","2017: Fuga dalla Corte penale internazionale","post",1477730754,[58,59,60,61],"http://radioblackout.org/tag/burundi-gambia-sudafrica/","http://radioblackout.org/tag/colonialismo-e-neocolonialismo/","http://radioblackout.org/tag/corte-penale-internazionale/","http://radioblackout.org/tag/despoti-africani/",[30,32,15,28],{"post_content":64,"tags":70},{"matched_tokens":65,"snippet":68,"value":69},[66,24,67],"Burundi","Gambia","Dopo il \u003Cmark>Burundi\u003C/mark> e il \u003Cmark>Sudafrica\u003C/mark>, anche il \u003Cmark>Gambia\u003C/mark> ha annunciato di voler uscire","Dopo il \u003Cmark>Burundi\u003C/mark> e il \u003Cmark>Sudafrica\u003C/mark>, anche il \u003Cmark>Gambia\u003C/mark> ha annunciato di voler uscire dalla Corte penale internazionale (Cpi), che è nata nel 2002, dopo essere stata prevista dallo Statuto di Roma ratificato da 123 Paesi, ha visto incriminare solo politici africani. Il ministro gambiano dell’Informazione Sherif Bojang ha quindi avuto buon gioco ad accusare la Corte di aver ignorato i crimini di guerra occidentali.\r\n\r\n \r\n\r\nOccasione dunque per un'emancipazione tardiva dalle impostazioni dei codici occidentali, o scappatoia per evitare di essere incriminati internazionalmente? Velleità di licenza di uccidere e restare impuniti, oppure affrancamento dell'Africa per via giuridica, chiamandosi fuori dalle discriminazioni coloniali, che non colpiscono il reo confesso Blair ma si accaniscono su altrettanto sanguinari autocrati africani?\r\n\r\nProbabilmente entrambe le cose, ovvero: forse si dà questa possibilità di rifiutare l'imposizione di una Corte penale postcoloniale pronta a giudicare e sanzionare soltanto despoti africani, perché questi ultimi, dopo aver affamato le loro popolazioni, pretendono anche l'impunità e ulteriori mandati extracostituzionali.\r\n\r\n \r\n\r\nComunque lo spirito del tempo conduce a questi rifiuti ormai estesi di sottostare a regole create apposta per mantenere sotto il giogo europeo i paesi africani; e contemporaneamente queste manovre servono ai regimi sanguinari per perpetuarsi: è il caso del \u003Cmark>Burundi\u003C/mark>, come del \u003Cmark>Gambia\u003C/mark>... un po' diverso quello \u003Cmark>sudafrica\u003C/mark>no, ma sempre ispirato dalla difesa della leadership, a tutti i costi. Ufficialmente il governo gambiano accusa il tribunale di non essere equo e di perseguire solo i capi di Stato africani. In realtà Yahya Jammeh (al potere dal 1996, guida uno dei regimi più oppressivi al mondo, con arresti ed esecuzioni sommarie all’ordine del giorno, che si sono moltiplicate in vista del voto di dicembre, dove si è candidato per un quinto mandato), come anche Pierre Nkurunziza, teme l’apertura di indagini a suo carico con il rischio di essere incriminato per reati gravissimi. La sua condotta potrebbe infatti giustificare l’accusa di violazione dei diritti umani e crimini contro l’umanità. Se il \u003Cmark>Gambia\u003C/mark> e il \u003Cmark>Burundi\u003C/mark> sono due piccoli Stati, il \u003Cmark>Sudafrica\u003C/mark> è invece una nazione di grande rilevanza nel continente. In questo caso, i politici \u003Cmark>sudafrica\u003C/mark>ni non corrono il rischio di essere incriminati, ma la leadership di Pretoria non vuole essere costretta dalla Cpi a perseguire i propri alleati (l’anno scorso, lungi dal far scattare le manette, Zuma ha accolto a braccia aperte a Pretoria il presidente sudanese Omar Bashir, su cui pende dal 2009 un mandato di cattura per crimini contro l’umanità). Desmond Tutu ha bollato queste manovre come pretesa di avere la licenza di uccidere... Gli accordi prevedono un anno dalla dichiarazione di volontà di uscita dalla Corte prima che questa sia esecutiva: il 2017 potrebbe prospettarsi come l'anno della dissoluzione della Corte Penale Internazionale come organismo neocoloniale?\r\n\r\n \r\n\r\nAbbiamo interpellato Marta Mosca, anropologa esperta della regione dei Grandi Lghi per capirne qualcosa in più.\r\n\r\nburundi-e-cpi",[71,74,76,78],{"matched_tokens":72,"snippet":73},[66,67,24],"\u003Cmark>Burundi\u003C/mark> \u003Cmark>Gambia\u003C/mark> \u003Cmark>Sudafrica\u003C/mark>",{"matched_tokens":75,"snippet":32},[],{"matched_tokens":77,"snippet":15},[],{"matched_tokens":79,"snippet":28},[],[81,84],{"field":82,"matched_tokens":83,"snippet":68,"value":69},"post_content",[66,24,67],{"field":33,"indices":85,"matched_tokens":86,"snippets":88},[44],[87],[66,67,24],[73],1736172819517538300,{"best_field_score":91,"best_field_weight":92,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":44,"score":93,"tokens_matched":94,"typo_prefix_score":44},"3315704398080",13,"1736172819517538410",3,{"document":96,"highlight":115,"highlights":137,"text_match":149,"text_match_info":150},{"cat_link":97,"category":98,"comment_count":44,"id":99,"is_sticky":44,"permalink":100,"post_author":47,"post_content":101,"post_date":102,"post_excerpt":50,"post_id":99,"post_modified":103,"post_thumbnail":104,"post_thumbnail_html":105,"post_title":106,"post_type":55,"sort_by_date":107,"tag_links":108,"tags":114},[41],[43],"38426","http://radioblackout.org/2016/11/sudafrica-uno-snodo-epocale-in-cui-divampa-la-protesta/","Il popolo sudafricano non ne può più: la tolleranza verso la corruzione si è consumata integralmente e, come avviene forse soltanto in quel paese, le proteste sono vivaci e decise: molteplici i motivi, che affondano nella progressiva delusione di molte fette della popolazione che non trovano benefici dalla fine dell'apartheid, non sono coinvolti dalla redistribuzione dei beni e s'infuriano giustamente contro il sistema oligarchico e in particolare con il potere di Zuma. Avevano cominciato gli studenti un paio di settimane fa e la repressione fu brutale; ora sono classi e settori di società che sono coinvolti e animano le proteste di piazza; questo perché nel panorama continentale, la società sudafricana è attenta e non fa passare enormità inaccettabili proprio perché è una società sana abituata a inscenare proteste che finiscono con l'ottenere le istanze per cui sono chiamate a mobilitarsi masse di persone inferocite.\r\n\r\n \r\n\r\nL'attenzione particolare per queste proteste proviene dall'enorme importanza del popoloso paese australe, per cui la scelta di uscire dalla Corte penale internazionale è molto più sintomatica che non la medesima iniziativa del Burundi o del Gambia e può condizionare l'area, inoltre l'opinione pubblica sudafricana ha i mezzi per imporre il dibattito su questa scelta, verificando che si tratti davvero di prodromi all'affrancamento dal neocolonialismo occidentale e non semplicemente un modo drastico di coprire orrori, malefatte, torture, eccidi, abusi in generale.\r\n\r\n \r\n\r\nPer comprendere meglio la situazione del paese abbiamo interpellato Marco Longari, fotografo dell'Afp, ecco cosa ci ha raccontato:\r\n\r\nprotestecontrozuma","5 Novembre 2016","2016-11-07 17:12:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/SouthAfrica_AFP1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"195\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/SouthAfrica_AFP1-300x195.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/SouthAfrica_AFP1-300x195.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/SouthAfrica_AFP1-768x500.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/SouthAfrica_AFP1-1024x667.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/11/SouthAfrica_AFP1.jpg 1228w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Sudafrica: uno snodo epocale in cui divampa la protesta",1478364760,[109,60,110,111,112,113],"http://radioblackout.org/tag/corruzione/","http://radioblackout.org/tag/riot/","http://radioblackout.org/tag/studenti/","http://radioblackout.org/tag/sudafrica/","http://radioblackout.org/tag/zuma/",[26,15,18,22,24,20],{"post_content":116,"post_title":120,"tags":123},{"matched_tokens":117,"snippet":118,"value":119},[66,67],"non la medesima iniziativa del \u003Cmark>Burundi\u003C/mark> o del \u003Cmark>Gambia\u003C/mark> e può condizionare l'area, inoltre","Il popolo \u003Cmark>sudafrica\u003C/mark>no non ne può più: la tolleranza verso la corruzione si è consumata integralmente e, come avviene forse soltanto in quel paese, le proteste sono vivaci e decise: molteplici i motivi, che affondano nella progressiva delusione di molte fette della popolazione che non trovano benefici dalla fine dell'apartheid, non sono coinvolti dalla redistribuzione dei beni e s'infuriano giustamente contro il sistema oligarchico e in particolare con il potere di Zuma. 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Ciò che la musica fa, più di ogni altra arte, è trasformare la differenza che apparentemente separa, in ciò che ognuno porta con sé verso un momento di condivisione.\r\n\r\nNel FMM cantiamo in lingue che non sappiamo parlare, danziamo al ritmo creato dall'altra parte del mondo, scopriamo affinità con forme di espressione che non conosciamo. Così come nei momenti veramente importanti della vita, nella musica, frontiere e nazionalità si dissolvono.\r\n\r\nPiù che africani, europei, americani, asiatici o australiani, siamo persone: vogliamo la pace ed essere felici, anche se dura solo il tempo di una canzone.\r\nNuno Mascarenhas - direttore del FMM\r\nTra i musicisti di questa edizione e che abbiamo ascoltato...\r\n\r\nDobet Gnahoré - Costa d'Avorio\r\n\r\nSona Jobarteh - Gambia\r\n\r\nJP Bimeni&The black belts - Burundi - UK\r\n\r\nRevolutionary Birds - Tunisia/Bretagna Francia/ Libano\r\n\r\nThe Tune - Corea del Sud\r\n\r\nVoudou Game - Togo/Francia\r\n\r\nDino D'Santiago - Portogallo/CapoVerde\r\n\r\nKokoroko - UK\r\n\r\nChico Cesar - Brasile\r\n\r\nAntibalas - USA\r\n\r\nRincon Sapiência - Brasile\r\n\r\nBatida presenta: IKOQWE Angola/Portogallo\r\n\r\nNubya Garcia - UK\r\n\r\nMelanie De Blasio - Belgio\r\n\r\nultime 2 tracce:\r\n\r\nMontanhas Azuis - Portogallo\r\n\r\nUno speciale ringraziamento a Paulo Mestre che ci ha inviato dischi e materiali :) OBRIGADO\r\n\r\ne alle amiche portoghesi Maria e Teresa...","13 Settembre 2019","2019-09-13 01:21:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/09/f1ea4b36fa4c1eba9bca53c2b426135a-200x110.jpeg","Viaggio nella 21° edizione del FMM - festival musica do mondo di Sines","podcast",1568337679,[185],"http://radioblackout.org/tag/notripforcats/",[169],{"post_content":188},{"matched_tokens":189,"snippet":190,"value":191},[67,66],"Gnahoré - Costa d'Avorio\r\n\r\nSona Jobarteh - \u003Cmark>Gambia\u003C/mark>\r\n\r\nJP Bimeni&The black belts - \u003Cmark>Burundi\u003C/mark> - UK\r\n\r\nRevolutionary Birds - Tunisia/Bretagna Francia/","Ed eccoci tornati, dopo la pausa estiva, per un viaggione musicale attraverso il festival FMM, 21° edizione.\r\n\r\n51 concerti con artisti provenienti da 31 paesi.\r\n10 giorni di musica, workshop, danza ecc. tra Porto Covo e Sines in Portogallo.\r\n\r\n \r\n\r\nQui il podcast di domenica 8 settembre:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/09/Sines2019.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nAndare a Sines è confermare la comunione con il principio che le arti possono contribuire a riconoscere la dignità dell'altro, affrontando la differenza non come una minaccia, ma come elemento arricchente di dialogo tra le persone e le culture. 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