},[76,77],"\u003Cmark>Boko\u003C/mark> \u003Cmark>Haram\u003C/mark> e Xenofobia: piaghe attorno ai poli africani del Ciad e del Karoo",[84,87,89,91,93,95],{"matched_tokens":85,"snippet":86},[76,77],"\u003Cmark>Boko\u003C/mark> \u003Cmark>Haram\u003C/mark>",{"matched_tokens":88,"snippet":20},[],{"matched_tokens":90,"snippet":70},[],{"matched_tokens":92,"snippet":71},[],{"matched_tokens":94,"snippet":72},[],{"matched_tokens":96,"snippet":27},[],[98,103,106],{"field":37,"indices":99,"matched_tokens":100,"snippets":102},[49],[101],[76,77],[86],{"field":104,"matched_tokens":105,"snippet":82,"value":82},"post_title",[76,77],{"field":107,"matched_tokens":108,"snippet":78,"value":79},"post_content",[76,77],1157451471441625000,{"best_field_score":111,"best_field_weight":112,"fields_matched":19,"num_tokens_dropped":49,"score":113,"tokens_matched":24,"typo_prefix_score":49},"2211897868544",13,"1157451471441625195",{"document":115,"highlight":141,"highlights":163,"text_match":109,"text_match_info":171},{"cat_link":116,"category":117,"comment_count":49,"id":118,"is_sticky":49,"permalink":119,"post_author":52,"post_content":120,"post_date":121,"post_excerpt":55,"post_id":118,"post_modified":122,"post_thumbnail":123,"post_thumbnail_html":124,"post_title":125,"post_type":60,"sort_by_date":126,"tag_links":127,"tags":135},[46],[48],"61442","http://radioblackout.org/2020/06/strapotere-jihadista-in-sahel-o-speranze-che-il-virus-delle-lotte-sudanesi-si-diffonda/","Negli ultimi giorni il Sahel e i territori limitrofi hanno registrato una recrudescenza di violenze quotidiane (i femminicidi in Nigeria), uccisioni (stragi e razzie attribuite a Boko Haram a Gobio nel distretto di Maidoguri), catture (Kushayb, il leader degli Janjiaweed, i diavoli a cavallo braccio armato di al Bashir in Sudan); fino ad arrivare alla improvvisa morte di Pierre 'Nkourunziza, presidente del Burundi da quasi un ventennio controllato dal suo regime, dove la sua scomparsa può apportare cambiamenti nell'area dei Grandi Laghi: o una maggiore repressione, o una qualche apertura in chiave sudanese, dove ora non vigono più sanzioni e forse lo sviluppo può passare oltre la gomma arabica.\r\n\r\nL'area, che coinvolge anche la Libia e gli interessi internazionali nascosti da quel conflitto, è in ebollizione per il fenomeno del jihadismo, rappresentato dallo scontro fortissimo tra i due macro-brand (Isis e al Qaida), che stanno pubblicizzando il covid come un'arma di Allah; e dalle contromisure di potenze globali, in primis la Francia (attivissima nell'area del Sahel – come dimostra l'uccisione in Mali di Droukdel, il leader algerino di al Qaida nel Maghreb) che ha realizzato un'alleanza per il controllo del territorio al confine tra Niger e Mali con l'Italia (operazioni militari volte a contrastare l'emigrazione); una strategia di coalizione franco-italiana in funzione antiturca nella vicina Libia, dove peraltro si trovano ufficialmente tutti ad appoggiare l'attuale vincitore Serraj.\r\n\r\nIl tutto scorre su un quadro generale che vede le popolazioni dedite ad attività che nel loro sviluppo postcoloniale sottraggono le risorse a disposizione l'una all'altra: acqua e territori sono disputati da allevatori e coltivatori e i contrasti vengono sfruttati dai differenti gruppi affiliati al jihad e in assenza di strutture di welfare le popolazioni si \"devono\" rivolgere alle differenti milizie per la loro tutela.\r\n\r\nPer condensare in un'analisi coerente tutte queste notizie differenti ci siamo rivolti ad Angelo Ferrari, giornalista e scrittore esperto di Africa:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/2020_06_11_Ferrari-jihad-africana.mp3\"][/audio]","12 Giugno 2020","2020-06-12 13:02:37","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/2020-06-11_sahel-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"146\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/2020-06-11_sahel-300x146.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/2020-06-11_sahel-300x146.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/2020-06-11_sahel-768x374.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/2020-06-11_sahel.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Strapotere jihadista in Sahel o speranze della diffusione delle lotte sudanesi?",1591963975,[128,63,129,130,131,132,133,134],"http://radioblackout.org/tag/al-qaida-nel-maghreb/","http://radioblackout.org/tag/burundi/","http://radioblackout.org/tag/droukdel/","http://radioblackout.org/tag/libia/","http://radioblackout.org/tag/nigeria/","http://radioblackout.org/tag/nkurunziza/","http://radioblackout.org/tag/sahel/",[136,17,137,138,139,15,140,25],"al Qaida nel maghreb","burundi","Droukdel","libia","nkurunziza",{"post_content":142,"tags":146},{"matched_tokens":143,"snippet":144,"value":145},[76,77],"stragi e razzie attribuite a \u003Cmark>Boko\u003C/mark> \u003Cmark>Haram\u003C/mark> a Gobio nel distretto di","Negli ultimi giorni il Sahel e i territori limitrofi hanno registrato una recrudescenza di violenze quotidiane (i femminicidi in Nigeria), uccisioni (stragi e razzie attribuite a \u003Cmark>Boko\u003C/mark> \u003Cmark>Haram\u003C/mark> a Gobio nel distretto di Maidoguri), catture (Kushayb, il leader degli Janjiaweed, i diavoli a cavallo braccio armato di al Bashir in Sudan); 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ci si accorge solo alla fine di un argomento che si è preso spunto da un evento per poi giungere a comprendere come si è arrivati a insurrezioni di etnie, cittadini, zone intere contro un potere corrotto dall'Occidente. E infatti in coda si è affrontato pure un caso di colonialismo militare che prosegue indisturbato dal 1964 e che ora è stato stigmatizzato dal Tribunale dell'Onu all'Aja... va be', non smantelleranno le basi militari dell'arcipelago di Chagos, ma è già una soddisfazione il riconoscimento del sopruso, della cacciata dei civili per fare posto ai militari anglo-statunitensi... una speranza probabilmente fallace, perché in fondo ai francesi e agli inglesi, come dice Cornelia Toelgyes, stanno subentrando cinesi e milizie russe (del gruppo Wagner abbiamo parlato anche a proposito del Sudan, ma soprattutto nel caso degli stupri in Centrafrica, dove i russi sostengono Touadera, il presidente).\r\n\r\nAbbiamo cominciato con le ancora calde elezioni senegalesi improntate ad una apparente democrazia, laddove in realtà tutti gli oppositori avevano da interporre rilievi e alcuni erano stati pretestuosamente esclusi dalle elezioni... anche in Nigeria è stato riconfermato Buhari, nessun cambiamento da registrare, neanche negli scontri etnici (anche per colpa del cambiamento climatico) o sul fronte caldo di Boko Haram, che era stato uno dei motivi del primo mandato di Buhari. Dal presunto spirito elettorale, con presidenti apparentemente democratici allo scivolamento nella dittatura il passo è breve, soprattutto quando si tenta di iterare i mandati a vita, come nel caso di Al Bashir in Sudan, dal 1989 al potere (e quando abbiamo sentito Cornelia venerdì 1° marzo non aveva ancora lasciato il vertice del partito di governo... ma le proteste non accennano a diminuire); ora – nonostante legislazioni d'emergenza protratte per un anno, stato di polizia, tribunali speciali – la popolazione è in piazza da più di due mesi e non intende ritirarsi dalle barricate contro la pretesa di un nuovo mandato, benché siano attivi contro di loro i famigerati Janjaweed, le milizie a cavallo.\r\n\r\nFacile passare al neocolonialismo russo sul Centrafrica, incentrato su militari e giacimenti, ricordando come il trattato di pace relativo al Centrafrica si sia firmato proprio a Khartum: si sente quanto Cornelia abbia a cuore questa ingerenza russa e ricorda come tre giornalisti russi siano stati uccisi proprio in connessione con i fatti centrafricani, dove si assiste allo scontro tra Putin e Macron.\r\n\r\nA unire il discorso dei migranti dal Corno d'Africa, la Libia e il Ciad c'è proprio la tragedia dei migranti. Ma gustate la voce appassionata di Cornelia, fino alla buona notizia finale relativa alle Chagos.\r\n\r\nMoti in Sudan, elezioni isenegalesi e nigeriane, le basi nelle Chagos","3 Marzo 2019","2019-03-03 21:22:18","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/2019-03-01-sudan_clash-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"209\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/2019-03-01-sudan_clash-300x209.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/2019-03-01-sudan_clash-300x209.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/2019-03-01-sudan_clash-768x536.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/2019-03-01-sudan_clash-1024x714.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/2019-03-01-sudan_clash.jpg 1170w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","In Africa centrale tra repressione, dubbie elezioni e vecchio e nuovo colonialismo",1551648138,[187,63,188,189,64,190,132,134,191,192],"http://radioblackout.org/tag/basi-militari/","http://radioblackout.org/tag/centrafrica/","http://radioblackout.org/tag/chagos/","http://radioblackout.org/tag/colonialismo-e-neocolonialismo/","http://radioblackout.org/tag/senegal/","http://radioblackout.org/tag/sudan/",[194,17,195,196,20,197,15,25,198,22],"basi militari","Centrafrica","Chagos","colonialismo e neocolonialismo","Senegal",{"post_content":200,"tags":204},{"matched_tokens":201,"snippet":202,"value":203},[76,77],"o sul fronte caldo di \u003Cmark>Boko\u003C/mark> \u003Cmark>Haram\u003C/mark>, che era stato uno dei","Durante queste amabili conversazioni con Cornelia si finisce sempre con inanellare serie di informazioni e passione per le genti africane; ci si accorge solo alla fine di un argomento che si è preso spunto da un evento per poi giungere a comprendere come si è arrivati a insurrezioni di etnie, cittadini, zone intere contro un potere corrotto dall'Occidente. 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Il nemico, insomma... e viste le conseguenze dell'aggressione occidentale all'Africa non si vede in quale altro modo si potrebbe definire.\r\n\r\nPer capire meglio cosa sta accadendo e cosa c'è dietro al'interventismo militare del Ciad, quali interessi si affacciano nel bacino del Golfo di Guinea, quale sostrato c'è dietro a Boko Haram, le contrapposizioni tra sud nigeriano cristiano e nord arabeggiante, abbiamo chiesto aiuto a Gian Paolo Calchi Novati il cui discorso punteggiato da puntuali riferimenti a secoli di storia dei luoghi e delle popolazioni dell'Africa Occidentale si è dipanato lungo tutto il territorio dell'Africa occidentale a nord del golfo di Guinea.\r\n\r\nNella attenzione a distinguere come si propongono i soggetti in campo verso l'interno e verso l'esterno, nella vertigine di popoli, suggestioni, vie di comunicazione, risorse, religioni, gestazioni di gruppi e storie che si accavallano in questo discorso quasi magicamente al fondo appare un quadro ben più delineato nei suoi contorni rispetto a quello somministratoci quotidianamente dalla informazione travisata e manipolata che filtra dalle cancellerie occidentali, davvero \"haram\" in questo senso.\r\n\r\nUnknown","12 Marzo 2015","2015-03-16 13:15:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/03/2015_03_12_ouestafrique-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"280\" height=\"280\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/03/2015_03_12_ouestafrique.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/03/2015_03_12_ouestafrique.jpg 280w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/03/2015_03_12_ouestafrique-150x150.jpg 150w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/03/2015_03_12_ouestafrique-170x170.jpg 170w\" sizes=\"auto, (max-width: 280px) 100vw, 280px\" />","Nigeria: conflitti di matrice coloniale tra sud nero e nord arabeggiante",1426169989,[248,249,63,64,250,251,132],"http://radioblackout.org/tag/algeria/","http://radioblackout.org/tag/azawad/","http://radioblackout.org/tag/france-afrique/","http://radioblackout.org/tag/mali/",[253,30,17,20,36,254,15],"Algeria","Mali",{"post_content":256,"tags":260},{"matched_tokens":257,"snippet":258,"value":259},[76,77],"il programma nel proprio nome: \u003Cmark>Boko\u003C/mark> \u003Cmark>Haram\u003C/mark>, ovvero l'Occidente connotato dai suoi","In questi giorni nel Sahel e nell'Africa Occidentale subsahariana si registrano conflitti e tentativi di composizione di guerre civili e postcoloniali; a questo si aggiunge la presenza di un gruppo jihadista da poco affiliato al Daesh, ma operante da anni in Nigeria con il programma nel proprio nome: \u003Cmark>Boko\u003C/mark> \u003Cmark>Haram\u003C/mark>, ovvero l'Occidente connotato dai suoi libri è peccato e pertanto intollerabile, vietato. 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Per fissare strutture statali nuove, distribuire le terre e attribuire potere localmente si alimentano malumori e ribellioni. Da qui il blocco di Port Sudan per tre giorni, con colossali perdite da parte delle grandi potenze che stanno colonizzando l'Africa, in questo caso Cina e Turchia in primis, e poi i veri protagonisti della spartizione che possono godere della normalizzazione del Sudan, le grandi industrie petrolifere. Ma le vere perdite sono di vite umane: probabilmente 12, sicuramente 8.\r\n\r\nE il petrolio, oltre alle brutalità in divisa, è il legame con la Nigeria, dove gli abusi e l'arroganza delle squadracce (sciolte le Sars, hanno solo cambiato nome in Swat, ma lo slogan più ripetuto è «EndSARS») di polizia hanno a tal punto superato i limiti di corruzione e impunità che, in particolare a Lagos, i cittadini non hanno più paura, scendono in piazza e anche se almeno 38 sono le vittime contate da Amnesty, alcuni freddati alle spalle... ma questo è probabilmente solo un pretesto per protestare contro le disuguaglianze, la corruzione, l'omofobia che pervade il potere nigeriano di Buhari, andato al governo promettendo la fine del terrorismo di Boko Haram, un governo inclusivo ed eliminare... la miseria. Nessuna di queste è stata mantenuta, ma in particolare quest'ultima.\r\n\r\nMa questi riot in paesi così diversi e con problematiche differenti disvelano aspetti più diffusi e profondi in gran parte del continente, come ci ha raccontato Angelo Ferrari:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/2020_10_22_Angelo-Ferrari-Sudan_Nigeria_scontri-e-morti.mp3\"][/audio]","24 Ottobre 2020","2020-10-24 01:06:08","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/endsars_NOW-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/endsars_NOW-300x169.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/endsars_NOW-300x169.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/endsars_NOW.jpg 768w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Violenze poliziesche e rabbia in Nigeria e Sudan... ma il contesto è diverso",1603501469,[298,299,300,132,301,192],"http://radioblackout.org/tag/abusi-di-polizia/","http://radioblackout.org/tag/eni/","http://radioblackout.org/tag/kassala/","http://radioblackout.org/tag/petrolio/",[303,304,32,15,305,22],"abusi di polizia","ENI","petrolio",{"post_content":307},{"matched_tokens":308,"snippet":309,"value":310},[76,77],"la fine del terrorismo di \u003Cmark>Boko\u003C/mark> \u003Cmark>Haram\u003C/mark>, un governo inclusivo ed eliminare...","Il Sudan diventa “normale” e si rapporta in pace con l'entità israeliana, pur di uscire dalle sanzioni e dalla condizione di stato canaglia: il governo misto militare e civile sta superando lentamente i lasciti della dittatura di al-Bashir, ma ci sono dispute che affondano nella storia coloniale e precoloniale della zona di Kassala, con alleanze e modelli di vita diversi che entrano in collisione sulle sponde del Mar Rosso all confluenza di confini geografici e coloniali. 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Inventare infrastrutture per il commercio e il trasporto di milizie.\r\n\r\nCon questa chiacchierata iniziale con Cornelia Toelgyes si è tentato di riprendere qualche spunto in molte aree del continente, con un filo rosso particolarmente sensibile ai problemi dei rifugiati interni e degli scontri interafricani, per arrivare poi ad analizzare più approfonditamente con Raffaele Masto la sorprendente situazione del Sudafrica incredibilmente xenofobo nei confronti dei fratelli africani.\r\n\r\nDunque dapprima si percorre il continente a partire dal Sudan con quel governo frutto delle lotte sanguinose del popolo che era riuscito a cacciare Al Bashir; il Sud Sudan con i timidi tentativi di comporre la guerra civile tra dinka capitanati da Salva Kiir e nuer di Riek Marchar; transitando dall'Uganda in grado di accogliere 2 milioni di profughi su poco più di 30 milioni di abitanti; gettando uno sguardo veloce al Congo Kinshasa, che si dibatte tra Nord Kivu e signori della guerra stranieri, che talvolta vengono individuati e uccisi, come in questi giorni il leader hutu Mudacumura, tra i responsabili dell'eccidio di 25 anni fa; si sfondano i muri della Guinea equatoriale con il suo quarantennale dittatore, laddove Obiang vagheggia sovversivi in arrivo dal Camerun, per arrivare a inorridire per le sparizioni in Nigeria, dove i bambini di 6 anni sono arrestati perché vendono cibo ai miliziani di Boko Haram. E infine ci spostiamo in Eritrea e i suoi trattati di pace immersi nella repressione religiosa, arrivando a chiudere il cerchio con la Tanzania, dove vengono espulsi in massai i burundesi...\r\n\r\nla calda estate africana\r\n\r\n... e poi il più grande paese dell'Africa australe: il Sudafrica e le sue pulsioni mastodontiche\r\n\r\nCrisi economica e xenofobia in Sudafrica","20 Settembre 2019","2023-04-19 15:05:48","L'estate del continente africano",1569000191,[331,332,333,334,192,335,336,68],"http://radioblackout.org/tag/accoglienza/","http://radioblackout.org/tag/africa/","http://radioblackout.org/tag/eritrea/","http://radioblackout.org/tag/rifugiati/","http://radioblackout.org/tag/tanzania/","http://radioblackout.org/tag/uganda/",[34,338,339,340,22,341,342,27],"Africa","Eritrea","rifugiati","Tanzania","uganda",{"post_content":344},{"matched_tokens":345,"snippet":346,"value":347},[76,77],"vendono cibo ai miliziani di \u003Cmark>Boko\u003C/mark> \u003Cmark>Haram\u003C/mark>. 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nel tempo fra l'influenza rumena e l'imperialismo russo amputata dello sbocco al mare concesso all'Ucraina.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/bastioni-moldavia-230223.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nCon Angelo Ferrari profondo conoscitore dell'Africa parliamo delle elezioni presidenziali in Nigeria che si terranno il 25 febbraio , estremamente importanti perchè interessano un paese fondamentale per gli equilibri nel continente ,decisivo dal punto di vista economico e demografico .I due candidati dei partiti tradizionali sono sfidati dal terzo incomodo Peter Obi del Labour party che sembra godere dei favori dei giovani che costituiscono la maggioranza degli elettori che andranno al voto in un clima di estrema tensione a causa della presenza di \u003Cmark>Boko\u003C/mark> \u003Cmark>Haram\u003C/mark> in vaste zone del nord ,di una crisi sociale ed economica profondissima ,alti tassi di disoccupazione giovanile ed inflazione galoppante ,disuguaglianze diffuse e spoliazione delle immense risorse energetiche del paese da parte delle multinazionali petrolifere.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/BASTIONI-FERRARI-230223.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine riprendiamo la seconda parte dell'intervista a Carlo Tombola sul mercato delle armi ,affrontando gli aspetti relativi al peso della logistica ,il ruolo dei porti e dell'opposizione da parte dei lavoratori portuali come accaduto a Genova ,il referendum ad Amburgo per impedire il passaggio di carichi di armi, la nefasta influenza delle lobby armate sui giovani, la diffusione massiccia di armi individuali facili da usare e che continuano a sparare finchè non si distruggono,il caso della Beretta e le pistole rivendute agli iracheni.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nhttps://www.weaponwatch.net/\r\n\r\n \r\n\r\n[audio 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