","Brigate Rosse: un libro di storia","post",1488486146,[62,63,64,65,66],"http://radioblackout.org/tag/brigate-rosse/","http://radioblackout.org/tag/derive-e-approdi/","http://radioblackout.org/tag/dietrologia/","http://radioblackout.org/tag/pci/","http://radioblackout.org/tag/persichetti/",[15,68,69,70,71],"Derive e Approdi","Dietrologia","PCI","Persichetti",{"post_content":73,"post_title":79,"tags":82},{"matched_tokens":74,"snippet":77,"value":78},[75,76],"Brigate","Rosse","volumi dedicati alla storia delle \u003Cmark>Brigate\u003C/mark> \u003Cmark>Rosse\u003C/mark>. Diciamo subito che ci troviamo","Esce finalmente per Derive e Approdi il primo di tre volumi dedicati alla storia delle \u003Cmark>Brigate\u003C/mark> \u003Cmark>Rosse\u003C/mark>. Diciamo subito che ci troviamo di fronte a un libro di storia e che si tratta effettivamente di un lavoro consistente, svolto dai tre autori tra fonti già note e veri e propri inediti, anche grazie alla grande mole di documenti dell'Archivio del Ministero degli Interni declassificati grazie alle due \"direttive\" volute dal governo Prodi e nel 2014 dal governo Renzi.\r\n\r\n \r\n\r\nIl primo volume \"Dalle fabbriche alla campagna di primavera\" manifesta già in calce l'intenzione, peraltro confortata dalle biografie note dei molti che parteciparono alla lotta armata negli anni settanta, di indicare dentro la fabbrica, in particolare dentro le grandi fabbriche del nord, la culla di quella vera e propria contraddizione sociale che fu l'esperienza brigatista, e non solo, in Italia. Per arrivare alla \"campagna di primavera\" ovvero quella serie di azioni che culminarono con il rapimento e l'eliminazione dell'on. Moro in via Caetani l'8 maggio del 1978. Proprio da qui gli autori iniziano a narrare, procedendo significativamente dalla fine, dall'episodio che più di tutti segnerà la percezione del fenomeno della lotta armata in Italia da parte di un pubblico spesso ubriacato da narrazioni dietrologiche di varia natura in cui però il PC si distinse per quantità e qualità, avendo molti conti da regolare con la propria storia e con l'atteggiamento che il partito tenne proprio in relazione al sequestro Moro.\r\n\r\n \r\n\r\nCi siamo fatti raccontare da Paolo Persichetti, autore insieme a Elisa Santalena e Marco Clementi, qualche aspetto del volume in questione\r\n\r\nPersichetti",{"matched_tokens":80,"snippet":81,"value":81},[75,76],"\u003Cmark>Brigate\u003C/mark> \u003Cmark>Rosse\u003C/mark>: un libro di storia",[83,86,88,90,92],{"matched_tokens":84,"snippet":85},[75,76],"\u003Cmark>Brigate\u003C/mark> \u003Cmark>Rosse\u003C/mark>",{"matched_tokens":87,"snippet":68},[],{"matched_tokens":89,"snippet":69},[],{"matched_tokens":91,"snippet":70},[],{"matched_tokens":93,"snippet":71},[],[95,100,103],{"field":36,"indices":96,"matched_tokens":97,"snippets":99},[48],[98],[75,76],[85],{"field":101,"matched_tokens":102,"snippet":81,"value":81},"post_title",[75,76],{"field":104,"matched_tokens":105,"snippet":77,"value":78},"post_content",[75,76],1157451471441625000,{"best_field_score":108,"best_field_weight":40,"fields_matched":109,"num_tokens_dropped":48,"score":110,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},"2211897868544",3,"1157451471441625195",{"document":112,"highlight":129,"highlights":141,"text_match":106,"text_match_info":149},{"cat_link":113,"category":114,"comment_count":48,"id":115,"is_sticky":48,"permalink":116,"post_author":51,"post_content":117,"post_date":118,"post_excerpt":54,"post_id":115,"post_modified":119,"post_thumbnail":120,"post_thumbnail_html":121,"post_title":122,"post_type":59,"sort_by_date":123,"tag_links":124,"tags":127},[45],[47],"96635","http://radioblackout.org/2025/03/lo-stato-contro-i-militanti-della-lotta-armata-cinquantanni-dopo/","Leonardo Bertulazzi è stato un militante irregolare della colonna genovese delle BR. Per il sequestro Costa del 1977 e per banda armata, pur non avendo fatti di sangue a suo carico, è stato condannato in contumacia a 27 anni di galera, ma è riuscito a riparare in Sudamerica. Dopo 45 anni, di cui 20 passati in Argentina come rifugiato politico, il governo Milei ha deciso di arrestarlo: due settimane fa i giudici hanno detto sì alla sua estradizione dall’Argentina dopo la garanzia della magistratura italiana che in Italia venga ripetuto il processo (promessa non mantenibile, ovviamente). Ieri un magistrato ha invece confermato il suo status di rifugiato politico, sospeso ad agosto. Negli stessi giorni, in Italia, viene riaperto dalla procura antiterrorismo di Torino guidata dal solerte PM Emilio Gatti il processo per la sparatoria alla cascina Spiotta del 1975, con cui terminò il sequestro dell'industriale Gancia da parte delle BR e durante la quale morirono Mara Cagol ed un brigadiere dei Carabinieri. Imputati per omicidio Curcio, Moretti ed Azzolini, tre militanti ormai ultra-ottantenni della lotta armata italiana che hanno cumulativamente già fatto più di cent'anni di galera, nel tentativo di individuare quale di loro tre abbia la responsabilità dell'omicidio del brigadiere dei CC, mentre sulla morte di Mara Cagol, molto probabilmente giustiziata dai Carabinieri dopo che si era arresa, la giustizia italiana non ha intenzione di riaprire proprio un bel niente.\r\n\r\nAncora una volta, dopo l'estradizione di Cesare Battisti ed il processo Ombre Rosse (con cui si era tentato di ottenere la consegna di dieci vecchi militanti, rifugiati politici a Parigi da oltre 40 anni) lo Stato e la giustizia italiana cercano in tutti i modi di perpetuare la vendetta contro gli uomini e le donne protagonisti/e della potente stagione di lotte degli anni 70. Che si tratti di membri di Lotta Continua o delle organizzazioni armate fa poca differenza, sono tutti ricercati a vita per un governo intenzionato a vendicarsi contro chi, a suo tempo, rese la vita parecchio difficile all'MSI e per una giustizia che vuole assolutamente dimostrare che non c'è prescrizione né latitanza possibile per chi tentò di sovvertire l'ordine sociale capitalista. In un paese il cui potere politico e giudiziario è così incapace di fare i conti con la propria Storia, sta ai movimenti sociali dimostrare solidarietà a chi a distanza di 50 anni subisce ancora la vendetta dello Stato: in questo senso, qualche settimana fa è stato prodotto l'appello \"Rompiamo un Tabú\", per l'amnistia nei confronti dei prigionieri politici italiani - molti/e ancora in regime di isolamento, alcuni/e al 41 bis.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Mario di Vito, giornalista de Il Manifesto:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/mariodivito.mp3\"][/audio]","22 Marzo 2025","2025-03-22 15:36:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/fineestate-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"184\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/fineestate-300x184.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/fineestate-300x184.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/fineestate.png 500w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Lo Stato contro i militanti della lotta armata - cinquant'anni dopo",1742657662,[125,62,126],"http://radioblackout.org/tag/41-bis/","http://radioblackout.org/tag/lotta-armata/",[128,15,26],"41 bis",{"post_content":130,"tags":134},{"matched_tokens":131,"snippet":132,"value":133},[76],"Battisti ed il processo Ombre \u003Cmark>Rosse\u003C/mark> (con cui si era tentato","Leonardo Bertulazzi è stato un militante irregolare della colonna genovese delle BR. 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Non che parlare degli anni settanta ci dispiaccia. Ripercorrere quegli avvenimenti, interrogarne i protagonisti e ricostruire su linee nuove una narrazione che ci restituisca qualche tratto di verità è senz'altro un esercizio meritevole. Peccato che tutte le volte che i media mainstream tirano fuori qualche pezzo di quelle storie è sempre all'insegna del mistero, della dietrologia delle trame occulte. Che palle! Possibile che a quelle altezze (o bassezze forse) nessuno si interroghi su qualcosa che ne valga la fatica?\r\n\r\nLa vicenda recente è semplice: quattro anni fa un misterioso individuo che affermava di esser stato a bordo della famosa “moto Honda di via Fani” scrive una lettera anonima a La Stampa, in cui afferma di esser stato lì come “agente dei servizi segreti”, agli ordini del “colonnello Guglielmi” del Sismi, con l'incarico di “proteggere le Brigate Rosse” impegnate contro la scorta del presidente della Democrazia Cristiana. Naturalmente è in fin di vita e vuole, così sembra, scaricare la coscienza. Ma in realtà, anomalia tra le anomalie, non lo fa affatto. Suggerisce, allude, invita a scavare, da qualche flebile indizio... nessuna rivelazione però. Nessuna confessione. Un rebus sgangherato piuttosto. \r\n\r\nCui prodest? Ai giornali di sicuro. A chi sui misteri costruisce carriere. Alle commissioni parlamentari strapagate con i soldi pubblici. L'effetto però è più nefasto. E' di più ampia portata. Ha a che fare con la costruzione di un discorso schizofrenico ma molto pericoloso su cui convergono interessi e impostazioni ideologiche differenti, dal PC di allora al PD di oggi, dalle destre ai populismi.\r\n\r\nSimili ordini di discorso attecchiscono ovviamente su un terreno malsano e incerto, dove i proletari non possono neanche immaginare di organizzare simili tiri contro lo stato, in cui le rivoluzioni sono inutili se non infide, sempre e comunque manovrate dai poteri forti, in cui c'è sempre un grande vecchio che non si trova e una verità data in pasto agli imbecilli per celarne un'altra.\r\n\r\nSradicare quegli eventi dall'ordine del possibile. Negarne non solo la verità ma anche una ragionevole ipoteticità. Vincere sui morti dopo aver vinto sui vivi, questo il senso più profondo che cogliamo. Sicuramente in Italia stiamo peggio che altrove. Appare confermata una certa diffusa tendenza ai capri espiatori, alle spiegazioni monocausali, alle semplificazioni. Troppo complicato domandarsi come i brigatisti potessero sopravvivere nelle fabbriche dove molti operai sapevano, durare anni e anni in clandestinità, magari aiutati in una fuga all'estero. Qual'era il contesto sociale che li proteggeva, che, con tutti i limiti di una simile prospettiva, faceva il tifo per loro? Perché dopo il sequestro e l'assassinio dell'on. Moro le Brigate Rosse videro un'esplosione di ingressi nell'organizzazione? Perché, ancora, ci vollero leggi speciali, torture e assassini più o meno mirati per indebolirli? Poi c'è chi ci marcia come dicevamo più sopra ma è ancora un'altra storia.\r\n\r\nAbbiamo fatto qualche riflessione con Marco Clementi, compagno e storico dell'Università di Cosenza, autore del bel libro \"Storia delle Brigate Rosse\".\r\n\r\nClementi\r\n\r\nCi ha poi raggiunto telefonicamente negli studios di Blackout un compagno, amico e collaboratore, Paolo Persichetti, che anche su questi temi scrive e studia da giornalista e da blogger con il suo Insorgenze.\r\n\r\nPersichetti","25 Marzo 2014","2014-03-31 12:17:09","Chi c'era dietro le BR? 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Calabrese, militante, dirigente politico dell'autonomia, fondatore di Potere Operaio, esule, docente di fisica e amante tanto di ciò che si muove in terra quanto di quel che resta fisso in cielo.\r\n\r\nIn diretta con il compagno Claudio Dionesalvi - un ricordo e qualche considerazione, alla luce della idee di Franco, su sapere, violenza, scienza.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/Franco-Piperno.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","15 Gennaio 2025","2025-01-15 14:07:50","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/franco-piperno-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"203\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/franco-piperno-300x203.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/franco-piperno-300x203.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/franco-piperno-768x519.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/01/franco-piperno.jpg 800w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Ciao Franco!",1736950070,[206,207,208,62,209,210,211,212,213],"http://radioblackout.org/tag/7-aprile/","http://radioblackout.org/tag/anni-settanta/","http://radioblackout.org/tag/autonomia/","http://radioblackout.org/tag/caso-moro/","http://radioblackout.org/tag/cosenza/","http://radioblackout.org/tag/memoria/","http://radioblackout.org/tag/storia/","http://radioblackout.org/tag/storiografia/",[215,28,216,15,22,217,218,18,24],"7 aprile","autonomia","cosenza","memoria",{"tags":220},[221,223,225,227,229,231,233,235,237],{"matched_tokens":222,"snippet":215},[],{"matched_tokens":224,"snippet":28},[],{"matched_tokens":226,"snippet":216},[],{"matched_tokens":228,"snippet":85},[75,76],{"matched_tokens":230,"snippet":22},[],{"matched_tokens":232,"snippet":217},[],{"matched_tokens":234,"snippet":218},[],{"matched_tokens":236,"snippet":18},[],{"matched_tokens":238,"snippet":24},[],[240],{"field":36,"indices":241,"matched_tokens":242,"snippets":244},[109],[243],[75,76],[85],{"best_field_score":108,"best_field_weight":40,"fields_matched":30,"num_tokens_dropped":48,"score":246,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},"1157451471441625193",{"document":248,"highlight":262,"highlights":274,"text_match":106,"text_match_info":280},{"cat_link":249,"category":250,"comment_count":48,"id":251,"is_sticky":48,"permalink":252,"post_author":51,"post_content":253,"post_date":254,"post_excerpt":54,"post_id":251,"post_modified":255,"post_thumbnail":256,"post_thumbnail_html":257,"post_title":258,"post_type":59,"sort_by_date":259,"tag_links":260,"tags":261},[45],[47],"35790","http://radioblackout.org/2016/05/voltare-pagina-non-credo/","Voltare pagina. Questo ci si auspicava. Invece con rapida e progressiva codardia si è andati verso l'annullamento del convegno sulla vicenda Moro previsto per oggi, 12 maggio, a Palazzo san Macuto. Le spiegazioni ufficiose ma autorevoli di Giovanni Bianconi sul Corriere della Sera non hanno convinto gli organizzatori. Nel senso che il giornalista ha finito col riportare tutto nel comodo solco dell'annoso problema della sensibilità delle vittime (ma diremmo meglio delle associazioni rappresentanti) che in via generale non sopportano che a parlare siano anche coloro che all'epoca dei fatti scelsero di stare dalla parte degli sparatori senza divisa. Di fatti il primo pezzo dell'evento a saltare è proprio la tavola rotonda in cui, tra gli altri, le vittime o i loro rappresentanti avrebbero dovuto prendere parola. In realtà come è stato ben rilevato da Paolo Persichetti, che non a caso avrebbe dovuto intervenire in maniera non innocua su \"Il PCI durante il caso Moro. Origini e movente del discorso dietrologico\", il problema è politico e storico. Il PD semplicemente non tollera di essere accostato alle proprie responsabilità. Il PCI, ieri, e il PD, oggi, si sono tranquillamente rifugiati nelle ricostruzioni storiche discutibili (con dire eufemistico) di un Flamigni e apprezzano evidentemente i quintali di dietrologia che vengono scaricati ancora oggi su questa vicenda perché dopo quarant'anni non sono ancora in grado di fare i conti con la realtà di migliaia di giovani armati o meno che vollero rompere con una generazione di parolai ma molto meno con le generazioni che li precedettero che rimasero come una sorta di inconfessabile matrice comune.\r\n\r\nProprio con Paolo Persichetti abbiamo deciso di tentare un'interpretazione dei fatti che hanno portato alla cancellazione del convegno.\r\n\r\nUnknown\r\n\r\n ","12 Maggio 2016","2016-05-14 02:44:39","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/persichetti-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"270\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/persichetti.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Voltare pagina? Non credo",1463070550,[207,62,209,212,213],[28,15,22,18,24],{"tags":263},[264,266,268,270,272],{"matched_tokens":265,"snippet":28},[],{"matched_tokens":267,"snippet":85},[75,76],{"matched_tokens":269,"snippet":22},[],{"matched_tokens":271,"snippet":18},[],{"matched_tokens":273,"snippet":24},[],[275],{"field":36,"indices":276,"matched_tokens":277,"snippets":279},[30],[278],[75,76],[85],{"best_field_score":108,"best_field_weight":40,"fields_matched":30,"num_tokens_dropped":48,"score":246,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},{"document":282,"highlight":304,"highlights":309,"text_match":312,"text_match_info":313},{"cat_link":283,"category":284,"comment_count":48,"id":285,"is_sticky":48,"permalink":286,"post_author":51,"post_content":287,"post_date":288,"post_excerpt":54,"post_id":285,"post_modified":289,"post_thumbnail":290,"post_thumbnail_html":291,"post_title":292,"post_type":59,"sort_by_date":293,"tag_links":294,"tags":299},[45],[47],"43765","http://radioblackout.org/2017/10/linea-di-separazione/","[poema drammatico a due voci dedicato a Gudrun Ensslin e Andreas Baader della Rote Armee Fraktion, per il XL anniversario della strage di Stammheim]\r\n\r\nArchitetture nel Vuoto\r\npresenta\r\nLINEA DI SEPARAZIONE\r\n\r\ndi e con Alessia Pellegrino\r\n\r\n(https://alessiapellegrino.wixsite.com/alessiapellegrino/biography)\r\n\r\ne Paolo Antonio Simioni\r\n\r\n(http://paoloantoniosimioni.com/works.html)\r\n\r\nonda sonora creata da Leo Kopacin Gementi\r\n\r\n[durata: 27'55'']\r\n\r\nRAF\r\n\r\nNegli anni settanta lo stato della Repubblica Federale Tedesca eresse un monumento alla propria paura: il carcere di Stammheim. Edificato appositamente per processare i membri della Rote Armee Fraktion.\r\nIl 17 ottobre 1977, nello stesso carcere vennero ritrovati i corpi senza vita degli ultimi fondatori ancora in vita della Raf. Suicidio di gruppo ? Omicidio di stato?\r\nIl gruppo terroristico tedesco era noto col nome di banda Baader-Meinhof, ma il suo vero cuore pulsante e la sua creatrice fu Gudrun Ensslin.\r\n\r\n“Chi ha capito quello che sta succedendo in Vietnam comincia a poco a poco ad andare in giro a denti stretti, in compagnia della sua coscienza; comincia a capire che l’impotenza a fermare questa guerra rende complici di coloro che la fanno.” Da allora i ‘Vietnam’ non sono mai terminati, stermini tanti, stermini di stato, terrorismi legittimati.\r\nMentre in Italia i compagni si organizzavano per le Brigate Rosse, nella Repubblica Federale Tedesca una dottoranda di germanistica, piena di passione e di intelletto, si alzava in piedi dominando l’assemblea studentesca, denunciava con disperazione l’assedio e l’asservimento di uno Stato Militare a favore del potere imperiale. Era Gudrun Ensslin, colei che con Andreas Baader ha cominciato a colpire nel cuore dello Stato e del Consumismo. Alla loro causa si è interessata e appassionata, poi unita, la già famosa giornalista Ulrike Meinhof; in un secondo tempo è arrivato Jan Carl Raspe, l’ultimo dei “quattro contro sei milioni”.\r\n\r\n“Io non vorrei che mi si buttasse fuori dalla società, ma ci costringono ad uscirne. Non siamo noi a voler essere estremisti, ma veniamo resi tali.” La Rote Armee Fraktion ha contato pochi membri, Gudrun – Andreas – Ulrike – Jan Carl i fondatori, coloro che hanno combattuto fino alla morte, per cui è tutt’oggi un caso irrisolto. La cosiddetta Banda Baader-Meinhof che ha messo in crisi lo Stato corrotto, che ha lottato per i diritti civili, per i bisogni necessari alla società, per la giustizia nelle carceri, per i compagni palestinesi, e vietnamiti, per la vita dignitosa e coscienziosa, per l’essere umano. Escludendo per etica stragi di civili, la loro è stata una lotta dialettica prima ancora che armata, che aveva chiaro il nucleo della questione e i relativi responsabili, e colpiva esattamente nel centro, senza errori e senza sbavature.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nNello stile di \"Architetture nel Vuoto\", Linea di Separazione non segue un arco narrativo, ma è costruito come una catena di frammenti, in un flusso poetico. Vuole parlare alla parte non razionale dell'ascoltatore. Il lavoro sulla RAF è nato nell'ambito dell'anno di ricerca che il gruppo ha dedicato al tema della Rivoluzione, visto il centenario di quella sovietica. Da questo contesto sono uscite altre due opere: \"Stalingrad-Berlin\" di Simioni, tratto dai diari del generale Cuijkov e \"Non così, ma così\" di Emanuela Rolla su testi e canzoni di Bertolt Brecht.","19 Ottobre 2017","2017-10-21 00:34:31","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/10/22405531_301225400360322_4629372890305542147_n-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"161\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/10/22405531_301225400360322_4629372890305542147_n-300x161.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/10/22405531_301225400360322_4629372890305542147_n-300x161.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/10/22405531_301225400360322_4629372890305542147_n-768x413.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/10/22405531_301225400360322_4629372890305542147_n.jpg 841w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","\"Linea di separazione\" (per il LX anniversario della strage di Stammheim)",1508435719,[295,126,296,297,298],"http://radioblackout.org/tag/germania/","http://radioblackout.org/tag/raf/","http://radioblackout.org/tag/socialismo/","http://radioblackout.org/tag/stammheim/",[300,26,301,302,303],"germania","RAF","socialismo","Stammheim",{"post_content":305},{"matched_tokens":306,"snippet":307,"value":308},[75,76],"compagni si organizzavano per le \u003Cmark>Brigate\u003C/mark> \u003Cmark>Rosse\u003C/mark>, nella Repubblica Federale Tedesca una","[poema drammatico a due voci dedicato a Gudrun Ensslin e Andreas Baader della Rote Armee Fraktion, per il XL anniversario della strage di Stammheim]\r\n\r\nArchitetture nel Vuoto\r\npresenta\r\nLINEA DI SEPARAZIONE\r\n\r\ndi e con Alessia Pellegrino\r\n\r\n(https://alessiapellegrino.wixsite.com/alessiapellegrino/biography)\r\n\r\ne Paolo Antonio Simioni\r\n\r\n(http://paoloantoniosimioni.com/works.html)\r\n\r\nonda sonora creata da Leo Kopacin Gementi\r\n\r\n[durata: 27'55'']\r\n\r\nRAF\r\n\r\nNegli anni settanta lo stato della Repubblica Federale Tedesca eresse un monumento alla propria paura: il carcere di Stammheim. 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Quella stagione è qui narrata da un militante che ha attraversato una straordinaria molteplicità di esperienze esistenziali e politiche: da quella rivoltosa e spontanea degli scontri di piazza nel dopoguerra a quella della sinistra partitica e sindacale negli anni Sessanta; da quella della costruzione del nuovo sindacalismo di base a quella dell’area dell’autonomia operaia, fino all’approdo nella lotta armata delle Brigate rosse, negli anni Settanta.\r\nUna testimonianza ricca di narrazioni sui principali conflitti sociali di quei due decenni. Una descrizione, non priva di particolari inediti, sull’esperienza delle Brigate rosse di cui l’autore è stato dirigente nella «colonna romana» negli anni precedenti e successivi all’«azione Moro». Ma anche un’analisi rigorosa e profonda sull’istituzione carceraria che l’autore ha ben conosciuto dopo la condanna all’ergastolo. Questo libro di lucida memoria, scritto con linguaggio chiaro e soprattutto sincero, è un contributo prezioso per la futura storicizzazione di un periodo cruciale del nostro Paese.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Maelstorm.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 23 ore 11,30 - Contro la scuola in guerra 72 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nContributi dal ciclo di incontri Morsi: contro la scuola in guerra.\r\n\r\nIn questi tempi di guerra, tutt’ora segnati da un processo di doppia conversione – quella militare delle forze di polizia per la gestione dell’ordine pubblico e quella poliziesca delle forze militari nelle missioni di “polizia internazionale” – e da un continuum tra guerre permanenti su scala mondiale e guerra securitaria all’interno dello Stato, ad essere militarizzata è la società tutta, interamente mobilitata alla guerra. La scuola, istituzione totale per eccellenza, è uno degli strumenti cardine di cui lo Stato dispone per questo scopo.\r\n\r\nSe la relazione circolare tra ricerca civile e apparato militare ultimamente ha assunto un certo risalto, la penetrazione della guerra nei gradi inferiori di istruzione sembra passare sotto traccia. Per il ciclo MORSI*, il 14 dicembre la Blackout House ha ospitato una prima discussione aperta sul rapporto tra il contesto generale di guerra, crescente esclusione ed impoverimento sociale e ciò che accade dentro alle scuole-aziende, tra sfruttamento bellico, cultura militarista e repressione.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Contro-la-scuola-in-guerra_76.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 24 ore 8,30 - Giorgio Panizzari. Libero per interposto ergastolo. 30 minuti [Porfido]:\r\n\r\nCarcere minorile, riformatorio, manicomio criminale, carcere speciale: dentro le gabbie della Repubblica.\r\n\r\n“…Del contesto narrato, così come del contesto che si evince senza dire nulla, sono rimaste solo sbiadite ombre…” ….Le vicende narrate da Giorgio Panizzari possono però servirci a capire che, in carcere come fuori, la solidarietà è uno strumento imprescindibile. E che, come lui stesso ci indica, gli apparentemente intricatissimi nodi di Gordio di una società che si dice complessa possono essere molto vulnerabili di fronte al filo della spada.\r\n\r\nNOTA EDITORIALE “Libero per interposto ergastolo” esce all’inizio del 1990, in un periodo in cui argomenti come rivolte carcerarie, carceri speciali, lotta armata hanno poco appeal. Sono appena finiti gli anni ’80 è l’opinione pubblica italiana vive un immenso rimosso collettivo. Gli eventi dei vent’anni precedenti sembrano asfaltati sotto uno spesso strato di oblio, considerati inutili, folli, sorpassati… un vero olocausto della memoria di uno dei momenti più alti nella storia della riscossa degli sfruttati (eventi tra l’altro ancora in corso lungo tutti quei famigerati anni ’80). Nello stesso periodo però quel libro lo abbiamo divorato in tanti. Per almeno 15 anni è stato letto e riletto, ci ha aiutati a conoscere, imparare, meditare. Nel frattempo questo piccolo volume è sparito dalla circolazione, relegato ad un mercato di nicchia di collezionisti ed “intenditori”. Anche per questo lo riproponiamo dopo 30 anni, ma non solo… attraverso la sua storia Giorgio Panizzari ci racconta di una società e di un carcere sicuramente diversi da quelli attuali. Come lui stesso dice nella postfazione “del contesto narrato, così come del contesto che si evince senza dire nulla, sono rimaste solo sbiadite ombre”. Negli anni ’70 la borghesia italiana era sotto l’attacco di una guerriglia rivoluzionaria che mirava sempre più in alto. Allo stesso tempo nelle città ribolliva un’attività extralegale spavalda e sempre più efficace. La popolazione carceraria di allora era in grossa parte frutto di questo duplice attacco. In prigione l’insorgenza proletaria non arretrava, il “dentro”e il “fuori” si legavano e spesso rilanciavano. Nessuno di noi oggi si illude di fare di quegli eventi un modello replicabile. Le differenze strutturali sono abnormi. Fuori e dentro ai penitenziari è pressoché esaurita ogni tensione di lotta organizzata e non. Inoltre “il modello di controllo adottato nel sistema penitenziario, con tutte le sue rozze ma anche raffinate articolazioni, s’é espanso – direi s’é conquistato – il corpo sociale nel suo complesso”(sempre dalla postfazione). Le vicende raccontate da Giorgio Panizzari possono però servirci a capire che in carcere come fuori, la solidarietà è uno strumento imprescindibile. È che, come lui stesso ci indica, gli apparentemente intricatissimi nodi di Gordio di una società che si dice complessa possono essere molto vulnerabili di fronte al filo della Spada\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Giorgio-Panizzari_30.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 25 ore 8,30 - La scongiura del discorso. Il caso Persichetti. 32 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nChe la storia e la memoria costituiscano un campo di battaglia non è certo una novità dell’oggi. Tuttavia, è innegabile che una spiccata vocazione psico-poliziesca sia uno dei tratti fondamentali del presente. Per questa ragione, il caso di Paolo Persichetti risulta doppiamente significativo. Il sequestro del suo archivio storico sull’esperienza delle Brigate Rosse e specificatamente sul sequestro Moro non solo mostra il ruolo chiave che quest’ultimo riveste nella riscrittura del passato da parte del Ministero della Verità, quale specchio deformato che si riflette a ritroso sull’intero decennio degli anni Settanta, ma mette in luce anche l’intento fondamentale della “Polizia della storia”: scongiurare la mera pensabilità (foss’anche in chiave storica) della messa in discussione radicale dell’ordine costituito. In questo contributo audio, Persichetti ci narra della vicenda che lo ha coinvolto, dei suoi tratti surreali e dei suoi molteplici risvolti.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Storia-Persichetti_32.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 26 ore 8,30 - Spinoza Pi Trentotto 11 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/Spinoza-Pi-Trentotto.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 26 ore 13,30 - Suoni e ritmi da New Orleans 29 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nApprofondimento sulla musica e la città di New Orleans.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Suoni-e-ritmi-da-New-Orleans_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nSabato 27 ore 9,30 - Per un pugno di terra. Land grabbing e Africa. 42 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nDopo averci guidato tra le ambizioni militari che convergono sul Sahel e averci raccontato di come i cavi sottomarini di internet tracciano nuove vie strategiche nel mediterraneo, Daniele Ratti conclude, con questa terza e ultima puntata, un breve ciclo di approfondimento dedicato alla competizione globale attorno al continente africano. 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l’esperienza delle atrocità, sostanze somministrate successivamente all’esperienza delle atrocità.\r\n\r\nTralasciando le “autoterapie” e i fenomeni di tossicodipendenza endemici tra i veterani di guerra, cercheremo di concentrarci esclusivamente sulla dimensione istituzionalizzata delle somministrazioni: dal Pervitin del Terzo Reich, al Captagon dell’ISIS, al Modafinil attualmente fornito all’esercito statunitense.\r\n\r\nMa la normalizzazione della guerra, che si declina anche attraverso l’arruolamento della popolazione nel suo insieme, deve tenere conto degli strascichi psichici di chi è entrato in contatto con gli eventi atroci e traumatizzanti che la caratterizzano; qui entrano in gioco le sperimentazioni di MDMA in Israele e di Ibogaina in Ucraina.\r\n\r\nSi osserva quindi una parabola della relazione tra umanità e sostanze psico-alteranti: dall’espansione della coscienza al sostegno neurochimico di ciò che è insostenibile.\r\n\r\n[audio 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\u003Cmark>rosse\u003C/mark>, negli anni Settanta.\r\nUna testimonianza"," \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 23 ore 8,30 - Maelstrom, lotta di classe tra il 1960 e 1980 16 minuti [Porfido]:\r\n\r\nPresentazione del libro “Maelstrom Scene di rivolta e autorganizzazione di classe in Italia dal 1960 al 1980” di Salvatore Ricciardi\r\n\r\nIl ventennio 1960-1980 racchiude il ciclo più lungo, per continuità e asprezza, della lotta di classe nell’Italia del secolo scorso. Quella stagione è qui narrata da un militante che ha attraversato una straordinaria molteplicità di esperienze esistenziali e politiche: da quella rivoltosa e spontanea degli scontri di piazza nel dopoguerra a quella della sinistra partitica e sindacale negli anni Sessanta; da quella della costruzione del nuovo sindacalismo di base a quella dell’area dell’autonomia operaia, fino all’approdo nella lotta armata delle \u003Cmark>Brigate\u003C/mark> \u003Cmark>rosse\u003C/mark>, negli anni Settanta.\r\nUna testimonianza ricca di narrazioni sui principali conflitti sociali di quei due decenni. Una descrizione, non priva di particolari inediti, sull’esperienza delle \u003Cmark>Brigate\u003C/mark> \u003Cmark>rosse\u003C/mark> di cui l’autore è stato dirigente nella «colonna romana» negli anni precedenti e successivi all’«azione Moro». Ma anche un’analisi rigorosa e profonda sull’istituzione carceraria che l’autore ha ben conosciuto dopo la condanna all’ergastolo. Questo libro di lucida memoria, scritto con linguaggio chiaro e soprattutto sincero, è un contributo prezioso per la futura storicizzazione di un periodo cruciale del nostro Paese.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Maelstorm.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 23 ore 11,30 - Contro la scuola in guerra 72 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nContributi dal ciclo di incontri Morsi: contro la scuola in guerra.\r\n\r\nIn questi tempi di guerra, tutt’ora segnati da un processo di doppia conversione – quella militare delle forze di polizia per la gestione dell’ordine pubblico e quella poliziesca delle forze militari nelle missioni di “polizia internazionale” – e da un continuum tra guerre permanenti su scala mondiale e guerra securitaria all’interno dello Stato, ad essere militarizzata è la società tutta, interamente mobilitata alla guerra. La scuola, istituzione totale per eccellenza, è uno degli strumenti cardine di cui lo Stato dispone per questo scopo.\r\n\r\nSe la relazione circolare tra ricerca civile e apparato militare ultimamente ha assunto un certo risalto, la penetrazione della guerra nei gradi inferiori di istruzione sembra passare sotto traccia. Per il ciclo MORSI*, il 14 dicembre la Blackout House ha ospitato una prima discussione aperta sul rapporto tra il contesto generale di guerra, crescente esclusione ed impoverimento sociale e ciò che accade dentro alle scuole-aziende, tra sfruttamento bellico, cultura militarista e repressione.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Contro-la-scuola-in-guerra_76.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 24 ore 8,30 - Giorgio Panizzari. Libero per interposto ergastolo. 30 minuti [Porfido]:\r\n\r\nCarcere minorile, riformatorio, manicomio criminale, carcere speciale: dentro le gabbie della Repubblica.\r\n\r\n“…Del contesto narrato, così come del contesto che si evince senza dire nulla, sono rimaste solo sbiadite ombre…” ….Le vicende narrate da Giorgio Panizzari possono però servirci a capire che, in carcere come fuori, la solidarietà è uno strumento imprescindibile. E che, come lui stesso ci indica, gli apparentemente intricatissimi nodi di Gordio di una società che si dice complessa possono essere molto vulnerabili di fronte al filo della spada.\r\n\r\nNOTA EDITORIALE “Libero per interposto ergastolo” esce all’inizio del 1990, in un periodo in cui argomenti come rivolte carcerarie, carceri speciali, lotta armata hanno poco appeal. Sono appena finiti gli anni ’80 è l’opinione pubblica italiana vive un immenso rimosso collettivo. Gli eventi dei vent’anni precedenti sembrano asfaltati sotto uno spesso strato di oblio, considerati inutili, folli, sorpassati… un vero olocausto della memoria di uno dei momenti più alti nella storia della riscossa degli sfruttati (eventi tra l’altro ancora in corso lungo tutti quei famigerati anni ’80). Nello stesso periodo però quel libro lo abbiamo divorato in tanti. Per almeno 15 anni è stato letto e riletto, ci ha aiutati a conoscere, imparare, meditare. Nel frattempo questo piccolo volume è sparito dalla circolazione, relegato ad un mercato di nicchia di collezionisti ed “intenditori”. Anche per questo lo riproponiamo dopo 30 anni, ma non solo… attraverso la sua storia Giorgio Panizzari ci racconta di una società e di un carcere sicuramente diversi da quelli attuali. Come lui stesso dice nella postfazione “del contesto narrato, così come del contesto che si evince senza dire nulla, sono rimaste solo sbiadite ombre”. Negli anni ’70 la borghesia italiana era sotto l’attacco di una guerriglia rivoluzionaria che mirava sempre più in alto. Allo stesso tempo nelle città ribolliva un’attività extralegale spavalda e sempre più efficace. La popolazione carceraria di allora era in grossa parte frutto di questo duplice attacco. In prigione l’insorgenza proletaria non arretrava, il “dentro”e il “fuori” si legavano e spesso rilanciavano. Nessuno di noi oggi si illude di fare di quegli eventi un modello replicabile. Le differenze strutturali sono abnormi. Fuori e dentro ai penitenziari è pressoché esaurita ogni tensione di lotta organizzata e non. Inoltre “il modello di controllo adottato nel sistema penitenziario, con tutte le sue rozze ma anche raffinate articolazioni, s’é espanso – direi s’é conquistato – il corpo sociale nel suo complesso”(sempre dalla postfazione). Le vicende raccontate da Giorgio Panizzari possono però servirci a capire che in carcere come fuori, la solidarietà è uno strumento imprescindibile. È che, come lui stesso ci indica, gli apparentemente intricatissimi nodi di Gordio di una società che si dice complessa possono essere molto vulnerabili di fronte al filo della Spada\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Giorgio-Panizzari_30.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 25 ore 8,30 - La scongiura del discorso. Il caso Persichetti. 32 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nChe la storia e la memoria costituiscano un campo di battaglia non è certo una novità dell’oggi. Tuttavia, è innegabile che una spiccata vocazione psico-poliziesca sia uno dei tratti fondamentali del presente. Per questa ragione, il caso di Paolo Persichetti risulta doppiamente significativo. Il sequestro del suo archivio storico sull’esperienza delle \u003Cmark>Brigate\u003C/mark> \u003Cmark>Rosse\u003C/mark> e specificatamente sul sequestro Moro non solo mostra il ruolo chiave che quest’ultimo riveste nella riscrittura del passato da parte del Ministero della Verità, quale specchio deformato che si riflette a ritroso sull’intero decennio degli anni Settanta, ma mette in luce anche l’intento fondamentale della “Polizia della storia”: scongiurare la mera pensabilità (foss’anche in chiave storica) della messa in discussione radicale dell’ordine costituito. In questo contributo audio, Persichetti ci narra della vicenda che lo ha coinvolto, dei suoi tratti surreali e dei suoi molteplici risvolti.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Storia-Persichetti_32.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 26 ore 8,30 - Spinoza Pi Trentotto 11 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/Spinoza-Pi-Trentotto.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 26 ore 13,30 - Suoni e ritmi da New Orleans 29 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nApprofondimento sulla musica e la città di New Orleans.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Suoni-e-ritmi-da-New-Orleans_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nSabato 27 ore 9,30 - Per un pugno di terra. Land grabbing e Africa. 42 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nDopo averci guidato tra le ambizioni militari che convergono sul Sahel e averci raccontato di come i cavi sottomarini di internet tracciano nuove vie strategiche nel mediterraneo, Daniele Ratti conclude, con questa terza e ultima puntata, un breve ciclo di approfondimento dedicato alla competizione globale attorno al continente africano. Qui si affronta il fenomeno del “land grabbing” – o accaparramento di terra – che nell’ultimo decennio almeno ha assunto proporzioni gigantesche e forme inedite, anche grazie ad un nuovo tipo di agricoltura speculativa che trasforma il modo di estrarre profitto dalla terra e “distrugge nell’intimo” i rapporti locali tra popolazioni e ambiente.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Land-grabbing-Daniele-Ratti_42.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 27 ore 20 - Droga e guerra 50 minuti [Radio blackout, Bello come una prigione che brucia]:\r\n\r\nQuesto lungo approfondimento vuole proporre un riflessione sul ruolo che le sostanze psicotrope – che come elemento di interferenza con lo stato di coscienza hanno sempre accompagnato l’umanità – hanno assunto una volta inserite nel contesto tecnico-bellico.\r\n\r\nProviamo a suddividere la relazione tra sostanze psicoattive e guerra in due grandi categorie: sostanze somministrate durante l’esperienza delle atrocità, sostanze somministrate successivamente all’esperienza delle atrocità.\r\n\r\nTralasciando le “autoterapie” e i fenomeni di tossicodipendenza endemici tra i veterani di guerra, cercheremo di concentrarci esclusivamente sulla dimensione istituzionalizzata delle somministrazioni: dal Pervitin del Terzo Reich, al Captagon dell’ISIS, al Modafinil attualmente fornito all’esercito statunitense.\r\n\r\nMa la normalizzazione della guerra, che si declina anche attraverso l’arruolamento della popolazione nel suo insieme, deve tenere conto degli strascichi psichici di chi è entrato in contatto con gli eventi atroci e traumatizzanti che la caratterizzano; qui entrano in gioco le sperimentazioni di MDMA in Israele e di Ibogaina in Ucraina.\r\n\r\nSi osserva quindi una parabola della relazione tra umanità e sostanze psico-alteranti: dall’espansione della coscienza al sostegno neurochimico di ciò che è insostenibile.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Droga-e-guerra_50.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 28 ore 10 - Cinema undergound: Claudio Caligari 22 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nClaudio Caligari in un intervista su Amore Tossico, film capolavoro del cinema underground anni 80.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/CinemaUndergroundClaudioCaligari_22.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 28 ore 13,30 - Tropicalia 30 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nStoria del movimento tropicalista.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Tropicalia_30.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ",[510,512,514,516,518,520,522,524,526,528,530,532,534,536,538,540,542,544,546,548,550,552,554,556,558,560,562,564,566,568,570,572,574,576,578,580,582,584,586,588,590,592,594,596,598,600,602,604,606,608,610,612,614,616,618,620,622,624,626,628,630,632,634,636],{"matched_tokens":511,"snippet":446,"value":446},[],{"matched_tokens":513,"snippet":447,"value":447},[],{"matched_tokens":515,"snippet":448,"value":448},[],{"matched_tokens":517,"snippet":449,"value":449},[],{"matched_tokens":519,"snippet":450,"value":450},[],{"matched_tokens":521,"snippet":451,"value":451},[],{"matched_tokens":523,"snippet":452,"value":452},[],{"matched_tokens":525,"snippet":333,"value":333},[],{"matched_tokens":527,"snippet":453,"value":453},[],{"matched_tokens":529,"snippet":85,"value":85},[75,76],{"matched_tokens":531,"snippet":454,"value":454},[],{"matched_tokens":533,"snippet":455,"value":455},[],{"matched_tokens":535,"snippet":456,"value":456},[],{"matched_tokens":537,"snippet":20,"value":20},[],{"matched_tokens":539,"snippet":457,"value":457},[],{"matched_tokens":541,"snippet":458,"value":458},[],{"matched_tokens":543,"snippet":459,"value":459},[],{"matched_tokens":545,"snippet":460,"value":460},[],{"matched_tokens":547,"snippet":461,"value":461},[],{"matched_tokens":549,"snippet":462,"value":462},[],{"matched_tokens":551,"snippet":463,"value":463},[],{"matched_tokens":553,"snippet":464,"value":464},[],{"matched_tokens":555,"snippet":465,"value":465},[],{"matched_tokens":557,"snippet":466,"value":466},[],{"matched_tokens":559,"snippet":467,"value":467},[],{"matched_tokens":561,"snippet":468,"value":468},[],{"matched_tokens":563,"snippet":469,"value":469},[],{"matched_tokens":565,"snippet":470,"value":470},[],{"matched_tokens":567,"snippet":471,"value":471},[],{"matched_tokens":569,"snippet":472,"value":472},[],{"matched_tokens":571,"snippet":473,"value":473},[],{"matched_tokens":573,"snippet":474,"value":474},[],{"matched_tokens":575,"snippet":475,"value":475},[],{"matched_tokens":577,"snippet":476,"value":476},[],{"matched_tokens":579,"snippet":26,"value":26},[],{"matched_tokens":581,"snippet":477,"value":477},[],{"matched_tokens":583,"snippet":363,"value":363},[],{"matched_tokens":585,"snippet":478,"value":478},[],{"matched_tokens":587,"snippet":479,"value":479},[],{"matched_tokens":589,"snippet":480,"value":480},[],{"matched_tokens":591,"snippet":481,"value":481},[],{"matched_tokens":593,"snippet":482,"value":482},[],{"matched_tokens":595,"snippet":483,"value":483},[],{"matched_tokens":597,"snippet":484,"value":484},[],{"matched_tokens":599,"snippet":485,"value":485},[],{"matched_tokens":601,"snippet":486,"value":486},[],{"matched_tokens":603,"snippet":71,"value":71},[],{"matched_tokens":605,"snippet":487,"value":487},[],{"matched_tokens":607,"snippet":488,"value":488},[],{"matched_tokens":609,"snippet":357,"value":357},[],{"matched_tokens":611,"snippet":489,"value":489},[],{"matched_tokens":613,"snippet":490,"value":490},[],{"matched_tokens":615,"snippet":491,"value":491},[],{"matched_tokens":617,"snippet":492,"value":492},[],{"matched_tokens":619,"snippet":493,"value":493},[],{"matched_tokens":621,"snippet":494,"value":494},[],{"matched_tokens":623,"snippet":495,"value":495},[],{"matched_tokens":625,"snippet":496,"value":496},[],{"matched_tokens":627,"snippet":497,"value":497},[],{"matched_tokens":629,"snippet":498,"value":498},[],{"matched_tokens":631,"snippet":499,"value":499},[],{"matched_tokens":633,"snippet":500,"value":500},[],{"matched_tokens":635,"snippet":501,"value":501},[],{"matched_tokens":637,"snippet":502,"value":502},[],[639,645],{"field":36,"indices":640,"matched_tokens":641,"snippets":643,"values":644},[351],[642],[75,76],[85],[85],{"field":104,"matched_tokens":646,"snippet":507,"value":508},[75,506],{"best_field_score":108,"best_field_weight":40,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":48,"score":150,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},{"document":649,"highlight":746,"highlights":898,"text_match":106,"text_match_info":907},{"comment_count":48,"id":650,"is_sticky":48,"permalink":651,"podcastfilter":652,"post_author":375,"post_content":653,"post_date":654,"post_excerpt":54,"post_id":650,"post_modified":655,"post_thumbnail":379,"post_title":656,"post_type":381,"sort_by_date":657,"tag_links":658,"tags":702},"86398","http://radioblackout.org/podcast/blackholes-dal-15-al-21-gennaio-2023/",[333]," \r\n\r\nMartedì 16 h 8.30 - La scongiura del discorso. Il caso Persichetti (21 minuti) [Radio Cane]: Che la storia e la memoria costituiscano un campo di battaglia non è certo una novità dell’oggi. Tuttavia, è innegabile che una spiccata vocazione psico-poliziesca sia uno dei tratti fondamentali del presente. Per questa ragione, il caso di Paolo Persichetti risulta doppiamente significativo. Il sequestro del suo archivio storico sull’esperienza delle Brigate Rosse e specificatamente sul sequestro Moro non solo mostra il ruolo chiave che quest’ultimo riveste nella riscrittura del passato da parte del Ministero della Verità, quale specchio deformato che si riflette a ritroso sull’intero decennio degli anni Settanta, ma mette in luce anche l’intento fondamentale della “Polizia della storia”: scongiurare la mera pensabilità (foss’anche in chiave storica) della messa in discussione radicale dell’ordine costituito. In questo contributo audio, Persichetti ci narra della vicenda che lo ha coinvolto, dei suoi tratti surreali e dei suoi molteplici risvolti.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Storia-Persichetti_32.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 16 h 12.30 - Rivolta di p.za Statuto 1962 (135 minuti) [Frittura Mista | Radiofabbrica]: Correva l’anno 1962 nei giorni 7, 8 e 9 luglio, sessant’anni fa, e a Torino c’era uno sciopero operaio di popolo che ha tenuto in scacco la città per 3 giorni. I “fatti di piazza Statuto” li abbiamo raccontati con l’aiuto di:\r\n\r\n* Mario Cavallo, ex operaio FIAT e “testimone dell’epoca”, che ci ha aiutato a ricostruire il contesto operaio di quegli anni;\r\n* Un estratto dall’Archivio RadioTeatro di Radio Onda Rossa il “ReadReading” di e con Tamara Bartolini (voce, drammaturgia) e Michele Baronio (voce, canzoni, sonorizzazioni) che si ispira al libro di Lanzardo di seguito descritto;\r\n* Marco Scavino, storico, che ci ha aiutato a delineare il contesto storico/politico di quegli anni.\r\n\r\nIl filo conduttore della puntata è stato il libro di Dario Lanzardo “La rivolta di Piazza Statuto” (Torino, Luglio 1962, Feltrinelli economica, Milano 1979) dove vengono ricostruiti gli eventi del 1962 a Torino relativi alla protesta operaia per l’accordo separato Fiat col sindacato Uil, nel bel mezzo di uno sciopero generale dei metalmeccanici come non se ne vedevano da anni . Infatti, il corteo che esce dalla fabbrica e si dirige alla sede del sindacato in piazza Statuto sfocia nello scontro molto violento con le unità speciali di polizia chiamate per l’occasione: le unità del battaglione di Padova. In risposta a questa violenta repressione della piazza ne conseguono 3 giorni di scontri, in cui il tema di fabbrica sembra passare in secondo piano rispetto ad una sempre più emergente rabbia popolare che straborda dai rioni e dalle periferie della città, ma che poi donerà negli anni a venire la sua decisiva impronta sul movimento operaio tutto. Dal libro di Lanzardo emerge un quadro contraddittorio dato dalle interviste dei protagonisti, operai e semplici cittadini accorsi nei tre giorni di scontri a sostegno della protesta, e dato dai quotidiani, dalle dichiarazioni dei sindacalisti e politici e osservatori esterni: un quadro che fa emergere le diverse posizioni e anche le manipolazioni delle informazioni.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Rivolta-di-P.za-Statuto-1962FritturaMista19072022_135.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 17 h 8.30 - Due libri su New York (28 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\nPresentazione dei libri \"New York regina underground. Racconti dalla Grande Mela\" di Davide Grasso e \"Uomini Talpa\" di Jennifer Toth.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/New-York_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 18 h 8.30 - Maelstrom, lotta di classe tra il 1960 e 1980 (14 minuti) [Porfido]: \r\nPresentazione del libro \"Maelstrom Scene di rivolta e autorganizzazione di classe in Italia dal 1960 al 1980\" di Salvatore Ricciardi\r\n\r\nIl ventennio 1960-1980 racchiude il ciclo più lungo, per continuità e asprezza, della lotta di classe nell’Italia del secolo scorso. Quella stagione è qui narrata da un militante che ha attraversato una straordinaria molteplicità di esperienze esistenziali e politiche: da quella rivoltosa e spontanea degli scontri di piazza nel dopoguerra a quella della sinistra partitica e sindacale negli anni Sessanta; da quella della costruzione del nuovo sindacalismo di base a quella dell’area dell’autonomia operaia, fino all’approdo nella lotta armata delle Brigate rosse, negli anni Settanta.\r\nUna testimonianza ricca di narrazioni sui principali conflitti sociali di quei due decenni. Una descrizione, non priva di particolari inediti, sull’esperienza delle Brigate rosse di cui l’autore è stato dirigente nella «colonna romana» negli anni precedenti e successivi all’«azione Moro». Ma anche un’analisi rigorosa e profonda sull’istituzione carceraria che l’autore ha ben conosciuto dopo la condanna all’ergastolo. Questo libro di lucida memoria, scritto con linguaggio chiaro e soprattutto sincero, è un contributo prezioso per la futura storicizzazione di un periodo cruciale del nostro Paese.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Maelstorm.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 19 h 8.30 - Suoni e ritmi da New Orleans (19 minuti) [Radio Blackout]: \r\nApprofondimento sulla musica e la città di New Orleans.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Suoni-e-ritmi-da-New-Orleans_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 19 h 13 - Contro la scuola in guerra (76 minuti) [Radio Blackout]: Contributi dal ciclo di incontri Morsi: contro la scuola in guerra.\r\n\r\nIn questi tempi di guerra, tutt’ora segnati da un processo di doppia conversione – quella militare delle forze di polizia per la gestione dell’ordine pubblico e quella poliziesca delle forze militari nelle missioni di “polizia internazionale” – e da un continuum tra guerre permanenti su scala mondiale e guerra securitaria all’interno dello Stato, ad essere militarizzata è la società tutta, interamente mobilitata alla guerra. La scuola, istituzione totale per eccellenza, è uno degli strumenti cardine di cui lo Stato dispone per questo scopo.\r\n\r\nSe la relazione circolare tra ricerca civile e apparato militare ultimamente ha assunto un certo risalto, la penetrazione della guerra nei gradi inferiori di istruzione sembra passare sotto traccia. Per il ciclo MORSI*, il 14 dicembre la Blackout House ha ospitato una prima discussione aperta sul rapporto tra il contesto generale di guerra, crescente esclusione ed impoverimento sociale e ciò che accade dentro alle scuole-aziende, tra sfruttamento bellico, cultura militarista e repressione.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Contro-la-scuola-in-guerra_76.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 20 h 10 - Tropicalia (30 minuti) [Radio Blackout]: Storia del movimento tropicalista\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Tropicalia_30.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 20 h 20 - Mondo Rave parte 1 (Titolo originale: Rave ON/OFF – Una storia dagli anni Novanta) (34 minuti) [Radio Cane]: \r\nDove, come e quando ha cominciato a prendere forma quella che comunemente è stata definita “scena rave” in Europa e successivamente in Italia? Quali le sue peculiarità iniziali e quali le sue successive trasformazioni? Ne abbiamo parlato con Pablito El Drito, oggi dj e producer, e a lungo esploratore della scena italiana ai suoi albori.\r\n\r\nIn questa prima parte:\r\n\r\n \tLa prima festa non si scorda mai ovvero inizia l’avventura;\r\n \tMilano a cavallo tra anni Ottanta e Novanta: underground, antagonismo sociale e tecnoutopie ovvero la scena prima del rave;\r\n \tUn passo indietro: dalla prima ondata inglese alle carovane verso l’Est Europa;\r\n \tLe tribe arrivano in Italia: primi techno party e nuove occupazioni\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Mondo-rave_1_34-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 20 h 20 - Mondo Rave parte 2 (Titolo originale: Rave ON/OFF – Una storia dagli anni Novanta) (30 minuti) [Radio Cane]:\r\n\r\nIn questa seconda parte:\r\n\r\n \tI ravers e il “realismo centrosocialista”;\r\n \tI ravers e la cattiva strada;\r\n \tIl suono rave e le sue droghe: una “geneaologia”;\r\n \t“L’affare si ingrossa”: bellezza,limiti e contraddizioni della scena;\r\n \tIl rave del sabato sera ovvero la fine dello stupore\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Mondo-rave_2_32.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 21 h 10.30 - Maggot Brain (23 minuti) [Radio blackout]:\r\nApprofondimento dedicato all'album dei Funkadelic uscito nel 1971.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Maggot-Brain_23.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 21 h 18 - Racconti ovali parte 3 (Titolo originale: Tarvisium Ruggers ed il cammino di Ivan Francescato) (35 minuti) [Luca Wallace Costello]: \r\nPartendo dalla periferia veneta raccontiamo la storia della nascita ed affermazione della Ruggers Tarvisium, squadra dallo spiccato spirito egualitario in cui si fondono socialità, concretezza e talento. Dal vivaio della quale emerge Ivan Francescato, uno dei più grandi giocatori italiani di sempre.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Racconti-ovali3_35.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","21 Gennaio 2024","2024-03-01 18:32:24","BlackHoles dal 15 al 21 gennaio 2024",1705866054,[659,660,387,388,390,661,662,392,62,393,395,400,663,664,401,665,666,667,668,669,670,408,671,413,672,673,674,126,417,675,418,676,420,677,678,679,421,680,422,681,423,682,424,683,425,684,66,685,429,686,687,430,688,689,690,433,691,692,693,434,694,436,695,212,696,697,698,439,699,441,700,443,701],"http://radioblackout.org/tag/70/","http://radioblackout.org/tag/funk/","http://radioblackout.org/tag/benetton-treviso/","http://radioblackout.org/tag/black-music/","http://radioblackout.org/tag/cultura/","http://radioblackout.org/tag/cultura-underground/","http://radioblackout.org/tag/dario-lanzardo/","http://radioblackout.org/tag/davide-grasso/","http://radioblackout.org/tag/fiat/","http://radioblackout.org/tag/francescato-legacy/","http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/","http://radioblackout.org/tag/funkadelic/","http://radioblackout.org/tag/guerriglia-urbana/","http://radioblackout.org/tag/ivan-francescato/","http://radioblackout.org/tag/jennipher-toth/","http://radioblackout.org/tag/letteratura/","http://radioblackout.org/tag/luca-wallace-costello/","http://radioblackout.org/tag/maggot-brain/","http://radioblackout.org/tag/marco-scavino/","http://radioblackout.org/tag/mario-cavallo/","http://radioblackout.org/tag/milano/","http://radioblackout.org/tag/mondo-rave/","http://radioblackout.org/tag/movimento-operaio/","http://radioblackout.org/tag/musica-2/","http://radioblackout.org/tag/new-york/","http://radioblackout.org/tag/pablito-el-drito/","http://radioblackout.org/tag/piazza-statuto/","http://radioblackout.org/tag/psichedelia/","http://radioblackout.org/tag/racconti-ovali/","http://radioblackout.org/tag/rave/","http://radioblackout.org/tag/rock/","http://radioblackout.org/tag/rugby/","http://radioblackout.org/tag/scena-rave/","http://radioblackout.org/tag/scuola/","http://radioblackout.org/tag/sei-nazioni/","http://radioblackout.org/tag/sindacato/","http://radioblackout.org/tag/sport/","http://radioblackout.org/tag/techno-party/","http://radioblackout.org/tag/tervisium-rugger/","http://radioblackout.org/tag/torino/","http://radioblackout.org/tag/tribes/","http://radioblackout.org/tag/uomini-talpa/","http://radioblackout.org/tag/violenza-poliziesca/",[703,704,449,450,452,705,706,453,15,454,456,460,707,708,461,709,710,711,712,713,714,468,715,473,716,717,718,26,477,719,363,720,479,721,722,723,480,724,481,725,482,726,483,727,484,728,71,729,488,730,731,357,732,733,734,491,735,736,737,492,738,494,739,18,740,741,742,497,743,499,744,501,745],"'70","#funk","benetton treviso","black music","cultura","cultura underground","Dario Lanzardo","davide grasso","fiat","francescato legacy","frittura mista radio fabbrica","Funkadelic","guerriglia urbana","ivan francescato","Jennipher Toth","letteratura","Luca Wallace Costello","Maggot brain","Marco Scavino","Mario Cavallo","milano","mondo rave","movimento operaio","musica","new york","Pablito el Drito","piazza statuto","psichedelia","racconti ovali","rave","rock","rugby","scena rave","scuola","sei nazioni","sindacato","sport","techno party","tervisium rugger","torino","tribes","Uomini talpa","violenza poliziesca",{"post_content":747,"tags":751},{"matched_tokens":748,"snippet":749,"value":750},[75,76],"suo archivio storico sull’esperienza delle \u003Cmark>Brigate\u003C/mark> \u003Cmark>Rosse\u003C/mark> e specificatamente sul sequestro Moro"," \r\n\r\nMartedì 16 h 8.30 - La scongiura del discorso. Il caso Persichetti (21 minuti) [Radio Cane]: Che la storia e la memoria costituiscano un campo di battaglia non è certo una novità dell’oggi. Tuttavia, è innegabile che una spiccata vocazione psico-poliziesca sia uno dei tratti fondamentali del presente. Per questa ragione, il caso di Paolo Persichetti risulta doppiamente significativo. Il sequestro del suo archivio storico sull’esperienza delle \u003Cmark>Brigate\u003C/mark> \u003Cmark>Rosse\u003C/mark> e specificatamente sul sequestro Moro non solo mostra il ruolo chiave che quest’ultimo riveste nella riscrittura del passato da parte del Ministero della Verità, quale specchio deformato che si riflette a ritroso sull’intero decennio degli anni Settanta, ma mette in luce anche l’intento fondamentale della “Polizia della storia”: scongiurare la mera pensabilità (foss’anche in chiave storica) della messa in discussione radicale dell’ordine costituito. In questo contributo audio, Persichetti ci narra della vicenda che lo ha coinvolto, dei suoi tratti surreali e dei suoi molteplici risvolti.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Storia-Persichetti_32.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 16 h 12.30 - Rivolta di p.za Statuto 1962 (135 minuti) [Frittura Mista | Radiofabbrica]: Correva l’anno 1962 nei giorni 7, 8 e 9 luglio, sessant’anni fa, e a Torino c’era uno sciopero operaio di popolo che ha tenuto in scacco la città per 3 giorni. I “fatti di piazza Statuto” li abbiamo raccontati con l’aiuto di:\r\n\r\n* Mario Cavallo, ex operaio FIAT e “testimone dell’epoca”, che ci ha aiutato a ricostruire il contesto operaio di quegli anni;\r\n* Un estratto dall’Archivio RadioTeatro di Radio Onda Rossa il “ReadReading” di e con Tamara Bartolini (voce, drammaturgia) e Michele Baronio (voce, canzoni, sonorizzazioni) che si ispira al libro di Lanzardo di seguito descritto;\r\n* Marco Scavino, storico, che ci ha aiutato a delineare il contesto storico/politico di quegli anni.\r\n\r\nIl filo conduttore della puntata è stato il libro di Dario Lanzardo “La rivolta di Piazza Statuto” (Torino, Luglio 1962, Feltrinelli economica, Milano 1979) dove vengono ricostruiti gli eventi del 1962 a Torino relativi alla protesta operaia per l’accordo separato Fiat col sindacato Uil, nel bel mezzo di uno sciopero generale dei metalmeccanici come non se ne vedevano da anni . Infatti, il corteo che esce dalla fabbrica e si dirige alla sede del sindacato in piazza Statuto sfocia nello scontro molto violento con le unità speciali di polizia chiamate per l’occasione: le unità del battaglione di Padova. In risposta a questa violenta repressione della piazza ne conseguono 3 giorni di scontri, in cui il tema di fabbrica sembra passare in secondo piano rispetto ad una sempre più emergente rabbia popolare che straborda dai rioni e dalle periferie della città, ma che poi donerà negli anni a venire la sua decisiva impronta sul movimento operaio tutto. Dal libro di Lanzardo emerge un quadro contraddittorio dato dalle interviste dei protagonisti, operai e semplici cittadini accorsi nei tre giorni di scontri a sostegno della protesta, e dato dai quotidiani, dalle dichiarazioni dei sindacalisti e politici e osservatori esterni: un quadro che fa emergere le diverse posizioni e anche le manipolazioni delle informazioni.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Rivolta-di-P.za-Statuto-1962FritturaMista19072022_135.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 17 h 8.30 - Due libri su New York (28 minuti) [Radio Blackout]:\r\n\r\nPresentazione dei libri \"New York regina underground. Racconti dalla Grande Mela\" di Davide Grasso e \"Uomini Talpa\" di Jennifer Toth.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/New-York_27.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 18 h 8.30 - Maelstrom, lotta di classe tra il 1960 e 1980 (14 minuti) [Porfido]: \r\nPresentazione del libro \"Maelstrom Scene di rivolta e autorganizzazione di classe in Italia dal 1960 al 1980\" di Salvatore Ricciardi\r\n\r\nIl ventennio 1960-1980 racchiude il ciclo più lungo, per continuità e asprezza, della lotta di classe nell’Italia del secolo scorso. Quella stagione è qui narrata da un militante che ha attraversato una straordinaria molteplicità di esperienze esistenziali e politiche: da quella rivoltosa e spontanea degli scontri di piazza nel dopoguerra a quella della sinistra partitica e sindacale negli anni Sessanta; da quella della costruzione del nuovo sindacalismo di base a quella dell’area dell’autonomia operaia, fino all’approdo nella lotta armata delle \u003Cmark>Brigate\u003C/mark> \u003Cmark>rosse\u003C/mark>, negli anni Settanta.\r\nUna testimonianza ricca di narrazioni sui principali conflitti sociali di quei due decenni. Una descrizione, non priva di particolari inediti, sull’esperienza delle \u003Cmark>Brigate\u003C/mark> \u003Cmark>rosse\u003C/mark> di cui l’autore è stato dirigente nella «colonna romana» negli anni precedenti e successivi all’«azione Moro». Ma anche un’analisi rigorosa e profonda sull’istituzione carceraria che l’autore ha ben conosciuto dopo la condanna all’ergastolo. 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La scuola, istituzione totale per eccellenza, è uno degli strumenti cardine di cui lo Stato dispone per questo scopo.\r\n\r\nSe la relazione circolare tra ricerca civile e apparato militare ultimamente ha assunto un certo risalto, la penetrazione della guerra nei gradi inferiori di istruzione sembra passare sotto traccia. Per il ciclo MORSI*, il 14 dicembre la Blackout House ha ospitato una prima discussione aperta sul rapporto tra il contesto generale di guerra, crescente esclusione ed impoverimento sociale e ciò che accade dentro alle scuole-aziende, tra sfruttamento bellico, cultura militarista e repressione.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Contro-la-scuola-in-guerra_76.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 20 h 10 - Tropicalia (30 minuti) [Radio Blackout]: Storia del movimento tropicalista\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Tropicalia_30.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 20 h 20 - Mondo Rave parte 1 (Titolo originale: Rave ON/OFF – Una storia dagli anni Novanta) (34 minuti) [Radio Cane]: \r\nDove, come e quando ha cominciato a prendere forma quella che comunemente è stata definita “scena rave” in Europa e successivamente in Italia? 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Ne abbiamo parlato con Pablito El Drito, oggi dj e producer, e a lungo esploratore della scena italiana ai suoi albori.\r\n\r\nIn questa prima parte:\r\n\r\n \tLa prima festa non si scorda mai ovvero inizia l’avventura;\r\n \tMilano a cavallo tra anni Ottanta e Novanta: underground, antagonismo sociale e tecnoutopie ovvero la scena prima del rave;\r\n \tUn passo indietro: dalla prima ondata inglese alle carovane verso l’Est Europa;\r\n \tLe tribe arrivano in Italia: primi techno party e nuove occupazioni\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Mondo-rave_1_34-1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 20 h 20 - Mondo Rave parte 2 (Titolo originale: Rave ON/OFF – Una storia dagli anni Novanta) (30 minuti) [Radio Cane]:\r\n\r\nIn questa seconda parte:\r\n\r\n \tI ravers e il “realismo centrosocialista”;\r\n \tI ravers e la cattiva strada;\r\n \tIl suono rave e le sue droghe: una “geneaologia”;\r\n \t“L’affare si ingrossa”: bellezza,limiti e contraddizioni della scena;\r\n \tIl rave del sabato sera ovvero la fine dello stupore\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Mondo-rave_2_32.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 21 h 10.30 - Maggot Brain (23 minuti) [Radio blackout]:\r\nApprofondimento dedicato all'album dei Funkadelic uscito nel 1971.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Maggot-Brain_23.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 21 h 18 - Racconti ovali parte 3 (Titolo originale: Tarvisium Ruggers ed il cammino di Ivan Francescato) (35 minuti) [Luca Wallace Costello]: \r\nPartendo dalla periferia veneta raccontiamo la storia della nascita ed affermazione della Ruggers Tarvisium, squadra dallo spiccato spirito egualitario in cui si fondono socialità, concretezza e talento. Dal vivaio della quale emerge Ivan Francescato, uno dei più grandi giocatori italiani di sempre.\r\n\r\n\r\n[audio 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Tra i maggiori artefici di questo disastro in corso c’è la Caffaro, un antico stabilimento chimico, dismesso da oltre dieci anni, abbandonato a un lento degrado senza alcun intervento di bonifica; solo un recente, ma colpevolmente tardivo, interessamento della magistratura ha avviato un procedimento penale, quando ormai i bresciani erano già stati abbondantemente avvelenati dai PCB, parenti stretti delle più note diossine. Di questa realtà fatta di veleni e di assuefazione degli abitanti abbiamo parlato con Marino Ruzzenenti, autore di Un secolo di cloro e… PCB, dal cui racconto emerge un quadro buio, in cui la terra che abitiamo figura come una “variabile dipendente” sottomessa alla logica del profitto.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/Acqua-Daniele-Ratti_33.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 24 ore 8,30 - Racconti ovali 1 29 minuti [Luca Wallace Costello]:\r\n\r\nEsploriamo il forte legame tra working class, territorio gallese e gioco ovale.\r\nRipercorriamo la storia di tale incontro: tra squadre di provincia, miniere carbonifere e clubhouse di villaggio, fino ad arrivare alla formidabile affermazione della selezione nazionale negli anni ’70.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Racconti-ovali3_35.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 24 ore 13,30 - Speciale Marcello Bacci 26 minuti [Arsider, Radio Blackout]:\r\n\r\nMarcello Bacci (1922-2008) è stato un pioniere italiano nel campo degli EVP (Electronic Voice Phenomena). Ha dedicato una parte significativa della sua vita ad esplorare la comunicazione con il mondo oltre la morte attraverso le onde radio. Nel suo studio di Grosseto, Bacci sviluppò tecniche innovative per catturare voci paranormali su nastro, lasciando un’impronta duratura nel regno delle comunicazioni paranormali e accendendo dibattiti nel mondo della ricerca soprannaturale. Bacci comunicava con l’aldilà o semplicemente con l’idea dell’aldilà, mediata dall’incomprensibile rifrazione delle onde elettromagnetiche? Arsider indaga.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Speciale_Marcello-BacciArsider_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 25 ore 9,30 - Brodo di cagne strategico 51 minuti [Radio Neanderthal]:\r\n\r\nRitorna la trasmissione, in onda su radio neanderthal, dei consigli per gli ascolti, dal free form giapponese degli anni settanta al noise beat spastico berlinese, dalla tradizione armena al riduzionismo astratto norvegese, nessuno sconto.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/Brodo-di-cagne-generico-5marzo2024_50.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nSabato 25 ore 9 - Lectio di Alessandro Barbero sul rapimento Moro 78 minuti [Penny-kella, Radio Blackout]:\r\n\r\nLectio di A. Barbero su rapimento Moro musicata.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/Lectio-di-A.-Barbero-su-rapimento-Moro-musicata_68.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nSabato 26 ore 10 - Dante in Valsusa 21 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nAchì? Perchè Achille Lauro si chiama Achille Lauro? Da un piroscafo degli anni ’20 all’Intelligenza Artificiale\r\n\r\nSi formerà dal Seghino a Chianocco\r\n da Venaus, Bussoleno e Chiomonte\r\n per tutta la Val Susa un solo blocco;\r\n\r\nda fondovalle fino in cima al monte\r\n sarà modello d’ogni altra vallata,\r\n e d’ogni libertà presidio e fronte;\r\n\r\nchi vorrà far colà terra bruciata\r\n vedrà levar la testa, e quanto vale\r\n l’orgoglio d’una gente ricattata.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Dante-in-Val-Susa_21.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 27 ore 9:30 - Cinema Underground: Alberto Grifi 1 14 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\n3 frammenti,3 schegge per conoscere Alberto Grifi,considerato tra i massimi esponenti del cinema sperimentale italiano,regista, pittore e inventore di dispositivi video-cinematografici.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/CinemaUndergroundAlbertoGrifi1_14.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","19 Maggio 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