","Ancora forti tensioni in Burkina Faso dopo l'attentato di gennaio","post",1454333981,[62,63,64,65,66,67,68,69,70],"http://radioblackout.org/tag/attentato-ouagadogou/","http://radioblackout.org/tag/burkina-faso/","http://radioblackout.org/tag/colpo-di-stato/","http://radioblackout.org/tag/compaore/","http://radioblackout.org/tag/destabilizzazione/","http://radioblackout.org/tag/elezioni-burkina/","http://radioblackout.org/tag/francia/","http://radioblackout.org/tag/kabore/","http://radioblackout.org/tag/stati-uniti/",[72,15,24,22,73,29,74,18,75],"attentato Ouagadogou","destabilizzazione","francia","Stati Uniti",{"post_content":77,"post_title":82,"tags":86},{"matched_tokens":78,"snippet":80,"value":81},[79],"Burkina","una compagna che vive in \u003Cmark>Burkina\u003C/mark> da molti anni, della situazione","La popolazione burkinabé continua ad essere oggetto di forti pressioni e violenze. Le prime elezioni libere che si sono svolte a novembre, dopo il colpo di stato dello scorso settembre, non sembrano in grado di garantire un minimo di stabilità dopo una dittatura quasi trentennale. L'uscita di scena del deposto presidente Blaise Compaoré, rimasto per 27 anni al potere e responsabile dell’assassinio di Thomas Sankara, e del generale Dienderé, suo braccio armato, non sembra affatto semplice. Sono molti i legami del nuovo presidente Kaboré con Compaoré così come sono enormi gli intressi di Francia e Stati Uniti nel paese e, più in generale, nell'area.\r\n\r\nAbbiamo parlato questa mattina con Francesca, una compagna che vive in \u003Cmark>Burkina\u003C/mark> da molti anni, della situazione molto tesa e precaria sul piano politico e sociale che vive la popolazione burkinabé a cui si aggiungono chiari tentativi di destabilizzazione (molto utili agli interessi di lobby e governi stranieri, in particolare francesi e statunitensi) come l'attentato che venerdì 15 gennaio ha colpito il centro di Ouagadogou, causando 29 morti.\r\n\r\nAscolta il contributo\r\n\r\n\u003Cmark>burkina\u003C/mark>\r\n\r\n ",{"matched_tokens":83,"snippet":85,"value":85},[79,84],"Faso","Ancora forti tensioni in \u003Cmark>Burkina\u003C/mark> \u003Cmark>Faso\u003C/mark> dopo l'attentato di gennaio",[87,89,92,94,96,98,101,103,105],{"matched_tokens":88,"snippet":72},[],{"matched_tokens":90,"snippet":91},[79,84],"\u003Cmark>Burkina\u003C/mark> \u003Cmark>Faso\u003C/mark>",{"matched_tokens":93,"snippet":24},[],{"matched_tokens":95,"snippet":22},[],{"matched_tokens":97,"snippet":73},[],{"matched_tokens":99,"snippet":100},[79],"elezioni \u003Cmark>Burkina\u003C/mark>",{"matched_tokens":102,"snippet":74},[],{"matched_tokens":104,"snippet":18},[],{"matched_tokens":106,"snippet":75},[],[108,115,118],{"field":36,"indices":109,"matched_tokens":111,"snippets":114},[26,110],5,[112,113],[79,84],[79],[91,100],{"field":116,"matched_tokens":117,"snippet":85,"value":85},"post_title",[79,84],{"field":119,"matched_tokens":120,"snippet":80,"value":81},"post_content",[79],1157451471441625000,{"best_field_score":123,"best_field_weight":40,"fields_matched":124,"num_tokens_dropped":48,"score":125,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},"2211897868544",3,"1157451471441625195",{"document":127,"highlight":143,"highlights":160,"text_match":121,"text_match_info":170},{"cat_link":128,"category":129,"comment_count":48,"id":130,"is_sticky":48,"permalink":131,"post_author":51,"post_content":132,"post_date":133,"post_excerpt":54,"post_id":130,"post_modified":134,"post_thumbnail":135,"post_thumbnail_html":136,"post_title":137,"post_type":59,"sort_by_date":138,"tag_links":139,"tags":141},[45],[47],"32888","http://radioblackout.org/2015/12/burkina-kabore-presidente-una-transizione-nella-tradizione/","Con le elezioni democratiche di domenica scorsa, vinte con il 53 per cento dei voti da Roch Kaboré (il cui partito MPP ha ottenuto la maggioranza relativa all'Assemblea nazionale), controversa figura presente al potere in ogni stagione successiva alla rivoluzione di Sankara, la transizione del paese verso un'epoca in grado di superare i quasi 30 anni di regime di Compaoré si ammanta di aspetti compromissori e difficilmente controllabili dai cittadini del giovane stato che comunque, dopo l'esperienza rivoluzionaria di Thomas Sankara degli anni '80, si mantiene anomalo rispetto al rapporto con le potenze coloniali e allo sfruttamento da parte occidentale, anche grazie all'assenza di risorse appetibili.\r\n\r\nLe elezioni hanno visto una partecipazione ampia, con molti candidati alla presidenza (nonostante sia già stato un successo il fatto che molti più compromessi con il regime di Compaoré siano stati esclusi), mentre l'astensione è stata del 40%; il partito dei \"sankaristi\" ha ottenuto un suffragio inferiore rispetto alle aspettative perché una parte dell'elettorato del movimento Le Balai Citoyen (letteralmente \"la scopa cittadina\"), protagonista della rivolta che l'anno scorso ha cacciato Compaorè, ha riversato i voti sull'UPC di Zephirin Diabré, giunto secondo, giudicato più \"controllabile\" di Kaboré, per quanto proveniente da società petrolifere e di dottrina neoliberista. Il Balai Citoyen per questa campagna elettorale è stato \"sostenuto\" da varie ong e ambasciate per una campagna di senibilizzazione sull'importanza di votare. Probabilmente sono stati pagati per crearlo, per passare messaggi \"progressisti\" di stampo occidentale.\r\n\r\nAnche se per limitare il clientelismo i gadget erano stati vietati, la compravendita dei voti basata su regali e promesse ha avuto sempre buon gioco (come dappertutto del resto..) e i politici di lungo corso come Kaboré hanno potuto scorrazzare come preferivano ad accaparrarsi voti, forti della ricchezza dei loro comitati elettorali.\r\n\r\nSentiamo il commento di Francesca, per quanto siamo riusciti a mantenere la linea con Ouagadougu\r\nUnknown\r\n\r\n \r\n\r\nAltre note a margine della diretta.\r\n\r\nLa popolazione che si è mobilitata aspetta segnali chiari e precisi di rottura con il passato, visto che vengono da 27 anni di dittatura di Blaise Compaoré e questo non può cancellare tutte le complicità. Roch è figlio del primo direttore della banca dell'Africa Occidentale e lui stesso era direttore di banca a 27 anni, capo del partito fino al 2012. Insomma uno che non ha mai tenuto una zappa in mano e in un paese composto all'80% da contadini è un paradosso. Il vero problema è Salif Diallo, arrivato secondo nelle competizione elettorale (il terzo è Simon Compaore, sindaco di Ouaga per 15 anni, accusato di corruzione che anche senza atti giudiziari è un dato di fatto palesato dallo stato della città). Salif è stato il gemello politico di Blaise, era lui che coordinava tutte le azioni repressive, presidiava le sessioni di tortura, soprattutto contro gli studenti. Salif è stato il ministro dell'agricoltura che ha fatto accordi segreti con Monsanto per introdurre cotone Ogm e che poi ha ricattato i contadini perché lo coltivassero (producendo molti suicidi tra coloro che dopo un raccolto scarso o dopo la siccità, non avevano i soldi per ricomprare altro cotone ogm dalla Monsanto stessa). Troppo pericoloso anche per Blaise che per lberarsene negli utlimi anni l'aveva \"esiliato\" a fare l'ambasciatore in Austria. In conflitto perenne con il fratello di Blaise, François, che viene accusato anche dai simpatizzanti di Blaise di averlo mandato alla rovina con i suoi consigli (ricopriva l'incarico ufficiale di consigliere speciale del presidente: nella sua megavilla, bruciata durante l'insurrezione dell'anno scorso sono stati ritrovati vari dossier compromettenti. Lui è il mandante dell'assassinio di Norbert Zongo). ll vero problema sarà se cambiano il capo di stato maggiore, rioccupando i centri di potere militare.\r\n\r\nOuaga è un villaggio dove tutti conoscono tutti, si sanno cose, ma le relazioni intepersonali hanno spesso la meglio; perciò Kabore è stato votato da buona parte di quelli che portano il suo stesso cognome: \"è uno di famiglia\" (è il terzo cognome per diffusione in Burkina), Salif ha elargito talmente tanti soldi negli anni e ha aiutato vicini, amici dei vicini, famiglie al villaggio, che alla fine \"sì, si comporta male ma non posso non votarlo\".\r\n\r\nTutto il mondo è paese... ne riparleremo presto di questo piccolo stato del Sahel.","4 Dicembre 2015","2015-12-09 13:01:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/2015_12_04_kabore-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"150\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/2015_12_04_kabore-300x150.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/2015_12_04_kabore-300x150.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/12/2015_12_04_kabore.jpg 592w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Burkina: Kaboré presidente, una transizione nella tradizione",1449234980,[63,65,140,69],"http://radioblackout.org/tag/elezioni/",[15,22,142,18],"elezioni",{"post_content":144,"post_title":148,"tags":151},{"matched_tokens":145,"snippet":146,"value":147},[79],"terzo cognome per diffusione in \u003Cmark>Burkina\u003C/mark>), Salif ha elargito talmente tanti","Con le elezioni democratiche di domenica scorsa, vinte con il 53 per cento dei voti da Roch Kaboré (il cui partito MPP ha ottenuto la maggioranza relativa all'Assemblea nazionale), controversa figura presente al potere in ogni stagione successiva alla rivoluzione di Sankara, la transizione del paese verso un'epoca in grado di superare i quasi 30 anni di regime di Compaoré si ammanta di aspetti compromissori e difficilmente controllabili dai cittadini del giovane stato che comunque, dopo l'esperienza rivoluzionaria di Thomas Sankara degli anni '80, si mantiene anomalo rispetto al rapporto con le potenze coloniali e allo sfruttamento da parte occidentale, anche grazie all'assenza di risorse appetibili.\r\n\r\nLe elezioni hanno visto una partecipazione ampia, con molti candidati alla presidenza (nonostante sia già stato un successo il fatto che molti più compromessi con il regime di Compaoré siano stati esclusi), mentre l'astensione è stata del 40%; il partito dei \"sankaristi\" ha ottenuto un suffragio inferiore rispetto alle aspettative perché una parte dell'elettorato del movimento Le Balai Citoyen (letteralmente \"la scopa cittadina\"), protagonista della rivolta che l'anno scorso ha cacciato Compaorè, ha riversato i voti sull'UPC di Zephirin Diabré, giunto secondo, giudicato più \"controllabile\" di Kaboré, per quanto proveniente da società petrolifere e di dottrina neoliberista. 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Il 16 settembre scorso i militari del Reggimento di sicurezza presidenziale (Rsp, corpo d’élite di 1.300 uomini) hanno interrotto il processo di transizione in atto e, guidati dal generale Diendéré, hanno preso in ostaggio il governo e il presidente. L'Rsp e Dienderé rappresentano il braccio armato del deposto presidente Blaise Compaoré - da 27 anni al potere e responsabile dell'assassinio di Thomas Sankara - in seguito alle enormi mobilitazioni popolari dell'ottobre scorso. Il prossimo 11 ottobre avrebbero dovuto svolgersi le elezioni per avviare un percorso di transizione e cambiamento per il paese e che avrebbe visto prima di tutto la scomparsa dell'ex generale golpista Compaoré dalle liste elettorali.\r\n\r\nNel corso del recente golpe ci sono stati molti scontri con un saldo di almeno 17 morti e circa 200 feriti. Il sospetto purtroppo è che molti altri corpi di manifestanti uccisi siano invece stati occultati dall'Rsp. A nulla sono servite la violenza e la repressione messa in atto dai militari: la forza e la determinazione dei movimenti popolari in tutto il paese ha di fatto bloccato il colpo di stato rendendo impossibile l'agibilità politica e geografica dei golpisti. Nella capitale si è resistito strada per strada e contemporaneamente l'Unione Africana ha giocato un ruolo di mediazione importante per la ripresa del processo di transizione. Da circa due giorni è tornata la calma nella capitale Ouagadougou e il corpo dell'Rsp è stato ufficialmente sciolto mediante un decreto presidenziale urgente.\r\n\r\nQuesta mattina abbiamo parlato con Francesca, una compagna che vive in Burkina da molti anni, per capire meglio la situazione attuale e gli scenari futuri. Ascolta il contributo\r\n\r\nUnknown","29 Settembre 2015","2015-09-30 17:34:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/09/burkina1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"298\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/09/burkina1.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Burkina Faso: aggiornamenti dopo il colpo di stato del 16 settembre",1443547352,[63,64,185,186,187,188],"http://radioblackout.org/tag/movimenti-sindacali/","http://radioblackout.org/tag/movimento-popolare/","http://radioblackout.org/tag/processo-di-transizione/","http://radioblackout.org/tag/sankara/",[15,24,33,31,35,27],{"post_content":191,"post_title":195,"tags":198},{"matched_tokens":192,"snippet":193,"value":194},[79],"una compagna che vive in \u003Cmark>Burkina\u003C/mark> da molti anni, per capire","Ouagadougou. 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E i primi proclami di adesione al Califfato sono stati registrati.\r\nE tutti questi traffici (con l'esempio di Agadez, centro nevralgico di ogni merce) finiranno con l'adottare la nuova moneta Eco, collegata allo yuan, visti gli interessi cinesi nell'area, o alla valuta europea dei francesi, come sostituto del Franc Cfa? Si conierà mai? e con quali partecipanti e sponsor? e quali mercati saranno interessati?\r\n\r\nAbbiamo cercato di fotografare il momento, le fazioni, le organizzazioni, i loro finanziamenti e gli eserciti impegnati; i commerci, i cambiamenti climatici, gli spostamenti di massa e gli esodi forzati; le molte trasformazioni dell'area del Sahel con Marco Cochi, docente ed esperto africanista, curatore del sito AfroFocus:\r\n\r\nCochi Sahel","6 Febbraio 2020","2020-02-06 17:53:16","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/sahel_autodifesa-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"180\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/sahel_autodifesa-300x180.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/sahel_autodifesa-300x180.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/sahel_autodifesa.jpeg 630w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","2019: moltiplicati gli episodi jihadisti nel Sahel",1581011596,[236,63,237,238,239,240,241,242,243,244,245,246,247],"http://radioblackout.org/tag/barkhane/","http://radioblackout.org/tag/ciad/","http://radioblackout.org/tag/gruppi-jihadisti/","http://radioblackout.org/tag/mali/","http://radioblackout.org/tag/merci/","http://radioblackout.org/tag/migranti/","http://radioblackout.org/tag/milizie-burkinabe/","http://radioblackout.org/tag/moneta-africana-eco/","http://radioblackout.org/tag/niger/","http://radioblackout.org/tag/sahel/","http://radioblackout.org/tag/somalia/","http://radioblackout.org/tag/traffico-di-armi/",[249,15,250,251,252,253,20,254,255,256,257,258,259],"Barkhane","Ciad","gruppi jihadisti","Mali","merci","milizie burkinabé","moneta africana Eco","niger","sahel","somalia","traffico di armi",{"post_content":261,"tags":265},{"matched_tokens":262,"snippet":263,"value":264},[79],"civili armati per legge in \u003Cmark>Burkina\u003C/mark> (gruppi di autodifesa nati come","Eserciti di ogni tipo, civili armati per legge in \u003Cmark>Burkina\u003C/mark> (gruppi di autodifesa nati come tutela dell'ambiente e poi diventati sostituti di autorità poliziesca e militare, molto simili a quelli che operano in Mexico contro i cartelli), missione Barkhane francese (incapace di risolvere la questione perché l'approccio non può comprendere nemmeno i segnali provenienti dal territorio, se non con l'odierno invio di nuovi 600 militari), minore coinvolgimento americano (e conseguente accentuazione di traffico di armi leggere), sfollati a milioni, migliaia di episodi di violenza jihadista e condizioni che lo esasperano (comprese quelle truppe paramilitari burkinabé che accentuano dissapori tra nomadi e stanziali); tutto converge in un califfato nero in fieri, per ora diviso in molti gruppi, nessuno dei quali probabilmente può prendere il controllo, diventandone il fulcro, alimentato dalle condizioni in cui si vive; ma anche i comitati di autodifesa sono pericolosi gruppi etnici (peule?) che si propongono come stato nello stato, fucine di combattenti mercenari pronti a tutto per le condizioni in cui si vive in \u003Cmark>Burkina\u003C/mark> o sulle coste del lago Ciad. 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Si conierà mai? e con quali partecipanti e sponsor? e quali mercati saranno interessati?\r\n\r\nAbbiamo cercato di fotografare il momento, le fazioni, le organizzazioni, i loro finanziamenti e gli eserciti impegnati; i commerci, i cambiamenti climatici, gli spostamenti di massa e gli esodi forzati; le molte trasformazioni dell'area del Sahel con Marco Cochi, docente ed esperto africanista, curatore del sito AfroFocus:\r\n\r\nCochi Sahel",[266,268,270,272,274,276,278,280,282,284,286,288,290],{"matched_tokens":267,"snippet":249},[],{"matched_tokens":269,"snippet":91},[79,84],{"matched_tokens":271,"snippet":250},[],{"matched_tokens":273,"snippet":251},[],{"matched_tokens":275,"snippet":252},[],{"matched_tokens":277,"snippet":253},[],{"matched_tokens":279,"snippet":20},[],{"matched_tokens":281,"snippet":254},[],{"matched_tokens":283,"snippet":255},[],{"matched_tokens":285,"snippet":256},[],{"matched_tokens":287,"snippet":257},[],{"matched_tokens":289,"snippet":258},[],{"matched_tokens":291,"snippet":259},[],[293,298],{"field":36,"indices":294,"matched_tokens":295,"snippets":297},[26],[296],[79,84],[91],{"field":119,"matched_tokens":299,"snippet":263,"value":264},[79],{"best_field_score":123,"best_field_weight":40,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":48,"score":301,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},"1157451471441625194",{"document":303,"highlight":317,"highlights":325,"text_match":330,"text_match_info":331},{"cat_link":304,"category":305,"comment_count":48,"id":306,"is_sticky":48,"permalink":307,"post_author":51,"post_content":308,"post_date":309,"post_excerpt":54,"post_id":306,"post_modified":310,"post_thumbnail":311,"post_thumbnail_html":312,"post_title":313,"post_type":59,"sort_by_date":314,"tag_links":315,"tags":316},[45],[47],"38116","http://radioblackout.org/2016/10/con-i-popoli-africani-che-lottano-il-burkina-faso-a-due-anni-dallinsurrezione/","Mentre i governi europei portano in Africa armi e guerra e poi alzano i muri di fronte ai migranti, questa mattina abbiamo intervistato Marco Bello, autore insieme a Enrico Casale del libro \"Burkina Faso: lotte, rivolte e resistenza del popolo degli uomini integri\". Il libro parla dell'insurrezione popolare che nel 2014 ha portato alla cacciata del presidente Blaise Compaorè, che era in carica da 27 anni, e degli sviluppi successivi, con una parte dedicata anche a quello che si muove nel resto dell'Africa.\r\nIn Burkina non si può dire che ci sia stata la rivoluzione, ma la gente afferma che il paese non sarà mai più come prima; l'eredità del periodo del presidente rivoluzionario Thomas Sankara (1983 - 1987) sembra essere ricomparsa, se mai era sparita del tutto. 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Se in un primo momento sembrava che l’esercito volesse proporsi come unico attore protagonista della transizione, si è subito capito che non sarebbe stato possibile.\r\n\r\nQuello che è certo è che il popolo burkinabé ha vinto la sua battaglia: Blaise Compaoré è stato cacciato e la modifica dell’articolo 37 della Costituzione è ormai un brutto ricordo. Se la modifica della Costituzione fosse passata, non essendo la legge retroattiva Compaoré avrebbe potuto ripresentarsi alle prossime tre tornate elettorali. Considerando che il suo potere perdura da 27 anni, da quel 15 ottobre 1987 in cui il suo vecchio amico e compagno Thomas Sankara fu tradito e assassinato da un golpe, questo avrebbe significato un solo uomo al comando per oltre quarant’anni di fila.\r\n\r\nA Bobo-Dioulasso, la seconda città del Burkina, i militanti di Balai Citoyen, una delle principali organizzazioni della società civile che ha guidato la rivoluzione, sono in presidio di fronte al palazzo del comune, uno dei tanti simboli del potere saccheggiati e dati alle fiamme nella giornata del 30 ottobre. Il sindaco della città era un pezzo grosso del partito dell’ex-presidente, il Congrès pour la démocratie et le progrés (Cdp). Quando chiedi di parlare con qualcuno dell’organizzazione rispondono sorridenti ma decisi: «Qui non ci sono capi, siamo tutti compagni». Per questo preferiscono parlare semplicemente come «compagni della sezione del Balai di Bobo», per evitare «sovraesposizione di singoli».\r\n\r\nLo zoccolo duro della sezione è composto da giovani militanti che in molti casi provengono dai movimenti studenteschi. I Cibals, come vengono chiamati informalmente da tutti, spiegano che sicuramente le avanguardie di lotta cittadine come la loro hanno avuto un ruolo fondamentale in questa settimana, «ma tanti compagni sono affluiti a Ouaga e a Bobo dalle campagne nei momenti più importanti». Le radio rurali hanno avuto un ruolo fondamentale, diffondendo in tempo reale le informazioni nelle campagne: tutti oggi in Burkina sono a conoscenza di come evolve la situazione.\r\n\r\nSono tre i punti su cui insistono: sancire non la non modificabilità dell’articolo 37; abolire definitivamente il senato (l’istituzione del senato era l’altra proposta molto contestata dell’ultimo anno di presidenza Compaoré, ndr); limitare i poteri del presidente rendendo più effettivi gli equilibri interni fra le varie istituzioni democratiche.\r\n\r\nNe parliamo con Velio Caviello che in questi giorni ha seguito da Bobo Dioulasso le vicende del Burkina Faso per il Manifesto e altre testate\r\n\r\nVelio","4 Novembre 2014","2014-11-05 17:26:53","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/11/images-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"259\" height=\"194\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/11/images.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Burkina Faso, l'insurrezione dei figli di Sankara",1415121374,[],[],{"post_content":351,"post_title":356},{"matched_tokens":352,"snippet":354,"value":355},[353,84],"Burkina","In queste ore in \u003Cmark>Burkina\u003C/mark> \u003Cmark>Faso\u003C/mark> sono in corso le negoziazioni","In queste ore in \u003Cmark>Burkina\u003C/mark> \u003Cmark>Faso\u003C/mark> sono in corso le negoziazioni fra esercito, partiti di opposizioni e autorità religiose per definire come gestire in maniera condivisa la fase transitoria che dovrebbe portare, nel giro di tre mesi al massimo, a libere elezioni. 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golpisti del Mali, Burkina Faso e Niger .Un evento per certi versi storico che sigilla le divergenze tra i tre paesi del Sahel e la comunità degli stati dell'Africa occidentale (CEDEAO oppure ECOWAS nella dizione inglese ),organizzazione subregionale composta da 15 membri ,fondata nel 1964 che riunisce stati anglofoni come la Nigeria e altri francofoni. Questa decisione potrebbe produrre effetti considerevoli sul traffico di merci e la circolazione delle persone nei tre paesi interessati che sono privi di uno sbocco al mare. La Cedeao ha imposto ai tre paesi pesanti sanzioni come pressione per un ritorno dei civili al potere ,ma senza esito e minacciato un intervento militare che ha spinto alla creazione di un alleanza difensiva (Alleanza degli stati del Sahel ) tra i tre paesi governati da militari .Affrontiamo anche la questione dell'insorgenza jihadista e la collocazione del Sahel nel contesto della contesa fra il blocco occidentale , Russia e Cina .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/BASTIONI-010224-BALDARO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Fabrizio Garbarino dell' Associazione Rurale Italiana parliamo dei vari aspetti legati alle proteste degli agricoltori che si stanno dispiegando in molti paesi europei ,sia pur con dinamiche differenti. Le problematiche connesse con l'aumento dei costi che impone un calo sostanzioso dei margini di guadagno agli agricoltori che lavorano soprattutto per i grandi complessi agroalimentari e l'aumento della tassazione,come la reintroduzione dell'Irpef sui terreni agricoli, hanno indotto gli agricoltori a protestare .Ma al di là di alcuni aspetti corporativi la questione agricola pone interrogativi sul modello di sviluppo ,la relazione fra la produzione per il territorio e gli interessi della grande distribuzione, il ruolo dei contributi all'agricoltura che finiscono per finanziare l'industria che produce macchine agricole, la sostenibilità di pratiche agronomiche compatibili con il rispetto dell'ambiente ,l'impatto dei cambiamenti climatici.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/BASTIONI-010214-GARBARINO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","3 Febbraio 2024","2024-02-03 19:49:50","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/blade-1-2-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 01/02/2024- BYE BYE CEDEAO ,MALI,BURKINA FASO E NIGER ABBANDONANO LA COMUNITA'DEGLI STATI DELL'AFRICA OCCIDENTALE-OLTRE I TRATTORI IL MALESSERE DELLE CAMPAGNE.",1706989790,[451],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[392],{"post_content":454,"post_title":458},{"matched_tokens":455,"snippet":456,"value":457},[79,84],"dei governi golpisti del Mali, \u003Cmark>Burkina\u003C/mark> \u003Cmark>Faso\u003C/mark> e Niger .Un evento per","Con Edoardo Baldaro osservatore e studioso del Sahel parliamo dell'annuncio della fuoriuscita dalla Cedeao da parte dei governi golpisti del Mali, \u003Cmark>Burkina\u003C/mark> \u003Cmark>Faso\u003C/mark> e Niger .Un evento per certi versi storico che sigilla le divergenze tra i tre paesi del Sahel e la comunità degli stati dell'Africa occidentale (CEDEAO oppure ECOWAS nella dizione inglese ),organizzazione subregionale composta da 15 membri ,fondata nel 1964 che riunisce stati anglofoni come la Nigeria e altri francofoni. 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Si tratta di una delle basi più importanti dell'Africom (Comando statunitense per l'Africa),dove erano presenti piu' di 1000 soldati e droni per il controllo del territorio . La diplomazia americana aveva tenuto un basso profilo con la giunta nigerina nel tentativo di mantenere il controllo su quell'area strategica ma i sospsetti di un accordo per la vendita di uranio all'Iran e l'avvicinamento alla Russia hanno raffreddato i rapporti fino alla rottura che si è concretizzata con la denuncia del trattato che consentiva la presenza militare americana nella base di Agadez. In questa approfondita conversazione affrontiamo anche il tema della natura delle giunte militari arrivate al potere in Mali ,Burkina Faso e Niger ,di quanto il loro panafricanismo sia distante da quello di Nkrumah o Lumumba ,del ruolo dell'esercito come ascensore sociale e incubatore di élite nelle società africane ,delle modalità con cui l'insurrezione jihadista s'insinua nelle contraddizioni preesistenti create dal potere coloniale, della stigmatizzazione delle popolazioni nomadi e anche della situazione in Senegal in vista delle elezioni presidenziali del 24 marzo 2024.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/bastioni-210224-IOCCHI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Francesco dall'Aglio in questa seconda parte del suo intervento continuiamo la riflessione sulla crisi globale con una lettura che si sofferma sugli aspetti strategici e militari , l'abbandono della diplomazia e la scelta del conflitto fino alle estreme conseguenze come incapacità di rimettere in discussione la politica di allargamento della NATO , il ruolo giocato da personaggi come Victoria Nuland le cui dimissioni inducono ad una serie di riflessioni sulla strategia futura degli americani nel quadrante dell'Europa orientale,l'ampliamento dell'Alleanza Atlantica a Svezia e Finlandia che fa prefigurare un confronto militare sulle risorse dell'Artico dove nella competizione la Russia parte avvantaggiata .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/BASTIONI-21032024-DALLAGLIO.mp3\"][/audio]","23 Marzo 2024","2024-03-23 11:36:45","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 21/03/2024-IL NIGER CHIUDE LA BASE AMERICANA ,PREGI E DIFETTI DEL PANAFRICANISMO IN MIMETICA-LA FRAMMENTAZIONE GLOBALE SI TRASFERISCE NELL'ARTICO.",1711193805,[451],[392],{"post_content":483},{"matched_tokens":484,"snippet":485,"value":486},[79,84],"arrivate al potere in Mali ,\u003Cmark>Burkina\u003C/mark> \u003Cmark>Faso\u003C/mark> e Niger ,di quanto il","Bastioni di Orione con Alessio Iocchi docente all'Orientale di Napoli ed esperto di Africa ,affronta la questione della denuncia da parte della giunta del Niger degli accordi del 2012 con la richiesta del ritiro immediato delle truppe americane dalla base di Agadez. 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Dal Senegal, squassato dalle rivolte contro il presidente, fino al Niger e al Mali, per esplorare i movimenti anticoloniali che da qualche anno soffiano nei paesi saheliani.\r\n\r\nNon è stata una legislatura facile per Macky Sall: da anni le proteste contro il suo governo infiammano il Senegal, chiedendo a gran voce un cambiamento significativo nelle politiche nazionali e nei rapporti con la Francia. Le elezioni previste per la fine di febbraio sono state inaspettate rinviate dal presidente, con conseguente scoppio di rivolte nelle strade e barricate nella capitale e nel sud del paese.\r\n\r\nCon Edoardo Baldaro, ricercatore di relazione internazionale, parleremo della nuova Alliance des États du Sahel composta da Niger, Burkina Faso, Mali e la loro uscita dalla CEDEAO. Le recenti politiche anticoloniali intraprese da questi paesi sono una svolta epocale nei rapporti con la Francia oppure sono stratagemmi per coprire derive nazionaliste?\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/black-insahel-e-senegal.mp3\"][/audio]","15 Febbraio 2024","2024-02-15 23:20:06","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/dakar-200x110.jpg","Proteste in Senegal e anticolonialismo nel Paesi del Sahel",1708039206,[505,506,244,507],"http://radioblackout.org/tag/africa/","http://radioblackout.org/tag/anticolonialismo/","http://radioblackout.org/tag/senegal/",[397,409,256,399],{"post_content":510},{"matched_tokens":511,"snippet":512,"value":513},[79,84],"du Sahel composta da Niger, \u003Cmark>Burkina\u003C/mark> \u003Cmark>Faso\u003C/mark>, Mali e la loro uscita","In questa puntata, dopo una breve rassegna stampa dedicata agli eventi in solidarietà del Popolo Palestinese, ci addentriamo nell'esplorazione di ciò che sta accadendo in Sahel. 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Anche in streaming. \r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/2023-06-09-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nVetrina per turisti? Torino tra riqualificazioni escludenti e la precarietà delle vite povere e migranti\r\nAbbiamo lanciato due giornate di approfondimento e confronto sul futuro di Torino. La prima, sull’industria delle armi, si è svolta lo scorso 25 maggio, la seconda, sulla città vetrina, si è tenuta il 9 giugno.\r\nNe abbiamo parlato con uno dei due relatori, Giovanni Semi, sociologo, insegna all’università di Torino ed è autore di numerosi studi sui processi di gentrification all’ombra della Mole.\r\n\r\nClima e capitalismo\r\nIl capitalismo, lo sappiamo, è una macchina anomica animata dalla logica del profitto a tutti i costi, che macina le vite degli ingranaggi meno pregiati e facilmente sostituibili, come uomini e donne messi al lavoro alle migliori condizioni che i padroni riescono a negoziare.\r\nFinché è prevalsa l’opinione che la crescita capitalista fosse potenzialmente infinita, alcuni ritenevano che il capitalismo si potesse correggere con la socialdemocrazia. Oggi tutti sanno che la crescita infinita in un pianeta dalle risorse limitate è impossibile. Non solo. La capacità distruttiva dell’ambiente non umano è divenuta tale da innescare un cambiamento climatico che sta arrivando rapidamente al punto di non ritorno.\r\nI ragazzi che scendono in piazza con i cartelli “non abbiamo un pianeta B” colgono efficacemente nel segno. Tuttavia dopo alcuni anni la spinta di quei movimenti si è rapidamente esaurita, perché fare pressione sui responsabili del disastro perché cambino rotta è una strategia perdente.\r\nNon solo.\r\nIl capitalismo dei mille balocchi esercita una fascinazione tale da essere spesso impermeabile alla critica e persino al buon senso. Si vive come se non ci fosse un domani.\r\nSe vogliamo che un domani vi sia occorre una trasformazione radicale dell’immaginario e delle relazioni politiche e sociali.\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo dell’Ateneo Libertario di Milano\r\n\r\nMissioni militari all’estero\r\nIl primo maggio il governo ha approvato le missioni militari all’estero per il 2023. 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É già nell’area il Pattugliatore Polivalente di Altura PPA Morosini mentre nelle settimane scorse sono circolate informazioni sull’arrivo di un gruppo di battaglia incentrato sulla portaerei Cavour, attualmente in manutenzione al porto di Palermo.\r\nLe nuove missioni sono quattro, tre in Africa e una in Europa.\r\nL’Italia parteciperà all’European Union Military Assistance Mission in Ucraina – EUMAM Ucraina mentre per il continente Africano si segnalano l’avvio della missione European Union Border Assistance Mission in Libya – EUBAM Lybia, European Union Military Partnership Mission in Niger – EUMPM Niger e, infine, una nuova Missione bilaterale in Burkina Faso.\r\nL’Italia quindi addestrerà direttamente le truppe ucraine, sia nel nostro paese, sia all’estero, allargando il coinvolgimento diretto in quel fronte di guerra.\r\nIn Burkina Faso, il recente golpe ha sconvolto il paese non ferma le mire di controllo dell’Italia in quell’area.\r\nNe abbiamo parlato con Dario Antonelli dell’Assemblea Antimilitarista\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","22 Giugno 2023","2023-06-22 10:28:57","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/clima-200x110.jpg","Anarres del 9 giugno. 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La capacità distruttiva dell’ambiente non umano è divenuta tale da innescare un cambiamento climatico che sta arrivando rapidamente al punto di non ritorno.\r\nI ragazzi che scendono in piazza con i cartelli “non abbiamo un pianeta B” colgono efficacemente nel segno. Tuttavia dopo alcuni anni la spinta di quei movimenti si è rapidamente esaurita, perché fare pressione sui responsabili del disastro perché cambino rotta è una strategia perdente.\r\nNon solo.\r\nIl capitalismo dei mille balocchi esercita una fascinazione tale da essere spesso impermeabile alla critica e persino al buon senso. Si vive come se non ci fosse un domani.\r\nSe vogliamo che un domani vi sia occorre una trasformazione radicale dell’immaginario e delle relazioni politiche e sociali.\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo dell’Ateneo Libertario di Milano\r\n\r\nMissioni militari all’estero\r\nIl primo maggio il governo ha approvato le missioni militari all’estero per il 2023. Il quadro di riferimento prevalente resta immutato, concentrandosi sulla estesissima nozione di Mediterraneo allargato, che comprende l’Europa continentale, il Medio Oriente comprensivo di Penisola Arabica e Golfo Persico, l’Africa nella sua fascia settentrionale e sub-Sahariana, il Corno d’Africa fino al Golfo di Guinea, passando per il Sahel.\r\nMa accanto a questa sostanziale conferma in termini di linee di azione e aree di interesse definite oramai da qualche anno, emerge invece con chiarezza quella che è la sostanziale novità di questo 2023: l’Indo-Pacifico dove si prevede di mantenere una presenza navale. É già nell’area il Pattugliatore Polivalente di Altura PPA Morosini mentre nelle settimane scorse sono circolate informazioni sull’arrivo di un gruppo di battaglia incentrato sulla portaerei Cavour, attualmente in manutenzione al porto di Palermo.\r\nLe nuove missioni sono quattro, tre in Africa e una in Europa.\r\nL’Italia parteciperà all’European Union Military Assistance Mission in Ucraina – EUMAM Ucraina mentre per il continente Africano si segnalano l’avvio della missione European Union Border Assistance Mission in Libya – EUBAM Lybia, European Union Military Partnership Mission in Niger – EUMPM Niger e, infine, una nuova Missione bilaterale in \u003Cmark>Burkina\u003C/mark> \u003Cmark>Faso\u003C/mark>.\r\nL’Italia quindi addestrerà direttamente le truppe ucraine, sia nel nostro paese, sia all’estero, allargando il coinvolgimento diretto in quel fronte di guerra.\r\nIn \u003Cmark>Burkina\u003C/mark> \u003Cmark>Faso\u003C/mark>, il recente golpe ha sconvolto il paese non ferma le mire di controllo dell’Italia in quell’area.\r\nNe abbiamo parlato con Dario Antonelli dell’Assemblea Antimilitarista\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[537],{"field":119,"matched_tokens":538,"snippet":534,"value":535},[79,84],{"best_field_score":332,"best_field_weight":412,"fields_matched":26,"num_tokens_dropped":48,"score":491,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},{"document":541,"highlight":553,"highlights":558,"text_match":330,"text_match_info":561},{"comment_count":48,"id":542,"is_sticky":48,"permalink":543,"podcastfilter":544,"post_author":443,"post_content":545,"post_date":546,"post_excerpt":54,"post_id":542,"post_modified":547,"post_thumbnail":548,"post_title":549,"post_type":424,"sort_by_date":550,"tag_links":551,"tags":552},"79539","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-19-01-2023-armi-e-affari-inscindibile-connubio-per-il-neo-keynesismo-di-guerra-davos-tramonto-melanconico-del-neoliberismo-sahel-fra-rapimenti-di-massa-mercenari-e-dittatori-etern/",[373],"Bastioni di Orione in questa puntata parliamo con Alessandro De Pascale giornalista che scrive per il Manifesto e Atlante delle guerre che si è occupato spesso di armi ,sistemi bellici e traffici correlati , dell' invio di apparati bellici nel Myanmar a sostegno della giunta golpista, delle triangolazioni per eludere l'embargo,del ruolo dell'industria degli armamenti nel nuovo modello di sviluppo centrato sul riarmo ,delle implicazioni della guerra in Ucraina sul mercato delle armi,del potere dei conglomerati industriali in mano ai militari in molti paesi con governi autoritari ,del rapporto fra guerra e droga ,il caso captagon ,e dell'utilizzo dei droni da parte dei trafficanti.\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://ilmanifesto.it/myanmar-ora-i-generali-si-fanno-le-armi-in-casa\r\n\r\nle simulazioni di Wargames\r\nhttps://www.atlanteguerre.it/war-games-la-guerra-sotto-traccia-per-taiwan/\r\n\r\ndalle guerre rese possibili dall’uso di droghe: Guerra&Droga\r\nai droni dei narcos\r\nhttps://www.atlanteguerre.it/la-guerra-coi-droni-dei-narcos-messicani/ \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/BASTIONI-190123-DE-PASCALE-ARMI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nCon Alfredo Somoza giornalista ed esperto di politica internazionale ,parliamo del vertice di Davos che rappresenta lo smarrimento delle cosidette élite capitaliste di fronte alla crisi epocale del modello neoliberista , Davos è l’emblema della peggiore globalizzazione, quella del neocapitalismo iperliberista il cui tramonto è inscritto nell'incapacità di proporre alternative da parte dei super ricchi riuniti in questo inutile summit ,l'aumento delle disuguaglianze ,l'iniqua distribuzione delle risorse e le goffe politiche di green washing da parte delle multinazionali e governi segnano la crisi strutturale del potere degli oligarchi della West Coast .La crisi del modello neoliberale e del suo fosco tramonto è plasticamente rappresentata dall'immagine della signora Tatcher e del suo pupillo Pinochet malato ,inseguito da un mandato di cattura e ospite della sua grande amica .\r\n\r\n\r\nCi sono i personaggi come Zelensky che fa il solito teatrino prima chiede un minuto di silenzio e poi altre armi; Greta reduce dall’arresto in Germania che dice “Il vertice di chi uccide il pianeta”… però forse è vero che con la crisi energetica viene meno il paravento del greenwashing,che nasconde investimenti legittimati dalla transizione energetica ma che di green hanno poco.\r\n\r\n\r\nGustavo Petro, tra i pochi presidenti a partecipare, propone di cancellare il debito per servizi\r\nambientali\r\nhttps://elpais.com/america-colombia/2023-01-18/petro-reta-a-la-elite-economica-de-davos-sonsu-propuesta-de-canjear-deuda-por-servicios-ambientales.html\r\ne insistendo per un capitalismo decarbonizzato\r\nhttps://www.eltiempo.com/politica/gobierno/gustavo-petro-insistio-en-davos-por-uncapitalismo-descarbonizado-734944\r\ne poi cancella impegni per la crisi di Jamundi\r\nhttps://www.semana.com/nacion/articulo/gustavo-petro-inicio-su-jornada-en-davos-atendiendoreunion-virtual-con-el-ministro-de-defensa-por-situacion-en-jamundi/202317/\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/BASTIONI-190123-ALFREDO-SOMOZA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Cornelia Toelgyes collaboratrice di Africa Express parliamo della crisi nel Sahel , del caso delle donne rapite in Burkina Faso dai jiahdisti ,durante l'assedio della città di Arbinda ,della presunta presenza di mercenari della Wagner anche in Burkina Faso,dell'arruolamento di miglialia di cosidetti Volontari per rafforzare le difese anti terrorismo ,del caso della Guinea Equatoriale ,la dittatura piu' lunga dell'Africa .\r\n\r\nIntanto il governo golpista burkinabè ha intimato alle forze francesi di lasciare il paese denunciando l'accordo che regola la presenza militare francese nel paese.\r\n\r\nhttps://www.jeuneafrique.com/1411259/politique/le-burkina-faso-donne-un-mois-aux-forces-armees-francaises-pour-quitter-le-territoire/\r\n\r\nhttps://www.jeuneafrique.com/1411228/politique/au-burkina-62-femmes-liberees-alors-que-les-attaques-jihadistes-se-multiplient/\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/BASTIONI-190123-CORNELIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","22 Gennaio 2023","2023-01-22 13:46:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 19/01/2023-ARMI E AFFARI INSCINDIBILE CONNUBIO PER IL NEO KEYNESISMO DI GUERRA-DAVOS TRAMONTO MELANCONICO DEL NEOLIBERISMO?-SAHEL FRA RAPIMENTI DI MASSA ,MERCENARI E DITTATORI ETERNI SI CONSUMA LA DISSOLUZIONE DELLE ENTITA' STATALI POSTCOLONIALI.",1674395192,[451],[392],{"post_content":554},{"matched_tokens":555,"snippet":556,"value":557},[79,84],"caso delle donne rapite in \u003Cmark>Burkina\u003C/mark> \u003Cmark>Faso\u003C/mark> dai jiahdisti ,durante l'assedio della","Bastioni di Orione in questa puntata parliamo con Alessandro De Pascale giornalista che scrive per il Manifesto e Atlante delle guerre che si è occupato spesso di armi ,sistemi bellici e traffici correlati , dell' invio di apparati bellici nel Myanmar a sostegno della giunta golpista, delle triangolazioni per eludere l'embargo,del ruolo dell'industria degli armamenti nel nuovo modello di sviluppo centrato sul riarmo ,delle implicazioni della guerra in Ucraina sul mercato delle armi,del potere dei conglomerati industriali in mano ai militari in molti paesi con governi autoritari ,del rapporto fra guerra e droga ,il caso captagon ,e dell'utilizzo dei droni da parte dei trafficanti.\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://ilmanifesto.it/myanmar-ora-i-generali-si-fanno-le-armi-in-casa\r\n\r\nle simulazioni di Wargames\r\nhttps://www.atlanteguerre.it/war-games-la-guerra-sotto-traccia-per-taiwan/\r\n\r\ndalle guerre rese possibili dall’uso di droghe: Guerra&Droga\r\nai droni dei narcos\r\nhttps://www.atlanteguerre.it/la-guerra-coi-droni-dei-narcos-messicani/ \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/BASTIONI-190123-DE-PASCALE-ARMI.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nCon Alfredo Somoza giornalista ed esperto di politica internazionale ,parliamo del vertice di Davos che rappresenta lo smarrimento delle cosidette élite capitaliste di fronte alla crisi epocale del modello neoliberista , Davos è l’emblema della peggiore globalizzazione, quella del neocapitalismo iperliberista il cui tramonto è inscritto nell'incapacità di proporre alternative da parte dei super ricchi riuniti in questo inutile summit ,l'aumento delle disuguaglianze ,l'iniqua distribuzione delle risorse e le goffe politiche di green washing da parte delle multinazionali e governi segnano la crisi strutturale del potere degli oligarchi della West Coast .La crisi del modello neoliberale e del suo fosco tramonto è plasticamente rappresentata dall'immagine della signora Tatcher e del suo pupillo Pinochet malato ,inseguito da un mandato di cattura e ospite della sua grande amica .\r\n\r\n\r\nCi sono i personaggi come Zelensky che fa il solito teatrino prima chiede un minuto di silenzio e poi altre armi; 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